Ricette light per melanzane e mozzarella: i panini ortolani

Melanzane e mozzarella, adoro questa combinazione e devo rivelarvi che mi piace molto preparare una piccola parmigiana light, da mangiare proprio come piatto unico, almeno una volta alla settimana, visto che ho trovato questo modo di renderla leggerissima, senza frittuta e con pochissimo condimento, e molto presto ve la proporrò, perchè è una vera delizia e permette di gustare uno dei piatti più buoni che esistano (la parmigiana di melanzane per l’appunto) in versione light!

Ma veniamo a questa ricetta invece, che poi alla fine è sempre un versione un po’ rivisitata di piccole parmigiane, sempre senza frittura e con il pomodoro fresco invece della passata. Potete adattare questi panini ortolani a diversi momenti del pasto, possono essere un antipasto ad esempio, ma se preparate un primo sostanzioso possono anche essere un secondo piatto, da offrire ai vostri amici durante una cena. Se invece preparate questi panini per un pranzo o una cena in famiglia potete davvero portarli a tavola come piatto unico, magari accompagnati da un’insalata di patate e crostini di pane, vedrete che questo pasto sarà un successone sia per i più piccini che per i grandi!

Antipasti estivi: bruschettiamo! -parte prima-

bruschettiamo

Le bruschette sono sempre in voga, anche se, diciamoci la verità, d’estate sono davvero il massimo che si possa desiderare! Innanzi tutto possono rappresentare un pasto completo, ci si può sbizzarrire con la fantasia per dare vita a una quantità di varianti che si potrebbe dire infinita, sono un’ottima soluzione anche come antipasto o stuzzichino, piacciono a tutti e cos’altro vogliamo aggiungere?

In queste due puntate faremo un piccolo ripasso delle classiche bruschette, come quella al pomodoro ad esempio, per poi arrivare a alle varianti più estrose e creative che non faranno altro che darvi delle idee in più per creare altre ricette da mescolare, versare, spalmare e appoggiare sulle vostre fette di pane abbrustolite.

Insalata calda di carciofi e polipo

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TEMPO: 1 ora e 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Anche quando le temperature si alzano preparare un’insalata “calda” è sempre un’ottima idea per una cena leggera e allo stesso tempo gustosa. Si possono mescolare tante verdure e l’ingrediente base può essere il pollo, ma visto che andiamo incontro all’estate possiamo iniziare a preparare qualche ricetta in più con il pesce, alimento che spesso consumiamo troppo poco e che ci viene più spontaneo comprare e cucinare nei mesi estivi e anche primaverili.

Accostare il sapore del carciofo con quello del polpo è un esperimento interessante, e io sono una che di solito in cucina si diverte a provare tutti gli azzardi possibili. Sappiamo che le insalate di polpo, in tutte le possibili varianti, sono un must durante l’estate soprattutto, diventano un antipasto molto utilizzato nei ristoranti e anche nelle nostre case, ma io sono un’amante dei polipi caldi, le zuppe, rosse o bianche, magari con dei crostini sono ottime, e anche la pasta, lunga o corta, cucinata con il polpo è sempre deliziosa. Personalmente sono anche un’amante dei carciofi, li cucino e li mangio in tutti i modi possibili, quindi per me questa combinazione è l’unione di due ingredienti che per me sono nella lista dei preferiti in cucina.

Il risultato è squisito, provare per credere!

Fiori di zucca ripieni di patate

TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Alcuni giorni fa ho pubblicato la ricetta dei fiori di zucca ripieni di mousse al tonno; buona la ricetta ma sicuramente, come mi ha fatto notare un nostro lettore, più adatta nella stagione primaverile ed estiva. Allora mi sono detta: come possiamo preparare i fiori di zucca senza farli fritti (nella maniera tradizionale!) e più adatti per questa stagione? Sfogliando i miei ricettari ho trovato questa ricetta che faceva proprio al caso mio: i fiori di zucca ripieni di patate. Ricettina semplice semplice (non sempre mi va di preparare cose troppo elaborate) e anche piuttosto leggera, si presta ad un cenetta veloce e poco impegnativa!


Fiori di zucca ripieni di patate

Ingredienti per 4 persone:

16 fiori di zucca privati dei pistilli | 2 patate di media grandezza | 4 cucchiai di grana grattugiato | 1 uovo | 1 cucchiaino di maggiorana | 12 foglie di basilico tagliate sottilmente | 1 spicchio di aglio tritato | 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva | sale e pepe nero macinato al momento 

Triglie profumate all’origano e maggiorana


Dalle mie parti, verso il litorale laziale, amiamo cucinare un pesce cosi detto povero, perché di facile reperibilità ma ugualmente pieno di sapore, sto parlando delle triglie. A seconda della provenienza, si possono trovare: triglie “di sabbia, o di fango” con muso arrotondato e colore rosato; triglie “di scoglio”, la qualità migliore, con muso appuntito e colore rosso giallo dorato; triglie rosse, con carni ottime.

La triglia fresca ha pelle lucente con riflessi iridescenti, l’occhio vivace e le branchie rosse. La polpa deve essere soda ed elastica ed avere odore gradevole. Se le carni sono dure ed il colore è cupo, significa che la triglia non è fresca. La triglia è un pesce molto delicato, per cui è necessario, per pulirla, maneggiarla con attenzione per evitare che si rompa. Eliminare le squame; aprire il ventre per eliminare le interiora; è piuttosto difficile togliere le lische: strappare ad una ad una con una pinzetta. Se il pesce è di piccole dimensioni si può cucinare e consumare intero.

