Spaghetti con carciofi e feta

Qualche giorno fa, mentre scrivevo per Ginger & Tomato, mi sono ritrovato a fare un giro nella categoria ricette pasta del sito. Stavo inserendo un articolo, quando mi sono imbattuto nella ricetta di Roberta delle orecchiette con carciofi e feta greca profumate all’arancia. Leggendo, sono rimasto affascinato dall’accostamento tra i carciofi, con il loro sapore leggermente dolciastro, e la feta, il formaggio greco sapido e dal gusto deciso ma non eccessivo.

La sera, ispirato da questa ricetta e spinto dal bisogno di trovare un piatto della cucina vegetariana, poiché ospitavo un amico vegetariano appunto, mi sono dato da fare e ho rivisitato un po’ la ricetta della mia omonima collega. Quello che ne è venuto fuori è stato uno splendido piatto di Spaghetti con carciofi e feta. Ho spogliato un po’ il piatto, eliminando gli agrumi, ed agli ingredienti di base ho aggiunto delle piccole novità. Togliere qualcosa ed aggiungerne qualcun’altra come in un gioco di magia … ed ecco venir fuori dal cilindro gli Spaghetti con carciofi e feta.

Riso speziato al cocco, per una complicata cena tra amici

Ok, stasera cena con amici! Allora … tra gli invitati chi abbiamo? I soliti amici più affezionati … quella coppia che ama la cucina esotica … quel rompi scatole che: sempre la solita pasta … e poi due o tre amici vegetariani. Bene, la scelta del menù si fa interessante! Forse voi starete pensando: ma non fa prima a cambiare invitati? Ma come si può rinunciare agli amici di sempre? Quindi riassumendo: cucina vegetariana, riso o risotto e qualche ricetta della cucina internazionale.

Visto che dovrò buttarmi sul riso, cercherei qualche spunto tra le ricette della cucina indonesiana. Se non sbaglio qualche tempo fa ho letto di una ricetta vegetariana molto interessante! Ma si! Eccola: Riso speziato al cocco. Speziata, vegetariana e a base di riso … sembra fatta proprio al caso mio. Ed allora stasera Riso speziato al cocco.

Insalata di grano, semplice insalata o piatto unico?

Insalata di grano

Trastullandomi, verso ora di pranzo, gironzolo per casa con aria un po’ insofferente. Non mi capita spesso, ma ancora non ho idea di cosa poter mangiare. Non ho nessun desiderio particolare, nessun appetito speciale. Vorrei solo rimanere leggero e mangiare un piatto unico, nel primo pomeriggio ho degli impegni e non mi va di appesantirmi e di perdere troppo tempo in tavola. Un po’ svogliato inizio a sfogliare un piccolo libro di cucina.

Pagina dopo pagina, non leggo niente che attiri la mia attenzione. Continuo a scorrere le pagine, ormai quasi rassegnato a dover magiare qualcosa fuori, al volo. Finalmente, tra le ricette delle insalate la mia attenzione è catturata da un titolo, da tre parole in grassetto che spuntano in cima ad una pagina: Insalata di grano. Leggo gli ingredienti … il tempo di cottura … la ricetta … Perfetto! È proprio il piatto che fa al caso mio. Oggi si mangia Insalata di grano.

Il Seitan, ecco le ricette

seitan3

Due giorni fa abbiamo avuto il nostro primo approccio con il seitan, scoprendo di cosa si tratta e quali sono le sue principali caratteristiche, concludendo poi con due ricette molto veloci e semplici. Ieri invece abbiamo visto come si prepara il seitan fatto in casa e invece, per chi desidera acquistarlo, vi ho dato alcuni consigli per comperare del seitan di ottima qualità. Oggi concludiamo il nostro viaggio nel mondo del seitan e del vegetarianesimo con tre ricette un po’ più elaborate, da provare, se siete in vena di sperimentare nuovi gusti.

Brasato di seitan

Ingredienti: 300gr. di seitan, 1 cipolla media, 1 carota, 1 spicchio d’aglio, 2 rametti di rosmarino, 3 foglie di salvia, ½ bicchiere di vino bianco secco, 1 cucchiaio di salsa di soia, 2 cucchiai di maizena.

