Rosabella e la torta di frutta…finta

Vatti a fidare delle mamme! Delle nonne poi… Insomma, lei si era impegnata per un dolce bellissimo buonissimo coloratissimo come solo la sua mamma e la sua nonna sapevano fare…e loro la piantavano così. Non va affatto bene. Una ragazza deve poter far conto sulla sua mamma. Per non parlare della sua nonna.

Insomma se ne erano andate, una a giocare a bridge – mica a ‘uomo nero’ – la mamma, e la nonna aveva la sua lezione all’Università! E così lei avrebbe fatto una gran brutta figura con le sue amiche. Che poi erano anche un po’ snob. Una solo il biologico, l’altra solo il vegetariano, un’altra ancora biologico-vegetariano-integrale. Un vero strazio. E lei che mangiava le merendine!

La nonna, dandosi un ultimo sguardo allo specchio, le aveva dato un consiglio incredibile: “Vai al supermercato e compra una crema in busta, della gelatina in busta, frutta varia e di diversi colori, e… un pan di Spagna preconfezionato” – Aveva detto proprio così!!!! La nonna!!! – “pensa alla torta del tuo compleanno” – ma lei l’aveva fatta tutta in casa, pan di Spagna, crema ecc. – “e vai di fantasia. Tanto mica se ne accorge nessuno!” E se ne era andata. Sì, nessuno. Le sue amiche sì. Di sicuro. Ma che fare?

In fondo l’aveva detto la nonna…

Pojarski di salmone: dalla tradizione contadina russa una specialità succultenta

Quella che Ginger&Tomato vi presenta oggi è una variante della più tradizionale ricetta ucraina kotleti pojarski. Di tradizione contadina i pojarski altro non sono che un modo differente di cucinare la carne o il pesce facendone delle polpette ben schiacciate ai lati e aromatizzata con spezie e panna acida. Se in passato la ricetta si era soliti presentarla a base di carne di gallina, non si è insoliti trovare sulle bellissime tavole imbandite russe del salmone cucinato alla pojarski. Qui la ricetta
Pojarski di salmone (ingredienti per 4 persone)
  • 450gr di salmone in scatola
  • 100gr di mollica di pane ammorbidita nel latte
  • 100gr di burro a temperatura ambiente
  • 1 uovo intero più 1 tuorlo
  • 2 cucchiai di farina
  • 6 cucchiai di pane grattugiato
  • sale e pepe
  • Per decorare: alcuni spicchi di limone

Menu di Pasqua, menu di Natale…ma quali vini associare ai dolci nelle festività?

Si stanno avvicinando le feste di Pasqua e immancabilmente iniziamo ad essere presi dai preparativi per il pranzo e per il weekend speso con i parenti. Gli stessi dubbi che ci assalgono a Natale e in ogni festa comandata. Sulle nostre tavole i menù più vari, ci si affida alla tradizione nella maggior parte dei casi, si vanno a rivisitare le ricette del proprio paese, c’è che pensa a un menù classico, chi proverà nuove ricette, e chi improvviserà in base al proprio estro e alle proprie finanze.

Irish Stew: Il vero sapore della cucina irlandese

Rispolverando tra i ricordi, mi è tornato alla memoria un viaggio fatto in Irlanda qualche anno fa, fatto con alcuni amici per andare a trovare un altro ragazzo che era li da qualche tempo.
L’Isola Verde ha lasciato dei bellissimi ricordi, oltre le bellezze dei luoghi e dei paesaggi, le allegre atmosfere da pub, sorseggiando Guinness e danzando ai ritmi delle ballate irish.
Capitati li per caso ci siamo trovati immersi nella “verdissima” atmosfera del St. Patrick’s Day, tra una delle feste più conosciute al mondo, il giorno in cui tutta l’Irlanda si colora di verde, il colore nazionale, e la festa inizia al mattino e si conclude a tarda notte.

In linea con la dieta Weight Watchers?

