Baccalà mantecato, cucina francese ovvero il brandade de morue

TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Il baccalà mantecato è un famosissimo piatto della cucina provenzale; “brandade” deriva dal provenzale “brandado” (cosa mescolata); molto simile al baccalà (stoccafisso) mantecato alla veneziana. Esistono numerose varianti del piatto; io riporto la classica. L’aglio in Provenza si mette anche nel latte e non può essere “facoltativo” come si legge in certi libri di cucina.


Baccalà mantecato

Ingredienti per 4/5 persone:

1kg di baccalà ammollato | 250cc di buon olio d’oliva | 250cc di latte o panna da cucina | 3 spicchi d’aglio e più | pepe

Cucina Rapida:Polpette di ceci e fave, Muffin al cioccolato e nocciole

Di nuovo lunedì per cui eccoci ancora qui con qualche idea e suggerimento su come utilizzare alcuni alimenti pronti per preparare una cena rapida e stuzzicante. In questo caso si tratta di cose tranquillamente proponibili anche ai nostri bambini, quindi eccovi le indicazioni: Polpette di ceci e fave, Muffin al cioccolato e nocciole.

Gli ingredienti per preparare le Polpette per 4 persone sono i seguenti:

150 gr di sedano rapa | una confezione di preparato per felafel |un cespo di insalata riccia | mezzo avocado | mezza carota | olio extravergine di oliva | sale q.b.

Preparazione: mettete in una ciotola il preparato per felafel con mezzo bicchiere di acqua tiepida ben salata e suddividete l’impasto in 10 polpettine circa. Scaldate abbondante olio nella padella e cuocete fino a quando saranno dorate e croccanti. Poi raccogliete nel frullatore il mezzo avocado sbucciato, la mezza carota ed il sedano rapa mondato e tagliato a tocchetti. Unite un pizzico di sale e un pochino di olio e frullate il tutto fino ad ottenere una crema. Servite le polpettine su di un letto di insalata accompagnandole con la salsa così ottenuta. Se non trovate il sedano rapa potete sostituirlo con del sedano classico d aggiunta di limone.

Ricetta di pesce: polpette di baccalà

TEMPO: 25 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

La ricetta delle polpette di baccalà è una versione antica del cuoco milanese G. F. Luraschi del 1829. L’ho riscoperta in un vecchio libro di cucina, è attualissima, e ve ne sono 2 versioni. Il baccalà era in uso, come mangiar di magro, già nel XV secolo, ma i ricettari del tempo non riportano alcuna ricetta, forse perché ritenuto cibo per il popolo, escluso dal menù del palazzo. Questa è la ricetta originaria:

“Tagliate a quarti il baccalà, fatelo imbianchire nell’acqua, disossatelo e pulitelo dalla sua pelle, fate una salsa di once due di burro, mezzo cucchiaio di farina bianca, poco brodo liscio freddo, incorporate il tutto, tiratelo al fornello sempre mischiando; quando bolle, legatelo con 2 rossi d’uova, succo di mezzo limone e poco prezzemolo tritato, versatelo sopra il baccalà, infarinatelo, passatelo nelle uova, indi impanatelo, fatelo friggere all’olio o al butirro purgato, servitelo col presemelo fritto.”

Prima versione


Polpette di baccalà

Ingredienti per 4 persone:

750gr di baccalà già ammollato | 300gr di patate lessale e schiacciate o
200gr di mollica di pane imbevuta nel latte | 1 uovo | pangrattato | latte | erba cipollina | prezzemolo | olio per friggere | 25gr di burro

Insalata di arance e barbabietole

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Una buona insalata dagli ingredienti veramente insoliti e dai colori vivissimi e fantastici è l’Insalata di arance e barbabietole. Una curiosa combinazione, per fare un’insalata d’arance, che ho scoperto un po’ di tempo fa, ricercando qualche modo per poter utilizzare le barbabietole. Le barbabietole, infatti, per il loro particolarissimo gusto, a parer mio, sono molto difficili da utilizzare in cucina e soprattutto da accostare ad altri ingredienti.

Nell’Insalata di arance e barbabietole, il gusto dolce e fresco delle barbabietole si mescola a quello un po’ aspro delle arance. Questo tipo d’insalata può essere un contorno ideale per secondi di pesce,cucinati con cotture molto semplici, o per piatti a base di carne bianca. Eccovi la ricetta dell’Insalata di arance e barbabietole.

Un primo piatto per il pranzo della domenica, crepes alla ricotta

TEMPO: 45 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Ed eccoci finalmente al fine settimana! Non so voi ma quando arriva il sabato e la domenica sento proprio la voglia di distrarmi e non pensare agli impegni settimanali che non cessano mai di essere presenti! Ed un modo per distrarmi, soprattutto nella stagione fredda, è quello di preparare dei pranzetti succulenti ed invitanti. Mi piace preparare delle lasagne, dei ravioli, delle melanzane alla parmigiana oppure queste delizione crepes alla ricotta. Un consiglio: sono buonissime anche preparate il giorno prima e riscaldate al grill pochi minuti prima di essere servite!


Crepes alla ricotta

Ingredienti per 4 persone:

4 uova | farina | latte | burro | 400gr di ricotta | 200gr di champignons | olio | prezzemolo | formaggio grana | sale e pepe

Ricetta della torta al formaggio

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

La torta al formaggio è una ricetta tipica della toscana e dell’umbria. Non è molto difficile cucinarla e molte sono le ricette che si trovano in giro. La ricetta che vi do io è di una mia amica umbra la quale usa cucinarla in questo modo. La si può degustare calda, appena sfornata oppure fredda con dei salumi. Tipica del periodo pasquale, appena arriva la bella stagione e mi è permesso fare dei bei pic nik, ne preparo sempre alcune forme, le ripongo in delle buste pane e le porto con me: è sempre un successone!


