Vini e salute, anche le bollicine fanno bene

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Dopo l’ondata di studi che dimostrano gli effetti positivi sulla salute legati al consumo di vino rosso, arrivano interessanti scoperte da tutto il mondo a proposito dei bianchi secchi e con le bollicine.

Negli ultimi anni sono stati pubblicati i risultati di dozzine di studi scientifici che dimostrano gli effetti positivi sulla salute, derivanti da un moderato consumo di vino. La maggioranza di questi studi ha finora concentrato l’attenzione sui vini rossi. In particolare sono stati dimostrati gli effetti di protezione cardiovascolare degli antociani e del resveratrolo, le sostanze contenute nella buccia e appunto responsabili della colorazione dei vini rossi. Proprio a loro è stato attribuito il merito della limitata incidenza di malattie cardiovascolari, nonostante un’alimentazione ricca di grassi saturi in un paese  nel sud della Francia, definito “paradosso francese”.

Da qualche mese sono apparsi studi che prendono in considerazione gli effetti dei vini bianchi con le bollicine. I filoni di ricerca che si stanno aprendo in questo senso sono diversi e promettono sviluppi rilevanti. La ricerca più interessante è stata svolta dall’Università di Davis, che ha scoperto che la vinificazione in bianco, tipica dei vini con le bollicine, mentre da una parte elimina gli antociani, dall’altra favorisce lo sviluppo di atri tipi di polifenoli che si sono dimostrati altrettanto efficaci nel proteggere cuore, arterie e cervello.

Altre ricerche interessanti sono state svolte in Israele dove da alcuni anni un gruppo di studiosi sta approfondendo gli studi circa la protezione che i polifenoli dei vini bianchi offrono ai polmoni. A Barcellona invece gli studiosi hanno messo sotto osservazione il loro più famoso vino con le bollicine, il Cava e hanno scoperto è che possiede notevoli proprietà antifiammatorie e che contiene il manganese  in concentrazioni notevoli, rispetto agli altri vini e combatte le allergie alimentari aiutandoo il buon funzionamento dei meccaninismi di regolazione del sistema immunitario.

Un gruppo di ricerca misto, americano e finlandese, con a capo Arthur Klatsky, epidemiologo statunitense e studioso della Fondazione Kaiser, hanno studiato una sostanza particolare, l’idrossitirosolo. Si tratta di un potentissimo antiossidante che protegge le cellule dall’invecchiamento e dalla degenerazione del DNA. In natura lo si trova in piccole qualtità solo nell’olio extravergine di oliva. Nell’uva  infatti non c’è, ma nel vino si perchè si sviluppa durante la fermentazione. E grazie alla doppia fermentazione, i vini con le bollicine ne contengono una quantità decisamente maggiore rispetto ai vini fermi. Nel corso di 7 anni Klatsky ha tenuto sotto controllo la bellezza di 130.000 pazienti e  si è accorto che i moderati consumatori di alcol erano più protetti contro malattie cardiovascolari rispetto agli astemi e che il vino offriva in tali patologie la maggior protezione rispetto alle altre bevande alcoliche. La sorpresa però è arrivata quando tra vino bianco e vino rosso si è scoperto che il vino bianco con le bollicine è più protettivo contro le malattie cardiovascolari e che le donne, moderate consumatrici di vino bianco, fra tutti sono risultate le più protette.

In Giappone, uno studio dell’Istituto per le Scienze Sociali e Comportamentali di un dipartimento dell’Università di Tokyo, è arrivato alla conclusione che il consumo regolare di vini con alti livelli di acidità, in particolare quelli la cui fermentazione e lavorazione successiva gli dona le bollicine, aumenta in maniera significativa il desiderio sessuale.

Possiamo concludere che una giusta dose di vino bianco con le bollicine, assunta saltuariamente durante i pasti, ha un effetto immunostimolante contro virus e batteri.

Può il vino bianco con le bollicine, aiutare l’organismo e proteggere dall’infarto? La risposta è si. Ricordando  sempre l’importanza di un consumo moderato.


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