In America è probabilmente la dieta più seguita, sto parlando di WEIGHT WATCHERS, un sistema di calcolo delle calorie famoso in tutto il mondo.
L’origine di questo regime dietetico risale agli anni ’60 quando la signora Jean Nidetch, talmente preoccupata per la sua linea, sentì il bisogno non solo di stare a stecchetto ma persino di un appoggio psicologico delle sue amiche, con le quali si incontrava periodicamente per scambiarsi opinioni, consigli e rimedi per mantenersi in forma.
Certamente stare in compagnia era importante ma lo è altrettanto farsi aiutare da un medico che faccia da Cicerone nel mondo confusionario delle diete; decise così di farsi seguire da una schiera di dottori.
Questi, se da un lato elaborarono per lei una dieta su misura, dall’altro concentrarono la loro attenzione sull’importanza della complicità e del reciproco aiuto tra persone con lo stesso problema: nacquero così le riunioni Weight Watchers.

Risotto alla crema di scampi

risotto scampi

I risotti secondo me sono il modo migliore per fare sempre una bella figura quando ci sono ospiti a cena. Quella che vi proponiamo oggi è la ricetta di un risotto di mare alla crema di scampi, elaborato ma non troppo, raffinato e di grande impatto.

Perfetto da abbinare con un antipasto tipo le barchette di tonno ed un secondo di pesce, per una cena “di mare”. Non fatevi mancare ovviamente anche un bella bottiglia di vino bianco, magari un Rossj Bass di Gaja (uno dei miei vini preferiti).

Falafel, tabboulé e datteri farciti: guida ai migliori ristoranti di Roma e Milano

Se vi trovate a passare per la splendida Roma o se siete fortunati da abitarci e siete amanti della cucina orientale qui di seguito vi consigliamo una serie di locali degni di nota per gustare le migliori specialità orientali. Potete iniziare con:

  • Kabir Fast Food: rosticceria e take-away indiano in via Mamiani; molta simpatia.
  • Hamasei: storico giapponese in via della Mercede ha aperto da poco anche il sushi-bar. Costoso, ma vale la visita.
  • Zenobia: ristorante arabo, piazza Dante: divertente sedersi a terra e nel weekend danza del ventre.
  • Città in fiore: cinese veloce ed economico in via Cavour 273; preziosa la cortesia di Giada che saluta tutti con un regalino.
  • Tra i negozi: Castroni offre un buon assortimento di ingredienti da tutto il mondo
  • Se volete scoprire l’ebbrezza di curiosare per le varie botteghe di spezie, mercato più fornito è a Piazza Vittorio. Alimenti che provengono da tutto il mondo.

Cosa portare ad una cena tra amici?

Immaginate la seguente scenetta: tornate tardi dal lavoro, ed arrivati a casa stanchi e affaticati, la vostra compagna o compagno vi ricordano che per quella sera siete invitati a cena dalla solita coppia di amici; ci tengono, è da un bel po’ di tempo che vi preannunciano questo invito. Ci prepariamo, una bella doccia rilassante, dei vestiti freschi di bucato un po’ di profumo una sistemata ai capelli … caspita! Si è fatto tardi corriamo. Arrivati in macchina ecco la fatidica e tanto temuta domanda: Tesoro, ti sei ricordato di prendere qualcosa da portare ai nostri ospiti?

Attimo di panico, ci eravamo scordati della cena, figuriamoci se abbiamo preso nulla da portare!
Indecisione, non si sa mai cosa portare in queste occasioni. In realtà è molto più semplice di quanto si possa credere.

Quando sono invitato, o quando invito, sono due le cose che amo portare o ricevere, le più classiche e tradizionali, ma che non infastidiscono mai: una bottiglia di vino o di liquore e il dolce, magari fatto in casa.

Cucina Kasher (o kosher) Conosciamo le principali regole alimentari ebraiche

I Prodotti Kasher (o Kosher, secondo la dizione Yiddish) sono per definizione quei prodotti che, in seguito a lunghi processi di controllo, possono essere consumati oltre che dai buongustai di tutto il mondo, anche dagli esponenti delle Comunità Ebraiche e da quelle Musulmane (Halal è l’equivalente in arabo di kosher). Kashèr significa valido, adatto, buono. Un cibo è kasher quando è stato preparato nel rispetto delle norme alimentari ebraiche, e kasherut è l’insieme di queste norme.

