Esotico e sostanzioso: couscous con bieta e fagioli rossi

couscous fagioli

TEMPO: 3 ore| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Nei paesi arabi per preparare il couscous si utilizza una particolare batteria, la couscoussiera. Questa è composta da un tegame molto profondo e da un altro forato, che si incastra su quello più grande. In quello fondo vengono poste le verdure o sistemati tutti gli altri ingredienti, che faranno da condimento al couscous, mentre nella ciotola forata viene adagiato il couscous, precedentemente inumidito. In questo modo la cottura avviene a vapore, come indicato anche in questa ricetta, e il couscous assorbe direttamente i sapori delle verdure e di tutto il condimento durante la cottura, quindi sarà più saporito.

Anche con questa ricetta potete fare lo stesso, e se non avete una ciotola forata, o un colapasta di quelli che vanno ad incastro direttamente sulla pentola, quelli usati principalmente per gli gnocchi diciamo, allora poggiateci il colapasta di alluminio (come indicato in ricetta) e cuocete il couscous durante gli ultimi 40 minuti di cottura di bieta e fagioli.

Ricetta dolce, piatto salato: pancakes patate e tacchino

pancakes salati

TEMPO: 40 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


I pancakes sono assolutamente sinonimo di Stati Uniti. Ogni volta che ci penso nella mia mente c’è uno sdoppiamento di immagine: da una parte una tavola colorata e piena di mille prelibatezze per la colazione, uova fritte con bacon, cornetti e brioches, marmellate chiare e scure, succhi di frutta, caffè, latte, orzo, più varietà di cereali, frutta, e poi loro, i pancakes, magari impilati e con lo sciroppo d’acero che scorre lungo i lati. L’altra immagine invece è sempre quella dei pancakes sistemati uno sull’altro, però stavolta la tovaglia è bianca e siamo in penombra, un raggio di sole penetra dalle serrande  alzate solo per metà, il piatto dei pancakes è sulla tavola, non c’è nient’altro, e la deliziosa e dolce pila è decorata da alcune  fragole e da motivi disegnati con la panna.

L’idea di prepararli salati, già nell’impasto, è ingegnosa e originale, ne ho mangiati di “neutri” farciti con salumi e formaggi, ma questi sono davvero già predisposti così nell’impasto e saranno ottimi accompagnati da formaggi morbidi, caprini anche, o formaggi spalmabili, ma anche un po’ acidi, come la feta.

Ricette d’autunno: sedano rapa impanato

sedano fritto

TEMPO: 50 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Il sedano rapa fa parte della famiglia del sedano a coste ed è una varietà che si sviluppa anche verso il basso, nella radice. Si può pelare con il pelapatate ed è ottimo sia cotto che crudo, magari aggiunto a delle insalate, tagliato a fette o grattugiato con una grattugia a maglie larghe. L’importante è spruzzarlo immediatamente con il limone, dopo averlo pulito e tagliato come meglio si adatta alla ricetta da preparare, in questo modo non scurirà.

L’autunno è ormai alle porte, iniziamo questa settimana in primavera e quando sarà finita sarà ormai già autunno. Ci adattiamo al clima che cambia, agli ortaggi di stagione, ai sapori caldi che ritornano, e Ginger vi accompagnerà anche in questo viaggio!

Un secondo originale: filetti alla bufala

filetto mozzarella

TEMPO: 30 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Questo secondo piatto racchiude in sè il sapore di tre ingredienti particolari, ognuno con la sua storia: la mozzarella di bufala, il filetto di manzo e il vermut dry. Un decreto del 1979 stabilì la tipicità della mozzarella di bufala e ne fissò i caratteri. Per essere considerata originale deve avere colore bianco porcellana, pelle molto sottile e superficie liscia e lucente. La consistenza deve risultare elastica per le prime 8 ore per poi diventare sempre più fondente col passare del tempo.

Per quanto riguarda il filetto non è considerato uno dei tagli migliori del bovino, però è stato sempre molto apprezzato per le sue qualità. Grazie alla posizione dei muscoli che lo compongono, utilizzati pochissimo dall’animale, risulta piuttosto tenero, e in più la quantità di grasso sulla superficie di questi muscoli è davvero scarsa, quindi i pezzi di filetto sono anche molto magri.

Di vermut (o vermouth per dirla alla francese) ne esistono diverse qualità: rosso, bianco, rosè e quella utilizzata in questa ricetta, il dry. E’ prodotto in Italia, e viene considerato un vino speciale, particolare, che si consuma quasi esclusivamente durante gli aperitivi. E’ composto per il 75% da vino bianco, 5% di spezie, tra le quali è fondamentale l’assenzio, e infine alcol etilico.

