Crispelle di riso al miele. Un dolce siciliano delle feste.

I dolci siciliani sono davvero squisiti. Sarà perchè essendo siciliana non sono molto obiettiva, ma io li adoro. La Sicilia vanta una tradizione in campo dolciario che non teme confronti con nessuna delle altre regioni italiane. Coloratissimi, allegri, profumati, i dolci non sono mai mancati agli appuntamenti con le ricorrenze e le festività.
Il Natale in particolare, è l’occasione in cui le pasticcerie siciliane sfornano dolci di tutti i tipi, dai classici cannoli, alle cassate siciliane. I filoni che conducono all’attuale pasticceria isolana sono tre. Il primo è il mondo contadino, dove le donne di casa preparavano alacremente i dolci per ogni cerimonia mentre il secondo filone è legato ai monasteri e ai conventi. Molti ordini religiosi, infatti, vivevano di carità e facevano dolci per guadagnare qualcosa. Quella che vi propongo oggi è una ricetta tipica del periodo invernale, si tratta delle crispelle di riso al miele, dette anche crispelle “uso Benedettini”, tipici dolci fritti catanesi a base di riso, che venivano un tempo consumati in occasione della festività di San Giuseppe. Sembra che a realizzare questo dolce siano state per prime le suore benedettine del convento di Catania nel XVI secolo, come risulta da antichi testi di cronisti catanesi. Oggi le crispelle si mangiano un po’ durante tutto l’inverno, in particolare in occasione delle festività. La ricetta è un po’ articolata ma non complessa, in fondo è un dolce nato per essere fatto in casa, con ingredienti semplicissimi da reperire e richiede due giorni di preparazione perchè il riso deve riposare una notte. 

Ricette regionali del Natale. La scacciata siciliana con broccoli e salsiccia.

Apriamo il mese di Novembre preparandoci per bene alle festività natalizie. Il tempo passa in fretta e prima che ce ne rendiamo conto sarà già Natale. Cominciamo dunque a fare un viaggio attraverso le specialità culinarie delle diverse regioni italiane, esplorando il mondo variegato dei piatti che si cucinano in ogni regione in occasione delle festività di Natale e Capodanno. Oggi cominciamo con una ricetta siciliana molto conosciuta. La scacciata è un piatto tipicamente invernale, cucinato soprattutto nella Sicilia orientale nei mesi invernali. Chiunque abbia trascorso un Natale in Sicilia sa che non c’è cenone di Natale o Capodanno dove manchi una scacciata. Si tratta di una focaccia ripiena e si prepara con tantissimi ingredienti. Ce ne sono con il ripieno di verdure (cavolfiori e broccoli soprattutto), oppure con ripieno di tuma (un formaggio poco salato tipico della Sicilia) e acciughe, o ancora con pomodoro, cipolla e patate.  Gli accostamenti vanno da questi più tradizionali a quelli più arditi come le scacciate con ripieno di fave e ricotta e quelle con broccoletti e salsiccia. Preparare la sfoglia della scacciata (o schiacciata che dir si voglia) è un’operazione abbastanza complessa, che richiede anche un bel po’ di pratica. La pasta deve infatti risultare soffice e al tempo stesso un po’ rustica. Ma chi non ha tempo da dedicare ai tentativi e vuole ugualmente cimentarsi con questa ricetta, può acquistare un panetto di pasta già lievitata al panificio. Così vi sarete evitati la fatica della preparazione della sfoglia e sarete già a metà dell’opera.

Una ricetta che sa di Sicilia, il cavolfiore affogato.

Quando passo davanti alle bancarelle degli ambulanti che vendono i cavolfiori, non posso fare altro che acquistare questi variopinti ortaggi. Però non sempre ho voglia di un contorno semplice, cotto al vapore o lesso. In queste occasioni mi viene in aiuto la cucina siciliana, con la tradizionale ricetta del cavolfiore affogato. Affogato nel vino s’intende. Un bel bicchierone di vino rosso che rende il cavolfiore una vera prelibatezza da presentare come contorno oppure come antipasto più particolare anche se rustico. Questa ricetta è comunissima nella cucina siciliana, caratteristica dell’inverno e in particolare di tutto il periodo che va da novembre alle festività natalizie. Io lo preparo spesso con somma gioia di amici e parenti che gradiscono moltissimo questa ricetta, che ricorda i piatti che cucinavano le nonne e sa di tradizione.  Riguardo alla preparazione ci sono almeno due scuole di pensiero. C’è chi “affoga” il cavolfiore nel vino rosso e chi preferisce il vino bianco. Io uso sempre il vino rosso perchè ha un sapore molto più deciso e in più, in cottura colora i gambi bianchi del cavolfiore di un bel rosso che anche esteticamente non guasta.