Oltre a garantire i requisiti fondamentali necessari ai principi religiosi dell’ebraismo, tali prodotti e tali norme offrono un livello di controllo qualitativo superiore, e non a caso negli Stati Uniti la maggior parte delle industrie alimentari si propongono sul mercato contraddistinte da tale marchio (una “K” o una “U”, che sta per “Union of Orthodox Congregation of America“). Gli alimenti permessi costituiscono la base fondamentale della cucina ebraica, le cui pietanze, per un pubblico di non ebrei possono essere preparate anche con alimenti non a norma (non disperatevi quindi, se non riusciste a reperire della carne kasher nella vostra città, potete cucinare anche con quella normale).

Vediamo quali sono le principali norme della kasherut, allora. Le norme alimentari ebraiche andrebbero inserite in un contesto più ampio delle regole che permeano la vita spesa secondo i precetti dell’ebraismo. Cercheremo di riassumerle nella maniera più sintetica possibile, consapevoli del fatto che non potremo essere esaustivi, data la complessità della materia. Per chi volesse approfondire maggiormente la tematica della cucina kasher, rimandiamo alla fine di questo articolo. La Torah (il principale testo religioso per l’ebraismo) classifica gli animali in vari gruppi (quadrupedi, acquatici, volatili, insetti, ecc.) e distingue nell’ambito di ogni gruppo le specie permesse e quelle proibite.

Zuppa di miso per riequilibrarsi

zuppa di miso

Continuiamo la nostra rassegna di ricette oriental style, in particolare parlando della cucina giapponese. Dopo un grande classico come il ramen, tocca obbligatoriamente alla zuppa di miso.

Il miso è un condimento, uno dei più antichi, e si ottiene dai semi di soia pestati e mescolati con farina e riso, o orzo. Una preparazione apparentemente molto semplice ma che viene lasciato a riposare fino a 3 anni. Il miso può avere diversi colori e diverse gradazioni di sapore, dal più bianco e leggero, a quello nero e forte.

Può essere usato come il nostro “dado” in brodi e zuppe, ma anche sul riso, sulla carne e sul pesce. Il miso possiede anche delle buone proprietà curative: è ricco di proteine e soprattutto di enzimi; scioglie il colesterolo ed è perfetto per riequilibrare il vostro organismo (ed il vostro spirito perchè si sa che il cibo giapponese è molto “spirituale”) a fine giornata. Alcune ricerche ne hanno evidenziato la capacità di ridurre i rischi di tumore al seno (3 tazze la giorno).

Il bortsch: tra cosacchi e colbacchi la vera zuppa ucraina

Per anni, il mondo occidentale ha considerato l’ Ucraina semplicemente come una parte della Russia. Ma il bortsch, le uova dipinte e molte delle più famose canzoni cosacche e delle danze tradizionali hanno avuto origine in Ucraina. Gli ucraini occidentali si considerano ucraini al 100% e difendono la loro cultura, parlando la loro lingua e sbandierando il loro nazionalismo. A est, dove vivono più di 10 milioni di russi, il nazionalismo è meno sentito e la maggior parte della popolazione parla russo.

La cucina ucraina si basa su piatti di origine contadina che utilizzano in particolare cereali e verdure di base quali patate, cavoli, barbabietole e funghi. La carne in genere viene bollita, fritta o stufata. Normalmente i dolci sono ricoperti di miele e frutta, in particolare ciliegie e prugne; i dolci più diffusi sono i panini dolci. Lo snack ucraino più diffuso è costituito dai varenyky, piccoli ravioli di pasta, mentre il piatto tipico principale è il salo, il grasso di maiale.

Il bortsch è ancora oggi la zuppa tipica del paese, un brodo di barbabietole e verdura mista che viene in genere servito con la panna. Ma come si fa il vero bortsch? Seguite la ricetta che vi presentiamo di seguito e assaporerete tutta la nostalgia di un paese dalle solidi basi culturali e tradizioni millenarie
Bortsch (ingredienti per quattro persone)