Dopo l’ondata di studi che dimostrano gli effetti positivi sulla salute legati al consumo di vinorosso, arrivano interessanti scoperte da tutto il mondo a proposito dei bianchi secchi e con le bollicine.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati i risultati di dozzine di studi scientifici che dimostrano gli effetti positivi sulla salute, derivanti da un moderato consumo di vino.
Che sia uno champagne, tra i vini francesi più famosi al mondo, uno dei nostri buonissimi spumanti, o un Cava Spagnolo, è comunque un vino tutto bollicine, frizzante quasi sempre bianco o rosato, che si rifà ad una tradizione nata quasi 400 anni fa.
Spumante o champagne, il significato è lo stesso: spuma che crepita, bollicine che salgono nel bicchiere quasi all’infinito, calici che tintinnano toccandosi per il brindisi. Sono piccoli dettagli di un cerimoniale che appartiene ai momenti più belli di ognuno di noi e che può rallegrare la tavola anche in un giorno qualunque.
Prodotti di ogni territorio che raccontano una secolare tradizione, fatti con una certa uva di un certo vigneto e portano con sé l’esperienza e la passione del vignaiolo e della zona in cui sono nati. In questo Asti, Conegliano, Erbusco, Trento, la Spagnola Tarragona e la francese Reims sono esattamente uguali. Tutti identicamente vicini nel produrre vini spumanti di qualità, spesso con lo stesso metodo, eppure tutti diversi perchè sono un tutt’uno con la loro storia e la loro terra.
DOCG, DOC, IGT, Vino da tavola, per chi non è esperto è davvero facile perdere l’orientamento nel mondo delle sigle e dei disciplinari delle produzioni del vino italiano.
Le caratteristiche di un prodotto vitivinicolo devono essere riportate sull’etichetta, così come nei prodotti alimentari, che affronteremo prossimamente. Le sigle descritte di seguito possono aiutare il consumatore finale a scegliere consapevolmente un prodotto piuttosto che un altro.
Ogni singolo disciplinare è chiamato tale perchè racchiude un insieme di “regole” che tutti i produttori devono rispettare:
Nome del prodotto
Descrizione del prodotto
Indicazione dell’area geografica ed elementi che certificano la provenienza del prodotto dalla tale zona
Nel nuovo centro fieristico della Campania, dal 20 al 22 Aprile 2012 saranno protagonisti i sapori del Mezzogiorno grazie all’evento enogastronomicoSud con gusto, Guarda, Scegli, Assaggia, Compra. Si tratterà della prima manifestazione tenuta presso questa nuova e immensa struttura di circa 8.000 mq ubicata nel comune di Ariano Irpino e precisamente nella zona industriale. La scelta di questo evento nasce soprattutto dalla volontà di porre l’attenzione e premiare le piccole e medie imprese del mezzogiorno d’Italia, che con grandi sforzi, visto il momento, e con grande coraggio decidono ogni giorno di continuare a portare sulle nostre tavole delle eccellenze enogastronomiche che nella maggior parte dei casi trovano le loro origini in tradizioni antiche.
Le giornate di freddo intenso sono ormai diventate un’abitudine e stiamo tutti cercando di difenderci al meglio. Tra le varie strategie anti-gelo c’è anche qualche piccolo accorgimento culinario, come preparare piatti caldi, brodosi. Oppure vellutate e zuppe di verdure e legumi. Se poi bisogna anche tenersi forma, la ricetta dei calamari in umido è proprio l’ideale. Io amo i calamari, ma in genere li mangio arrostiti al limone, oppure ripieni e cucinati in forno. Anche se, diciamo la verità, i migliori sono sempre i calamari fritti però purtroppo non sono una ricetta molto leggera. Quella dei calamari in umido è una ricetta che non mi aveva proprio affascinata ma ho voluto ugualmente provare. Risultato: eccellente! L’ideale per provare un sapore nuovo, delicato, e una ricetta light.