Cous cous al pollo con ceci, carote e uvetta

Sicuramente un mix di sapori strepitoso quello presente in questocous cous: pollo, carote, ceci e uvetta. Il cous cous, piatto tipico della cucina araba esiste in molteplici versioni: a base di verdure, a base di carne o di pesce o a base di tutte e tre le tipologie di ingredienti.

Ogni anno, durante il Cous Cous Fest che si svolge a San Vito Lo Capo è un piacere perderesi tra le diverse culture e tra i vari colori che caratterizzano gli stand presenti. Il cous cous, entrato di diritto anche nella cucina siciliana, è costituito da  granelli di semola cotti a vapore. La sua preparazione prevede che la semola venga bagnata con  acqua e lavorata con le mani per farne pallottoline, che vengono asperse di semola asciutta per tenerle separate, e poi passate al setaccio.

Il cous cous al pollo in particolare è un piatto a base si di carne, ma anche di verdure quali le zucchine e le carote, di legumi come i ceci, e di uvetta passa che contribuisce a conferire a questo straordinario piatto quel gusto particolare che lo rende unico.

La ricetta della caponata per tutti, quella al forno

 

Proprio la settimana scorsa mi è venuta un’improvvisa voglia di caponata. In realtà però non avevo molta voglia nè di friggere, nè di mangiare fritture, causa bagordi culinari delle ultime settimane, (chissà perchè in estate il mio rigore nell’alimentazione va a farsi benedire …). Considerando che la caponata altro non è che un piatto tipico della gastronomia siciliana costituita da diversi ortaggi fritti come le melanzane, i pomodori e le cipolle, ho pensato che avrei potuto optare per la cottura in forno e così ho proceduto tagliando a cubetti e pezzetti le varie verdure e tuffandole dentro una teglia e ricoprendola poi di carta d’alluminio (a  proposito, non dimenticatevi di utilizzarla).

Scaloppine di pesce spada al marsala, una ricetta siciliana

Oggi ci spostiamo in Sicilia per scoprire una ricetta a base di pesce spada arricchito con il marsala, tipico vino liquoroso prodotto nel trapanese. La ricetta delle scaloppine di pesce spada al marsala è di facile esecuzione ed il procedimento è pressochè identico a quello delle scaloppine di carne. Si tratta di rosolare le fettine di pesce infarinate in un filo di olio ed irrorare il tutto con il marsala aggiungendo dell’uvetta ammollata e strizzata. Come vedete sapori tipici della cucina siciliana. Le scaloppine di pesce spada al marsala costituiscono un ottimo secondo di pesce.

Come fare il Pesto di pomodori secchi

Quest’oggi, ho il piacere di scrivere di un ricetta della cucina siciliana, la mia regione d’origine, molto comune in tutta l’isola, ma che ogni famiglia o produttore fa con il proprio ingrediente segreto: il Pesto di pomodori secchi. Il Pesto di pomodori secchi è un prodotto che potrete trovare già pronto in barattolo, ma facendolo fresco, a casa vostra, dosando a vostro piacimento gli ingredienti di base vi assicuro che il risultato sarà di tutt’altro genere.

Il Pesto di pomodori secchi è un ottimo condimento della cucina vegetariana, a meno che non sia stato fatto con l’aggiunta di filetti d’acciughe sott’olio, che potrete utilizzare per fare una deliziosa ricetta di pasta o più semplicemente per spalmarlo su del pane tostato, facendo delle bruschette molto particolari. Eccovi la ricetta del Pesto di pomodori secchi, fatene buon uso!

Dalla cucina povera: gli Spaghetti con mollica fritta ed uva passa

Oggi parliamo un pò di cucina povera, e per l’esattezza di una ricetta della cucina Siciliana: gli Spaghetti con mollica fritta ed uva passa. La cucina povera può essere un ottimo riferimento per preparare deliziosi piatti in economia ed in situazioni estreme, ovvero quando la dispensa risulta un po’ sguarnita. Gli Spaghetti con mollica fritta ed uva passa sono un esempio più che azzeccato di quanto detto fin’ora.

Gli Spaghetti con mollica fritta ed uva passa, oltre ad essere un piatto molto semplice e poco dispendioso da preparare, sono adatti alla cucina vegetariana e in periodo estivo sono un’ottimi primo piatto da portare in tavola. Non stupitevi se nella ricetta anziché trovare tra gli ingredienti le briciole di mollica di pane raffermo troverete in sostituzione del pangrattato, la ricetta può essere fatta con entrambi gli ingredienti senza variare il risultato. Ora vi lascio agli Spaghetti con mollica fritta ed uva passa.

