Marmellata di Giuggiole

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TEMPO: 2 ore circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI:SI


Le giuggiole sono frutti ormai dimenticati. La pianta su cui crescono si chiama giuggiolo, può arrivare anche a 12 metri di altezza ed è rinoscibile per i suoi rami irregolari e spinosi. Non è facile trovare giuggioli in giro, sono sempre stati coltivati in ambito familiare, e adesso pare si possano trovare principalmente in due zone d’Italia, Arquà Petrarca, un piccolo borgo medievale in provincia di Padova, e sui Colli Euganei.

A vederle sembrano delle olive, dal colore rossastro, quando maturano hanno una polpa porosa e compatta, simile a quella della mela, e sono estremamente dolci, tanto che Erodoto le paragonò ai datteri, e citava già allora il famoso vino che si produce da esse, arrivato fino a noi e conosciuto come brodo di giuggiole. Questo succo è infatti talmente dolce da aver dato orgine al modo di dire che tutti conosciamo sciogliersi in brodo di giuggiole,  ovvero essere in una situazione di piacere e gioia, una specie di pace dei sensi!

E’ un peccato aver perso la conoscenza e l’utilizzo delle giuggiole, visto che nascondono molteplici utilizzi. In cucina, oltre al brodo, possono essere consumate fresche, e sono davvero buonissimi se mangiate al punto giusto di maturazione, sode e dolcissime, e poi danno vita a una buonissima marmellata. Contengono un’altissima dose di Vitamina C e sono anche molto famose per il loro utilizzo, in forma di infusi, decotti o sciroppi, per curare tosse, raffreddore e altre patologie dell’apparato respiratorio.

La pasticceria francese: eclair, tarte, macarons

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Dopo diversi giorni trascorsi a Parigi a passeggiare, a mangiare e soprattutto a divertirmi in compagnia della mia famiglia e dei miei amici sono giunta nuovamente a confermare la mia precedente convinzione: la pasticceria francese é decisamente un gradino superiore. So che questa affermazione susciterà commenti di ribellione da parte dei difensori dell’italianità in cucina. Io non sono un’assidua sostenitrice di un tipo di cucina piuttosto che di un’altra, anche se la semplicità e l’equilibrio di sapori della cucina italiana sono unici, ma devo riconoscere che in pasticceria i francesi sono dei veri maestri. Ho provato, anzi riprovato, le eclair al caramello e burro salato, un’armonia ed una consistenza a dir poco perfette, poi ho proseguito con le tarte au chocolate una crema ganache adagiata su pate sablée sucrée, e mi sono fatta confezionare ben due dozzine di macarons a diversi gusti, per portate con me un pochino di quegli odori e sapori che tanto amo.

Una frittata diversa dal solito ovvero la frittata di riso

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TEMPO: 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: SI | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

Quest’oggi facciamo un po’ di cucina di recupero suggerendovi la preparazione di questa frittata molto particolare. Avete mai preparato la frittata di riso? Io, prima di qualche giorno fa, no!! Nel caso abbiate fatto un po’ troppo risotto, ne abbiate bollito troppo oppure volete proprio fare una frittata diversa dal solito, questa è l’idea che cercate!


Frittata di riso

Ingredienti per 2 persone:

100gr di riso lessato | 50gr di salsiccia fresca | 2 uova | parmigiano grattugiato | pane grattugiato | olio d’oliva | latte | pepe in grani | sale

Un contorno proprio per tutti: gli Spinaci con uvetta e pinoli

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TEMPO: 15 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Con che cosa accompagnare un piatto di Calamari alla griglia con salsa “picada”? Cosa servire insieme ad una porzione di Costolette d’agnello fritte? Non è sempre facile trovare dei giusti contorni da accostare ai piatti principali. Ma potendo ricorrere a molte ricette sicuramente troverete il contorno più adatto al vostro piatto.

