Torta di fragole e pistacchi: un matrimonio d’amore!


Siamo in primavera, tempo di fragole e tempo quindi di dolci freschi e veloci. Neppure un minuto di cottura per questo dolce, ideale quando l’afa primaverile ed estiva impedisce di accendere il forno.
Torta di fragole e pistacchi (ingredienti per 8 persone)
per la pasta
per la guarnizione
  • 4 fogli di colla di pesce
  • 3 cucchiai di succo d’ananas
  • 550gr di fragole
  • 225gr di ricotta
  • 30gr di zucchero
  • 1 tuorlo
  • 10cl di panna da montare
  • panna montata spray
  • 20 pistacchi non salati
  • 2 cucchiai di liquore alla fragola

Torta di ricotta, semplice e gustosa

Torta di ricotta, semplice e gustosa

Crostata di ricotta.

C’è chi, come me, al dolce preferisce generalmente il salato e non ha l’acquolina in bocca quando vede una torta al cioccolato. Però le torte le mangio e le preparo anche io ed una delle mie preferite è quella alla ricotta, dolce ma non troppo. Questo dolce, con base di pastra frolla, si prepara come una vera e propria crostata e si presta a diverse variazioni: vi si possono aggiungere infatti frutta candita mista, uvetta, pinoli o anche prodotti di stagione, come pezzetti di scorza d’arancio, fichi o castagne.

La classica torta di ricotta (o comunque la nota crostata di ricotta) è un celebre dolce della cucina romana, sembra che lo mangiassero già gli antichi romani, anche se alcuni ne attribuiscono la paternità alla cucina ebraica. Origini a parte la torta alla ricotta è diffusa in tutta Italia, soggetta a più o meno variazioni a seconda della regione o del gusto. Vediamo come prepararla.

Cheese-cake soufflè: un dolce buonissimo e rapido

 

 

Vi abbiamo già parlato del cheese-cake, vi abbiamo anche raccontato del souffè, ma non vi abbiamo mai detto nulla riguardo al cheese-cake soufflè! Sta arrivando la bella stagione e di stare troppo in cucina a preparare manicaretti proprio non ci va. Siamo quindi alla ricerca di ricettine sfiziose e veloci per poter appagare i palati dei nostri cari ma senza togliere troppo tempo ad una bella giornata di mare. Il dolce che vi proponiamo oggi è ottimo sia accompagnato con cioccolata calda aromatizzata alla cannella o, nella versione classica, con frutti di bosco cotti nello zucchero e succo di limone.
Chesse-cake soufflè (ingredienti per uno stampo da 26-28 cm)
  • 450gr di ricotta
  • 150gr di zucchero
  • 1 bustina di vanillina
  • 3 uova
  • 1 pizzico di cannella
  • 1 bicchierino di marsala
  • 200gr di biscotti secchi
  • 100gr di burro

Come preparare la pastella per crepes dolci o salate

Come preparare la pastella per crepes dolci o salate
Qualche sera fa ho cenato completamente a base di crepes, o per dirla all’italiana, di crespelle, prima salate e poi dolci. L’impasto può essere preparato con i soliti ingredienti e tutto in volta, cambia solo il modo di farcirla. Devo ammettere che ho avuto modo di sperimentare il preparato per crepes della Cameo, ed ho trovato molto comodo quello “in flacone”, a cui basta aggiungere il latte ed agitare. Il sapore non è come quello delle crepes fatte in casa, ma non è neanche malaccio. Unico neo: sulla confezione è indicato che la dose va bene per 8-10 crepes, mentre nella pratica è bastato a malapena per otto.
Preparare la pastella a casa non è altrettanto veloce ma vi permetterà di ottenere sicuramente delle crespelle più saporite. Vediamo come fare.

PASTELLA PER CREPES (O CRESPELLE) (Ingredienti per 20 crespelle)

Génoise di fragole: un fresco dessert che ci avvicina all’estate

La pasta genoise (in italiano la pasta genovese) è simile al pan di spagna ma ancora più morbida. Le differenze tra i due tipi di impasto consistono nella preparazione: la pâte génoise viene preparata a caldo mescolando gli ingredienti in una terrina il cui fondo poggia nell’acqua in leggera ebollizione di una pentola. Sbattendo ripetutamente gli ingredienti con un frullino o frusta da cucina, questi divengono spumosi per effetto del calore sulle uova. L’impasto viene quindi cotto in forno per assumere la sua forma definitiva.

L’impasto del pan di Spagna, invece, viene preparato a freddo. In entrambi i casi il dolce risulta spugnoso e soffice grazie alla massiccia presenza di uova: la ricetta tradizionale, infatti, non prevede l’uso di lievito. La genoise di fragole è un dessert fresco e leggero, che sarà particolarmente apprezzato in primavera e in estate.

