Le verdure ripiene sono sempre un’ottima soluzione. Io le preparo molto spesso, per lo più ripiene di carne, come piatto unico, e le mangio proprio con immenso piacere e mi piace anche spaziare e magari variare le ricette di volta in volta. Ultimamente mi sono cimentata anche in uno splendido piatto di peperoni ripieni di pasta, pasta condita con sugo di peperoni e formaggio, una vera delizia! Ecco che invece Cotto e Mangiato ci propone una soluzione davvero simpatica e buonissima, da proporre io credo più come primo piatto che come antipasto, a meno che non si tratti di una cena in piedi in cui andiamo a mettere sulla tavola un po’ tutto insieme, e in questo caso qui poi le verdure ripiene ci stanno davvero una meraviglia!
Ho mangiato molto spesso i pomodori ripieni di riso, anche se devo dire che non ne ho mai assaggiati proprio di deliziosi, né freddi né caldi, e trovo che le verdure ripiene di riso siano sempre un fatto piuttosto delicato, visto che il riso tende a saziare molto, le verdure ripiene lo stesso, ed esagerando con gli ingredienti si rischia di dar vita a un piatto troppo ricco. Questa proposta di Benedetta Parodi mi sembra invece proprio ben equilibrata, provare per credere.
Ecco una ricetta che ci tengo particolarmente ad aprire con la stessa premessa che Benedetta Parodi fa nel suo libro: se non amate il limone cambiate immediatamente ricetta! Aggiungo però che se invece come me siete amanti del gusto acre e del caratteristico sapore adatto a tutto del limone questa ricetta fa invece proprio al caso vostro. Personalmente metto il limone ovunque! Se si tratta di pesce, che siano fritture o cruditè, praticamente posso consumare da sola un limone intero; sulle verdure e sulle insalate, usanza che ho scoperto essere campana; sulle bistecche e sulla carne alla brace; infine il risotto al limone è uno dei miei cavalli di battaglia e comunque sia amo molto anche i primi piatti, magari di pesce, aromatizzati al limone. Dopo questa parentesi personale (e ho saltato la parentesi dolci per non farla troppo lunga!) ecco che arriviamo a questa deliziosa ricetta. Vedrete che la salsina che si formerà e accompagnerà le triglie sarà veramente da leccarsi i baffi.
Io adoro il Guacamole. E sinceramente non mi aspettavo di trovarlo tra le ricette di Cotto e Mangiato. Solitamente i piatti proposti nel programma, quelli che troviamo su internet o quelli dei ricettari vendutissimi in tutte le librerie sono quasi sempre piatti della tradizione italiana, o comunque suggeriti da spettatori e lettori, e anche invenzioni creative della stessa conduttrice-cuoca che comunque utilizza tecniche e ingredienti italici… insomma, il Messico dentro Cotto e Mangiato proprio non me lo aspettavo!
Ho indagato, la ricetta del Guacamolerisale ai tempi degli Aztechi e chiaramente l’ingrediente principale è sempre stato l’avocado, arricchito da succo di lime e sale, poi si aggiunse il pepe nero, elemento fondamentale nella preparazione del Guacamole, e che però ai tempi degli Aztechi non era conosciuto! Comunque sia questa è la ricetta base. Sono stati poi aggiunti altri ingredienti, come i pomodori e le cipolle, anche il formaggio come troviamo in questa ricetta, e questi possono essere frullati con l’avocado oppure possono decorare la salsa e contribuire all’accompagnamento, come ad esempio, vediamo in foto.
I messicani disdegnano l’aggiunta di maionese o di panna acida, elementi che sono stati provati e sono entrati nelle ricette del Guacamole preparato negli Stati Uniti. Io sono d’accordo, perchè mai mettere sempre questa maionese dappertutto, miei cari amici dell’America del Nord?!
Quando ho letto il titolo di questa ricetta sul ricettario di Cotto e Mangiato, e poi ho iniziato a leggere il commento di Benedetta Parodi, che ne approfittava per ringraziare le persone che le hanno mandato nel corso degli anni tante ricette, che lei poi ha proposto, arricchito, provato e rese sue, mi aspettavo un piatto semplice ma di impatto per i più piccoli, avevo intravisto le patatine, avevo letto confezionate sott’occhio, ma me le aspettavo fritte e infine pensavo che ci potesse essere qualche suggerimento per rendere il pollo più gustoso o per combinare insieme i due ingredienti in modo creativo… e invece… una ricetta perfetta e golosa da proporre alla feste dei bambini anche, altro che salatini e pizzette!