Estate, tempo di sagre e di grandi eventi. Oggi vogliamo parlarvi di una particolare iniziativa che si è svolta il 27 luglio a Vogogna e precisamente a Villa Biraghi, sede del Parco Nazionale della Val Grande, dove è avvenuta la presentazione de “I sentieri del gusto”. Si tratta dell’undicesima rassegna enogastronomicaorganizzata dal Parco Val Grande con lo scopo di “salvaguardare e recuperare la memoria di tanti prodotti e tradizioni culinarie a rischio “di estinzione””. Gli appuntamenti si articoleranno in una serie di date che andranno dal 7 agosto fino al 25 novembre ed avranno luogo in diversi locali che hanno aderito all’iniziativa: agriturismi, osterie, ristoranti sempre nella provincia di Verbania e dintorni.
Un’iniziativa davvero interessante anche dal punto di vista turistico come ha sottolineato lo stesso presidente del Parco Nazionale Val Grande, Pier Leonardo Zaccheo. Il presidente nel suo intervento durante la presentazione di questa unidicesima rassegna ha illustrato quali saranno gli appuntamenti de “I sentieri del gusto” e di come per esigenze climatiche alcune date, quelle estive, si svolgeranno verosimilmente in luoghi all’aperto, prediligendo per le date autunnali locali al chiuso. Buon vino e prodotti tipici non sono mancati come non è mancata neppure l’aria pura visto che la cornice dell’evento è stato il Parco Nazionale Val Grande.
L’uva è uno dei frutti che molto presto invaderà le nostre tavole da qui all’autunno. Allora perché non utilizzarla per un buon dolce? Prepareremo la gelatina di uva al vino cosa ne dite? La ricetta è molto facile da fare e poco impegnativa anche i meno bravi in cucina potranno realizzare questo dolce. Un consiglio: quando acquistate l’uva scegliete quella senza noccioli. Ci servirà sia dell’uva biancache dell’ uva nera, in questo modo il dolce sarà fatto alla perfezione.
E direttamente dal Cucchiaio d’Argento proviene questa ricetta, un dolce estivoche farà felici gli amanti degli ingredienti principali di questo dolce: il semifreddo all’uvetta e pinoli. Si tratta di unsemifreddo diverso dal solito, un dolce sofisticato, se vogliamo, a base, oltre che di uvetta e pinoli, anche di vino Malaga, il tutto impreziosito da una colata di caramello filante. Una vera e propria chicca che potrà costituire il dessert di fine pasto di una cena anche formale, non ha nulla da invidiare ai dessert dei grandi chef.
Il tutto sta, oltre che nella preparazione, che prevede un trio di ingredienti che si sposano perfettamente tra loro, anche nella presentazione: dei fili di caramello che andranno ad impreziosire ilsemifreddorendendolo un dolce elegante e raffinato. La preparazione del semifreddo all’uvetta e pinoliinizia con il tostare i pinoli in forno e nel mettere in ammollo per circa 30 minuti l’uvetta nel vino malaga, in modo che abbia il tempo di ammorbidirsi a dovere. Nel frattempo si mette il latte a scaldare con la vaniglia.
Oggi parliamo di una ricetta che trovo deliziosa e che cucino spesso quando voglio preparare qualcosa di veloce ma saporito e soprattutto dal gusto sofisticato. Si tratta della ricetta delle polpette al vino, un secondo piatto molto aromatico che di sicuro piacerà a tutta la famiglia e ai vostri commensali, se deciderete di prepararle in occasione di una cenetta con gli amici. Queste gustose polpette, che si irrorano con una profumatissima e corposa salsina al vino, con l’aiuto del Bimby si preparano velocemente e si servono tiepide ricoperte del liquido di cottura.
Per prima cosa dovrete occuparvi di preparare l’impasto delle polpette, che poi posizionerete nel Varoma. Nel boccale invece deve cuocere la salsina a base di vino. Lascio a voi decidere se preferirete utilizzare il vino bianco o il vino rosso (ottimi entrambi per insaporire in modo eccellente le polpette).
