La ciambella all’arancia di Anna Moroni dalla Prova del Cuoco

ciambella all'arancia

Sono anni che non guardo più la Prova del Cuoco, il famoso programma televisivo lanciato dalla simpaticcisima conduttrice Antonella Clerici, non perchè non voglia ma semplicemente perchè da quando lavoro non mi è più possibile essere in casa durante l’orario di programmazione. Solo il sabato, a volte,  posso godermi la visione, che tra l’altro è il giorno che coincide ( o coincideva?) con la presenza del grande pasticcere Salvatore de Riso, per il quale ho una profonda ammirazione. Trovo che da quando Antonella abbia lasciato la conduzione il programma abbia un pò perso, nulla togliere alla nuova conduttrice Elisa Isoardi, solare e simpatica, se la cava abbastanza bene ormai destreggiandosi tra i fornelli ed avendo perso quell’aria un pò intimorita ed impacciata dei primi tempi, ma la Prova del Cuoco per me era sinonimo di Antonella Clerici, c’è poco da fare, è stata lei ad averci creduto e ad aver portato il programma al successo. Proprio in una delle puntate di quest’anno Anna Moroni ha preparato questa sofficissima e profumatissima ciambella all’arancia.

Ricette con la zucca: purea di zucca e fagioli

fagioli e zucca

Facciamo una serie di brevi considerazioni su alcuni ingredienti di questa ricetta. La zucca è un ortaggio molto digeribile, che viene consigliato proprio a chi soffre di disturbi intestinali. Ha anche proprietà che vanno aldilà della cucina, infatti la sua polpa, cruda e schiacciata, è ottima da applicare sulle bruciature. E’ reperibile durante tutto l’anno, e si conserva benissimo anche per parecchi mesi, bisogna però avere l’accortezza di riporla in un luogo buio e asciutto.

Anche per i peperoncini piccanti ci vuole un occhio di riguardo per la loro conservazione. Se vengono conservati male possono perdere il loro sapore così caratteristico. Conviene metterli in barattoli di vetro e tenerli lontani da fonti di calore e di umidità. In estate però, soprattutto se sono freschi, vanno messi in barattoli scuri e riposti in frigo.

Aggiungiamo qualche altra notizia, sui semi di finocchio stavolta. Il loro utilizzo nella medicina popolare è arrivato molto molto prima che se ne scoprisse l’uso alimentare. In molti sanno che la loro azione digestiva è ottima, questo perchè favoriscono le contrazioni dello stomaco e stimolano la produzione di succhi gastrici. Inoltre combattono anche la ritenzione idrica.

Ricette d’autunno: la Minestra di castagne e mele

Minestra di castagne e mele

L’autunno è la stagione delle castagne, come poterle trascurare allora in uno spazio come il nostro di Ginger and Tomato, che si dedica alla cucina ed ai prodotti di stagione? Impossibile! Ecco, infatti, oggi parliamo di castagne e soprattutto di una ricetta molto gustosa per utilizzare questo particolare frutto in modo differente in cucina preparando una deliziosa ricetta per una zuppa: la Minestra di castagne e mele.

Le castagne possono essere usate in molti modi in cucina, o per preparare dolci dall’aspetto trionfale come il Montebianco, o per primi piatti come i ravioli di castagne con ricotta e pere. Ma per combattere il freddo delle sere autunnali vi suggerisco di provare la calda Minestra di castagne e mele.

Vellutata di zucca rossa

vellutata di zucca rossa

Avete presente quelle sere di freddo, quando non vorreste altro che essere coccolati, viziati, avvolti da qualcosa di caldo che ricorda le coccole che ci facevano i nostri nonni quando eravamo bambini?

Eccovi quindi un piatto ricco di tradizione tramite il quale potrete rivivere i sapori di un tempo, quando la cucina era soprattutto semplicità e genuinità.

E’ un piatto che può essere servito in una ciotola di terracotta, così da mantenerne il calore ed esaltarne il gusto. La sua consistenza cremosa, dolce, vellutata, stupirà anche i palati più esigenti!

Montebianco, un coreografico trionfo di castagne

mont blancUn candido monte innevato, ecco come appare questo famoso dolce a base di castagne, ed ecco quindi a cosa deve il suo nome: mont blanc o monte bianco, un trionfo di castagne ispirato senza dubbio al forse più famoso monte. Sorvolando ampiamente (ve lo consiglio spassionatamente) sulla quantità di calorie contenute in ogni singolo morso (daltronde mica ci troviamo in un blog di linea e benessere quì), passiamo alla descrizione di questo dolce, che necessita giusto un pò di pazienza per il fatto di dover sbucciare singolarmente le castagne, ma nulla più. Io l’avevo assaggiato diversi anni fa ormai e non l’avevo più dimenticato, del resto ha un sapore inconfondibile, quello del purè di castagne zuccherato appunto, che va a fondersi piacevolmente con la panna montata. Il mont blanc, a giudicare anche dal nome, oltre ad essere un dolce tipicamente autunnale,  avrebbe origini francesi, anche se è comunque preparato in diverse zone d’Italia. Un’idea carina potrebbe essere quella di preparare il mont blanc in mono porzioni come quella che vedete in foto.

