ricette cotto mangiato carpaccio delicato

Ricette Cotto e Mangiato, carpaccio delicato

ricette cotto mangiato carpaccio delicato

Non c’è ricetta più estiva del carpaccio di carne di manzo! E poi è anche facilissimo da preparare, quasi quanto un’insalata, perchè è una ricetta che non richiede cottura e che necessita solo di quanche minuto per far marinare la carne nel succo di limone. Come sempre “Cotto e Mangiato” di Benedetta Parodi mi sorprende per la semplicità delle ricette e per le idee originali, utilissime per fare diventare anche le ricette più facili e comuni un piatto appetitoso e originale. E anche in questo caso è andata così, ho scovato questa ricetta all’apparenza comune e invece ho scoperto che il carpaccio va irrorato di una salsina a base di stracchino, delicata e vellutata.

Ho provato e l’esperimento è perfettamente riuscito. Preparare il carpaccio delicato vi richiederà solo qualche minuto di impegno. Vi basterà mettere la carne di manzo adatta per il carpaccio (deve essere un taglio con pochissimo graso e tagliata sottilissima) e metterla a macerare per 5 minuti nel succo di limone.

Le lasagne al radicchio per il pranzo di natale

Oggi vorrei consigliarvi un primo piatto per natale dal sapore delicato e, il che non guasta nel caso abbiate degli invitati che non mangiano carne, vegetariano, le lasagne al radicchio. Si tratta di un primo piatto molto delicato ma allo stesso tempo di grande gusto a base di radicchio, stracchino e scamorza affumicata. Proprio la scamorza affumicata contribuisce a dare quel pizzico di gusto in più che va a contrastare la  delicatezza dello stracchino e del radicchio.

Per la preparazione delle lasagne al radicchio dovrete procedere così: preparare un soffritto con la cipolla e l’olio nel quale fare cuocere il radicchio tagliato a listarelle. Il radicchio cotto dovrà essere frullato con il mixer con lo stracchino in modo che si ottenga una crema morbida. Ricordatevi di lasciare qualche strisciolina di radicchio per la decorazione. A questo punto arriva il momento di comporre le nostre lasagne. Dovremo creare uno strato di pasta, uno di crema di radicchio ed infine una abbondante spolverata  di scamorza affumicata grattugiata con una grattugia a fori larghi.

Le crepes all’arancia con spinaci e stracchino per Natale

 

Le crepes costituiscono uno di quei piatti adatti a risolvere gli inviti imprevisti e le cene dell’ultimo minuto. Eppure si tratta di una di quelle preparazioni che si può sempre “arrangiare” all’ultimo minuto. Basta partire dalla base di crepes con ingredienti che di solito ognuno di noi ha nelle proprie cucine, ovvero, uova, latte e farina, ed in men che non si dica avremo i nostri dischetti pronti da farcire. Per il ripieno possiamo davvero sbizzarrirci, basta guardare in frigo o in dispensa per trovare ciò che fa per noi. Oggi però mi vorrei soffermare su delle crepes che hanno una marcia in più e che vedo benissimo come piatto adatto al menù di natale, precisamente le crepes all’arancia con spinaci e stracchino.

La particolarità di queste crepes risiede proprio nell’aggiunta sia all’impasto delle crepes che al ripieno, della scorza d’arancia che conferisce alle nostre crepes quel tocco in più, e che le rende davvero particolari. La preparazione delle crepes all’arancia con spinaci e stracchino è davvero molto facile anche se non proprio velocissima. Dovremo innanzitutto lessare e strizzare gli spinaci tenendoli da parte. Nel frattempo preparare le crepes nel modo classiso ovvero mescolando farina, latte e uova e scorza di arancia.

