Le tapas: un viaggio tra origini e tradizioni

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Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta delle tapas. Si pensa che sia l’Andalusia, regione famosa per i suoi vini, la terra d’origine delle tapas. La leggenda vuole che siano nate a Siviglia, verso le metà dell’Ottocento, per accompagnare il vino o lo sherry. Un’altra storia tramandata nei secoli vuole che le tapas siano state preparate per la prima volta nel XIII secolo per Alfonso X el Sabio (il saggio), re di Castiglia. Il sovrano, durante una malattia, era costretto ad assumere porzioni di cibo e vino, molto limitate, tra i pasti principali, e pare che, una volta guarito, avesse deciso che gli fosse sempre servito del cibo, accompagnato dal vino, tra il pranzo e la cena. Insomma, qualsiasi sia l’orgine, molto velocemente si espanse in tutta la Francia la tradizione delle tapas.

La parola tapas deriva dal verbo tapar, ovvero coprire. Questo perchè nelle locande andaluse il boccale di vino veniva servito tapado, quindi coperto, da una fetta di pane, di prosciutto, formaggio o salame, o anche da un piattino che conteneva qualcosa da mangiare. Tutto questo per evitare che dentro vi cadessero insetti. Insomma, vino coperto da cibo, anche l’etimologia porta sempre a questa tradizione della bevuta, accompagnata da piccole quantità di cibo, basti pensare, che proprio in Andalusia, le tapas ancora oggi vengono servite con questo spirito di accompagnamento, e quindi sono gratuite, comprese nella bevuta!

Nella più esclusiva Valencia questo non succede, ma la tradizione delle tapas è molto viva anche lì. Le tapas vengono consumate alla barra (bancone) o seduti ai tavolini, se ne ordinano tante varietà diverse, per gustarle con gli amici. Si passa dai gamberoni alle polpettine, dalle tortillas alle patatas bravas, per poi arrivare anche a una portata tipica i pimientos del Padron, piccoli e piccantissimi peperoncini fritti in padella. Altra caratteristica delle tapas è il mangiare con le mani, la maggior parte delle portate sono da gustare proprio servendosi con le mani, anche il famoso prosciutto Pata Negra, viene affettato e assaggiato con le mani.

Da bere la bevanda preferita è il vino tinto (vino rosso), ma anche la birra. In Andalusia si ordina anche il famoso vino tinto di verano (vino rosso allungato con aranciata e limonata, servito con molto ghiaccio, una bevanda davvero gustosa e fresca). Ottimo e dissettante, perfetto per i molteplici piatti piccanti che vengono proposti e gustati.

E così ha inizio l’ir de tapas, lo spostarsi da un locale all’altro, trattenendosi in amabili conversazioni e gustando vino e cibo. Nelle città basche il termine usato è chiquiteo (da chiquitos, bicchierini), che da sempre rappresenta l’elementeopulsante e caratteristico delle città. Qui le tapas si consumano nella tascas, tipiche taverne basche, e vengono accompagnate da un vino bianco al sidro, chiamato chacolie. E’ un rito che inizia nel tardo pomeriggio e termina a tarda notte, motivo per cui molti spagnoli decidono o di non consumare la cena o di recarsi nei ristoranti in orari in cui molti dei nostri locali hanno già chiuso le cucine da ore!

Ormai la tradizione delle tapas si è diffusa in tutta la Spagna, e sta prendendo piede anche nel resto del mondo, con bar e locali specializzati in queste preparazioni. Le regioni spagnole hanno i loro piatti caratteristici in ogni zona, e la preparazione delle tapas è ormai diventato un modo, per gli chef, di utilizzare gli ingredienti e l’elaborazione dei piatti, tipici della più antica tradizone spagnola, rendendo così le tapas dei veri capolavori in miniatura, ottimi per il palato, bellissimi per la vista.

Domani inziamo con le tapas di carne!

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