Polenta dolce? Ecco le frittelle!

frittelle polenta

La polenta è una preparazione a base di farina, che viene bollita in acqua salata fino al completo assorbimento dell’acqua stessa. Una delle ricette più antiche è quella lombarda, lì da tre secoli viene preparata con granoturco, che a volte viene miscelato con grano saraceno, anche se questa usanza si ha di più in Valtellina. In Veneto invece la polenta si prepara con la farina bianca.

La polenta può essere davvero preparata in molti modi, e poi ormai se ne trovano di già pronte in tutte le versioni, quelle istantanee, quelle a cui va aggiunta l’acqua, quelle in pezzi che vanno solo scaldate e così a ognuna di queste preparazioni si può abbinare il condimento che si preferisce, che sia esso un sugo, dei formaggi o delle verdure, e poi c’è un altro classico, la polenta fritta, che può essere preparata con gli avanzi della polenta del giorno prima. Queste frittelle sono solo una delle tante varianti dolci, presto ne vedremo anche altre per deliziarci con questo piatto che con il freddo è sempre un’ottima soluzione!

Per quanto riguarda l’olio utilizzate quello di semi di arachidi. Questo olio è tra quelli meno ricchi di acidi grassi polinsaturi e quindi più adatto per la frittura. Gli oli di semi infatti sono meno resistenti al calore e se vengono riscaldati oltre una certa temperatura rilasciano quelle sostanze tossiche che tutti i tipi di oli rilasciano quando iniziano a fumare. Fate attenzione!

Come fare le Tartine miste al sapore di mare

Tartine miste al sapore di mare

L’altra sera mi trovavo, per caso, seduto ad un tavolino in di un bar. L’orario, non era proprio quello dell’aperitivo, ma per la precisione quello del tè, le 17.00. Il locale, proponeva, a qualsiasi ora, un menù-aperitivo comprensivo di calice di prosecco e tartine. Io, non ero ancora nello spirito dell’aperitivo, ma una coppia seduta al tavolino di fianco al mio ha ordinato il menù-aperitivo. Osservando lo scarso piattino delle tartine, mi è venuta l’idea di preparare una ricetta di pesce, le Tartine miste al sapore di mare.

Per le Tartine miste al sapore di mare, non bisogna esagerare nella quantità e nella varietà degli ingredienti, ricordiamoci che in ogni caso, si tratta sempre di un’entrée, che deve aprire l’appetito, non toglierlo! Su questa base ho elaborato 3 tipi di Tartine miste al sapore di mare. Come tipo di pesce da utilizzare ho scelto i più comuni per uno stuzzichino: gamberetti, salmone e pesce spada affumicato. Ma quello che rende le Tartine miste al sapore di mare veramente appetitose è l’abbinamento con gli altri ingredienti. Assaggiare per credere!

La torta amor polenta e gli ingredienti impossibili

farina di mais

Credetemi se vi dico che erano anni, ma davvero anni, che volevo provare la torta amor polenta. La corteggiavo da tanto, e pur non avendo il classico stampo scanalato, avevo deciso che l’avrei provata comunque, se non fosse stato per un piccolo particolare: la farina di mais. Embè? Direte voi? Non l’hai trovata? Si, in giro la vedevo eccome, è solo che di quella finissima prevista per questa ricetta nemmeno l’ombra. Sorvoliamo sul fatto che una volta dopo averla cercata per mari e monti e averla trovata, ne avrei sicuramente consumato giusto la quantità prevista per la torta, e avrei dimenticato la confezione mezza aperta in dispensa salvo poi ricordarmi della sua presenza in casa, in occasione del periodico inventario del contenuto della dispensa (chi di voi non lo fa?). Si perchè a me succede spesso, ho un’attrazione incontrollata per gli ingredienti impossibili: mi fisso su questo o quell’ingrediente, introvabile nella maggior parte delle occasioni, che io ritengo essere indispensabile alla mia esistenza in quel preciso istante. Cercarlo disperatamente, trovarlo, utilizzarlo una sola volta e ignorarlo per mesi e mesi: questo il quadro della situazione.

Minestra di fagioli con spaghetti

spaghetti fagioli

Le minestre. Ormai nell’utilizzo comune di questa parola intendiamo una preparazione brodosa, quasi una zuppa, la minestra di fagioli o di lenticchie è quella con molta acqua di cottura o quella che si mangia con il pane abbrustolito, mentre pasta e fagioli o pasta e piselli sono le preparazione più secche. In realtà non è così. La parola minestra deriva dal latino minastrae, ovvero servire e questo termine indica il piatto che apre il pasto, che solitamente è un primo piatto, una minestra!