Ancora asparagi, ma questa volta in cocotte con le uova

Come da titolo, dopo avervi proposto nell’ultimo periodo diverse ricette a base di asparagi (che potremmo tranquillamente definire il prodotto della stagione) come il flan con lo speck, la crema agli asparagi, o ancora l’intramontabile risotto, oggi avrei pensato di parlarvi delle cocotte di asparagi e uova, una semplicissima ricetta dal successo assicurato. Le cocotte di asparagi e uova altro non sono che dei piccoli stampini della forma e dimensioni che preferite, che, dopo essere state riempite con asparagi, uova e formaggio fresco arricchito con panna e parmigiano, vanno messe in forno a cuocere a bagnomaria. Il risultato è qualcosa di eccezionale, l’unico consiglio che posso darvi è di stare attenti durante la cottura in forno che l’acqua della pirofila non vada ad entrare nelle cocotte.  Ciò non dovrebbe succedere perchè l’acqua dovrebbe arrivare a metà altezza degli stampini, ma essere prudenti non costa nulla. Altro avvertimento è quello, una volta sfornate le cocotte, di non fiondarvi, come ho fatto io, subito ad assaggiarle: pericolo di ustionamento assicurato. Fatele raffreddare una decina di minuti, bruciano parecchio.

Ricette creative per le feste: gli gnocchetti “arlecchino”

gnocchi arlecchino1

Un primo piatto alle verdure, vegetariano, può davvero essere un’ottima idea sia per il cenone di Capodanno che per il pranzo del primo di gennaio, ma non solo, in questi giorni di festa, durante i quali ne approfittiamo anche per vedere gli amici, scambiarci i regali e concederci dei momenti di relax, questo piatto colorato e leggero può anche essere una portata unica per una cena tra amici, che non ci appesantirà ulteriormente visto che ci aspettano altre gran mangiate fino a che non saranno terminate tutte le feste!

Se vi piace preparare la pasta fatta in casa potete anche pensare di preparare voi gli gnocchi, idea che darà un tocco in più a questo piatto già molto simpatico e creativo. Un tocco in più, che però appesantisce il piatto, quindi pensateci bene, può essere quello di utilizzare gli gnocchi che si trovano in commercio in tutti i supermercati, quelli “ripieni” e se trovate qualcosa con un ripieno al formaggio o alle verdure il piatto sarà davvero una scoperta e una valorizazzione del buon gusto forchettata dopo forchettata, e farete veramente un gran bella figura!

Inoltre potete anche pensare di utilizzare altre verdure, tutte quelle che volete, e combinarle in modi diversi, ad esempio broccoli, funghi, carciofi, asparagi, che sono verdure anche più invernali rispetto a peperoni e zucchine, renderanno quindi il piatto diverso ma altrettanto saporito. Questa ricetta infatti può essere proposta davvero in ogni momento dell’anno, utilizzando verdure, di stagione, sempre diverse!

Per una variazione per quanto rigurda il formaggio andate invece a leggere il consiglio alla fine della ricetta!

Ricette con la crescenza: cassata di formaggio

crescenza

TEMPO: 20 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Spesso confusa con lo stracchino, la crescenza invece differisce da questo formaggio per la sua consistenza più cremosa. Se viene lasciata a temperatura ambiente diventa morbida come burro e infatti viene proprio usata in questo modo nell’Italia settentrionale. E‘ prodotta con latte vaccino, la la pasta cruda e fresca e un sapore che tende all’aspro. Deperisce molto in fretta, infatti va consumata entro un paio di settimane dalla data di commercializzazione.

Il taleggio invece è uno dei formaggi lombardi più antichi. E’ ritenuto una vera prelibatezza è compare in numerosi banchetti storici proprio come cibo pregiato. E’ prodotto anch’esso con latte vaccino, ha la pasta cruda, liscia e molle. Il suo sapore cambia secondo il grado di stagionatura: è molto delicato quando il formaggio è giovane, divenata poi piccante e pungente invece dopo una lunga stagionatura. Il nome deriva dalla Val Taleggio, in provincia di Bergamo, zona orginaria della produzione.