 Il consiglio che oggi vi diamo è di cucinare questo pesce in maniera molto semplice, solamente con degli aromi, affinché la delicatezza delle sue carni non venga coperta da sapori più decisi!
Triglie profumate all’origano e alla maggiorana (ingredienti per 4 persone)

8 triglie fresche
350gr di pomodori
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
1 manciata d’origano
6 cucchiai d’olio
1 pizzico di maggiorana
sale e pepe

Ovetti al formaggio e maggiorana

Questi ovetti facili da preparare possono far parte del repertortio degli antipasti e visto che la Pasqua è vicina, possono essere serviti con successo.

Ho tratto ispirazione da una ricetta pubblicata da un altro blog, ma ho apportato alcune modifiche come ad esempio aumentare la quantità di farina e cambiare il tipo di “profumazione” da aggiungere. Con le dosi che darò di seguito si possono preparare 13 ovetti. Volendo si può dare anche una forma diversa a seconda della fantasia.

Come conservare il profumo delle erbe di cucina

Cominciano ad arrivare nei nostri mercatini le piantine cresciute in serra delle nostre erbe di cucina preferite. È arrivato il momento di piantarle nel giardinetto o sul balcone e dare alla nostra cucina i sapori classici dell’estate.
<Basilico, prezzemolo, menta, salvia, origano, maggiorana, timo, rosmarino, erba cipollina, finocchietto…. tante erbe dai profumi intensi che danno tanto carattere e diversità alle nostre creazioni culinarie. A me piace alternare le mie preziosissime piantine di cucina con ciuffi di viole, gerani colorati e rampicanti fioriti per trasformare il mio balcone in un vero e proprio giardino di città, ricco di colori e di sapori. Ma come conservare questi profumi nella nostra cucina durante tutto l’inverno senza dover ricorrere alle 4 foglioline in sacchetti di plastica che paghiamo a peso d’oro nei supermercati? La soluzione è sicuramente nella congelazione se vogliamo conservare il profumo di fresco per le nostre salse, i nostri arrosti e le nostre grigliate di pesce.

Il mio sistema è semplice, poco costoso e pratico e vi servirà di base alla creazione delle vostre miscele preferite, da preparare quando i sapori sono alla loro intensità massima e da conservare tutto l’inverno.

Frittata di bottarga rinascimentale

Le uova di pesce non sono usate spesso nel ruolo di protagoniste culinarie, eppure esistono ricette assai ghiotte in cui possono essere adoperate: inoltre a loro favore giocano sia la facile reperibilità, sia il costo tutto sommato abbordabile, sia le credenze sui prodotti afrodisiaci. Così le uova di pesce, oltre ad essere degustate a crudo- pensiamo al caviale– semplicemente salate e stagionate oppure seccate, compresse e sottoposte ad una lieve affumicazione, come per le bottarghe, diventano anche l’ingrediente di piatti particolarmente raffinati.

Nel 1450 Maestro Martino da Como nel suo trattato gastronomico Libro de arte coquinaria spiega come “…fare el Caviaro d’ova di storione et etiamdio cocerlo…”. Il caviale è stato, fino al 1940, un alimento mediterraneo. Veniva infatti prodotto a partire dalle uova degli storioni che, ancora in quell’anno, erano tutt’altro che rari alla foce del Po. Gli storioni corsero un serio rischio di estinzione durante il secondo conflitto mondiale, poichè vennero decimati dalle bombe che avrebbero dovuto distruggere i ponti sul fiume: soltanto oggi stanno lentamente tornando a ripopolare quelle acque, anche se seriamente ostacolati dall’inquinamento.

Eccovi dunque la ricetta di Maestro Martino nella sua forma originale: una superba, opulenta, quattrocentesca frittata di bottarga!

La vera torta Pasqualina, la storia e la ricetta

Continua la nostra rassegna di dolci pasquali con questa torta dalle origini assai antiche (ne è attestata l’esistenza nel XV secolo), è una famosa specialità genovese, chiamata così perchè si usava (e si usa) prepararla e mangiarla soprattutto a Pasqua.
Questa torta salata si prepara anche con i carciofi, ma la tradizionale torta Pasqualina è fatta solo con le bietole, poiché nel periodo pasquale i carciofi non erano a buon mercato, mentre le umili bietole di campagna erano in pieno germoglio e tutti potevano permettersi di acquistarne in quantità. Tradizione vuole che i fogli di pasta che compongono la torta pasqualina siano esattamente 33, in ricordo degli anni di Gesù, ma in pratica ci si “accontenta” anche di meno. Non solo: come spesso accade nei piatti tipici di origini molto antiche gli ingredienti della torta Pasqualina, uova e formaggio, erano alimenti pregiati che venivano consumati solo nelle grandi ricorrenze.
In Liguria, al posto della ricotta, si utilizza la prescinseua, una sorta di cagliata di latte molto leggera, reperibile in alcune gastronomie particolarmente fornite.
Il segreto della riuscita della ricetta che vi presento sta nella preparazione della pasta che va fatta senza uova e dev’essere veramente sottilissima. La torta Pasqualina è buona sia calda sia fredda: vediamo adesso come prepararla!