Tagliare il seitan a fette e disporlo in una teglia da forno. Sistemarvi intorno la cipolla sbucciata e tagliata e fette, la carota pulita e tagliata a listarelle non troppo sottili, lo spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato, il rosmarino e le foglie di salvia. Arrostite il seitan girandolo più volte, in modo che possa rosolare da tutte le parti, poi bagnate con il vino, lasciate che evapori e infine unite del brodo preparato con acqua, salsa di soia e il liquido presente nelle confezioni di seitan acquistato (abbondante nelle confezioni di vetro, poco in quelle sottovuoto). Lasciate sobbollire per un quarto d’ora circa e infine unite la maizena, in modo che il brodo la assorba e si formi una crema. Servire ben caldo.

Il Seitan: cos’è, come si cucina, come si mangia (seconda parte)

seitan2

Ieri abbiamo parlato del seitan, abbiamo spiegato cos’è e da cosa è composto, e alla fine abbiamo anche visto un paio di ricette per imparare e provare a cucinarlo. Oggi ci concentriamo su una cosa un po’ particolare, la sua preparazione casalinga, visto che non è affatto difficile!

Tutto ciò che serve per ottenere il seitan in modo casalingo sono acqua e farina. In una terrina molto larga si pone la farina, integrale o parzialmente setacciata, si aggiunge dell’acqua fredda o appena tiepida e, come per la preparazione del pane, si impasta a mano vigorosamente, in modo da ricavarne una massa soda ed elastica. Per quanto rigurda la quantità d’acqua dipende dal fattore proteico: se la farina è ricca di proteine si utilizza una quantità d’acqua pari a quella della farina, se invece la farina non è molto proteica, o è macinata di fresco, si utilizza una quantità d’acqua minore. Nel caso in cui l’acqua aggiunta risulti troppa basterà aggiungere farina per asciugare l’impasto. L’operazione dell’impastare va eseguita con molta cura, visto che consente alle molecole del glutine di agglomerarsi. Una volta finito di impastare la pasta va fatta riposare, coperta da un panno, per mezz’ora a temperatura ambiente. Alcuni consigliano di lasciare la pasta a riposare coperta di acqua tiepida, in modo da avviare subito il processo di separazione del glutine. Entrambi i sistemi sono giusti e garantiscono uan buona riuscita del seitan fatto in casa.

Torta alle banane e al tofu

torta tofu banane8

Accoppiamento particolare, ingredienti non proprio immediati da trovare, ma risultato assicurato, perchè quando si prepara qualcosa di speciale e si va oltre ciò che gli altri si aspettano, difficilmente si può sbagliare! Se non sarà difficile trovare delle banane in questo periodo, e lo stesso vale per il succo di arancia, quando però andiamo a cercare uno dei due ingredienti principali si potrebbero incontrare alcune difficoltà. Mi riferisco al tofu.

E’ certo che nei negozi e supermarket di cucina macrobiotica e vegetariana troverete tofu in tutte le forme, per quanto riguarda i supermercati normali potrete trovarlo solo in quelli molto grandi e ben forniti, in quello sotto casa è molto probabile di no. Il tofu, dal giapponese to-fu, carne senza ossa, è un alimento non fermentato derivato dalla soia. Nei paesi orientali è consumato da millenni, e ha sostituito in parte il formaggio, infatti da noi è conosciuto anche come formaggio di soia. E’ molto ricco di proteine, e a differenza dei formaggi ottenuti da latte vaccino è povero di grassi e privo di colesterolo. Sviluppa solo 70 calorie/100 grammi e si presta per essere consumato affumicato, seccato, fritto, insaporito con erbe aromatiche, trasformato in creme, salse, hamburger e dolci.

Se vi trovate in un supermercato specializzato farete bene a procurarvi lì anche i fiocchi d’avena, l’estratto di malto, l’agar agar, un alga, di cui abbiamo parlato quest’estate, e poi il pimento. Quest’ultimo, noto anche come pepe giamaicano o pepe garofanato è una spezia, che viene ricavata dai frutti essiccati si una pianta sempreverde, che appartiene alla famiglia del mirto, e si chiama Pimenta dioica. Come si può capire dal nome questa pianta è originaria della Giamaica. La spezia è utilizzata principalmente nella cucina caraibica, e il suo nome deriva dallo spagnolo pimenta, ovvero pepe. Ne riscontriamo però l’utilizzo anche in altri paesi, ad esempio in Gran Bretagna, proprio nella preparazione di dolci, come i Pancakes.

