Trota farcita alla russa: piatti di pesce di tradizione zarina

La cucina tradizionale è una parte importante della cultura nazionale russa. Se in passato gli alimenti maggiormente reperibili consistevano in cereali, frumento e segale, negli anni la tradizione culinaria russa è stata rinomata per le varie prelibatezze, specialmente per i rinfreschi, a base di pesce.

I fiumi, i laghi e i mari russi sono ricchi di questo alimento. Tuttavia la Chiesa Ortodossa ha avuto una grande influenza sulla cucina russa, in quanto più della metà dei giorni all’anno erano giorni di digiuno stretto e non si potevano consumare alcune categorie di alimenti. Proprio per questo nella cucina tradizionale russa prevalgono pietanze con funghi, pesce, grano, ortaggi, frutti di bosco. Un piatto a base di pesce molto rinomato è rappresentato dalle trote ripiene di cui vi forniamo la ricetta
Trota farcita alla russa (ingredienti per 4 persone)

Crocchette di verdure alla rumena, verdure…per tutti

Qualche sera fa, dovendo preparare una cena per pochi amici, mi sono messo a cercare delle ricette da poter fare. Ero deciso a fare qualcosa di fritto, che il più delle volte significa semplice da fare e da poter mangiare senza troppe formalità.

Intenzionato a preparare delle crocchette, quei cilindretti di purea di patate, che vengono impanati e fritti, che normalmente si consumano, come si dici da noi, cotti e mangiati, mi sono messo a sfogliare il libro di cucina.

Trovo la ricetta delle crocchette, la scorro, verifico gli ingredienti, le modalità di preparazione, e poi mi spingo a leggere un po’ più avanti, ed ecco che scopro un’altra ricetta, quella delle crocchette di verdura alla rumena.

Una brace perfetta con la marinatura

Ci aspettano una serie di festività, come Pasquetta, il 25 aprile, il primo maggio: giornate che vengono generalmente trascorse all’aperto, intorno ad una bella brace o un barbecue. Gli esperti di brace e barbecue sanno che marinare gli alimenti, soprattutto la carne, è un ottimo modo per insaporire ed ammorbidire. Non è solo la carne però a poter essere marinata, ma anche il pesce e le verdure, basta usare i giusti ingredienti per gli alimenti scelti.

Le marinate possono essere sia cotte che crude. Quelle crude sono le più semplici ed utilizzate e si preparano mescolando aromi all’olio. L’olio serve perchè i cibi non restino attaccati alla griglia; gli elementi acidi delle marinate, come vino, aceto o limone, hanno la funzione di ammorbidire, mentre le erbe e le spezie li insaporiscono.

Per il pesce: perfetto il succo di limone (ma anche il lime per un sapore più intenso), olio extra vergine d’oliva, che è immancabile, trito di aglio, prezzemolo, timo, sale e pepe bianco.

La cucina- etnica in tavola: ceci speziati

La cucina etnica piace, anche perché spesso offre piatti unici, veloci ed è, in molti casi, più alla moda del momento, cioè vegetariana. Da Roma a Milano fioriscono i locali in cui gustare delizie tipiche di ogni parte del mondo, ma anche negozi in cui acquistarne. E così oggi la cucina etnica arriva anche a casa, nelle nostre cucine: come preparare le tradizionali ricette asiatiche, quali ingredienti usare e dove trovarli, lo insegna, per esempio, il volume Cucine dell’Asia, edizioni Red! (19,90 euro), con 400 ricette cinesi, indiane, giapponesi, thailandesi, vietnamite, indonesiane. Assicurata la reperibilità degli ingredienti.

Oppure, c’è la cucina araba e mediorientale: le ricette di Pappamondo edito da Terre di mezzo (7 euro) presenta 50 piatti di carne, pesce e verdure e spiega come fare dolci e bevande; contiene un utile glossario e una scelta di shop etnici. Per chi però non avesse tempo di andarsi a comperare volumi di ricette noi di Ginger siamo qui per accontentarvi. Quella che vi presentiamo è una ricetta indiana
Ceci speziati (ingredienti per 4/6 persone)

Goulash ashkenazita, piccante ma senza esagerare

Lo spezzatino più conosciuto al mondo è sicuramente il gulasch. Questo piatto è stato per lungo tempo il simbolo della cucina dell’impero austriaco, e soltanto in tempi più moderni è stato riconosciuto come piatto internazionale.
Il gulasch o gouylas o anche gulash, è un piatto di origine ungherese, caratterizzato dal sapore della paprika, che come altre portate che hanno fatto il giro del mondo, ha subito delle contaminazioni in funzione delle cucine in cui è preparato.

Ci siamo spesso occupati della cucina ebraica, nelle varie declinazioni, oggi aggiungiamo un altro pezzetto alla conoscenza di questo mondo, parlando di cucina ashkenazita. Le due grandi correnti religiose e culturali della religione israelita in Europa sono, per l’appunto, quella sefardita (in italiano “spagnola”, dall’ebraico SEFARAD, Spagna) e quella ashkenazita (“tedesca”, dall’ebraico ASHKENAZI, Germania).
Le due correnti danno vita a due tradizioni molto diverse, quella spagnola (confluita anche nell’ebraismo italiano e dell’area mediorientale ) molto solare, aperta, con una cucina eccellente, influenzata dai splendidi prodotti del mediterraneo, come l’olio, le melanzane, i ceci, il pomodoro o le spezie. E quella tedesca e di tutto l’est europeo (detta appunto ashkenazita), più ortodossa, anche nei costumi (i membri delle varie comunità sono spesso vestiti di nero e portano cappelli e barba lunga).

