Gnocchi alla romana, ricetta originale con semolino

Gli gnocchi alla romana rappresentano un famoso primo piatto di origine laziale. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare essi non sono però i classici gnocchi ai quali siamo abituati. Si presentano come dei dischetti tondi fatti di semolino, precedentemente cotto nel latte e arricchito con formaggio grattugiato, solitamente parmigiano o grana e tuorli d’uovo. I dischetti ottenuti vanno posti in una teglia da forno e conditi con del burro ed ancora formaggio, salvo poi essere passati in forno caldo per la gratinatura finale.

Gnocchi alla romana

Rigatoni alla gricia, la ricetta originale

Rigatoni alla gricia, la ricetta originale

Rigatoni alla gricia, la ricetta originale

Non c’è nulla che si possa obiettare, l’Italia è la patria della pasta, in tutte le sue declinazioni. Oggi vi propongo la ricetta originale dei rigatoni alla grigia, che per chi non lo sapesse rappresentano un primo appartenente alla tradizione romana. In realtà la pasta alla gricia sarebbe nata a Grisciano, località sita vicino ad Amatrice. Considerata da molti l’antenata della matriciana, è il piatto che l’ha preceduta prima dell’importazione del pomodoro in Europa. Rappresenta una pietanza di tutto rispetto, a patto che venga preparata con tutti i crismi. Quali? Continuate a leggere.

Rigatoni alla carbonara ricetta

Rigatoni alla carbonara, la ricetta

Rigatoni alla carbonara ricetta

I rigatoni alla carbonara rappresentano un primo piatto della tradizione italiana nutriente ed appagante. Si tratta di un primo al quale ricorrere quando si abbia voglia di qualcosa di sfizioso per il pranzo che però non prenda troppo tempo. Ed in effetti la realizzazione della pietanza è talmente veloce che il condimento sarà pronto ancora prima che la pasta sia cotta. Uova, guanciale e pecorino romano gli ingredienti principali della pasta alla carbonara nella sua versione originale, appartente alla cucina romana, che può essere preparata con diversi formati, anche gli spaghetti si prestano in maniera ideale.

Come cucinare carciofi Giudia ingredienti ricetta

Come cucinare carciofi alla Giudia, ingredienti e ricetta

Come cucinare carciofi Giudia ingredienti ricetta

I carciofi alla Giudia, un’istituzione della cucina romana, rappresentano un piatto semplice ma che richiede alcune particolari accortezze. Prima fra tutte, l’utilizzo di un determinato tipo di carciofi, ovvero le mammole, contraddistinte da forma tonda e piuttosto cicciotta, dall’interno tenero e dall’assenza delle tanto odiate spine. Seconda accortezza, la doppia cottura, anzi frittura. La prima servirà a cuocere i carciofi, la seconda conferirà il giusto grado di croccantezza, caratteristica imprescindibile dei carciofi alla Giudia.

Cucinare carciofi romana pentola pressione

Cucinare i carciofi alla romana in pentola a pressione

Cucinare carciofi romana pentola pressione

La pentola a pressione è una gran bella invenzione, checchè se ne dica costituisce uno strumento che, se si ha in casa, trova sicuramente la sua utilità. Innanzitutto diminuisce notevolmente i tempi di cottura, garantisce il fatto che le sostanze nutritive non si disperdano senza contare il risparmio di energia. Allo stesso tempo però ha degli svantaggi, quello, tra gli altri, di non poter cuocere tutti gli alimenti, i legumi ad esempio sono banditi. Per fortuna però i carciofi rientrano tra quelli permessi, ecco perchè vi consiglio vivamente di cucinare i carciofi alla romana in pentola a pressione.

Carciofi romana ricetta Benedetta Parodi

Carciofi alla romana, ricetta di Benedetta Parodi

Carciofi romana ricetta Benedetta Parodi

Ancora una ricetta a base di carciofi. Sono del parere che sia meglio approffittare della frutta e della verdura di stagione. Questa in particolare è la ricetta dei carciofi alla romana di Benedetta Parodi. I carciofi alla romana, li abbiamo visti diverse volte, costituiscono una pietanza tipica laziale, regione nella quale viene coltivata con successo la mammola, tipo di carciofo adatto a preparazioni di questo genere. Ricetta che vanta origini antiche, proveniente dalla cucina povera, contadina, i carciofi alla romana risultano un gustoso ed appagante contorno.

Carciofi romana fritti

Carciofi alla romana fritti

Carciofi romana fritti

Altro piatto succulento oggi, i carciofi alla romana fritti. Preparazione semplice quanto mai, appartenente alla tradizione, i carciofi fritti costituiscono una delle pietanze più apprezzate della cucina romana. Personalmente la prima volta che li ho visti preparare è stata durante una puntata della Prova del Cuoco da Anna Moroni. Fino a quel momento, ahimè, non li avevo mai sentiti nominare, dalle mie parti infatti non è usanza farli fritti in questo modo. Inutile dire che ne sono rimasta folgorata e che ho voluto provarli nell’immediatezza senza indugiare troppo.