Allora, siete pronti per provare questa ricetta un po’ speziata e molto particolare, per offrire qualcosa di diverso ai vostri ospiti? Io credo di si!

Ricetta paella: la Paella al riso nero

Paella al riso nero

Nel fine settimana che è trascorso, ho provato un piatto delizioso, ed il primo pensiero che mi è venuto in testa è stato quello di condividerlo con tutti voi, amici di Ginger & Tomato. Trattasi della Paella al riso nero, una rivisitazione in chiave colorata di uno dei più celebri piatti della cucina Spagnola.

La Paella al riso nero è un piatto, che più che una portata, all’aspetto sembra quasi una tavolozza da pittore! Tanti colori brillanti esaltati dal nero lucido del riso, che spuntano ora qui ora lì a formare un piatto dalle tinte accese. La Paella al riso nero è un piatto della cucina vegetariana, tutto a base di verdure e senza traccia di carne. Se volete comporre un piatto ancor più colorato, vi suggerisco di presentare, come piatto unico, un mix di paella vegetariana e Paella al riso nero.

Ricette vegetariane con polenta: la Polenta pasticciata con funghi e formaggio

Polenta pasticciata con funghi e formaggio

L’altra sera, ho ospitato un po’ di gente a casa, e tra di loro c’era un caro amico di vecchia data che da un po’ di anni ha deciso di abbracciare la cucina vegetariana. Tra le varie discussioni della serata, al momento della cena, nasce un acceso dibattito. Perché? Semplice, io ho proposto di fare la polenta, i miei amici hanno subito appoggiato la mia idea ed hanno iniziato a fantasticare sul sughetto di carne che doveva accompagnare la polenta; una sola voce si è staccata dal coro, quella del mio amico vegetariano. Tutti sostenevano:

Per la polenta ci vuole un ricco sugo di carne o di pesce!

Ma una voce rispondeva:

Non è vero, se ne può fare benissimo a meno! E ve lo dimostrerò.

Ed ecco che sulla nostra tavola dopo un po’ di tempo si vede comparire la Polenta pasticciata con funghi e formaggio.

Non solo si può preparare la Polenta pasticciata con funghi e formaggio, ma senza utilizzare né carne né pesce, si può cucinare anche la pizza salata di polenta o la polenta e uvetta. Ebbene, a fine serata tutte le persone che si trovavano in tavola, hanno dovuto dare ragione al ragazzo vegetariano, e, ha dimostrazione di quello che sosteneva quest’ultimo, i piatti sono rimasti completamente vuoti e sul fondo neanche una traccia della Polenta pasticciata con funghi e formaggio.

Zuppa di ceci alla madrilena

Zuppa di ceci alla madrilena

TEMPO: 2 ore e 45 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Il freddo è ormai arrivato, e con lui arriva anche il periodo delle zuppe e delle creme, calde e fumanti che ristorano e ritemprano al rientro la sera dopo aver affrontato il freddo e, forse, la pioggia fuori casa. Oggi, trattando questo tema, vi propongo la Zuppa di ceci alla madrilena. Abbiamo già parlato in passato, di ricette come i ceci e verdure al curry, dallo stile un po’ etnico, ma la Zuppa di ceci alla madrilena è un tipo di zuppa, molto simile alla nostra zuppa di ceci, impreziosita però dall’aggiunta degli spinaci.

Per combattere il freddo, in tavola, e preparare dei piatti a base di ceci, potremmo preparare una crema di ceci o la più tradizionale pasta e ceci, ma se avete voglia di un buon brodo caldo e saporito, accompagnato da verdure e parti più sostanziose allora vi consiglio la Zuppa di ceci alla madrilena. Preso dalla foga, quasi, quasi mi scordavo di dirvi che la Zuppa di ceci alla madrilena è un ottimo piatto della cucina vegetariana.

