Riso freddo all’indiana

riso indiano

TEMPO: 1 ora| COSTO: alto| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Questo piatto è estremamente sostanzioso. E’ ricco di ingredienti, pollo, prosciutto, funghi, cipolline, uvetta, ed è anche speziato, come sempre accade quando si prepara un piatto della cucina indiana. In più però c’è una variante.

Questa ricetta mi è stata passata da una mia cara amica, che ha provato a fare un’esperimento molto semplice, quest’estate, ma che potrete riproporre ancora adesso in autunno. Il riso, una volta lessato, si stende sul piatto da portata, e lo si lascia raffreddare completamente, infatti dovrà essere cotto assolutamente al dente, e con il riso Basmati è molto semplice. Quando il riso si sarà raffreddato adagiate sopra di esso la preparazione di pollo e funghi, caldissima.

Il risultato è un piacevole contrasto, dettato non solo dal caldo e freddo, ma ampliato dalla leggera consistenza del riso e dalla sua delizatezza, che va a sposarsi con il gusto forte del condimento composto da molteplici ingredienti. Provare per credere!

Insalata calda di orzo e ceci

orzo e ceci

TEMPO: 1 ora| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI/NO


Così come tanti altri prodotti anche i ceci potete trovarli secchi, da cuocere, o in scatola, già pronti. Oltre ad essere estremamente pratici i ceci in scatola sono anche molto gustosi, e oltre a conservare il loro buon sapore conservano inalterati anche i valori nutritivi. Inoltre, il modo in cui sono confezionati permette di non utilizzare conservanti, quindi non hanno aggiunte di sostanze chimiche. L’unica accortezza è come sempre quella di controllare la data di scadenza.

Di orzo esistono due qualità che abitualmente consumiamo: quello tostato solubile e quello perlato. Il primo è quello con cui vengono preparate le bevande sostitutive del caffè, in questo caso l’orzo vieno tostato in forno a temperature molto alte e poi se ne ricava una polvere, simile alla farina. L’orzo perlato è quello utilizzato anche in questa ricetta, e viene cucinato come il riso, il farro e gli altri cereali.

I bambini ne andranno matti: cannelloni al triplo ripieno!

Cannelloni7

TEMPO: 55 minuti| COSTO: alto| DIFFICOLTA’: difficile

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ai bimbi piace la pasta ripiena. Certo, non si deve esagerare, visto che una porzione troppo abbondante potrebbe risultare poco digeribile per loro, però non c’è niente da fare, quando vedono lasagne, cannelloni, gnocchi, tortelli, pasta ripiena comunque, si leccano i baffi, forse perchè per i loro palati avidi di nuovi sapori queste combinazioni di croccante e salato, morbido e caldo, sono delle vere esplicitazioni del gusto!

Insomma, spesso questi possono anche essere modi per fargli mangiare quelle cose che proprio non riusciamo a mascherare in nessun modo, i bambini che non mangiano le verdure identificano il verde, ma possono poi gustare qualcosa di nascosto e un giorno scoprire di essere dei gran mangiatori di broccoli ad esempio!

Con questi cannelloni invece saremo leali. Buoni, genuini, ricchi, gustosi, tutti per loro, e se faranno il bis al massimo poi sarà necessario un bel pisolino dopo pranzo!

Le Polpette con l’insalata di Cous cous, un piatto da gustare in compagnia

cous cous

TEMPO: 40 minuti | COSTO: medio-basso | DIFFICOLTA’: media | VEGETARIANA: no | PICCANTE: no | GLUTINE: si | BAMBINI: si

In Autunno si sa si preferiscono le cose calde ed un pochino più strutturate, ma questa ricetta secondo me é davvero l’ideale per un brunch domenicale in compagnia degli amici. Soprattutto in una stagione come questa che é ancora caratterizzata da forti note tiepide. La morbidezza delle polpette in contrasto con le verdure crude dell’insalata e la nota aspra della salsa allo yogurt rendono questo piatto davvero gustoso e colorato. Tra l’altro si tratta di una ricetta davvero molto comoda da mangiare in piedi o anche semplicemente seduti su una poltrona senza avere l’appoggio del tavolino sotto il piatto. Ed allora se siete alla ricerca di un’idea gustosa, comoda e buona da proporre ai vostri ospiti le polpette con l’insalata di cous cous é quello che fa ala caso vostro.

Pranzo in ufficio? Provate l’Insalata con pollo e anacardi

Insalata con pollo e anacardi

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Piatto unico di Insalata con pollo e anacardi, una soluzione pratica e veloce per preparare un gustoso spuntino per pranzare in ufficio. La pausa pranzo è un bel momento di stacco per separare in due parti un’intensa giornata di lavoro, quindi perché doversi affrettare e correre verso il primo fast-food o tavola calda vicino il luogo di lavoro, dove ci aspetta la coda per ordinare e poi quella per pagare? Godiamoci questo momento di relax e portiamo il nostro pranzo da asporto nel parco più vicino, sediamoci all’ombra di un albero e gustiamoci a pieno questo istante!

