Prodotti Dharma, subito a casa tua !

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Se non siete spassionati fan della serie Lost, probabilmente tutto questo non vi farà né caldo né freddo. Questi prodotti, con queste etichette non vi sembreranno altro che banali prove di stampa di chissà quale giovane grafico. Se invece fate parte della nutrita folla si super addicted della ormai celebre e celebrata serie televisiva Lost, continuate a leggere: tra poche righe potreste trovare la soluzione per realizzare un vostro recondito sogno.

Voi che vi vantate di non aver perso neanche una puntata, avete presente il progetto  Dharma, giusto? Ecco, allora vi sarete sicuramente fatti catturati dal fascino misterioso delle etichette  dei prodotti Dharma, oramai segno inconfondibile di Lost e della vita sull’isola.

E’ incredibile come le confezioni e la grafica di questi prodotti abbiano colpito la fantasia del pubblico, sono bastate due o tre puntate e mi sono rimaste stampate nel cervello.

Avere prodotti dharma in dispensa non è il sogno un po’ di tutti? O solo mio sogno segreto?
Per me, adesso è un bisogno impellente. Io, in questo momento devo averli assolutamente.

Come fare, calcolando che non sono in commercio?

A Cena con Delitto !

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Avete presente Invito a cena con delitto? Il film commedia anni ’70 dove cinque famosi investigatori venivano invitati a trascorre un weekend nella casa di uno strano e ricchissimo personaggio, con tanto di cena e delitto in pieno stile classico film giallo. Chi è cresciuto pranzando con Angela Lansbury alias Signora in Giallo, e cenando col Tenente Colombo, sa di cosa parlo. Signori e signore, siete tutti invitati ad una Cena con Delitto. Ce la farete a trovare l’assasino tra una portata e l’altra?

Una cena diversa dal solito, dove mettere alla prova le proprie doti d’investigatore, raccogliendo gli indizi, individuare movente ed arma del delitto, ricostruendo la scena del crimine e riuscire a scoprire ed arrestare il colpevole. Come la parte integrante di un film o di un libro, preparatevi ad interpretare il ruolo del perfetto detective: non ci sarà Sherlock Holmes che tenga, risolverete enigmi meglio di Hercule Poiret, interrogherete gli indiziati al pari del Commissario Maigret, vi districherete tra gli indizi con la classe di Ellery Queen.

Tutto questo durante la Cena con delitto, ogni tavolo sarà una squadra investigativa in competizione con tutte le altre, pronta a gareggiare e mangiare, tentando di risolvere il misfatto. Interrogatori ed analisi degli indizi fino ad arrivare a svelare il mistero.

Alla fine della cena ogni squadra investigativa indica colpevole, movente e arma del delitto. La squadra che indovina sarà la vincitrice.

Ma dove e quando vi chiedete?
Facile.. continuate a leggere.

I colori in cucina: i biscottini di frolla con la marmellata

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TEMPO: 30 minuti più 1 ora per il riposo in frigo| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


E’ vero che in cucina molto spesso l’aspetto non conta ai fini del gusto, ma è pure vero che anche l’occhio vuole la sua parte e che solitamente veniamo rapiti dai colori accattivanti degli ingredienti e dei piatti che portiamo in tavola.

È di grande importanza l’aspetto estetico dei cibi e la trasmissione di ciò che ci giunge dalla vista di alcuni colori: basti pensare alle sensazioni suscitate dalla vista di alcuni alimenti quali ad esempio una coppa di gelato dai diversi gusti o i colori accesi di alcuni frutti tipo le fragole e le ciliegie, gli ananas o i kiwi. L’acquolina aumenta e la fame anche.

Il colore è quindi strettamente legato al nostro corpo. Non a caso la cromoterapia punta sull’effetto che i colori esercitano sul nostro stato d’animo. Inoltre ogni singolo colore susciterebbe in ognuno di noi sensazioni diverse ed influirebbe sul nostro benessere psicofisico. Per fare un esempio il giallo, un tipico colore caldo, che personalmente associo al sole, comunica entusiasmo, movimento, libertà e ottimismo. Il blu invece diffonderebbe calma e pace interiore.