Il petto di pollo, tagliato a listarelle, viene impanato con le patatine, quelle in busta, un’idea talmente tanto originale e semplice che può essere improvvisata, avendo sempre l’accortezza di tenere gli ingredienti pronti, ad esempio se si fermano a casa degli amichetti dei bambini, a sorpresa, torneranno a casa chiedendo alla loro mamma di preparare un piatto così!
Io non ho figli, ma appena ho letto la ricetta ho immaginato che il mio fidanzato poteva andarne matto, e in verità, anche quegli amici, sempre uomini, che a volte fanno quelli dal palato raffinato sono certa che quando glieli proporrò saranno i primi a finire i filetti di pollo patatosi in un battibaleno!
Mettiamo subito le cose in chiaro: sottolineo sempre che sono napoletana, soprattutto nei periodi di festa tiro fuori le ricette originali napoletane, e poi che cosa mi ispira la signora Parodi? L’abbacchio con le patate? Ricetta che più laziale non si può! Do’ subito spiegazioni! Da quando sono fidanzata, e poi ci sono proprio andata a convivere, con un laziale, mi è capitato chiaramente di passare le feste di Pasqua con la sua famiglia. Ecco che ho scoperto l’abbacchio. L’abbacchio altro non è che l’agnello destinato al macello (si, lo so, poverino, ma dopotutto siamo in tema pasquale e non si può parlare solo di uova e cioccolata, rispetto per i vegetariani ma anche per chi la carne la mangia), e quindi questa carne dal nome tipicamente conosciuto è in fondo quella che il giorno di Pasqua troviamo su tutte le tavole italiane. A casa mia, a Napoli, si preparava e si mangiava l’agnello con i piselli e le patate, la carne era un po’ grassa, tenera, buonissima. Trovo che l’abbacchio sia più grasso e più unto, e soprattutto che dopo lasagne cucinate in tutte le salse, così è almeno nella famiglia d’origine del mio fidanzato, quando arriva l’abbacchio stai già traboccando con una botte di vino troppo piena, e tutta quella sostanza un po’ disgusta!
E quindi: mi è piaciuta questa ricetta, fosse solo per il fatto che la carne non è posta in una teglia con l’olio, ma sulla placca del forno coperta da carta forno, operazione questa che renderà l’abbacchio meno unto e corposo, più asciutto e quindi più buono, e comunque sia, come suggerisce anche Benedetta Parodi, non preparate primi e antipasti da re, sarà l’agnello il re della tavola, con il resto andateci leggeri!
Quando si parla di antipasti, se vogliamo chiamarci fuori da salatini e pizzette, olive e tocchetti di formaggio, ci sembra sempre che farci venire in mente qualcosa di speciale sia troppo complicato. Questi fagottini non sono proprio il classico antipasto che puoi spiluccare ancora in piedi, con l’aperitivo in mano, in attesa di metterti seduto, ma magari mentre i vostri ospiti si versano da bere potete davvero ultimare la preparazione e farli accomodare, nel frattempo l’acqua per la pasta sarà pronta per essere messa sul fuoco e potrete gustare questo buonissimo piatto a tavola con gli amici.
Proprio come sottolineato in ricetta questo antipasto deve essere servito caldo, ma non fatevi ingannare, non dovrete per forza farvi trovare ad armeggiare in cucina per prepararli all’ultimo momento. Preparate il tutto con anticipo e tenete il forno in caldo, tenete pronti i piatti o il piatto da portata con l’insalata accomodata e conditela all’ultimo momento, mentre avete messo a scaldare i fagottini nel forno, ed ecco che in un attimo sarete a tavola, e i vostri buonissimi antipasti al formaggio e allo speck saranno buonissimi, caldi e croccanti come appena preparati.
In questa ricetta parliamo di zuppe, in una versione davvero molto delicata ed elegante, andando a scovare una combinazione di ingredienti quasi da chef. Ecco che troviamo la zuppa, buonissime quelle di pesce, di moscardini o quella classica di cozze, e anche le zuppe di legumi, soprattutto nelle regioni in cui queste preparazioni sono tipiche, a volte sono una specialità della casa. E poi la stessa combinazione legumi, in questo caso fagioli, con il pesce, è davvero perfetta, e in qualche modo anche raffinata.
Trovo che questa proposta di Cotto e Mangiato sia davvero molto riuscita e ad esempio il suggerimento di frullare una parte di zuppa per renderla più cremosa è uno di quei passaggi molto semplici e che non possono nemmeno essere definiti geniali, solo che come dicevo anche la scorsa settimana c’è sempre bisogno di qualcuno che anche in cucina ci dà i suggerimenti più basilari, quelle cose che noi, per preparare un piatto speciale, nuovo, elegante, complesso ci dimentichiamo o non pensiamo proprio di applicare!