Chissà perchè, quando si parla delle pere cotte si storce sempre un po’ il naso. Quella di oggi però, è una ricetta particolare e gustosa che vede le classiche pere cotte rinnovarsi nel sapore, accompagnate dalla salsa al cioccolato e da qualche ciuffetto di panna montata. La ricetta proviene dalla Valle D’Aosta, dove si servono a conclusione del pranzo di Natale. Le pere cotte nello sciroppo di vino, sono un’idea per un dolce facile e veloce da preparare, che può benissimo servire come connubio tra la frutta e il dolce di fine pasto. E’ una ricetta molto speziata perchè richiede l’uso di cannella e chiodi di garofano ma soprattutto è semplicissima da preparare. Vi basterà sbucciare le pere lasciando il picciolo, poi con l’aiuto di uno scavino, estrarre il torsolo partendo dalla parte inferiore del frutto. Il resto è semplice: cuocete il vino, la cannella, lo zucchero e i chiodi di garofano in una pentola, finchè il vino non si sarà ristretto. Poi aggiungete le pere e continuate la cottura per altri 20 minuti. Noterete che a fine cottura, il vino sarà diventato una salsetta abbastanza densa, molto simile a uno sciroppo e le pere saranno diventate di un bel bordeaux. Accompagnate le pere con qualche cucchiaiata di salsa al cioccolato e dei ciuffetti di panna montata. Per la salsa al cioccolato trovate dosi e ricetta in fondo all’articolo.
Quando passo davanti alle bancarelle degli ambulanti che vendono i cavolfiori, non posso fare altro che acquistare questi variopinti ortaggi. Però non sempre ho voglia di un contorno semplice, cotto al vapore o lesso. In queste occasioni mi viene in aiuto la cucina siciliana, con la tradizionale ricetta del cavolfiore affogato. Affogato nel vino s’intende. Un bel bicchierone di vino rosso che rende il cavolfiore una vera prelibatezza da presentare come contorno oppure come antipasto più particolare anche se rustico. Questa ricetta è comunissima nella cucina siciliana, caratteristica dell’inverno e in particolare di tutto il periodo che va da novembre alle festività natalizie. Io lo preparo spesso con somma gioia di amici e parenti che gradiscono moltissimo questa ricetta, che ricorda i piatti che cucinavano le nonne e sa di tradizione. Riguardo alla preparazione ci sono almeno due scuole di pensiero. C’è chi “affoga” il cavolfiore nel vino rosso e chi preferisce il vino bianco. Io uso sempre il vino rosso perchè ha un sapore molto più deciso e in più, in cottura colora i gambi bianchi del cavolfiore di un bel rosso che anche esteticamente non guasta.
Buondì, oggi vorrei condividere con voi la mia ultima scoperta in cucina. Girovagando in rete qualche giorno fa mi sono imbattuta in una pasta che serve da base per le torte salate. La sua peculiarità? Che non contiene burro bensì vino. Un bel risparmio di calorie nonostante gli alcolici non siano così leggeri in questo campo. La pasta base al vino per torte salate può essere utilizzata per preparare torte con qualsiasi ripieno.
Qualche suggerimento? Funghi champignon, wurstel, mozzarella e parmigiano, o i classici ricotta e spinaci, oppure ritagliandola con le formine si possono ottenere dei biscotti salati per l’aperitivo molto stuzzicanti. La ricetta della pasta base al vino che vi riporto è prevista per la preparazione con il bimby modello TM 31, ma ciò non toglie che possiate prepararla anche a mano senza l’ausilio di questo multifunzionale aiuto in cucina.
Con le alte temperature si perdono liquidi, forze e sostanze necessarie a darci la forza per arrivare a fine giornata. A me succede spesso di sentirmi così soprattutto in estate. Non volendo ricorrere agli integratori alimentari ho scelto un modo più goloso per fare un pieno di energie: ho preparato lo zabaione. Lo zabaione è una delle creme più conosciute in Italia, quella a cui si ricorre più frequentemente quando si vuole preparare una merenda energetica per i bambini. La sua preparazione è molto semplice: consiste nel montare a lungo, ma veramente tanto a lungo, i tuorli con lo zucchero a bagnomaria.
Cantine Aperte 2010 LUOGO: in tutt’Italia | DATA: 30 maggio 2010| ORA: dalla mattina| PRODOTTI TIPICI: vini regionali e prodotti
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