Personalmente, soprattutto quando si parla di dolci, cerco sempre di puntare sia sui colori che sugli sugli abbinamenti cromatici, per esaltarne l’aspetto, come nel caso di questi dolcetti di frolla, per la cui decorazione ho optato per la confettura di arance e per quella di frutti di bosco.

Food Jewelry: anelli di frutta disidratata

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Si, avete letto bene. Anelli di frutta disidratata, per la serie se non lo vedo non ci credo. Una collezione di gioielli di Frutta e verdura homemade. Quale modo migliore di combinare due cose che tutti amano: gioielli e cibo. Infatti la peculiarità di questi oggetti e che sono assolutamente commestibili, fatta eccezione naturalmente per la parte d’argento dell’anello. Quindi ideale per chi è sempre alla disperata ricerca di qualcosa da sgranocchiare.

Ottimo spuntino anche a livello nutrizionale, infatti la frutta nel processo di disidratazione perde l’acqua e diventa un concentrato di fibre, zuccheri e minerali risultando nutriente, saziante e non troppo calorico. Ma basterà un anellino alla mela a saziare nei voraci momenti d’emergenza-fame?

L’idea è venuta a LaProchaine Fois, che avendo comprato una di quelle macchine per disidratare gli alimenti, stanca di disidratare banalmente alimenti con il solo fine culinario o di conservazione, si sarà fatta prendere la mano ed avrà voluto ottimizzare fine ed utilizzo di suddetta tecnologia. Esistono infatti delle macchine apposta per essiccare le fettine di frutta oppure potete usare tranquillamente il forno di casa, a patto che sia ben ventilato.

Poi dovete mettere in conto tanta pazienta e passione nel decorare minuziosamente questi anellini. Sicuramente creatività e buona manualità sono d’obbligo oltre alla buona tecnica di disidratrazione. Le varianti sono tantissime: mela verde, rossa, pere, arancia, kiwi….

Sul blog troviamo una bella carrellata di esempi di quanto possono essere deliziosamente carini questi anelli.

Il risultato finale è davvero accattivante, ma al di là del come e cosa, il concetto di fondo è geniale:

Spaghetti party: due salse per un piatto

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TEMPO: 50 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Avete mai pensato di organizzare un party a tema? Intendo una festa alla quale servire una tipologia di alimento o di piatto in diverse varianti? Beh, riflettendoci su ci sono infinite proposte, ma oggi decido di consigliarvi uno dei piatti per cui siamo conosciuti in tutto il mondo. Escludendo la pizza cosa rimane? La pasta ovvio.

Ci soffermeremo su un paio di condimenti da poter utilizzare per proporre diversi piatti con una base comune: gli spaghetti, forse il formato più amato dagli italiani. Per una volta metto da parte il gettonatissimo sugo al pomodoro, ognuno avrà la sua ricetta personale, a vostro piacimento potete utilizzare quella. Invece vi propongo quello al salmone e quello ai pinoli. Due sughi molto appetitosi e stuzzicanti a mio avviso, ma io sono un po’ di parte, il salmone è uno dei pochi pesci che apprezzo.

La trattoria di via Paladini a Milano

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Li abbiamo già conosciuti, con i loro progetti hanno dato sostentamento e insegnato a cucinare a orde di designer durante il questo Salone del Mobile a Milano. Se ancora non vi fosse chiaro sto parlando di esterni, coloro che lottano per la valorizzazione dello spazio pubblico attraverso progetti culturali in molteplici ambiti: cinema, design, arte, musica… e ricerca culinaria!

Dal 1995 esterni lavora a Milano e in altre città in Italia, 15 persone che lavorano alla creazione e allo sviluppo di progetti e eventi, alimentati dallo  scambio culturale, socializzazione, inseguendo una città intesa come luogo di incontro e aggregazione, una partecipazione allargata e responsabilità sociale.

La loro sede operativa è una palazzina multifunzionale di tre piani in zona Città Studi, che oltre agli uffici comprende sala cinema, bar trattoria, bed&breakfast, spaccio, spazio per mostre e esposizioni.