I supplì di Cotto e Mangiato

suppl¡ cotto e mangiato

Rispetto la tradizione culinaria laziale, in questo caso quella dei supplì, come pretendo si rispetti quella campana, facendola anche valere adesso che vivo in Piemonte. E dopo questo giro per l’Italia mi soffermo su questa buonissima ricetta, che io per prima preparo in tante varianti, discostandomi quindi sempre dalla ricetta originale dei supplì così come da quella degli arancini deliziosi che ho sempre mangiato a Napoli. Così come ci viene raccontato anche nel libro di Cotto e Mangiato i supplì sono uno dei modi più saporiti e creativi di cucinare con gli avanzi e io concordo in pieno sul fatto che se sia avanzato riso in bianco, riso al sugo, giallo o con le verdure poco importa, i supplì saranno comunque deliziosi e se poi vogliamo seguire proprio la ricetta originale non ci resta che preparare apposta il riso, proprio come in questa ricetta!

Il procedimento non è dei più veloci e la frittura, come tutte le fritture, è sempre un pochino noiosa, è vero anche che a volte basta prenderci la mano, sia per fare le palline di riso e riempirle con la mozzarella che per diventare velocissimi nel mettere e togliere dall’olio i nostri supplì. Io vi consiglio di provare e riprovare, tanto anche se le prime volte non dovessero essere proprio perfetti state pur sicuri che finiranno in un baleno lo stesso!

Fettuccine alla romana. Un primo perfetto per il cenone di Capodanno.

I giorni appena trascorsi sono stati un tripudio di cibo e ricette prelibate. Ma non è ancora finita, abbiamo davanti altri due appuntamenti importanti, cioè il Cenone di capodanno e il pranzo del primo giorno dell’anno. Allora cerchiamo di capire cosa si prepara nelle regioni italiane in queste due occasioni, ricercando nelle ricette tradizionali e proponendovi anche qualche novità. Quella di oggi è una ricetta che proviene dal Lazio, a quanto pare tipica della zona dei Castelli Romani, cioè quell’insieme di paesi e cittadine dei Colli Albani posti a poca distanza da Roma. La ricetta è quella delle fettuccine alla romana. Le fettuccine sono un piatto storico della tradizione romana; se ne conoscono tante ricette diverse, tutte valide e appetitose che attingono alla cucina semplice ma unica delle osterie romane: fettuccine con la ricotta, fettuccine alla papalina, fettuccine all’ammiraglia e molte altre ancora. Magari sono anche note con nomi diversi. Per esempio questa ricetta è conosciuta anche come fettuccine con rigaglie alla romana oppure come fettuccine ai fegatini e funghi. Prepararle è semplicissimo. Basta procurarsi le fettuccine, preparare un sugo a base di guanciale e fegatini di pollo e poi condire le fettuccine. Se poi siete amanti della pasta fatta in casa e non vi spaventa impastare e preparare la pasta sulla spianatoia, potete preparare le fettuccine in casa. E si sa, la pasta fresca dona sempre un tocco di gusto in più rispetto a quella confezionata e si amalgama molto meglio con il sugo.

Il Panpepato, una tradizione natalizia dell’Italia centrale.

Un dolce tradizionale tipico del ferrarese, del ternano e della provincia di Rieti, ormai preparato artigianalmente in tutta Italia e consumato durante le festività. Oggi vi parlo del Panpepato o Panpapato, preparato seguendo una ricetta tradizionale delle festività natalizie. Secondo la tradizione questo dolce è composto da mandorle, nocciole, noci, pepe, cannella, noce moscata, canditi, ricavati anche dalla buccia di arance o cedro, miele, farina, mosto cotto d’uva e cotto al forno (meglio se a legna), il tutto impastato con o senza cacao. L’origine del nome è da ricercarsi nella doppia interpretazione Pan del Papato o Pane pepato, cioè speziato; entrambe le versioni del nome sono attendibili, legate alle sue origini o ai suoi ingredienti. Le origini del “Pampapato di Ferrara” si ricollegano alla tradizione di preparare i cosiddetti pani arricchiti durante le festività natalizie. La ricetta è probabilmente nata nei conventi di clausura del Ferrarese, attorno al XV secolo, quando lo Stato della Chiesa aveva forte influenza sul territorio, ma presto divenne anche un dolce consumato dalla corte ducale degli Estensi, con un forte influsso orientale. Oggi questo dolce è un piatto tipico del Natale nell’Italia centrale, specialmente in Lazio. Un tempo veniva preparato in ogni famiglia con ricette che differivano leggermente una dall’altra, mentre oggi è essenzialmente un prodotto artigianale che a Natale si può anche regalare agli amici.

