La maionese: curiosità e tre gustosissime ricette

Le star della cucina estiva? Sono i piatti con la maionese: preparati con ingredienti freschi e leggeri, come le verdure o il pesce, e perfetti per portare in tavola una cena saporita. Il merito, ovviamente, è della salsa più amata dagli italiani: secondo l’istituto di ricerche Mass Market, quella confezionata è ospite fissa nella dispensa del 75% dei nostri connazionali. Conferma Lula Pedroni, fondatrice della scuola di cucina Mangiando e imparando di Milano

Agli effetti, esistono centinaia di ricette con la maionese. È un ottimo legante e costituisce la base di tante altre salse, dalla francese Ajoli, con l’aglio, all’aurora, con ketchup. Per ottenere il massimo dalle tue preparazioni a base di maionese non è difficile. Basta seguire alcuni consigli. Gli alimenti conditi con questa salsa dovrebbero essere cotti in maniera semplice, per esempio lessati o al vapore. L’abbinamento ideale? Con le verdure, il pesce e anche la carne, preferibilmente bianca.

Una volta pronti, i piatti vanno consumati in un paio di giorni perché con il caldo la maionese si deteriora facilmente. E intanto conservali in frigo, ad una temperatura non superiore ai 4 gradi, coperti con pellicola trasparente o fogli di alluminio. Adesso, non ti resta che provare. Magari cominciando con le ricette che ti proponiamo: facili, ma di sicuro effetto.

Vitello tonnato:
fai cuocere in due litri d’acqua una foglia d’alloro, un ciuffo di prezzemolo, 2 spicchi d’aglio, la scorza di un limone, una costa di sedano, una cipolla e una carota tagliate a tocchetti, sale e pepe. Quando il liquido bolle, aggiungi un pezzo di girello di vitello (conosciuto anche come magatello) di circa 800gr, fallo lessare per un’ora e mezza, poi lascialo raffreddare nel suo brodo. Intanto, frulla con il mixer 250gr di maionese, una scatoletta da 120gr di tonno sott’olio scolato e una manciata di capperi. Quando la carne è fredda tagliala a fette sottili, disponila su un piatto di portata e cospargila con la salsa. La dritta in più: se hai ospiti a cena, puoi preparare il piatto anche la sera prima, tenendolo in frigo fino al momento di servire.

Uva sultanina, menta e cipolla, gli ingredienti per preparare: le Trote alla trentina

Pesce d’alta quota, pesce d’acqua dolce, dalla carne un po’ grassa che però gli conferisce quella tenerezza e delicatezza che tanto la contraddistingue. Forse vi starete dicendo: questo non sa più che pesci pigliare! Beh, oggi vado a trote!

Ho trovato un interessante ricetta a base di trote, che ho provato, e che ricorda vagamente la preparazione delle lagunari sarde in saor, sarde fritte accompagnate da un sughetto di aceto e cipolle.

La ricetta ha il nome di Trote alla trentina, ed è un piatto che si consuma freddo, molto saporito e con una varietà di aromi e gusti da far girar la testa, ma, se ben dosati tra loro, contribbuiscono alla preparazione di una pietanza davvero eccezionale.

La salsa soubise: una storia leggendaria

E’ uno dei casi in cui la fama della ricetta ha superato decisamente quella di chi l’ha tenuta a battesimo: la notissima «salsa Soubise» deve i suoi natali al Maresciallo di Francia Charles de Rohan, principe di Soubise, che come altri nobili dell’epoca – il ‘700 -non disdegnava di occuparsi di arte culinaria. I pettegoli suoi contemporanei lo giudicavano migliore «quando si occupava di batterie da cucina anziché di batterie di cannoni»: fu infatti sconfitto da Federico il Grande. Comunque, sia che le sue imprese guerresche fossero di poco rilievo, sia che la sua salsa fosse decisamente squisita, il nobile nome di Soubise è passato alla storia per la salsa alla cipolla, ormai nell’olimpo dell’ alta cucina, che insaporisce, nobilita, ritocca con brio tante pietanze.

