A un anno dal riconoscimento della docg, il Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene conferma il momento di grande popolarità che sta vivendo, facendo registrare in questi giorni di festa un incremento delle vendite del 50% rispetto agli altri mesi dell’anno.
Le festività vedono protagonista lo spumante più destagionalizzato d’Italia nelle versioni “Preziose” come il Cartizze , cru dell’area di Conegliano Valdobbiadene, dove i vigneti sfiorano la quotazione di un milione di euro.
Trovo che preparare i biscotti sia una cosa molto divertente, si possono fare da soli e allora sono rilassanti oppure in compagnia ed allora diventano gioiosi e conviviali. Io li preparo spesso con la mia bimba che si diverte a farli delle forme più insolite, dalle stelline alle note musicali ed ancora ai fiorellini e farfalline. Ultimamente li preparo spesso salati, trovo che siano un’idea carina da utilizzare per stuzzicare l’appetito durante l’aperitivo, o anche da proporre ad una merenda per bambini. Gli ingredienti base sono quelli dei biscotti dolci con una differenza fondamentale: l’aggiunta del formaggio al posto dello zucchero. Fatto questo potete poi aggiungere i diversi ingredienti a vostro gusto, per cui largo agli anacardi, alla paprika, ai formaggi dai sapori forti e chi più ne ha più ne metta. Io in questa ricetta ho utilizzato del gorgonzola e dei semi di papavero per profumare, ma voi come sempre seguite le vostre inclinazioni.
Bruschette ai peperoni, bruschette con salmone ed insalata, crostini con tonno e cipolla e tante altre idee da poter trovare nell’articolo della nostra amica Claudia dal titolo bruschettiamo! È proprio vero, l’estate non sarebbe tale, se non esistessero gli aperitivi, i cocktail colorati e pieni di ghiaccio e le tanto divertenti ed appetitose bruschette. Ma per poter organizzare un party o una cena solo a base di bruschette e crostini, bisogna ricorrere a tante ricette e proporre tanti condimenti di vario genere da far girar la testa ai nostri ospiti!
Aggiungiamo all’elenco delle nostre ricette quella dei Crostini al purea di melanzane. Una proposta fresca ed alternativa per preparare delle deliziose bruschette al sapore di melanzana. Combinando il purea di melanzane, che può essere un ottimo contorno per piatti a base di pesce o di carne bianca, a del semplice pane tostato, vengono fuori i Crostini al purea di melanzane, simpatici ed eccellenti stuzzichini da portare in tavola. Buon estate e buon appetito a tutti con i Crostini al purea di melanzane.
L’altra sera, ho deciso, dopo tanto tempo che ne discutevo con gli amici, di organizzare un aperitivo-cena, uno di quegli aperitivi a base di buon vino e tanti e vari stuzzichini e finger food che in conclusione può benissimo sostituire una cena. Di solito in queste occasioni la mia fantasia ai fornelli si sbizzarrisce ed escono fuori tanti piccoli assaggini a volte più che buoni ed altre in cui il piatto ha bisogno di qualche ritocco. Per l’altra sera, ho deciso di giocare sul sicuro!
Bene! Ho preparato i già collaudatiinvoltini al prosciutto, per gli amanti del piccante i banderillos tonno e peperoncino, per chi ha sempre bisogno di qualcosa che sostituisca il pane delle treccine alle olive … ok, ma mancava ancora qualcosa! Un piatto per gli amici vegetariani e qualcosa di fritto, che per un aperitivo è indispensabile! Unendo queste due necessità ho preparato delle invitantissime Olive fritte!
Oggi, vi presento una pietanza ottima come antipasto sfizioso, ma, che potrete usare anche come aperitivo sofisticato.
Questi involtini, sono per così dire i cugini italiani degli involtini primavera cinesi che, almeno una volta nella vita, tutti noi abbiamo assaggiato.