Anche la cucina ebraica del nord e dell’est Europa richiama a climi più freddi e ad uno stile di vita più austero (pur alcune splendide eccezioni come la musica e la cultura Yiddish), i sapori caratteristici della cucina yiddish e ashkenazita sono: il gefilte fish (carpa bollita, uno dei piatti più famosi), il patè di fegato e il celebre cholent (uno stufato con paprika, manzo e patate), di cui questo goulash che vi presentiamo è una variante più semplice.

Rosabella e la torta di frutta…finta

Vatti a fidare delle mamme! Delle nonne poi… Insomma, lei si era impegnata per un dolce bellissimo buonissimo coloratissimo come solo la sua mamma e la sua nonna sapevano fare…e loro la piantavano così. Non va affatto bene. Una ragazza deve poter far conto sulla sua mamma. Per non parlare della sua nonna.

Insomma se ne erano andate, una a giocare a bridge – mica a ‘uomo nero’ – la mamma, e la nonna aveva la sua lezione all’Università! E così lei avrebbe fatto una gran brutta figura con le sue amiche. Che poi erano anche un po’ snob. Una solo il biologico, l’altra solo il vegetariano, un’altra ancora biologico-vegetariano-integrale. Un vero strazio. E lei che mangiava le merendine!

La nonna, dandosi un ultimo sguardo allo specchio, le aveva dato un consiglio incredibile: “Vai al supermercato e compra una crema in busta, della gelatina in busta, frutta varia e di diversi colori, e… un pan di Spagna preconfezionato” – Aveva detto proprio così!!!! La nonna!!! – “pensa alla torta del tuo compleanno” – ma lei l’aveva fatta tutta in casa, pan di Spagna, crema ecc. – “e vai di fantasia. Tanto mica se ne accorge nessuno!” E se ne era andata. Sì, nessuno. Le sue amiche sì. Di sicuro. Ma che fare?

In fondo l’aveva detto la nonna…

Pojarski di salmone: dalla tradizione contadina russa una specialità succultenta

Quella che Ginger&Tomato vi presenta oggi è una variante della più tradizionale ricetta ucraina kotleti pojarski. Di tradizione contadina i pojarski altro non sono che un modo differente di cucinare la carne o il pesce facendone delle polpette ben schiacciate ai lati e aromatizzata con spezie e panna acida. Se in passato la ricetta si era soliti presentarla a base di carne di gallina, non si è insoliti trovare sulle bellissime tavole imbandite russe del salmone cucinato alla pojarski. Qui la ricetta
Pojarski di salmone (ingredienti per 4 persone)
  • 450gr di salmone in scatola
  • 100gr di mollica di pane ammorbidita nel latte
  • 100gr di burro a temperatura ambiente
  • 1 uovo intero più 1 tuorlo
  • 2 cucchiai di farina
  • 6 cucchiai di pane grattugiato
  • sale e pepe
  • Per decorare: alcuni spicchi di limone

Menu di Pasqua, menu di Natale…ma quali vini associare ai dolci nelle festività?

Si stanno avvicinando le feste di Pasqua e immancabilmente iniziamo ad essere presi dai preparativi per il pranzo e per il weekend speso con i parenti. Gli stessi dubbi che ci assalgono a Natale e in ogni festa comandata. Sulle nostre tavole i menù più vari, ci si affida alla tradizione nella maggior parte dei casi, si vanno a rivisitare le ricette del proprio paese, c’è che pensa a un menù classico, chi proverà nuove ricette, e chi improvviserà in base al proprio estro e alle proprie finanze.

Irish Stew: Il vero sapore della cucina irlandese

Rispolverando tra i ricordi, mi è tornato alla memoria un viaggio fatto in Irlanda qualche anno fa, fatto con alcuni amici per andare a trovare un altro ragazzo che era li da qualche tempo.
L’Isola Verde ha lasciato dei bellissimi ricordi, oltre le bellezze dei luoghi e dei paesaggi, le allegre atmosfere da pub, sorseggiando Guinness e danzando ai ritmi delle ballate irish.
Capitati li per caso ci siamo trovati immersi nella “verdissima” atmosfera del St. Patrick’s Day, tra una delle feste più conosciute al mondo, il giorno in cui tutta l’Irlanda si colora di verde, il colore nazionale, e la festa inizia al mattino e si conclude a tarda notte.

In linea con la dieta Weight Watchers?

In America è probabilmente la dieta più seguita, sto parlando di WEIGHT WATCHERS, un sistema di calcolo delle calorie famoso in tutto il mondo.
L’origine di questo regime dietetico risale agli anni ’60 quando la signora Jean Nidetch, talmente preoccupata per la sua linea, sentì il bisogno non solo di stare a stecchetto ma persino di un appoggio psicologico delle sue amiche, con le quali si incontrava periodicamente per scambiarsi opinioni, consigli e rimedi per mantenersi in forma.
Certamente stare in compagnia era importante ma lo è altrettanto farsi aiutare da un medico che faccia da Cicerone nel mondo confusionario delle diete; decise così di farsi seguire da una schiera di dottori.
Questi, se da un lato elaborarono per lei una dieta su misura, dall’altro concentrarono la loro attenzione sull’importanza della complicità e del reciproco aiuto tra persone con lo stesso problema: nacquero così le riunioni Weight Watchers.

Risotto alla crema di scampi

risotto scampi

I risotti secondo me sono il modo migliore per fare sempre una bella figura quando ci sono ospiti a cena. Quella che vi proponiamo oggi è la ricetta di un risotto di mare alla crema di scampi, elaborato ma non troppo, raffinato e di grande impatto.

Perfetto da abbinare con un antipasto tipo le barchette di tonno ed un secondo di pesce, per una cena “di mare”. Non fatevi mancare ovviamente anche un bella bottiglia di vino bianco, magari un Rossj Bass di Gaja (uno dei miei vini preferiti).