Ma prima di addentrarci nei suoi segreti di preparazione, siamo ben sicuri di sapere quando la sua presenza si rivela preziosa? Usatela ad esempio con le uova sode tagliate a spicchi, deposte su un «letto» di salsa Soubise, e ricoperte leggermente con la stessa salsa. Più addensata, e trasformata in purè, la Soubise serve a farcire le patate cotte al forno e leggermente svuotate. O contribuisce alla solennità di piatti della cucina importante, come la famosa «sella di vitello alla Orloff».

Non e’ da sottovalutare anche nei menù di tutti i giorni, perché è facile da fare, e con il suo sapore delicato ma deciso personalizza e completa legumi e carni, come lombatine, nodini, petti di pollo e di tacchino. E si può fare colpo con un «potage à la Soubise», che è poi la solita zuppa di cipolle, ma con molto charme in più…Le raffinatezze di esecuzione, indispensabili anche in una ricetta così semplice, sono quelle che incidono non solo sul suo sapore finale, ma anche sulla fama di cuoca perfetta di chi le applica.

Filetti di salmone marinati, un piatto dal colore e dal gusto estivo

Qualche suggerimento per preparare il salmone in modo differente, usando una marinatura un pò particolare che gli conferisce un gusto molto caratteristico. Un piato molto adatto all’estate, fresco gusto e con un tocco di originalità.

Occorre prepararlo con un po’ di anticipo, la marinatura richiede sempre i suoi tempi, ma poi ve lo troverete pronto e potrete conservarlo per un paio di giorni, e giorno dopo giorno acquisterà sempre più sapore.

Il salmone fresco si riesce a trovare abbastanza facilmente in tutti i periodi dell’anno, visto che non proviene dai nostri mari, quindi potrete riproporre questa ricetta anche in altri periodi. Di cosa stiamo parlando? Dei Filetti di salmone marinati.

Solletichiamo il palato con l’Insalata di verdure con salsa piccante

Tempo d’estate tempo di insalate! Fresche e leggere, semplici da digerire in modo tale da potersi subito rigettare nelle fresche acque marine.

Comode da poter portare in giro in un contenitore per alimenti, sono una delle soluzioni migliori per tutti coloro che desiderano mangiare qualcosa di salutare e che non appesantisca durante la pausa pranzo. Soprattutto sono l’alimento, forse, più gradito da chi è un maniaco della linea.

Tante varianti e tanti modi per condirle, ma attenzione per chi vive con l’incubo della bilancia, i condimenti sono la parte più calorica delle insalate! Vi propongo un insalata molto semplice dal gusto un po’ piccante, particolarmente indicata per chi ama l’allegro pizzicorio del peperoncino: Insalata di verdure con salsa piccante.

Il pesto: un condimento da scoprire


Lo sapevate? Dopo il sugo al pomodoro, il pesto è il condimento per la pasta più diffuso: tanto che solo il 17% della produzione mondiale proviene dall’Italia. A sorpresa, invece, il maggiore produttore è la Danimarca, mentre lo stabilimento più grande si trova in Giappone. Il motivo di tanto successo? Oltre ad essere buona, questa salsa al basilico rappresenta il classico «salvacene», perfetto per chi ha poco tempo da passare ai fornelli.

E poi, è un concentrato di storia: il suo antenato è la Pagliata, una salsa a base di aglio, aceto, olio e sale che si usava nel Duecento per insaporire le carni. La prima ricetta del pesto vero e proprio, però, compare nel libro La Cuciniera Genovese, scritto da Giovan Battista Ratto nel 1860. Rispetto a quella attuale, prevedeva l’uso del formaggio olandese al posto del pecorino. Ti piacerebbe saperne di più? Continua a leggere: e scopri curiosità e consigli sulla più profumata delle salse.

