Non so per quale arcano motivo, l’impasto dei biscotti e pastafrolle varie non deve essere lavorato troppo. Almeno così mi hanno sempre detto. Non ho mai fatto domande. Ho seguito sempre le indicazioni materne. Soprattutto ho sempre MANGIATO e ZITTA. Quindi prendetelo come DOGMA DELLA FEDE.
Anche sul fatto che i dolci vadano mangiati il giorno dopo…. beh, si narrano leggende degne di LESSICO FAMILIARE su come e dove venissero nascosti i dolci e prelibatezze che potevano essere toccati e consumati solo il giorno dopo. Ma non sono questi i luoghi e tempi per cotante narrazioni.
Chili e chili di biscotti che hanno allietato giornate. I prediletti? In un certo senso, dipende dalla concezione metafisica che attribuite al concetto di biscotto. Per me quelli buoni sono quelli perfetti per ogni occasione: leggeri ma saporiti, buoni per colazione, merenda e sfizio di fine pasto col caffé.
Dalla mia tradizione familiare porto dietro la ricetta antica di questi biscotti, che con gli anni e le generazioni hanno mutato aspetto e nome, fino a diventare i Cuor di Biscotto.
 
					 
						 
						 
						
 
						 
						
 
						
 
						
 
						
 4 mele golden | 4 cucchiani di semi di sesamo (tahin) | 1 cucchiaino di malto di riso | 2 cucchiai di uvetta | 4 biscotti
4 mele golden | 4 cucchiani di semi di sesamo (tahin) | 1 cucchiaino di malto di riso | 2 cucchiai di uvetta | 4 biscotti 
						
 
						
 
						 
						
 
						