Dal Giappone con furore: Tempura

tempura

TEMPO: 50 minuti| COSTO: alto| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Tempura, uno dei piatti tipici della cucina giapponese. Per prepararlo così come dovrebbe essere, qualche suggerimento per renderlo il più vicino alla cucina tradizionale del Giappone.

La pastella è fondamentale. I dettami della tradizione culinaria giapponese dicono che la pastella per la tempura dovrebbe risultare quasi trasparente. Se volete provare a realizzarla così, a regola d’arte, dovrete prepararla con farina di frumento, tuorli d’uovo e acqua ghiacciata. Per le capesante invece un consiglio che vale per qualsiasi preparazione: quando andate a comprarle controllate sempre che la loro carne sia soda e di color bianco panna, con una parte rosso corallo, e che non abbia delle sfumature o dei segni scuri. In più accertatevi che abbiano quel piacevole odore di mare caratteristico del pesce e dei molluschi di qualità.

Una nota di storia. La salsa di soia, che accompagna questo piatto così come molti altri della cucina giapponese, è ottenuta dai semi di soia fermentati. E’ di origine cinese e fu imporata in Giappone da un monaco buddista intorno al 500 d.C.

Verdure in umido con formaggio

teglia verde

TEMPO: 1 ora circa| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Questo piatto è secondo me proprio una via di mezzo tra l’estate e l’autunno. Che decidiate di utilizzare le cime di rapa o broccoli non fa molta differenza, se non per il gusto, questa preparazione risulterà sostanziosa e particolare e potrà accompagnarci incontro a queste leggere e sporadiche giornate di freddo che sappiamo inizieranno a diventare sempre più presenti e più acute.

E’ interessante preparare le verdure con il brodo, io ho trovato ottimi i fagiolini con la mozzarella ad esempio, o i finocchi con le cipolline, ma ce ne sono di ricette da provare, il cavolo stufato o il baccalà in umido con le prugne secche. Idee per un pasto morbido e succulento.

Un nuovo ingrediente per il risotto, le ortiche

risotto alle ortiche

TEMPO: 50 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Il sapore amaro va necessariamente provato prima o poi, o se già sapete che vi piace periodicamente va mangiato qualcosa dal sapore amarognolo, sono sempre belle sensazioni per il palato. Rucola, cicoria, gli asparagi, i carciofi, e la protagonista di oggi: l’ortica. Se volete potete raccogliere i germogli di ortica da soli. Certamente senza andare a rubare nei giardini dei vicini o nei parchi pubblici, proteggetevi le mani con dei guanti e andate a cercarli lontano dalle strade o da luoghi inquinati.

Non credevo fosse possibilie al giorno d’oggi andare a raccogliere erbe nei parchi e nei giardini cittadini, anche se ben curati, fino a che proprio quest’estate non ho avuto bisogno di un gran quantitativo di alloro, che non mi serviva per cucinare ma per creare una corona d’alloro per un attore. In un parco ci siamo messi a cercare, visto che i gestori ci avevano detto che avremmo trovato diversi cespugli, dei vecchietti ci hanno indirizzato verso un angolo del parco, e a un certo punto una simpatica vecchietta ci chiede di cosa abbiamo bisogno, ce lo indica, ci aiuta a strappare i rami e insiste a sottolineare che quella pianta lì l’aveva piantata lei molti anni prima. La signora aveva la sua casetta lì nel parco, una dimensione quasi d’altri tempi, una realtà che di certo si trova solo nei piccoli centri, ma è davvero molto importante che ci sia ancora.

Buon risotto.

Assaggi d’estate: frittelle soffici di zucchine alla menta

frittelle alla menta

TEMPO: 20 minuti + 20 minuti di cottura| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


C’è da dire che ci sono delle piccole cose che vanno sempre di moda, per il palato s’intende. Anche quando l’estate tende ormai ad alzare la manina per salutarci, o almeno si accomoda senza più accanirsi, senza voler essere protagonista assoluta. Dico questo perchè avendo finito di lavorare al Centro e al Sud sono tornata al Nord, ed ecco, la temperatura è mite, il sole splende ma non brucia, la brezza è leggera, e in realtà mi auguro che in tutti gli altri luoghi della mia permanenza la situazione si sia stabilizzata, per permettere a tutti noi di goderci gli ultimi giorni d’estate con serenità! Insomma, tornando al cibo, si cucina con più piacere, si organizzano, almeno per quanto mi riguarda, le cene da rimpatriata, le cene di inizio lavori e collaborazioni … E visto che non ci sono più problemi di caldo afoso, umido e insopportabile, si ritorna anche a destreggiarsi tra i fornelli, tranquilli e sereni, e si frigge anche!