Il baccalà fritto. Una ricetta laziale per la cena della vigilia di Natale.

Il baccalà è un piatto immancabile alla Vigilia di Natale, di cui ne è praticamente protagonista. Lo si trova di rigore sulle tavole laziali la vigilia di Natale, così come accade nelle regioni limitrofe, Abruzzo, Campania e Molise. La cucina laziale è rappresentata in gran parte da quella romana nella quale sono convogliate tutte le specialità delle tradizioni culinarie della regione, la cucina romana infatti può essere considerata un ricco riassunto di una gastronomia varia. Una cucina che a Roma ha difeso la propria genuinità dall’ingerenza delle mode e del turismo; a Roma infatti si rispetta il passato, lo si tiene in vita, seppure arricchendolo e personalizzandolo, perpetuando la schiettezza e la gustosa semplicità di una cucina di estrazione popolare. Il baccalà fritto, piatto o per meglio dire specialità della cucina romana, è assolutamente squisito e semplice da preparare. La sua facile preparazione avviene semplicemente dissalando il baccalà per almeno 2 giorni, per poi asciugarlo, infarinarlo e friggerlo in abbondante olio di oliva. Se non volete dissalarlo, potete acquistarlo già bagnato e tagliato. E’ un piatto originariamente povero, molto semplice ma estremamente gustoso e saporito.

Il pranzo di Natale nel Lazio con l’abbacchio al forno con patate.

Oggi parliamo di una ricetta davvero tradizionale e conosciutissima. L’abbacchio al forno con patate, insieme all’abbacchio a scottadito, è una delle ricette laziali più conosciute e apprezzate in tutta Italia. Per chi non lo sapesse, l’abbacchio è un agnello destinato al macello ed è considerato una vera specialità della cucina tradizionale romana. È un prodotto alimentare famoso nella tradizione agricola di Roma e in generale di tutta la regione Lazio. Fin dai tempi antichi, l’abbacchio romano rispecchia l’importanza che ha l’allevamento ovino nel Lazio e la fede verso un prodotto di prima qualità, nell`Agro Pontino infatti sono presenti degli allevamenti di agnello molto rinomati ed antichi. Il termine abbacchio probabilmente, deriva dal latino baculum, il palo dove i pastori legavano gli agnelli per assicurarsi di non farli scappare. Si tratta di una carne tenerissima perchè si ottiene da agnelli giovanissimi che ancora non brucano l’erba e si nutrono solo di latte materno. Il profumo invitante di questa pietanza ed il suo aspetto succulento ed ambrato, sono in perfetta armonia con il clima gioviale tipico delle festività, quando tutti si riuniscono attorno al tavolo riccamente imbandito. La sua carne di colore rosa tenero è particolarmente adatta ad una cottura al forno ma può essere cucinato anche alla cacciatora oppure si possono cucinare le costarelle con una ricetta tipica della cucina romanesca. La tradizione romana prevede che l’abbacchio o agnello al forno sia una ricetta tipica del periodo natalizio e  pasquale.

Bucatini all’Amatriciana con il bimby

I bucatini all’amatriciana sono un piatto tipico della cucina italiana e in particolare della cucina laziale, di certo non leggero ma assolutamente gustoso e buonissimo. La sua preparazione non è semplicissima e fare un buon sugo all’amatriciana non è da tutti, ma se avete il bimby e soprattutto avete voglia di mettervi alla prova, procuratevi gli ingredienti base della ricetta e mettetevi all’opera, sono sicura che verrà ottimo.

I bucatini non è tra i tipi di pasta che preferisco e non li utilizzo quasi mai per i miei piatti, ma nel caso dell’amatriciana non credo si possa utilizzare altro tipo di pasta. Per la pasta all’amatriciana si possono solo mettere i bucatini!

Per preparare questo piatto vi serviranno sicuramente i bucatini, dei pomodori pelati, dell’ottimo guanciale e naturalmente del pecorino e poi tanta pazienza e amore per la preparazione, ma con l’aiuto del bimby vedrete che sarà tutto più semplice.

Ancora riso: i pomodori ripieni con contorno di patate

Ovvero i pomodori con il riso alla romana. Eh già … oggi ricetta di origine romana. I pomodori ripieni di riso più buoni che abbia mai mangiato.  Devo dire che dopo aver letto la ricetta ero rimasta un pò delusa, non perchè non mi convincesse, a vederli avevano un aspetto delizioso, ma perchè non essendoci altri ingredienti nel ripieno che riso ed erbe aromatiche, tra cui il basilico (per il quale vado matta), ricordo di aver avuto il presentimento che sarebbero venuti un pò “sciapi”. Ed invece, come spesso accade è importante non demordere prima di aver provato ed ecco che ho cucinato dei pomodori ripieni di riso da leccarsi i baffi.