Il contorno che vi descriverò è un piatto della Cucina Vegetariana, privo di glutine e a base di un ingrediente molto amato dai bambini, quindi non stento a dire che è proprio adatto a tutti i palati. Prepariamo gli Spinaci con uvetta e pinoli. Un mix di dolce ed asciutto, condito con un pizzico di spezia, per stupire i vostri palati. Provate gli Spinaci con uvetta e pinoli.

Pasta di primavera: i Tagliolini con zucchine e acciughe

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TEMPO: 35 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Non so bene perché, ma da un paio di settimane mi capita sempre più spesso di mangiare molto raramente un sano e robusto piatto di pasta. Forse la mia natura Italiana sta iniziando a svanire! Spero proprio di no, e mi auguro che sia dovuto solo alla mancanza di tempo. Ma dopo un lungo periodo di astinenza, il desiderio cresce e così l’altro giorno mi sono sfogato e ho preparato una buona ricetta di pasta.

Nel frigo avevo: zucchine, un paio di pomodori, del basilico e delle acciughe. Gli ingredienti non mancavano, bastava sforzare un po’ le meningi per dar vita ad un buon piatto. Pensando e rimuginando, ne è venuto fuori un ottimo piatto di Tagliolini con zucchine e acciughe.
Un piatto di pasta gustoso e primaverile, i Tagliolini con zucchine e acciughe sono perfetti per questo periodo dell’anno.

Pasticcini alla marmellata di ribes rosso

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TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: | BAMBINI:


I piccoli dolcetti sono delle delizie del palato. Vanno bene in tantissime occasioni, si possono offrire agli ospiti alla fine di un pranzo, senza spaventarli magari dopo un pasto pantagruelico con una torta vera e propria. Sono comodissimi e in perfetto stile per concludere una cena in piedi, vanno bene come colazione o come merenda per i bambini e oltretutto sono molto divertenti da preparare!

Questi pasticcini in più sono perfetti in questo periodo, la primavera sta arrivando e il loro ripieno al ribes rosso dà subito la sensazione del primo caldo e della cucina assolata.

Bicchieri in vetro o cristallo?

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Un bel servizio di porcellana per la tavola non può non esser accompagnato da un altrettanto valido corredo di bicchieri, il cui valore è formato da un insieme di elementi: il tipo dì materiale, la sua lavorazione, la lucentezza, la forma piacevole e bene assortita con lo stile della ceramica a cui va abbinato, fatta di linearità e leggerezza per chi ama la tavola raffinata ma di gusto moderno o, al contrario, di corposità se non si vuole abbandonare la tradizione. Per i bicchieri da tavola, come per la ceramica, la scelta è vastissima: si va dal più semplice pezzo in vetro per la tavola di tutti i giorni al più raffinato cristallo di Boemia lavorato e intagliato a mano. E tra questi due estremi esiste una vasta produzione intermedia a diversi livelli, spesso molto apprezzabili, che può creare imbarazzo al momento della scelta.

Cominciamo col parlare di cristallo. Per meritarsi questa qualifica il cristallo deve contenere almeno il 24 per cento di piombo. Esistono però prodotti che ne contengono di più (fino al 30 per cento): vengono definiti «cristallo superiore» e si prestano a lavorazioni più sofisticate. I più preziosi sono interamente lavorati a mano: dalla «soffiatura», alla realizzazione dello stelo e del piede che vengono abilmente applicati in modo che non si veda la giuntura; anche le caratteristiche sfaccettature, le decorazioni a «mola», gli intagli, le incisioni sono realizzate a mano, pezzo per pezzo. Operazioni che aumentano lucentezza e preziosità. Data la sua composizione, il cristallo è più pesante del vetro. Questo elemento può essere d’aiuto nel giudicare un bicchiere di provenienza incerta. Difficilmente poi è sottile come può esserlo un vetro, poiché la sua corposità è una condizione che gli consente di essere lavorato nelle fasi successive alla soffiatura. Esiste, naturalmente, anche una produzione di bicchieri in cristallo realizzati interamente con le macchine.