Savarin di riso ai funghi porcini e stracchino

TEMPO: 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Se fino ad ora vi avevamo parlato solamente di savarin dolci come il savarin alle albicocche, sfogliando uno dei miei tanti ricettari ho trovato questa favolosa ricetta per fare un savarin di riso ai funghi porcini e stracchino. Un vero e proprio piatto unico a cui potrebbe seguire, qualora lo vogliate, un secondo leggero tipo un insalatina mista. Va benissimo per un piatto della domenica, da servire caldo, appena sfornato, oppure freddo. A voi la scelta! Per preparare questa delizia servono i seguenti ingredienti:


Savarin di riso ai funghi porcini e stracchino

Ingredienti per 4 persone:

200gr di riso Arborio | 1 litro di brodo vegetale | 60gr di parmigiano grattugiato | mezza cipolla | 70gr di burro | 1 calice di vino bianco secco | 300gr di funghi porcini freschi (corrispondono a 80 g di porcini secchi) | 1 scalogno|prezzemolo tritato | sesamo o semi di papavero

il Gorgonzola, bontà DOP

Il formaggio gorgonzola ha origini molto antiche:gli storici fissano la sua nascita intorno al IX secolo d.C. nell’omonima località alle porte di Milano, che all’epoca era un importante centro di scambio di mandrie. Anticamente il gorgonzola era chiamato “stracchino di Gorgonzola”. La stessa parola “stracchino” deriva da “stracco” ovvero “stanco” e si riferisce, già in epoca romana, alle transumanze delle mandrie di vacche dalle Alpi alle marcite della Valle Padana, particolarmente fiorenti dopo l’intervento di frati e monaci, che razionalizzarono l’agricoltura d’allora.

La diffusione del gorgonzola fu dapprima locale, ma dagli inizi del ‘900 inizia a conoscere i primi successi e in breve diventa il formaggio italiano più esportato all’estero: nel dopoguerra nascono le imitazioni di questo prodotto, ed i produttori di gorgonzola corrono ai ripari per difendere le peculiarità del loro prodotto chiedendo ed ottenendo, negli anni ’50, la DOP (denominazione di origine protetta): viene così stabilito che solo due regioni italiane, per legge e tradizione, possono produrlo: Piemonte e Lombardia, e che solo il latte degli allevamenti di queste province può essere usato per produrre e dare quindi la denominazione di origine controllata al formaggio gorgonzola.

Il gorgonzola si ricava da latte vaccino intero pastorizzato che viene versato in caldaie alla temperatura di circa 30°, aggiungendovi fermenti lattici, caglio e spore di penicilli. A coagulazione avvenuta, la cagliata viene rotta e depositata sugli spersori per lasciare fuoriuscire il siero. Dopo alcuni minuti la cagliata viene sistemata entro i fassiroli o fascere, in quantità di circa 14/15 kg per ogni forma, per stratificazione e viene lasciata sostare per permettere ulteriore perdita di siero. Dopo la marchiatura, la forma viene trasferita in un locale denominato “purgatorio” (celle a 20/22°C con il 90/95% di umidità), viene salata con molta perizia, sopra, sotto e sui fianchi e dopo 3/4 giorni si avvia alla stagionatura. In questi locali con temperatura di 2/7° C ed umidità 85/95% la forma sosterà da 50 a 80 giorni a seconda del tipo (dolce o piccante). Quando la forma è ancora tra le tre e le quattro settimane, ha luogo la foratura. Grossi aghi metallici la penetrano, l’aria entra nella pasta e sviluppa le colture già innestate nella cagliata, determinando le condizioni ottimali e naturali per lo sviluppo del penicillium, da qui le caratteristiche venature blu/verdi che rendono il formaggio gorgonzola inconfondibile. Al termine della stagionatura la forma viene tagliata in due o ulteriormente frazionata e ciascuna parte riceve la sua veste di alluminio goffrato riportante il contrassegno “g”. La stagionatura si protrae per almeno 2 mesi per il tipo dolce ed oltre 3 mesi per il tipo piccante.

Cucinare con poco ed in maniera veloce: hamburger di patate con cotto

Spesso di metterci ai fornelli per cucinare piatti elaborati proprio non ci va, ma nemmeno possiamo rifilare un panino al volo o peggio piatti gia pronti. In casa, secondo me, poi non dovrebbero mai mancare alcuni alimenti che definisco essenziali e mi sto riferendo a delle patate, qualche affettato, del formaggio molle spalmabile e, nella dispensa, bisognerebbe sempre avere della frutta secca, di lunga conservazione e capace di dare quel gusto in più a piatti magari troppo semplici. Per questo oggi consigliamo una ricetta davvero semplice negli ingredienti ma che saprà rendere festosa una serata in famiglia
Hamburger di patate con cotto (ingredienti per quattro persone)