Cucina vegetariana: alla scoperta delle alghe -parte II-

alghe-3

Come detto nella precedente puntata, di ieri, sulle alghe, questi alimenti non possono essere considerati un’esclusiva della cucina macrobiotica o vegetariana, anche se soprattutto per i vegetariani risultano un ottimo sostitutivo della carne, visto il loro alto apporto proteico e anche vista la quantità di vitamine e minerali che le alghe contengono. Ciò non toglie, anche se non siamo vegetariani, che possiamo provare a conoscere e sperimentare delle ricette per imparare a utilizzare anche questi alimenti, lontani dalla nostra cultura solo perchè con il tempo abbiamo smesso di utilizzarli, perchè fin dall’antichità erano presenti anche in Europa.

Le ricette che seguiranno nei giorni successivi saranno proprio volte alla scoperta delle alghe. Non saranno preparazioni in cui l’alga ha un ruolo marginale, o di accompagnamento (avvolgere il sushi ad esempio, o utilizzare l’alga kombu per rendere più digeribili i legumi), ma saranno ricette in cui l’alga conferisce al piatto un vero e proprio sapore caratteristico, per imparare a conoscerle e ad apprezzare il loro gusto. Le ricette saranno di antipasti, contorni, primi piatti, per fare un vero e proprio viaggio nel mondo delle alghe, in modo da capire se e in che modo possono entrare a far parte delle nostra cucina.

Ecco adesso gli ultimi 4 tipi di alga che tratteremo.

Cucina vegetariana: tris di verdure in gratin

gratin-di-verdure

TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Quando si parla di verdure sono sempre in prima linea. Mangiarne in quantità industriali non solo fa bene, sempre senza eccedere si intende, ma permette anche di sperimentare ricette nuove, utilizzando gli stessi ingredienti, ma variando condimenti, metodi di cottura, salse di accompagnamento e anche piatti di accompagnamento! Insomma, come sostengo sempre, viva la sperimentazione culinaria!

In questo caso poi, è una vera festa … con peperoni, zucchine e melanzane ci vado veramente a nozze! Combinate poi così, cotte insieme, sono davvero una delizia senza pari. Avete mai provato una classica e semplicissima ricetta, ovvero cucinarle insieme in padella, dopo aver fatto soffrigere una grossa cipolla bianca? E poi sta a noi decidere se cuocerle insieme o separatamente, per poi unirle, e anche decidere se aggiungere qualche patata! E possono diventare un contorno o un condimento per il cous-cous, per la pasta o il ripieno di un panino. Ecco, se vi piacciono provate questa ricetta, è davvero ottima, facile da preparare, speciale in ogni occasione, insomma, una vera delizia per il palato, l’olfatto e la vista!

Il Finger food della cucina della nonna: il Cavolfiore fritto

cavolfiore-fritto

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Qualche sera fa, dopo il lavoro, ho invitato dei mie colleghi a casa, per fare quattro chiacchiere e bere una birra fresca in compagnia, per stringere un po’ i rapporti oltre il normale orario d’ufficio. Per fare gruppo, insomma! Ma dopo le lunghe ore di lavoro e dopo qualche sorso di birra, lo stomaco iniziava a reclamare attenzioni! Allora via, di corsa in cucina a vedere che antipasto preparare!

Ovviamente per l’occasione serviva qualcosa in stile finger food ed in più qualcosa della cucina vegetariana, perché tra noi c’era chi ha abbracciato questo stile di vita. Il giorno prima avevo riempito il frigorifero con un bel cavolfiore, trovato al mercato. Decisi di usarlo! Ma cosa poter preparare? Poi, il ricordo della cucina della nonna e del suo impareggiabile Cavolfiore fritto. Ebbene, avevo trovato la ricetta! Risultato? Portato in tavola il Cavolfiore fritto è stato spazzolato in pochi minuti.

Insalata di patate in salsa verde

TEMPO: 20 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Ero alla ricerca di un contorno stuzzicante ed un po’ diverso per accompagnare una ricetta di pesce al forno, quindi qualcosa che potesse pulire gradualmente la bocca senza però spazzar via in un solo istante il sapore della carne del pesce. Ho rovistato tra un po’ di libri ed ho trovato questa ricetta: Insalata di patate in salsa verde.

Un’insalata veramente speciale, gustosa e sorprendente al palato. L’Insalata di patate in salsa verde è, infatti, una continua sorpresa per il palato, passando dal soffice delle patate al croccante del pomodoro al morbido dei funghi, tante sensazioni da scoprire ad ogni boccone. L’Insalata di patate in salsa verde è da provare anche con il filetto in crosta saporito.