Spaghetti con pesto all’eoliana: ricetta estiva sotto l’ombrellone

Volete assaporare fino in fondo la bella stagione, scoprendo ricette facili da replicare e mille idee doc per portare in casa il profumo delle vacanze? Provate a sfogliare Solstizio d’estate, l’ultimo libro edito da Luxury Boooks. Oggi e nei prossimi giorni vi presenteremo diverse ricette da realizzare e portare sotto l’ombrellone. Quest’oggi, con la ricetta Spaghetti all’aeoliana, vogliamo tutti gli amanti della pasta, anche e soprattutto quella fredda.
Spaghetti con pesto all’eoliana ( ingredienti per quattro persone)
  • 320gr di spaghetti
  • 2 grossi pomodori maturi
  • 300gr di pomodorini
  • 30gr di mandorle perlate
  • 30gr di capperi sotto sale
  • 1 rametto di menta
  • 3 rametti di prezzemolo
  • un mazzetto di basilico
  • 2 spicchi di aglio fresco
  • mezzo peperoncino piccante fresco
  • 12 frutti di cappero
  • 6 cucchiai di olio extra-vergine di oliva
  • sale

Il dado granulare classico knorr e i petti di pollo gustosi

Dado granulare Knorr


La vera cucina è quella fatta con le nostra mani, riprendendo antiche ricette e rimaneggiandole in chiave contemporanea. Son convita che il rito del mettersi a tavola richiede sempre di più una scelta di cosa mangiare e come lo vogliamo mangiare. Ma, aimè, siamo sempre di fretta, sempre di più avvolti in una routine che ci fa perdere di vista le cose importanti. Oggi vi voglio parlare dei granulari, avete presente quelle scatole presenti sui scaffali dei supermercati, composti da miscele di aroma, già mixati e da utilizzare durante la cottura dei cibi? Ecco si proprio quelli.

In particolare ho avuto modo di provare quelli della Knorr e, se proprio siente sempre di fretta, questi preparati potrebbero fare al caso vostro. Nelle prossime settimane vi daremo alcune ricette che è possibile realizzare con questi granulati e, devo dire, da amante della sana cucina, che non sono poi così male. I granulari Knorr sono l’ideale per insaporire molti piatti in qualsiasi momento della cottura. Perfetti per chi cerca il gusto ma non vuole appesantirsi, hanno un basso contenuto di grassi e sono facili da dosare. La ricetta che vi presentiamo oggi è con il granulare classico, e può essere una bella idea nel caso vogliate preparare dei petti di pollo!

Pappardelle al profumo di menta con sughetto….. vegetale

E’ stato “amore” a prima vista.

Quando ho visto questa ricetta su un giornale di cucina di qualche mese fa e che ora non trovo, mi ha conquistata il connubio tra la pasta profumata alla menta, diligentemente preparata e stesa a mano, e un sugo vegetale facile da preparare e con ingredienti facilmente reperibili sul mercato perché di stagione.

Ho fatto però una variante golosa che in seguito ho giudicato ben azzeccata e cioè l’aggiunta di una manciata di mazzancolle che avevo nel freezer e quindi a….. disposizione.

Ricordo ancora che, quando ero piccola, mio padre voleva che la mamma avesse in cucina tutti gli elettrodomestici e robot che le potessero venire in aiuto nella preparazione delle vivande. Non volle mai però che acquistasse la macchina per stendere la pasta. Le tagliatelle le voleva stese a mano e aveva ragione.

La mostarda: tipologie e differenze

La mostarda è una salsa a base di frutta, intera o tagliata a pezzi, fatta candire in una salamoia a base di zucchero ed estratto di senape. Dolce e piccante allo stesso tempo, è ottima per accompagnare bolliti, formaggi, salumi ed è uno degli ingredienti del ripieno dei ravioli di zucca mantovani. Molte le tipologie di mostarda italiane, di seguito vi elenchiamo le più diffuse nel nostro paese:
  • mostarda vicentina, a base di polpa di mela cotogna, che si ottiene dalla cottura della polpa con zucchero al 50% in peso. Una volta raffreddata la marmellata ottenuta, si aggiunge olio essenziale di senape. Si usa anche farla con le pere.
  • mostarda cremonese, la più conosciuta e diffusa, una miscela di frutta candita e sciroppo con una percentuale di zucchero del 50-60%, con l’aggiunta di olio essenziale di senape. Usualmente si utilizzano ciliegie, pere, mele cotogne, mandarini, fichi, albicocche, pesche.
  • mostarda mantovana, anche questa con mela cotogna, eventualmente anche con pere ma con frutti interi, rispetto alla vicentina; viene usata come ingrediente nei tortelli di zucca nelle zone del mantovano confinanti con il cremonese.
  • mostarda di Voghera, miscela di frutta candita e sciroppo.