L’Insalata con pollo e anacardi è un buon piatto leggero che vi permetterà di pranzare fuori dalle mura domestiche, come se fosse in casa! Già qualche tempo fa vi avevo consigliato, come pranzo da ufficio, l’insalata di arista e funghi, ottimo suggerimento di un collega, e come non potervi ricordare, a tema con il pollo, l’insalata di pollo alla greca? Bene, adesso è l’ora di passare alla preparazione dell’Insalata con pollo e anacardi.

Imbottiamo le frittatine con la ricotta

frittatine imbottite

TEMPO: 50 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


La ricotta, che su Ginger tanto amiamo, visto che spesso vi proponiamo ricette che la utilizzano nei sughi, come ripieno, per condire la pasta o per preparare degli ottimi dolci, si ricava dal siero residuo dopo la lavorazione del formaggio di vacca o di pecora che viene riscaldato, proprio per quello viene chiamata ricotta. Ne esistono diversi tipi: sarda, che è quella più forte e salata; romana, molto delicata; e pugliese, estremamente piccante.

La scamorza è invece perfetta per tutte le imbottiture, dalla pasta ripiena alle torte salate, ai timballi alla carne imbottita. E’ originaria dell’Abruzzo e della Campania ed è un tipico formaggio crudo, ricavato dal latte vaccino, intero o misto. In commercio possiamo trovarla sia fresca che affumicata e anche questa caratteristica la rende sempre adatta per diverse preparazioni, dando la possibilità di sceglierla come meglio si preferisce a seconda della saporitissima ricetta che vorrete preparare!

Esotico e sostanzioso: couscous con bieta e fagioli rossi

couscous fagioli

TEMPO: 3 ore| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Nei paesi arabi per preparare il couscous si utilizza una particolare batteria, la couscoussiera. Questa è composta da un tegame molto profondo e da un altro forato, che si incastra su quello più grande. In quello fondo vengono poste le verdure o sistemati tutti gli altri ingredienti, che faranno da condimento al couscous, mentre nella ciotola forata viene adagiato il couscous, precedentemente inumidito. In questo modo la cottura avviene a vapore, come indicato anche in questa ricetta, e il couscous assorbe direttamente i sapori delle verdure e di tutto il condimento durante la cottura, quindi sarà più saporito.

Anche con questa ricetta potete fare lo stesso, e se non avete una ciotola forata, o un colapasta di quelli che vanno ad incastro direttamente sulla pentola, quelli usati principalmente per gli gnocchi diciamo, allora poggiateci il colapasta di alluminio (come indicato in ricetta) e cuocete il couscous durante gli ultimi 40 minuti di cottura di bieta e fagioli.

I peperoni ripieni: odio o amore?

peperoni

 

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


A quanto pare i peperoni dividono: o li si odia o li si ama. Io appartengo senza dubbio alla seconda categoria di persone. Li adoro proprio. Chi non li gradisce particolarmente molto spesso lo fa per via della difficoltà della loro digestione, daltronde è vero, come dare torto a chi li elimina dalla propria alimentazione per questo motivo. Però con un piccolo accorgimento, potrebbero risultare molto più digeribili del previsto: consumateli senza la pellicina esterna, provare per credere.

La ricetta di oggi prevede appunto l’utilizzo dei peperoni per la preparazione di un primo appetitoso: i peperoni ripieni di riso. Il formaggio che deciderete di utilizzare (la ricetta prevede la fontina, ma potete scegliere quello che più è nelle vostre corde) regala una nota piacevole e fondente ai peperoni, rendendoli irresistibili al palato. Le erbette tritate completano il piatto: maggiorana, erba cipollina e prezzemolo. Ovvio che anche qui potete variare secndo i vostri gusti.

Le spezie diventano protagoniste con i bocconcini di tacchino

tacchino

 

TEMPO: 45 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Oggi direi che la ricetta parla proprio da sola, si tratta di un secondo a base di carne di tacchino e verdure miste insaporite da curry, che potrebbe anche diventare un piatto unico arricchendolo di semplice riso Basmati cotto in acqua salata e servito in bianco. I bocconcini di tacchino alle spezie sono proprio questo: dei piccoli pezzi di carne delicatamente speziati ed ingentiliti dalla presenza delle numerose verdure. Il curry ed i semi di finocchio completano il piatto esaltando i diversi sapori.

Per ottenere un piatto completo servite i bocconcini di tacchino alle spezie su un letto di riso Basmati, anzi, dopo aver distribuito il riso sul piatto da portata, cercate di ricavare un buco al centro nel quale predisporre i bocconcini di tacchino.

