Storia della birra: dal medioevo la Ayinger Ur-Weisse

La Baviera è la patria delle birre di frumento tedesche: le Weizenbier o Weissbier (birre bianche) hanno la più alta percentuale di grano. Per legge non inferiore al 50 per cento del cereale impiegato e non superiore al 70 per cento. Il nome Ur-Weisse (Weizenbier originaria) di questa birra vuole sottolineare la lunga tradizione della tipologia, già nota nel Medioevo.

 Lo suggerisce il colore ambrato opalescente: all’epoca non esisteva un sistema di calore uniforme, per cui anche i malti, responsabili del colore, risultavano eterogenei e più tostati di quelli odierni. Perciò nel Medioevo le birre più chiare erano ambrate.

 L’opalescenza è data da un’aggiunta di lievito in bottiglia prima di tapparla. Mediamente alcolica (5,3 gradi in volume), la Ayinger Ur-Weisse è molto rinfrescante, leggermente acidula ma flautata da toni caldi. Abbondante la schiuma, leggermente eccentriche le caratteristiche olfattive, che spaziano da un classico aroma di banana a un insolito sentore di fichi, da un profumo di frutta secca a inusuali note di cioccolato. Poco persistente il retrolfatto. Abbinata per tradizione ai Brezeln al cioccolato, va benissimo anche con il classico castagnaccio.

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