Bello eh? Sembra un sogno questa palazzina. Chiaramente la mia attenzione è stata catturata, con un sorriso beffardo ho aperto la pagina sui loro progetti e ho scoperto che……

“…..Per il 2009 esterni inaugura un nuovo progetto di ricerca culinaria… “

In pratica la palazzina di via Paladini si trasforma ogni martedì sera nella Trattoria di via Paladini. Proponendo menù diversi ogni settimana, con la volontà di riscoprire, valorizzare, rivisitare ricette della tradizione culinaria regionale – quella lombarda, ma anche quella delle altre regioni italiane.

Allora tuffiamoci in questa loro ricerca culinaria, vediamo che propone il menù della serata:

Scopriamo le tapas spagnole con i Gamberetti in pastella

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TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

 


 

Il mondo è bello perchè è vario ed allora oggi ci trasferiamo in Spagna e scopriamo cosa si cela dietro il termine tapas. Per tapas si intendono degli assaggini di diverso tipo, serviti in piccole quantità e conseguentemente di ridotto contenuto economico, poco più di un paio di euro.

Ecco perchè in Spagna si è soliti ir de tapas, cioè spostarsi di locale in locale ordinando di volta in volta una bevanda ed un paio di tapas, giro che può durare fino alla chiusura dei bar. Questo è indicativo della convivialità degli Spagnoli, difatti si tratta di un girovagare in compagnia da un locale all’altro scherzando e divertendosi.

Le tapas sono nate probabilmente in Andalusia nell’ottocento come accompagnamento alle tipiche bevande della zona. Una piccola curiosità: il loro nome è dovuto all’esigenza di coprire il bicchiere con un tappo per evitare l’inconveniente di vederci galleggiare delle mosche.

Tra le tapas più apprezzate ricordiamo la tortillas spagnola, le mandorle fritte, le insalate di peperoni rossi arrostiti, gli spiedini di carne di maiale, i gamberi alla griglia. Oggi ci soffermiamo su una ricetta molto stuzzicante: i gamberetti in pastella da accompagnare ad una birra e da servire con degli spicchi di limone come accompagnamento.

Food design: Cake Sharer

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Benedetto sia il food design quando si fa geniale e soprattutto ecosostenibile. Ecco l’ingegnosa idea del designer Jung-Suk Choi.

Si chiama cake-sharer ed è un piatto con annessa forchetta-coltello. Pratico, funzionale e molto carino a vedersi. In pratica: il contenitore del dolce si trasforma in poche mosse in un pratico coltello per tranciare delle fette, un pratico piattino e una minuta forchettina per dare il colpo di grazia al suddetto dolce.

Basta contare fino a tre. Tre semplici gesti e un unico foglio di carta per alimenti.

  1. staccare seguendo il tratteggio
  2. piegare il foglio
  3. mangiare la fetta

Multiuso semplice e geniale, leggero comodo ed ecosostenibile. Jung-Suk Choi ha progettato bene il suo prodotto cake-sharer, come solo chi ha sofferto in prima persona il disagio di avere tra le mani una splendida e deliziosa torta, ma non avere sottomano gli strumenti necessari per poterla sbranare.

Avete presente la classica situazione da aperitivo con tutte le mani impegnate e crampi della fame alla bocca dello stomaco?  Quei maledetti buffet in piedi, che sono tanto carini a vedersi ma anche tanto ingestibili e mal conciliabili con il binomio fame-mangiare.

Dagli archivi storici della mia memoria festaiola, riemergono sgradite immagini di persone letteralmente rovesciata su tavoli, con il vano scopo di tagliare fette con esili e morbide posate di palsica (forchettine e cucchiaini) con l’unica mano che non fosse carica e stracrica di bicchieri e piatti. Chi riusciva nell’intento, oltre all’ammirazione ed invidia del pubblico, doveva poi lottare con piatti e tovaglioli per portare a termine la missione cibo.
Ecco, con questa portentosa idea, party e feste non saranno più un problema, non rimarrete mai a mani vuote.

Rimettiamoci in forma, le buone abitudini

Vegetali

Non abbiamo più scuse adesso, sono tutte esaurite. Prima perchè l’estate era ormai finita, “nessuno mi vedrà in costume per almeno altri 10-11 mesi“, poi è arrivato l’inverno “figurati che me ne frega di quei 2 chili in più, tra maglioni e giacconi nessuno se ne accorgerà“, poi in vista della Pasqua, alzi la mano chi non ha pensato “dopo la grigliata del lunedì, ho deciso, questa volta è sicuro, mi metto a dieta”.