Le zucchine non passano mai di moda, e le frittelle al sapore di menta ne sono la dimostrazione, veloci, saporite, estive.

Una ricetta per cucinare le melanzane: quiche!

quiche-alle-melanzane

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Da un po’ di tempo a questa parte Ginger&Tomato pullula di quiche, tarte, torte salate in generale. Un po’ sono i tempi credo, quando si va verso la primavera inoltrata per poi giungere all’estate è normale puntare su un certo tipo di piatti: quelli che si possono preparare in anticipo, che si portano prima ai picnic e poi al mare, quelli che sono pratici per le cene in cui ognuno porta qualcosa, quelli veloci anche, perchè in fondo, quando inforniamo qualcosa, il tempo di cottura possiamo anche non calcolarlo, visto che nel frattempo ci mettiamo a fare altro.

Sulle torte salate sono mediamente ferrata, nel senso che le adoro ma le cucino poco, tendo sempre a prepare dolci e torte, forse perchè ormai ho preso la mano e mi riescono sempre bene anche le nuove ricette,  ma un altro motivo è che a una fetta di dolce so sempre resistere, anche se resta in frigo o in dispensa per qualche giorno, ma alle torte salate proprio no, quindi meglio non esagerare!

Questa quiche è piuttosto versatile, potrete servirla come stuzzichino prima di un pranzo, come vero e prorpio antipasto, come contorno se volete un pasto davvero sostanziono o anche come secondo direttamente, tanto l’assenza di carne e pesce sarà compensata dalla consistenza stessa della quiche. Insomma provatela e a voi la scelta su come utilizzarla!

Come cucinare le alghe -ultima puntata-

alghe-5

Finisce il nostro viaggio alla scoperta di questo affascinante mondo gastronomico. Abbiamo fatto un tuffo nella storia delle alghe e una brevissima puntata per conoscere quelle di uso più comune, che non sono difficili da trovare nemmeno per noi in Occidente. Oggi concludiamo con le ultime quattro ricette, che hanno come protagoniste le alghe Iziki e Arame. Buona lettura e se vi andrà di cercare gli ingredienti e sperimentare qualche nuovo sapore, buona prova di cucina orientale, alla scoperta di nuovi sapori.

Iziki alle mandorle

Ingredienti: 50gr. di iziki, 2 cucchiai di shoyu, 60gr. di mandorle sgusciate, alcuni rametti di prezzemolo.

Lavate le alghe, sistematele in un recipiente, aggiungete dell’acqua e rimescolatele, fate lo stesso sponstandole in un altro recipiente. Infine copritele d’acqua e lasciatele in ammollo per 10 minuti. Trascorso questo tempo tagliatele a pezzi di circa 4 cm, mettete l’acqua dell’ammollo in una pentola, facendo attenzione che sul fondo non vi siano granelli di sabbia, e fate bollire le alghe, aggiungendo, se necessario, altra acqua. Lasciate cuocere per 35 minuti, a fuoco moderato e pentola coperta, unite lo shoyu e lasciate sul fuoco ancora per 20 minuti. Una volta evaporato il liquido unite alle alghe le mandorle tostate e tritate. Guarnite con del prezzemolo tritato e portate in tavola.

Cucina macrobiotica, vegetariana e non solo: ricette con le alghe

alghe-2

Ecco la seconda puntata del nostro viaggio alla scoperta della cucina con le alghe. Vi ricordo che la loro storia e le loro proprietà, e anche altre informazioni, potete trovarle nei primi due capitoli di questo excursus, alla scoperta di questi ingredienti che sono vecchi come il mondo, ma che la cucina moderna e occidentale ha completamente dimenticato.

Passiamo subito ad altre ricette.

Involtini con dulse

Ingredienti: 4 grosse foglie di cavolo cinese, sale, 50gr. di dulse, 100gr. di crauti.

Lavate le foglie di cavolo cinese e scottatele per mezzo minuto in acqua bollente salata. Toglietele dall’acqua e fatele sgocciolare, mettetele a raffreddare stese su un vassoio e poi asciugatele. Lasciate la dulse in ammollo nell’acqua per 5 minuti, quindi tagliatela a listarelle sottili e mescolatela insieme ai crauti, tenendo da parte una piccola quantità di questi ultimi. Stendete bene una foglia di cavolo sul vostro piano da lavoro, mettete lungo ognuna 1/4 di misto di crauti e dulse, avvolgetevi intorno il cavolo, a formare un involtino, e poi tagliatelo a metà per il largo, infine disponete ogni metà su un piatto da portata. Decorate ogni involtino con un po’ di crauti messi da parte e servite.