Un secondo tra terra e mare: fagioli e calamaretti

calamari e fagioli

TEMPO: 2 ore| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


I calamari sono buonissimi, e sono anche molto nutrienti! Contengono il 12,6% di proteine e il 7% di grassi e sviluppano 68kcal ogni 100 grammi. Forniscono un ottimo apporto di ferro, infatti il loro consumo è particolarmente consigliato alle persone anemiche. E in più il loro valore nutritivo resta inalterato anche se sono congelati, quindi potete comprarli e metterli nel congelatore, o comprarli direttamente surgelati, sapendo che le loro ottime qualità non sono state intaccate dal gelo!

Le dimensioni dei calamaretti oscillano tra i 10 e i 12 centimetri. Fate attenzione quando li comprate, toccateli, assicuratevi che la loro pelle risulti soda ed elastica, e il corpo deve essere umido e lucido. Assolutamente da scartare quelli che presentano delle zone ingiallite perchè sicuramente non sono freschi.

La combinazione con i fagioli è ottima, potete poi decidere voi se tenerli separati, come la ricetta consiglia, o se magari versare i calamari su un letto che preparerete con i fagioli, o se addirittura mescolare tutto insieme. Come sempre, qui è la ricetta, il tocco finale è per la vostra fantasia.

Prepariamo uno sformato con piselli e prosciutto

sformato di piselli

TEMPO: 1 ora e 40 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


L’accoppiamento prosciutto e piselli funziona, in diverse ricette e con modalità differenti. A casa mia quando si preparavano i piselli come contorno era praticamente fissa la presenza di dadini di prosciutto cotto, o al limite di pancetta, si facevano rosolare con la cipolla e poi si aggiungevano i piselli, praticamente come in questa ricetta!

Anche nei primi l’accoppiata funziona, pasta e piselli, con un po’ di prosciutto ad insaporire il piatto. Tutto ciò semplicemente per dire che questo sformato, molto carino e saporito da presentare a una cena, utilizza una serie di combinazioni di sapori collaudati e quindi la sua riuscita è garantita e sarà un ottimo piatto da servire in moltepli occasioni, visto che può essere un antipasto, servito a fette magari, così come un contorno o un accompagnamento magari a degli affettati.

Dal Giappone con furore: Tempura

tempura

TEMPO: 50 minuti| COSTO: alto| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Tempura, uno dei piatti tipici della cucina giapponese. Per prepararlo così come dovrebbe essere, qualche suggerimento per renderlo il più vicino alla cucina tradizionale del Giappone.

La pastella è fondamentale. I dettami della tradizione culinaria giapponese dicono che la pastella per la tempura dovrebbe risultare quasi trasparente. Se volete provare a realizzarla così, a regola d’arte, dovrete prepararla con farina di frumento, tuorli d’uovo e acqua ghiacciata. Per le capesante invece un consiglio che vale per qualsiasi preparazione: quando andate a comprarle controllate sempre che la loro carne sia soda e di color bianco panna, con una parte rosso corallo, e che non abbia delle sfumature o dei segni scuri. In più accertatevi che abbiano quel piacevole odore di mare caratteristico del pesce e dei molluschi di qualità.

Una nota di storia. La salsa di soia, che accompagna questo piatto così come molti altri della cucina giapponese, è ottenuta dai semi di soia fermentati. E’ di origine cinese e fu imporata in Giappone da un monaco buddista intorno al 500 d.C.

Pizza: la pasta base

pizza pasta base

TEMPO: 20 minuti + riposo e cottura| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Oggi vi coinvolgo in una mia prima volta. Quella con la pizza. Da giovane donna di origini napoletane quale sono non mi ero mai azzardata a preparare una pizza fatta in casa. Dovevo sentirmi pornta. Capire quale era il momento giusto. Lo è stato ieri sera.

Mi sono messa a cercare una ricetta per la pasta base nel mio libro di cucina napoletana, ma una ricetta vera e propria non c’era, solo tante varianti per tante pizze diverse. A questo punto mi sono rivolta a a internet, il compagno che ormai ci guida e ci rassicura nella preparazione di tutti i piatti possibili e immaginabili. Ma niente mi convinceva davvero. Mi sono allora affidata alla mia creatività, combinando dosi e ingredienti. Mi sono dovuta affidare al lievito secco perchè al supermercato erano finiti i panetti di lievito morbido. Ho aiutato la pasta a crescere adagiandola sul calore del computer come mia nonna faceva con quello del termosifone.

Da giovane donna moderna ho affrontato questa prima volta con timore e riverenza, lasciandomi inebriare dal profumo che poco a poco veniva fuori dalla cucina, e mordendo e assaporando una pizza deliziosa. Non posso far altro che consigliarvela.