Insalate di Primavera

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L’insalata è il cibo del sole. Almeno per quanto mi riguarda, appena iniziano le giornate costantemente splendenti e calde diventa proprio una necessità avere sempre in frigo gli elementi base per prepararmi una bella insalata. Pomodori, lattuga (o comunque foglie verdi che siano poi riccia, romana, rucola o valeriana varia a seconda dei momenti!), carote, sedano, finocchi, mais, e poi tutto quello che si può aggiungere per rendere sempre diverso un pasto troppo spesso sottovalutato.

L’insalata si può preparare con tutto quello che c’è in casa, e ognuno di noi ha in frigo o in dispensa alimenti che fanno parte della sua alimentazione base e che possono (e devono!) essere sperimentati nella ciotola della nostra  insalata. Patate, uova e olive sono un classico, poi ci sono i peperoni, crudi o cotti, e le melanzane, ma anche i cavoli, la barbabietola, la verza, e poi i formaggi, i wurstel, pancetta a dadini o pezzettini di altri salumi, pollo, la frutta secca, valore aggiuntivo che rende speciale anche una classica insalata lattuga e pomodoro, e poi il tonno e infine le salse, la maionese, o altre preparazioni.

Sicuramente a voi che leggete sono venuti in mente altri mille ingredienti per preparare gustose insalate, per ora io vi consiglio queste tre ricette.

Un Romantico Pic Nic

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Io ci credo, si … io ci credo ancora.
Ancora ci spero, ho fede e ci investo. Non ho smesso di aver fiducia e continuo a tenere alto il morale. Perchè prima o poi lo so, arriverà veramente questa primavera, ed io sarò organizzatissima ! Vere e tiepide giornate primaverili, ideali per il pic nic tanto ambito.
Tante e diverse scuole di pensiero ruotano intorno al concetto di Perfetto-Picnic: tradizionale, romantico, high tec, rustico, kitch, a tema…..uhhh quanti ce ne sono.
In questo caos emozionale, la definizione certa del mood del nostro perfetto picnic è fondamentale. E’ questo che determina grande parte del menù, e l’importante di avere gli accessori giusti per ottenere il risultato preposto, come la  trasportabilità, praticità, lavabilità.  E poi diciamolo: esteticamente maledettamente entusiasmante.
Ci viene in soccorso  Optima con una splendida collezione di accessori per pic-nic. Gamma spropositata di cestini e porcellana, tradizionali o sopra le righe, sembra essserci davvero tutto: piatti bicchieri tovaglia tovaglioli. Decorazioni floreali e dominante pink per un  cestino da picnic completo .
* 2 x piatti
* 2 bicchieri Acrilico
* 2 x Coltelli
* 2 x Forchette
* X 2 Cucchiai
* 2 x Tovaglioli
* 1 x Tovaglia
* 1 x ghiacciaina
* Sale e pepe
* 1 x cestino con ganci di stoffa e decorazioni

Ciboh: Love Design Cocktail Party

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Abbiamo conosciuto Arabeschi di Latte intrattenenendoci con convivialità italiana ai loro eating events. Oggi atterriamo sul pianeta Ciboh, pronti per incontrare le tre originali ragazze che fanno parte di questo team milanese.

Ciboh è un collettivo femminile: designer cuoche e stiliste, artiste del cibo si incontrano per inventare e interpretare il l’atto del mangiare, con nuove forme e sapori, attraverso eventi e performance. CIBO+DESIGN+ABITI perchè lo scopo è mangiare guardare vestirsi e giocare col cibo.

Il loro simbolo un pettine che fa anche da forchetta per riuscire a immaginare un nuovo modo di mangiare. Ciboh e le sue originali attività: organizza e crea food-event, catering artistici, performance e oggetti di design. Offrono stuzzicherie servite con la loro inconfondibile stravaganza, propongono catering improbabili , abiti e gadget commestibili.

Fondono arte e gioco attraverso i loro eating events, entrando nel loro mondo si ritorna alla gioia infantile di giocare col cibo. Un laboratorio dove nutrirsi diventa un parco giochi, pieno di colori forme e materie.