Indipendentemente dalla bontà della ricetta infatti terrò a mente questo consiglio per ogni tipo di zuppa!
Uno dei primi piatti di pesce più buoni, un po’ una delle scelte principali quando si va al Ristorante: chi si butta sui classici, che come li preparano gli chef non riesce nessuno, quindi spaghetti con le vongole e risotto alla pescatora, chi si avventura in combinazioni con verdure e anche mari e monti, e chi si lancia invece su questi classici più costosi ed elaborati, le linguine all’astice la fanno da padrone. Proprio come suggerisce la stessa Benedetta Parodi questo è un piatto da preparare davvero per un’occasione speciale, infatti le dosi sono per 2, una vera e propria cena romantica. A parte l’aspetto più sentimentale influisce anche quello materiale, nel senso che l’astice è davvero molto costoso, e anche comprarlo per prepararlo in casa non è una spesa da poco.
Non starò a soffermarmi su quanto ho speso proprio lo scorso fine settimana per delle linguine all’astice, inutile dire che erano incredibilmente buone e che pranzavo su una terrazza sul mare, ma tutto sommato la spesa complessiva del pranzo è risultata onesta, visto il ristorante! Tornando a noi, visto il costo fatevi pulire e tagliare l’astice, come indicato anche in ricetta, soprattutto se non siete molto esperte con pesce e crostacei, rischiate altrimenti di rovinare tutto e magari anche di buttare via qualcosa di commestibile, anzi ottimo, come solo l’astice sa essere!
Questo è un piatto che senza alcun dubbio piacerà moltissimo ai bambini. Il condimento farà sì che il pollo si insaporisca bene e che la carne dentro sia bella morbida e succosa; la gratinatura delle patate sarà invece la parte del piatto che garantirà la croccantezza, aspetto che molto spesso i bambini apprezzano e privilegiano. Il pollo è un tipo di carne che generalmente non prepariamo per le cene con gli amici o i pranzi con i parenti, capita spesso che lo teniamo lì in frigo o nel congelatore e lo mangiamo la sera a cena, magari anche preparandolo con una ghiotta ricetta come questa, ma senza dargli eccessiva importanza!
Provate a preparare il pollo, proprio con questa ricetta, come secondo piatto domenicale, non solo per i vostri familiari più stretti, marito, compagni, figli e figlie, ma magari anche per un pranzo più allargato, vedrete che con questi ingredienti semplici combinati nel modo giusto e cotti con astuzia, questo secondo piatto sarà degno, e perchè no anche meglio, di un’elaborata preparazione che vi farebbe perdere magari tanto tempo senza nemmeno lasciarvi completamente soddisfatte della riuscita. E se non vi piace il pollo dopo la ricetta troverete qualche variante!
Inutile stare sempre a ripeterlo, ma quando arriva il caldo anche i tormentoni culinari ritornano e non possiamo fare a meno di affermare che l’insalata non può che essere il migliore piatto che possiamo aspettarci per combattere il caldo, sentirci sazi e soddisfatti e soprattutto per spaziare con la fantasia giorno dopo giorno! Come dicevo la scorsa settimana, sempre parlando di una ricetta di Cotto e Mangiato, un’insalata croccante che abbinava le mele al resto degli ingredienti, sono una fan incallita della frutta, fresca e secca, nelle insalate, ma inutile dire che quando si parla di combinazioni creative questa mi ha particolarmente incuriosito!
Ho dato vita a tante strane combinazioni in cucina, quasi sempre riuscite, ma stavolta si vede che ci voleva proprio il suggerimento di Benedetta Parodi (anche se lei tiene a precisare che questa ricetta arriva da un elegantissimo e ottimo ristorante), per provare a combinare la mozzarella, quella di Bufala, che poi io da napoletana non ne mangio altre praticamente, con il pesce spada affumicato, un ingrediente di pesce dal sapore particolare! Il risultato è favoloso e inoltre abbiniamo il tutto all’insalata iceberg, se apprezzate le varie tipologie di insalata anche per le loro varie caratteristiche conoscete la sua particolare croccantezza, che si sposa alla perfezione con le consistenze degli altri ingredienti.