Come fare il pesto alla siciliana

Sentendo pronunciare la parola pesto penso sempre a quello alla genovese, dal caratteristico colore verde donato dal basilico. In realtà però ce ne sono diverse varianti, di pesto, intendo. La maggior parte sempre verdi: quello alle zucchine, quello alla rucola … Ma ce n’è uno che è rosso (l’avete mai visto?) Il pesto alla siciliana: data la presenza di un grande quantitativo di pomodori al suo interno non potrebbe essere altrimenti. Il pesto alla siciliana è un psto molto ricco e si utilizza soprattutto come condimento per la pasta. Io lo vedo bene anche spalmato sui crostini, ma dipende dai gusti.

Un contorno isolano: i Broccoli alla siciliana

Abbondante e sostanzio piatto a base di verdura, da gustare insieme al sughetto che si forma durante la cottura, col quale irrorare il piatto o condire delle fettine di pane abbrustolito, i Broccoletti alla siciliana sono una goduria per ogni palato. Un valore aggiunto che si può, o meglio si deve!, dare ai Broccoletti alla siciliana è che se avanzati, ma dubito che ciò possa accadere facilmente, si trasformano in un ottimo condimento per preparare un piatto di pasta.

I Broccoletti alla siciliana possono essere considerati un piatto unico o se in razioni più moderate un contorno appetitoso da servire con piatti di carne o pesce. Tipico piatto della cucina siciliana, i Broccoletti alla siciliana sono pieni di sapori e profumi che ricordano il sole ed il mare di quest’Isola. Adesso: Tutti a tavola! Sono pronti i Broccoletti alla siciliana.

La pasta al forno con le melanzane, direttamente dalla Sicilia

Da qualche tempo non preparavo un primo così ricco, e proprio l’altra domenica mi è venuta una voglia improvvisa di pasta al forno. In casa avevo delle melanzane da consumare e la scelta è stata quasi obbligata, ma non per niente costretta, sia chiaro. La pasta al forno con le melanzane fritte e la ricotta è una ricetta proveniente dalla tradizione siciliana. La ricetta prevede di utilizzare o il parmigiano o la ricotta infornata: quest’ultima non so quanto sia facilmente reperibile nel resto d’Italia, ma se la trovate dovete assolutamente utilizzarla: si sposa benissimo con le melanzane. Mi raccomando di abbondare anche con il basilico, dona all’insieme un gusto unico.

Ricette veloci: insalata di finocchi e arance

Ricetta velocissima quella di oggi, sempre che di ricetta si possa parlare, dato che si tratta di mettere insieme in una ciotola arance, finocchi, cipolle e olive. Punto. Mi riferisco ad una delle mie insalate preferite e di sicuro quella perfetta di questo periodo: l’insalata di finocchi e arance. Tipica insalata siciliana, esiste in diverse varianti che prevedono la presenza o l’omissione di alcuni ingredienti. Io, per non farmi mancare niente, li metto tutti. Però la vera insalata di arance nasce senza i finocchi, con sola cipolla affettata sottilmente ed un filo d’olio. Io aggiungo anche le olive nere che trovo strepitose in questa insalata. Se non vi spaventa l’abbinamento frutta e ortaggi dovete assolutamente provarla. Si tratta di un piatto che si improvvisa in cinque minuti, è fresco, leggero, vi lascia un appagamento a cui è difficile resistere. Credo si sia capito che stravedo per questa insalata, ultimamente mi capita di prepararla 3-4 volte alla settimana.

Storia di una pasta, gli Ziti alla maniera ragusana

Qualche giorno fa ho appresso una curiosa notizia di carattere gastronomico che sono ansioso di comunicare anche a voi, nostri appassionati lettori. Andando a pranzo in una trattoria, vicino al posto in cui stavo lavorando, ero deciso a prendere un piatto di pasta. Dovevo proseguire il lavoro nel primo pomeriggio e non volevo appesantirmi, rischiando di cadere in una fase di letargo momentanea dettata dalla faticosa digestione. Pasta, semplice e con un condimento poco elaborato. Nel menù leggo Ziti alla maniera ragusana.

Incuriosito dagli Ziti alla maniera ragusana, chiedo informazioni. Il gestore del locale, un tipo alla buona, molto cortese e loquace mi rivela il condimento di questa ricetta di pasta. E continuando con la sua parlantina, affatto spiacevole ed al quanto conciliante, per chi approda da solo in una trattoria, con aria bonacciona inizia a parlarmi di quel particolare formato di pasta, gli Ziti.

Come può ben intuire – mi dice con aria complice – ziti, deriva dal dialetto siciliano e come sicuramente sa vuol dire fidanzati. Ma si è mai chiesto perché questo tipo di pasta prende questo nome? Ebbene, deve sapere che questo tipo di pasta, in passato, veniva usato per preparare la nostra famosa pasta al forno, in un’occasione del tutto particolare, e cioè per le cene di fidanzamento! Quando le coppie si facivanu ziti! Ma ora, non vorrei disturbala più a lungo, eccole il suo piatto di Ziti alla maniera ragusana, buon appetito …