Stasera durante la Settimana del Design di Milano, per celebrare l’uscita del libro Love Design (Daab pubblicazione), siamo tutti invitati al Love Design Cocktail Party.

Direttamente dalla Cucina senza glutine, la ricetta dell’Insalata di arista e funghi

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TEMPO: 40 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Da qualche mese lavoro in un ufficio e spesso mi capita di dover restare tutto il giorno, quindi non ho sempre l’opportunità di andare a pranzare a casa come facevo prima. Poco male, mi son detto, oggi un sandwich, domani un’insalata di riso, dopodomani un’insalata; qualcosa si può sempre combinare. Dopo un po’ di giorni però, le idee iniziavano a scarseggiare, ed anche il tempo per preparare le porzioni da portare al lavoro era insufficiente. Beh, ho pensato, qualche volta potrei approfittare dei locali che si trovano nelle vicinanze dell’ufficio.

Ma l’ufficio è in una zona un po’ isolata e c’è solo un posto decente in cui mangiucchiare qualcosa. Anche lì, però, dopo averci mangiato un paio di volte, la scelta si è esaurita. Un giorno, chiacchierando con un collega gli espongo i miei problemi. Lui mi dice che mi capisce, e che per lui è ancora più complicato perché è celiaco. Però mi suggerisce una pratica ricetta della cucina senza glutine: l’Insalata di arista e funghi. Un pasto completo da poter preparare con gli avanzi del giorno prima. Vi passo subito la dritta dell’Insalata di arista e funghi.

Arabeschi di Latte

arabeschi-di-latte Un gruppo di creative fondato nel 2001, un collettivo al femminile che organizza eating events, dietro il nome evocativo di Arabeschi di Latte. Cinque architetti con la passione per la convivialità: Francesca Sarti, Alessandra Foschi, Silvia Allori, Francesca Pazzagli, Francesca Sorga.

Pensano e realizzano eventi dove il cibo è uno strumento per creare situazioni e relazioni, oggetti come fonte di piacere e buon cibo, ecco creati catering che inseguono principalmente la fascinazione e il potere comunicativo del cibo.

Food Concepts o Eating Events, l’approccio creativo è sempre lo stesso: multidisciplinare e in evoluzione, un’operazione trasversale che con una certa freschezza si è inserita in contesti diversi: dall’arte alla moda, dal design e l’architettura alla cucina.

A quando il prossimo evento e la possibilità di incontrarle?

Ma a Milano naturalmente!
Si, proprio durante il Salone del Mobile 2009.

I sandwichs di “A beautiful mind”

sandwichs

Oggi facciamo un salto nel passato, ma giusto di qualche anno, spostandoci nel 2001. Questo è l’anno di uscita del film “A beautiful mind” diretto da Ron Howard che vede come protagonista Russel Crowe nei panni del matematico, nonchè premio Nobel per l’economia nel 1994, John Nash.

La storia è molto affascinante perchè ispirata alla vita del matematico che studiò per anni il modo trovare un’idea originale a cui applicare le sue formule. Il fatto su cui porre l’accento è che ci riuscì nonostante fosse affetto da una forma di schizofrenia degenerativa. La scena che ai nostri fini è interessante è una delle ultime, ambientata nell’università di Princeton, quando uno studente, riconoscendolo, gli chiede di mostrargli la sua teoria, e proprio all’inizio della spiegazione Nash offre al ragazzo un sandwich…

Prima di passare alla ricetta, una piccola curiosità: sapevate che questo tipo di panino prende il nome da John Montagu, quarto Conte di Sandwich? Difatti fece la sua comparsa proprio al tavolo da gioco del conte il quale era così appassionato di carte che non vi si distoglieva neanche per recarsi nella sala da pranzo, ma preferiva consumare il suo pasto lì. Fu in una di queste occasioni che si pensò di coprire le tartine servite, con una fetta di pane sopra in modo da poterle gustare direttamente con le mani senza sporcarsele e senza l’ausilio di piatto e posate.