Ecco che torno a parlare di melanzane! Era davvero da tanto che non proponevo una ricetta con una delle indiscusse regine della cucina, quando si parla di verdure, per me le melanzane sono regine e i peperoni sono i re! Insomma, la pasta alla norma, un primo piattoclassico della tradizione siciliana che però io ho assaggiato in molte regioni e che veniva preparato con suggerimenti dati da amici o parenti siciliani, sempre ottima! Questo è proprio un primo piatto che dovrebbe diventare d.o.c. nel nostro paese. Questa ricetta ha origini catanesi e prende il nome dalla famosa opera del compositore Bellini, che come tutti sappiamo si chiama proprio La Norma. Questo primo piatto è un omaggio della città al grande compositore.
Proprio curiosando tra le ricette di Cotto e Mangiato ho trovato questa, oltretutto una preparazione a cui non mi dedico da tempo e che penso proprio metterò in atto durante la prossima cena, già non vedo l’ora!
Per quanto mi riguarda questa ricetta unisce alcuni degli ingredienti che preferisco, le melanzane e la ricotta salata, e in più è un primo piatto, e io amo preparare i primi più dei secondi, non so se ve lo avevo mai detto!
Rispetto la tradizione culinaria laziale, in questo caso quella dei supplì, come pretendo si rispetti quella campana, facendola anche valere adesso che vivo in Piemonte. E dopo questo giro per l’Italia mi soffermo su questa buonissima ricetta, che io per prima preparo in tante varianti, discostandomi quindi sempre dalla ricetta originale dei supplì così come da quella degli arancini deliziosi che ho sempre mangiato a Napoli. Così come ci viene raccontato anche nel libro di Cotto e Mangiatoi supplì sono uno dei modi più saporiti e creativi di cucinare con gli avanzi e io concordo in pieno sul fatto che se sia avanzato riso in bianco, riso al sugo, giallo o con le verdure poco importa, i supplì saranno comunque deliziosi e se poi vogliamo seguire proprio la ricetta originale non ci resta che preparare apposta il riso, proprio come in questa ricetta!
Il procedimento non è dei più veloci e la frittura, come tutte le fritture, è sempre un pochino noiosa, è vero anche che a volte basta prenderci la mano, sia per fare le palline di riso e riempirle con la mozzarella che per diventare velocissimi nel mettere e togliere dall’olio i nostri supplì. Io vi consiglio di provare e riprovare, tanto anche se le prime volte non dovessero essere proprio perfetti state pur sicuri che finiranno in un baleno lo stesso!
I suggerimenti che Bendetta Parodi dispensa nel suo programma, sul sito e nei libri a volte sono molto basilari e proprio per questo capita che sono pensieri, accorgimenti o azioni che molte di noi già svolgono, conoscono e applicano, ma succede invece che le cose più semplici sono quelle che sfuggono anche alla cuoche provette, e penso che questo sia proprio uno dei punti di forza di Cotto e Mangiato.
In questo caso il suggerimento cardine è quello di utilizzare i gamberoni surgelati. Grazie a questa ricetta, che propone molti aromi durante la cottura, anche i gamberoni surgelati, che sono chiaramente meno saporiti e dalla carne meno morbida di quelli freschi risulteranno buonissimi e quindi di conseguenza il risultato finale sarà un piatto buonissimo, preparato velocemente e senza spendere tantissimo! Aggiungo e mi accodo anche io ai suggerimenti, cuocete pochissimo i gamberoni, come detto anche nella ricetta, altrimenti la carne diventerà troppo dura.
Questa ricetta è davvero buonissima, leggera, fresca, primaverile tanto quanto estiva, veloce, gustosa, insomma, la smetto di inserire aggettivi e arrivo dritta al punto! Innanzi tutto con me coglie giusto nel segno per la presenza della frutta. Sono un’accanita fan e sostenitrice delle insalate che comprendono sia la frutta secca, noci, arachidi, anacardi e il resto, anche se questo dà poi un forte apporto calorico a quello che ci apprestiamo a mangiare, ma trovo che anche l’aggiunta della frutta fresca sia un tocco in più che dona un sapore sempre nuovo e ricco alla nostra insalata.
Mi piace moltissimo la combinazione arance e finocchi e trovo che mele e peresi sposino alla meraviglia con le insalate verdi. Non sottovalutiamo anche i frutti più estivi, come l’ananas o il pompelmo, che molto spesso vengono utilizzati nelle insalate, il pompelmo anche in presenza del pesce. In questo caso uniamo la mela al tonno, e questi saranno gli ingredienti base, arricchiti dal sedano e poi dai capperi, il tutto condito con una gustosissima salsa a base di yogurt.
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