Rimarrete stupiti del contrasto tra il croccante della sfoglia ed il morbido del ripieno; tra le altre cose è un ottimo escamotage, se magari al posto di friggerlo lo passate al forno, con il quale, potrete proporre le verdure ai vostri bambini
Con l’arrivo dell’autunno sono ricominciati anche gli aperitivi in casa, così ci si ritrova al caldo tra le dolci mura domestiche in compagnia degli amici. Ed allora cosa proporgli per iniziare bene la serata? ebbene oggi vi presento questa ricetta piuttosto semplice e veloce da realizzare. Questa Tarte infatti coniuga bene i colori dell’autunno con gli ultimi sapori e profumi dell’estate. Abbiamo gli spinaci, tipici delle prime piogge, ma anche i pomodori che ci ricordano le calde note del sole ed infine c’è la feta che con il suo profumo ci rammenta il blu del mare greco. So che spesso in questa stagione si tende a proporre la zucca, che amo molto, le castagne ed i funghi ma oggi, tra uno sprazzo di sole e l’altro, ho pensato a questa Tarte così piena di colori e profumi da scaldare gli animi in una piovosa sera d’autunno. E così vi invito a proporla ai vostri ospiti come antipasto, come aperitivo oppure anche come semplice e sfizioso secondo!
L’altra sera mi trovavo, per caso, seduto ad un tavolino in di un bar. L’orario, non era proprio quello dell’aperitivo, ma per la precisione quello del tè, le 17.00. Il locale, proponeva, a qualsiasi ora, un menù-aperitivo comprensivo di calice di prosecco e tartine. Io, non ero ancora nello spirito dell’aperitivo, ma una coppia seduta al tavolino di fianco al mio ha ordinato il menù-aperitivo. Osservando lo scarso piattino delle tartine, mi è venuta l’idea di preparare una ricetta di pesce, le Tartine miste al sapore di mare.
Per le Tartine miste al sapore di mare, non bisogna esagerare nella quantità e nella varietà degli ingredienti, ricordiamoci che in ogni caso, si tratta sempre di un’entrée, che deve aprire l’appetito, non toglierlo! Su questa base ho elaborato 3 tipi di Tartine miste al sapore di mare. Come tipo di pesce da utilizzare ho scelto i più comuni per uno stuzzichino: gamberetti, salmone e pesce spada affumicato. Ma quello che rende le Tartine miste al sapore di mare veramente appetitose è l’abbinamento con gli altri ingredienti. Assaggiare per credere!
Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta delle tapas. Si pensa che sia l’Andalusia, regione famosa per i suoi vini, la terra d’origine delle tapas. La leggenda vuole che siano nate a Siviglia, verso le metà dell’Ottocento, per accompagnare il vino o lo sherry. Un’altra storia tramandata nei secoli vuole che le tapas siano state preparate per la prima volta nel XIII secolo per Alfonso X el Sabio (il saggio), re di Castiglia. Il sovrano, durante una malattia, era costretto ad assumere porzioni di cibo e vino, molto limitate, tra i pasti principali, e pare che, una volta guarito, avesse deciso che gli fosse sempre servito del cibo, accompagnato dal vino, tra il pranzo e la cena. Insomma, qualsiasi sia l’orgine, molto velocemente si espanse in tutta la Francia la tradizione delle tapas.
La parola tapas deriva dal verbo tapar, ovvero coprire. Questo perchè nelle locande andaluse il boccale di vino veniva servito tapado, quindi coperto, da una fetta di pane, di prosciutto, formaggio o salame, o anche da un piattino che conteneva qualcosa da mangiare. Tutto questo per evitare che dentro vi cadessero insetti. Insomma, vino coperto da cibo, anche l’etimologia porta sempre a questa tradizione della bevuta, accompagnata da piccole quantità di cibo, basti pensare, che proprio in Andalusia, le tapas ancora oggi vengono servite con questo spirito di accompagnamento, e quindi sono gratuite, comprese nella bevuta!
Avete mai sentito parlare di Tapas? A me non era nuovo come termine, poi dopo una piccola escursione on line, alla ricerca di molteplici informazioni per un’eventuale vacanza spagnola, ho scoperto la loro origine, le peculiarità, il significato, insomma, sono entrata nel mondo di questi piccoli gioielli gastronomici.