Solo che adesso i chili in più potrebbero non essere solo 2, ma inspiegabilmente (o forse no) potrebbero essere saliti di qualche unità. Ed allora ? Meglio correre ai ripari fin da ora che c’è tutto il tempo necessario per smaltirli.

Armiamoci di tanta, ma proprio tanta, forza di volontà e con qualche piccola rinuncia e qualche accorgimento potremmo davvero eliminare i chili in eccesso.

Questa non vuole essere una guida, anche perchè non sono una dietologa e non ho le competenze necessarie, ma una serie di suggerimenti utili, quindi mi sento di condividerli. Ovviamente sono dei consigli per chi è in salute e non ha particolari problemi.

Come servire in tavola le diverse portate

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Stabilito il menù, allestita e abbellita la tavola a seconda delle varie occasioni con la più ampia facoltà di predisporre ogni cosa a proprio gusto e con estro personale, ecco dunque arrivato il momento di ricordare come presentare, servire (e mangiare) nelle occasioni impegnative le varie portate, secondo regole codificate da tempo nella tradizione della tavola e a cui è bene cercare di attenersi. Innanzi tutto occorre ricordare che gli antipasti, se sono molti e vari, si presentano in appositi vassoi suddivisi in scomparti o altrimenti in coppette o piccoli piatti di servizio oblunghi, corredati da forchettine o un cucchiaio da dessert. Si servono con il cucchiaio le olive e si mangiano con due dita, escluse quelle farcite che si mangiano con la forchetta. Sardine, acciughe, caviale, uova di pesce vanno serviti con una paletta. Il piatto dei salumi deve essere corredato da una piccola forchetta. I patés si servono con un coltello a spatola, ma si mangiano con la forchetta, senza spalmarli. Il melone si presenta tagliato a fette, privo di semi e completamente ricomposto in emisfero a forma di stella.

 Presentate le ostriche (o altri molluschi) aperte, senza la parte superiore della conchiglia e coricate su un letto di ghiaccio tritato. Accompagnatele con piattini di pane dì segale, spicchi di limone, riccioli di burro e una bottiglia di aceto balsamico. E si mangiano con forchettine speciali munite di un lato tagliente per staccare il mollusco dalla valva. Tartine, crostini, vols-auvents vanno serviti su un grande piatto di portata corredato di tovagliolo o di centrino, vengono presi con le mani e posti sul piatto prima di essere mangiati. Il caviale può essere servito già steso sui crostini imburrati (per l’aperitivo) oppure in una coppa di cristallo con doppiofondo pieno di ghiaccio tritato, accompagnato da piattini di pane tostato e di riccioli di burro ed, eventualmente, da uova sode tritate.

Ciboh: Love Design Cocktail Party

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Abbiamo conosciuto Arabeschi di Latte intrattenenendoci con convivialità italiana ai loro eating events. Oggi atterriamo sul pianeta Ciboh, pronti per incontrare le tre originali ragazze che fanno parte di questo team milanese.

Ciboh è un collettivo femminile: designer cuoche e stiliste, artiste del cibo si incontrano per inventare e interpretare il l’atto del mangiare, con nuove forme e sapori, attraverso eventi e performance. CIBO+DESIGN+ABITI perchè lo scopo è mangiare guardare vestirsi e giocare col cibo.

Il loro simbolo un pettine che fa anche da forchetta per riuscire a immaginare un nuovo modo di mangiare. Ciboh e le sue originali attività: organizza e crea food-event, catering artistici, performance e oggetti di design. Offrono stuzzicherie servite con la loro inconfondibile stravaganza, propongono catering improbabili , abiti e gadget commestibili.

Fondono arte e gioco attraverso i loro eating events, entrando nel loro mondo si ritorna alla gioia infantile di giocare col cibo. Un laboratorio dove nutrirsi diventa un parco giochi, pieno di colori forme e materie.

Stasera durante la Settimana del Design di Milano, per celebrare l’uscita del libro Love Design (Daab pubblicazione), siamo tutti invitati al Love Design Cocktail Party.