Cucinare con le alghe: ricette alla scoperta del loro sapore

alghe-4

Iniziamo il nostro viaggio nel mondo delle alghe, per imparare a conoscere dei sapori e delle consistenze nuove, per provare ad aggiungere dei nuovi ingredienti alla nostra cucina e anche perchè bisogna provare un po’ di tutto, perchè non possiamo sapere quanti sapori esistono nel resto del mondo, gusti che non conosciamo e che potrebbero ispirarci per nuovi e gustosissimi piatti.

Ribadisco che queste sono ricette in cui le alghe la fanno da padrone, non sono solo accompagnamenti o condimenti, sono preparazioni pensate proprio per imparare a conoscere le cotture e il sapore di questi particolari e antichi ingredienti.

Involtini di kombu

Ingredienti: 8 strisce di kombu di circa 20 cm ciascuna, 4 carote, 1 cucchiaio di shoyu.

Lavate rapidamente le alghe sotto l’acqua corrente e lasciatele in ammollo in acqua per 1 ora. Pulite e tagliate le carote in bastoncini di circa 6 cm di spessore, tagliate anche 6 delle strisce di kombu in 3 pezzi di circa 6 cm e con questi avvolgete i bastoncini di carote. Tagliate invece in lungo le altre strisce, facendone delle striscioline molto sottili, con cui legerete i bastoncini avvolti nelle kombu, chiudendo con un nodino. Mettete l’acqua dell’ammollo delle alghe in una pentola, versatevi dentro i bastoncini di carote e portate ad ebollizione, lasciando poi cuocere a fuoco medio e pentola coperta per 40-45 minuti. Aggiungete lo shoyu e lasciate sul fuoco, senza più coprire, in modo che il liquido possa evaporare. Dopo aver tolto dal fuoco portate in tavola.

Prepariamo una zuppa estiva, con orzo e legumi al sapore di pesto

zuppa-dorzo-e-legumi

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


La zuppa è uno di quei piatti che porta indietro nel tempo. Visto il mio immaginario, un po’ romantico, nel senso letterario del termine, quando sento o pronuncio la parola zuppa non posso fare a meno di immaginare una simpatica vecchina che mescola, in un pentolone di rame, tutta una serie di buonissimi ingredienti, e il bello che non lo fa mica in una cucina, seppur d’altri tempi, la immagino proprio mentre cuoce sulla brace, o addirittura sul fuoco del camino.

Certo questa è un po’ un’esagerazione, le zuppe si preparano anche oggi e non hanno quel tono di cibo antico e prezioso, ormai se ne trovano di tutti i tipi e anche gli spot ne danno un’immagine piuttosto moderna, le sottolineano con i colori, e con una quantità di varianti oltre ogni immaginazione (surgelate, secche, in cartone, in plastica).

Insomma, se qualcuno vuole provare ad avvicinarsi a questa immagine di tempi antichi che ho descritto può semplicemente provare a preparare questa zuppa, moderna, visto che si utilizzano legumi in scatola, ma pur sempre preparata con le nostre mani, giovani e curate, ma che derivano da quelle stanche e rugose delle donne di inizio secolo, e di prima ancora.

Il miglio: cottura e alcune ricette

miglioIl miglio è un cereale molto antico, originario dell’Asia Centroorientale e coltivato anche dagli Egizi. In Europa non è molto utilizzato, invece per alcuni paesi africani e asiatici è un alimento quotidiano e fondamentale.

E’ molto simile al frumento come composizione, solo che non contiene glutine, infatti viene molto utilizzato per l’alimentazione delle persone affette da celiachia. E’ indicato anche per chi soffre di acidità di stomaco, visto che è l’unico cerale che ha un effetto alcalinizzante. Impariamo adesso la sua cottura base e poi alcune ricette per preparlo.

Prima della cottura il miglio in chicchi va lavato molto accuratamente con acqua fredda, fino a che l’acqua non risulterà limpida, e dopo va sistemato in un colino a scolare. A questo punto può essere cotto. Sarebbe meglio prima tostarlo con pochissimo olio d’oliva, in modo che in seguito la cottura riesca meglio. Dopo la tostatura lo si ricopre con una quantità di acqua pari al doppio del suo volume. L’acqua l’avremo precedentemente portata a bollore e la verseremo nella pentola della tostatura, per poi riportare il tutto a bollore a fiamma elevata. Raggiunta l’ebollizione si può abbassare la fiamma e il miglio ha bisogno di circa 20 minuti per essere pronto, senza che sia necessario o consigliabile mescolarlo. Una variazione nella cottura può dipendere dalla qualità e dalla tostatura. Una volta cotto sarebbe meglio lasciarlo riposare nella pentola di cottura, in modo che possa finire di gonfiarsi e assorbire l’acqua in eccesso.

Passiamo adesso ad alcune ricette con il miglio.