Le tapas sono dei deliziosi aperitivi culinari, che non hanno niente a che fare con il nostro happy hour, sono una tradizione, anche una forma d’arte volendo, e un vero e proprio modo di socializzare che davvero si allontana molto dall’aperitivo all’italiana, che spesso è un solo un modo per farsi vedere, apparire, frequentare il locale più in del momento, o come mi è capitato di sentirdire, nemmeno troppo raramente, “un modo per cenare spendendo poco”! Insomma nel nostro caro bel paese questa moda del pre-cena è divenatato più uno status simbol, che un modo come un altro per stare con gli amici e divertirsi; quello che accade in Spagna è invece molto interessante, proprio dal punto di vista sociale e profondo, e nella piccola introduzione di oggi e in quella di domani ci addentreremo proprio all’interno di questo mondo festoso e genuino. Siete pronti a ir de tapas?
Ecco una delle soddisfazioni di abitare a Milano. Preziosa iniziativa questa della Triennale di Milano. Attiva già da un po’, ha preso piede alla velocità della luce, ma solo ora mi sento pronta ad affrontarla.
Questa è la proposta per oggi: 10 euro Speciale Triennale (Triennale Design Museum, tutte le mostre e Aperitivo al DesignCafé)
Sto parlando dell’aperitivo in Triennale il giovedì sera: la Triennale rimane aperta fino alle 23.00 e da la possibilità di aperitivo e cena con Cracco. Si avete letto bene, fino alle 22.00, quindi dopo l’aperitivo, è possibile cenare alla Triennale di Milano, alla carta con le proposte ideate ed elaborate dallo chef Carlo Cracco.
Oggi casualmente è giovedì. Che faccio, provo? Credo che stavolta sarà diverso.
Fino ad ora ho consapevolmente, fermamente e volutamente snobbato questo evento. Con sommo rammarico, visto che l’attrazione verso questo genere di situazioni è forte. Ma la mente è stata più forte del cuore, ho resistito con le unghie a lasciarmi trascinare nell’ennesimo evento che mi avrebbe stancamente deluso. Perchè alla fine la delusione che ogni meravigliosa occasione Milanese come questa si trasformi in un perfetto HAPPY HOUR DI PAURA, stanca.
VEGETARIANA: SI| PICCANTE: NO| GLUTINE: NO| BAMBINI: NO
Continua la saga dei freschi e curiosi aperitivi estivi. Anche stavolta la proposta viene dal passato, dai fulgidi anni ’40. Un’idea facile e veloce per variare un po’ l’ora del relax post-lavoro, quella che precede la cena: l’ormai irrinunciabile happy hour.
Se siete stanchi di andare per locali? Siete esausti di pellegrinaggi alla ricerca di un benedetto parcheggio dove lasciare la macchina per qualche ora di sano svago? Volete solo godervi un meritato cocktail ghiacciato?
Bene, la vostra unica alternativa è gustarvelo a casa vostra, tra le proprie mura armati di ventilatore o ventaglio alla mano, oppure seduti su una comoda sdraio sul terrazzo o in giardino. Liberi poi di condividere il momento con chi vi aggrada, o se lo merita!
Risolto il problema luogo del delitto, ora dovrete armarvi di pazienza e creatività davanti al vostro personalissimo ed esclusivo minibar: cosa mi bevo oggi??
Don’t worry. Ci viene in soccorso Distillate, prezioso sito che ci fa da staffetta per aggiornamenti modaioli e mondani, talvolta gustosi come in questo caso. Direttamente da Gourmet, ecco a voi il cocktail più trendy della settimana, il Tequila Fresa riveduto e corretto dalla sottoscritta secondo il mio personalissimo gusto. A voi l’ardua sentenza.
Le cruditè funzionano sempre d’estate. In fondo è abbastanza semplice inventarsi qualcosa con le verdure crude da intingere in intingoli vari, nel formaggio, in qualche salsina o patè, e il discorso è che ci sono persone, e mi metto tra queste, che sono in grado di saziarsi senza problemi con un leggerissimo pasto del genere, che per i più è solo un antipasto, e magari qualcuno lo mangia solo quando va fuori per un aperitivo! La variante qui presentata, con i sedani, è già preparata in pratica, non si intinge, e questa è solo una delle possibili soluzioni!