Nasce illy issimo, la prima bevanda di caffè “ready to drink”

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Nasce illy issimo, la prima bevanda di caffè “ready to drink”. Il lancio ufficiale avverà a Milano, durante l’imminenete Salone del Mobile, prescisamente in ZonaTortona 2009. Già abituati a gustare profumi e fragranze del semplice ma perfetto espresso, blend illy di pura Arabica, pronti a questa fresca novità?  Tutto l’aroma del caffè racchiuso in una lattina di inconfondibile design.

Quindi vi presento illy issimo, la nuova linea di bevande di caffè da consumare fredde, frutto dell’unione tra illycaffè e Coca-Cola.

Un Coffee Drink dal colore intenso e dal profumo deciso, ready-to-drink a base di solo caffè illy, lattina da 150 ml, oppure una lattina da 200 ml per illy issimo Coffee Drink al Latte: unione del profumo intenso del caffè e il gusto vellutato del latte.

Pensato per un pubblico giovane, dinamico, curioso e cosmopolita, illy issimo offre un nuovo modo di gustare il caffè, sempre a portata di mano, senza rinunciare alla qualità autentica e all’intenso piacere di un caffè illy. SUl sito illy issimo tutte le info su questo nuova proposta della illy, lancio milanese dell’evento illy issimo e lo spot ufficile.

Ecco tre drinks-proposte per un giocare e rendere ancor più speciale illy issimo:

Scopriamo la cucina macrobiotica con il gomasio

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Mi sono sempre chiesta che cosa significasse questo termine: macrobiotica. Cercandone il significato su un vocabolario qualsiasi, questa è la definizione che ne risulta: La Macrobiotica è uno stile di vita basato sull’equilibrio tra le forze antagoniste e complementari che, secondo le antiche teorie cinesi, governano l’universo. Bene, ma secondo me la definizione appena data non rende l’idea. Non basta a far si che ci si addentri in un mondo salutare e suggestivo quale ritengo sia il mondo della cucina macrobiotica. E allora perchè non scoprire le caratteristiche di questo tipo di cucina ?

La cucina macrobiotica si propone come fine la ricerca di un tipo di alimentazione che permetta di stabilire un armonico rapporto tra l’ambiente che ci circonda e noi stessi, cioè tra l’ambiente esterno e quello interiore. I nostri bisogni alimentari sarebbero dettati dalla situazione geografica e climatica, dal tipo di attività svolta e dalla nostra costituzione. L’alimentazione macrobiotica predilige i cibi naturali cioè integrali e biologici, perchè è la stessa natura che ce li propone tali, ricchi di tutti gli elementi che li rendono completi. Da qui la predilezione per l’utilizzo di sale marino integrale e di olio extravergine d’oliva.

Chi dorme non piaglia pesci: Slow Fish 2009

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SLOW FISH 2009 IV EDIZIONE

LUOGO: Genova, quartiere fieristico padiglione B | DATA: 17-20 Aprile | ORA: 11.00-23.00 PRODOTTI TIPICI: pesce pesce pesce !


Tenetevi liberi questo fine settimana, succolente proposte vi attendono. Preparatevi ad andare a Genova, nel nuovo Padiglione B del quartiere fieristico, progettato da Jean Nouvel e affacciato direttamente sul mare. Dal 17 al 20 aprile il protagonista sarà il Mediterraneo, con i suoi pesci, le sue storie e anche le sue problematiche. Tutti pronti per  Slow Fish 2009.

Torna anche quest’anno l’appuntamento organizzato da Slow Food e Regione Liguria. Siamo alla quarta edizione di questa manifestazione internazionale a cadenza biennale dedicata al mondo ittico.

Convegni, incontri, laboratori e degustazioni vi aspettano al quartiere fieristico di Genova. Una importante occasione di dibattito, confronto ed esplorazione del settore ittico che coinvolge tutto il Mediterraneo e le sue culture. Ruolo centrale dell’evento è l’educazione del gusto: master of food, aiutare il consumatore e aiutare il mare attraverso la spesa guidata con un personal shopper per scoprire l’immensa varietà dell’ecosistema del nostro mare e i risvolti gastronomici.

Educare all’acquisto, laboratori del gusto, cucine di strada, teatri del gusto…. sono solo alcuni degli eventi laboratori e seminari proposti in questa IV edizione di Slow Fish 2009.