Una ricetta per il BBQ: Spiedini di manzo alla Spagnola

Voglia di stare all’aria aperta e di trascorrere delle belle giornate sotto il sole, in campagna o al mare. Eh si, questo è l’effetto dell’estate!
Ma l’aria aperta apre anche l’appetito, e per l’ora di pranzo lo stomaco si fa sentire! E cosa c’è di meglio, quando se ne ha la possibilità, che accendere un bel barbecue. Si cucina stando all’aria aperta tutti insieme a guardare le fiamme che poco a poco si affievolano per lasciare spazio alla brace, rossa e calda su cui cuocere le nostre pietanze.
Per cucinare alla brace è molto semplice, basta avere qualche fettina di carne o della salsiccia e il resto vien da sé. Ma se per caso avete voglia di provare qualcosa di diverso non vi resta che preparare gli Spiedini di manzo alla Spagnola.

Un’idea per un secondo estivo: il Pollo al limone

Una simpatica idea per una marinatura nuova che ho trovato in un libro di ricette indonesiane, fresca e molto saporita che si accosta molto bene soprattutto alle carni bianche.

Della marinatura ho già parlato in altre occasioni, ma mi fa piacere proporvi delle ricette nuove e, spero, suggestive che potete sperimentare a casa.

Marinare le carni prima della cottura è un ottimo metodo per insaporire la carne stessa, e renderla più facilmente digeribile, visto che la marinatura interagisce con le proteine e gli altri componenti della carne modificandoli e rendendoli più semplici da scomporre.

Visto che ormai siamo in estate, e lo stomaco vuole faticare il meno possibile, perché non dargli una mano facendo marinare un po’ gli alimenti? Iniziamo con il Pollo al limone.

Le Braciole napoletane al sugo

In Italia ogni regione ha le sue ricette, ma soprattutto i suoi modi di chiamare il cibo. Al sud, in particolar modo a Napoli, questa usanza di ribattezzare i piatti è una cosa molto comune. La cosiddetta braciola napoletana è uno di questi.

In Campania di solito la domenica si mangia il ragù. Quando non è possibile cucinare quello classico che prevede l’utilizzo di diverse parti della carne di manzo, è uso comune prepararlo con le braciole. E’ per questo che va fatta un’importante distinzione, perché nessuno sbagli se si trova a mangiare in una casa o in un ristorante nelle zone di Napoli.

Dimenticate la costoletta di maiale o qualsiasi altro tipo di carne arrostita cui siete abituati quando pensate alla braciola napoletana. Forse non tutti conoscono la preparazione originale di questo prelibato piatto, parente strettissimo degli involtini di carne. Semplice e gustoso, si cucina in maniera veloce e il risultato è eccezionale. Ecco di seguito la ricetta per svelare il mistero di questo tipico piatto partenopeo.

La frittura/3: I grassi e i consigli per una frittura perfetta


Nella frittura il grasso ha tre funzioni: scaldandosi a temperatura quasi doppia rispetto all’acqua in ebollizione, crea una caramellizzazione superficiale, cioè la tipica crosta dorata; lubrifica l’alimento impedendogli di attaccare; infine, lo insaporisce in qualche misura. Per quest’ultima ragione, i grassi da frittura differiscono tra loro non solo per le caratteristiche fisiche, ma anche per l’aroma che sviluppano durante la cottura. I grassi di origine vegetale, soprattutto gli oli di oliva, ma anche quelli di arachide, sono i più indicati per la frittura, in base alla loro composizione chimica: infatti, l’olio extravergine di oliva contiene i tocoferoli (vitamina E), che proteggono in parte gli acidi grassi dall’ossidazione.

L’olio di mais e quello di girasole non sono consigliati per la frittura. L’olio di soia e quello di semi vari sono da evitare decisamente. Le margarine e il burro hanno un utilizzo molto limitato, perché ad alte temperature si alterano e producono una sostanza tossica e di odore sgradevole (l’acroleina). Lo strutto in passato era il grasso più utilizzato per la frittura, poi fu abbandonato perché viene in parte assorbito dall’alimento, aumentandone il contenuto in grassi. Oggi è stato rivalutato dai nutrizionisti perché povero di grassi insaturi.