Le barchette di zucchine sono invece un pochino più complesse, ma comunque molto semplici da realizzare, e a pensarci bene, accompagnate da qualche pomodorino, e una piccola scelta di diversi formaggi, potrebbero addirittura essere un vero e proprio pasto completo, un pranzo o una cena leggeri e freschi.
Detto questo, sappiate che per entrambe le ricette potrete utilizzare anche dei peperoni, che si prestano alla perfezione sia per essere riempiti di tonno che di formaggio, volendo delle patate lessate, lasciate raffreddare e poi scavate, e con l’interno potrete poi preparare un’insalata. Insomma, come sempre, questa è la base, diamo poi spazio all’inventiva.
Sempre per rimanere in tema aperitivi & bevande, sento il bisogno di segnalare un problema che mi sta affliggendo in questi giorni estivi di happy hour con gli amici: qui lo dico e non lo nego, se c’è una cosa che odio è quando nel bel mezzo di una serata mi sparisce il bicchiere.
Luogo del misfatto? Il famigerato aperitivo nei locali con tavoli degnamente imbanditi per l’occasione, con il continuo viottolo avanti e indietro per procacciarsi il cibo, quello che alla modica cifra di una bevuta ti permette di mangiare e spelluzzicare qua e la.
Il lato divertente di un buffet in piedi, una festa o un aperitivo è sicuramente quello di potersi muovere, chiaccherare girando per il posto. Uno degli inconvenienti più fastidiosi di questi sempre più usuali eventi socio-gastronomici è che non prevedono di stare fermi e seduti ad un tavolo, quindi le mani sono sempre super impegnate tra bicchieri, cellulari, sigarette e finger food. Ed è li che accade il fattaccio: appoggi il bicchiere un attimo, lo lasci li accanto a te, ti distrai un attimo e…. riesce a sparire nel giro di un secondo, più veloce di un bimbo appena entrato al supermercato. E magari era ancora mezzo pieno!
Fosse per me scriverei il nome di ognuno su ogni bicchiere, prorpio come alle feste delle medie. Ma c’è chi ha aguzzato l’ingegno, trovando una soluzione ancor più divertente e di sicuro appeal per una interessante linea di bicchieri.
Estate, tempo di freschi aperitivi all’ombra del glicine e dell’edera del bersò in giardino. Benedetto sia l‘happy hour, chi lo ha inventato e i cocktail tutti! Già tempo fa abbiamo scoperto come sopravvivere a questo lieto evento socio-gastronomico. Quindi largo alla creatività, addentriamoci nel magico mondo dello shaker alla ricerca di proposte per il cocktail dell’estate.
Questa è la volta di Pimm’s Cup. Aperitivo che si rifà alla tradizione alcolica inglese, la ricetta classica è a base di gin ma proposto anche in altre versioni con scotch, brandy, rum, whisky o vodka.
Come l’ho scoperto? Qualche sera fa per caso, tra le prime zanzare che ti vengono a trovare e l’indecisione tra prendere il solito mojito o negroni che sia. Ho scelto a caso tra i cocktail che il menù proponeva, per provare il brivido dell’incerto. Chiaramente amore a prima vista e primo assaggio, nessuno però ha suputo spiegare il perché e il per come. Odore dolce e carmelloso, in contrasto con la freschezza del cetriolo e il sapore forte della menta. Poi oggi misticamente distillate.com ha svelato l’arcano mistero, rispondendo a tutte le mie domande sul mio nuovo amico.
Un cocktail guarnito dalla classica fettina di cetriolo, semplice ed essenziale nel sapore e nella presentazione davvero lontana ai manufatti barocchi cocktail alla frutta a cui siamo abituati. Nato nel lontano 1840 dalle sante manine di James Pimm, è uno dei cocktail estivi più popolari in territorio anglosassone. Facile facile da preparare, potete preparare grandi brocche da cui poi ognuno potrà attingere, oppure dilettarvi in ogni singolo bicchiere. Sappiate che orientativamente vi serviranno le quantità di seguito indicate, poi naturalmente da rivalutare a seconda dei propri bisogni e personalissimi gusti.
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