Questa combinazione con gli spaghetti è sicuramente originale, visto che di solito per le minestre con i legumi si utilizzano tubetti e pasta piccola. In questo caso poi si deve anche tornare indietro con il tempo, infatti gli spaghetti si mangiano solo con la forchetta da quando all’inizio dell’800 arrivò finalmente la sua versione a quattro rebbi, più comoda per infilzare ma soprattutto per avvolgere! Solo noi però mangiamo gli spaghetti adoperando la forchetta, senza cucchiaio, anche se alcuni italiani utilizzano entrambe le posate, ma sono in netta minoranza , mentre nel resto del mondo gli spaghetti abitualmente vengono mangiati con forchetta e cucchiaio! Ciò diventa indispensabile per gustare questo piatto oltretutto, altrimenti si lascerebbe sul fondo la zuppa di fagioli!

La torta con zucchine e patate: ideale anche per il pranzo a lavoro

torta salata

Come avevo promesso qualche post fa, ecco la seconda torta salata che ho sfornato durante la settimana: la torta salata con zucchine e patate. Complice anche il fatto di avere un paio di rotoli di pasta sfoglia in scadenza. E’ un’abitudine che ho da qualche anno quella di tenere sempre in frigo qualche rotolo di pasta base, che sia sfoglia, brisèe o frolla, ne tengo sempre una piccola scorta per gli imprevisti. Già perchè di solito prefererisco cucinare tutto interamente da me, base compresa. Lo trovo più divertente e stimolante, anche se dopo devo fare i conti con la cucina imbrattata di farina. Ma quando si cucina sporcare è inevitabile, almeno per me che sono una grande pasticciona, lo ammetto. In occasione di un’offerta al super ne avevo acquistati appunto due rotoli, chi ha letto questo articolo sa bene che fine abbia fatto l’altro, con questo invece ho sfornato questa deliziosa torta con zucchine e patate.

Arrivano le castagne: frittelline e marmellata!

Ricette Castagne 2

E’ tempo di castagne, anche qui su Ginger&Tomato ce ne siamo accorti e vi stiamo consigliando tutte le ricette che la nostra fantasia, i nostri amici, i nostri parenti e i nostri ricettari ci hanno a loro volta descritto e consigliato! Per oggi io mi butto sui classici, le frittelle e la marmellata, che in teoria potrete anche abbinare per una merenda tutta a base di castagne!

La marmellata è sempre una preparazione speciale, perchè dura a lungo. Quella per la marmellata di castagne poi è una vera e propria passione, è così particolare e dolce che o la sia ama o la odia, un po’ come le castagne, anche se quasi tutti le amano! Come per tutte le marmellate ci vuole un po’ di pazienza per prepararla, in questo caso non c’è semplicemente tanta frutta da sbucciare ma le castagne da cuocere e pulire bene, però il risultato è assicuarato, le marmellate fatte in casa sono davvero un must da non sottovalutare, e oltretutto sono molto semplici da fare, niente di complicato!

Anche le frittelle hanno una preparazione semplice, e come per il castagnaccio vi basterà avere sotto mano un po’ di farina di castagne per prepararle spesso e senza troppa difficoltà.

Ricette autunnali con la zucca: le bavette alla salsiccia

pasta zucca e salsiccia

Siamo in pieno autunno, le condizioni metereologiche non fanno altro che ricordarcelo, personalmente sono un pò stufa di questa pioggia  che non accenna a lasciare spazio al sole.  Dite che dovrei rassegnarmi? Io non intendo affatto, pura utopia? Forse. Siamo in pieno autunno, se ci guardiamo intorno vediamo castagne, zucche, porcini, tipici alimenti autunnali, e forse, e lo dico sottovoce, un aspetto positivo all’autunno lo trovo anch’io. Lo trovo proprio in questi sapori che sono capaci di avvolgerti dolcemente e cullarti rendondoti piacevole persino il restare in casa ad aspettare  da dietro la finestra che smetta di piovere. A questo proposito vorrei condividere con voi la ricetta delle bavette alla zucca e salsiccia,uno di quei piatti che potrebbe essere il protagonista assoluto di una tipica cenetta autunnale tra amici,quella che finisce attorno al tavolo a gustare allegramente delle caldarroste.

Riso freddo ai frutti di mare di Laura Ravaioli

riso freddo ai frutti di mare

Premessa: non lasciatevi intimorire dal procedimento che a prima vista, lo ammetto, potrebbe sembrare abbastanza  impegnativo. Si tratta solo di organizzarsi bene con le varie fasi della preparazione di questo riso freddo ai frutti di mare, una vera e propria delizia per il palato. Personalmente credo proprio valga la pena di passare qualche minuto in più in cucina per portare in tavola un primo piatto, che a mio parere potrebbe costituire anche un piatto unico, così appetitoso.

Se durante la settimana lavorate o non avete comunque tempo potete dedicarvi al riso freddo ai frutti di mare per il pranzo della domenica, giorno in cui, si sa, ce la prendiamo comoda. Anche perché in questo periodo non fa altro che piovere, a volte il freddo mi fa desistere dall’idea di uscire e quindi preferisco rimanere in casa al calduccio. Ecco come possiamo impiegare il tempo a disposizione. Nulla toglie che potete servire il riso caldo e destinare la versione fredda a tempi migliori (cioè alle giornate più calde).