Torta al formaggio

Ingredienti per 4 persone:

Una confezione di pasta sfoglia o frolla surgelata |350 g di ricotta |150 g di taleggio |100 g di pancetta | | 4 uova | un bicchiere scarso di panna|un cucchiaio di prezzemolo tritato |burro |sale e pepe

Arte in cucina [2]: La Taverna SantoPalato e il Menù Futurista

Ieri ci eravamo lasciati dopo aver scoperto quali erano i concetti teorici sviluppati dalla corrente artistica Futurista sulla cucina e sulla tavola, oggi passeremo alla parte pratica e andremo a sviscerare le pietanze che compongono un Menù futurista.

Nella celebre data dell’8 marzo 1931, in un ristorante torinese chiamato La Taverna del SantoPalato, si è tenuta la prima cena futurista, con un menù completo, che spaziava dall’antipasto al dessert, che seguiva in modo preciso i precetti dettati dal Manifesto della cucina futurista.
Il SantoPalato, era il ristorante, o, come lo ribattezzo Marinetti, la taverna dei Futuristi. Decorata dall’architetto Djulgheroff e da Fillia, la taverna era il luogo degli incontri e dei convivi dei Futuristi.

Gli artisti-autori che misero la firma sul primo menù Futurista furono: il pittore Fillìa e il critico d’arte P.A. Saladin e i cuochi Piccinelli e Burdese. Dalle mani di questi personaggi presero forma dei piatti molto pittoreschi e dai nomi molto evocativi. Eccovi un menù Futurista con una breve descrizione di alcune porzioni. Rispettando il volere degli autori di queste portate, ritengo doveroso citare l’inventore della ricetta, o meglio, formula, come la chiamavano i Futuristi.

La Pastella per la frutta e la Pastella per la carne


 

Eccoci ancora nel mondo delle pastelle, come dicevamo ne esistono di diverse, ognuna adatta a friggere un cibo differente. Nel precedente articolo abbiamo parlato di quelle per le fritture vegetali e di quelle per le fritture di pesce, nel presente articolo affronteremo invece le pastelle per la frutta fritta e quelle per la carne.

Veniamo dunque subito ad elencare quello che ci occorre per preparare la Pastelle per la frutta per 4 pesrone

250 gr di acqua tiepida | 150 gr di farina 00 | 15 gr di lievito di birra | zucchero | sale

Preparazione: per prima cosa sciogliete il lievito nell’acqua aggiungete un pizzico di sale ed una presa di zucchero. Stemperate la farina con il liquido ottenuto, lavorando con la frusta in modo da ottenere un composto omogeneo. Lasciatela riposare per circa 2 ore in modo che il lievito agisca, una volta trascorso il tempo scolate l’acqua depositata trattenendo la pastella con una mano o filtrandola con un colino.

Potete utilizzare questa pastella per fare delle ottime pere fritte, ma anche delle fette di ananas o di mela. Ad esempio: lavate le pere e tagliatele a spicchi, passatele nella pastella e friggetele in abbondante olio a 150 gradi scolatele su carta assorbente e servitele con una spolverata di zucchero o di cannella se preferite.

Il riso, il risone, il riso intergrale e il riso parboiled

Il riso, graminacea come frumento, mais, orzo, segale e avena, è il cereale più diffuso. Solo in Italia ne esistono almeno 50 varietà, diverse per aspetto, tempo e resistenza alla cottura e uso, ma simili dal punto di vista nutrizionale. In Italia si utilizza soprattutto il riso brillato che ha una composizione diversa da quella del riso appena colto. Contiene 80,4 g % di carboidrati (soprattutto amidi), il 6,7 g % di proteine, pochi grassi (0,4) e fibre (1,0) e fornisce 332 Kcal %.

 Dopo la trebbiatura il chicco (detto anche risone, riso vestito, riso greggio) è sottoposto a una serie di lavorazioni. Liberato da impurità e pulito, viene poi “sbramato” cioè separato dalle brattee che circondano il chicco (così si ottiene il riso integrale o bruno), “sbiancato” con opportuni macchinari che eliminano gli strati più superficiali del chicco, poi spazzolato e lucidato con olio di semi o vaselina e trattato con glucosio e talco per ottenere l’aspetto finale brillante. Tali operazioni eliminano gli strati esterni del chicco, più ricchi di proteine, grassi, vitamine, minerali e lo impoveriscono di questi nutrienti.

Arte in cucina [1]: La cucina Futurista

Che la cucina sia una vera e propria Arte (con la A maiuscola), noi di Ginger and Tomato lo abbiamo sempre sostenuto! Ma c’è chi prima di noi ha unito l’arte e la gastronomia, creando dei menù, sia concettualmente che graficamente, veramente fantasiosi e creativi. Molti artisti hanno uno stretto legame con i cibi e la cucina, nei quadri di Salvador Dalì, ad esempio, compaiono spesso dei fagioli, i suoi orologi molli sono ispirati al formaggio fuso e nelle sue opere si può spesso osservare una particolare forma di pane tipicamente spagnola.

Ma sicuramente i più fantasiosi ed estrosi sono stati gli artisti Futuristi, che con la loro idea di stravolgere tutto ciò che riguardava la società convenzionale, hanno voluto lasciare la propria impronta anche nel mondo gastronomico proponendo il Menù Futurista, con piatti e opere interamente ispirate a questa corrente artistica.

Nel gesto più normale e legato alle esigenze quotidiane degli individui, il nutrirsi, i Futuristi hanno individuato l’esprimersi della mentalità e delle idee delle persone. Così: la scelta dei cibi, il modo di stare a tavola o la maniera in cui si mangia diventano indicative della personalità e delle ideologie delle singole persone.