Come cucinare l’uovo alla coque

Come cucinare l’uovo alla coque

Noi di Ginger abbiamo più volte sottolineato come le preparazioni apparentemente più semplici siano talvolta complicate nella realizzazione, basti pensare ad un uovo al tegamino. Niente di più facile no? Invece è necessario seguire una serie di indicazioni altrimenti otterrete un uovo strapazzato o un rosso rotto o un bianco bruciacchiato. Altrettanto precisa deve essere la preparazione di un uovo alla coque, i cui tempi di cottura vanno rispettati precisamente altrimenti avrete un uovo sodo o non del tutto cotto.

Quando parliamo di uova intendiamo generalmente quelle di gallina, ma ne esitono anche altre in commercio, altrettanto adatte alle vostre ricette. Le uova di quaglia per esempio, più piccole di quelle di gallina, posso essere cotte anche alla coque o al tegamino, anche se il loro impiego migliore è quello di servirle sode come antipasto o in un’insalata. Anche le uova di anatra possono essere cotte alla coque e sono rinomate per essere particolarmente saporite.

La cottura alla coque è la soluzione più breve per mangiare un uovo quanto a tempi di cottura che possono variare dai due minuti e mezzo ai 3 minuti e mezzo, a seconda di come preferite l’albume. Per prepararlo in modo perfetto basta seguire alcune indicazioni.

Una veloce guida per preparare ottime frittate

Una veloce guida per preparare ottime frittate
Le frittate sono probabilmente sono una delle ricetta più antiche in assoluto: le uova dopotutto erano uno degli alimenti principali già fin dalle prime civiltà e nel tempo lo sono sempre rimaste in tutte le culture. Le frittate inoltre sono spesso sottovalutate perchè ritenute un piatto troppo semplice, mentre invece possono essere realizzate con ingredienti particolari e rappresentare una portata di sicuro effetto.

Le frittate possono essere anche un modo per far mangiare le verdure ai vostri bambini (mi ricordo che da piccola non mangiavo asparagi, carciofi etc..ma se la nonna ci faceva una frittata la divoravo!). Ma preparare una frittata non è così semplice e l’ho imparato a mie spese dopo averne realizzate di troppo alte, di troppo secche, di troppo “uovo” e quant’altre”. Se anche voi non siete ancora riusciti a preparare una frittata come si deve scorrete questa veloce guida e non avrete più problemi. Seguendo questa guida infatti le frittate non avranno più segreti per voi!

La storia di GingerMan, l’omino di pan di zenzero

La storia di GingerMan, l’omino di pan di zenzero

C’era una volta una vecchina che un bel giorno decise di cucinare un biscotto di pan di zenzero a forma di omino. Quando però la cottura era quasi terminata la vecchina sentì una vocetta arrivare dalle profondità del forno: “Mammia che caldo che fa qui…Fammi uscire!” La vecchina incuriosita aprì il forno e vide un biscotto a forma di omino scappare gridando: “Corri pure, tanto non mi prendi, sono l’omino di pan di zenzero!” Tutte le urla della vecchina al suo indirizzo furono inutili.

Nella sua fuga l’omino di pan di zenzero incontrò una mucca che, non appena lo vide, cercò di mangiarlo, ma lui continuò a fuggire, dicendo con un tono quasi cantilenante “Corri pure tanto non mi prendi, sono l’omino di pan di zenzero.” Ben presto alla rincorsa dell’omino di pan di zenzero c’erano non solo la vecchina e la mucca, ma anche un cavallo ed un maiale, tutti con l’acquolina alla bocca. E l’omino canticchiava correndo “correte più che potete, tanto non mi prendete, sono l’omino di pan di zenzero!

Ad un certo punto si trovò davanti ad un fiume ed una volpe si avvicinò e si offrì di aiutarlo a fuggire, trasportandolo sul suo dorso fin sull’altra sponda. L’omino di pan di zenzero tutto felice saltellando e ringraziando la volpe le montò sul dorso. Arrivati a metà del fiume la volpe disse al biscotto: “l’acqua sta diventando un po’ profonda e tu ti scioglierai se ti bagni, arrampicati sul mio naso così sarai al sicuro.L’omino di pan di zenzero fece come gli aveva detto la volpe e quest’ultima se lo pappò in un sol boccone.

Come fare le meringhe in forno e al microonde

Mi sono interessata a lungo sulle modalità per fare le meringhe a casa. Le ricette erano tante e le teorie contrastanti. Fino a quando un giorno mi sono fermata in una pasticceria e dopo essermi genuflessa il pasticcere impietositosi mi ha raccontato il segreto per fare le meringhe semplicemente.

Merighe al forno

50gr di zucchero a velo per ogni albume utilizzato
3 albumi minimo altrimenti non montano
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di limone

Preparazione:
Montate gli albumi a neve, durante questa fase mettete un pizzico di sale. Quando le chiare sono ben montate aggiungete lo zucchero lentamente. Finito aggiungete un cucchiaio di limone. La prova del nove che il vostro impasto è perfetto consiste nel rovesciare il recipiente dove avete montato gli albumi. Non deve cadere!! Usate ciò che volete per disporle sulla carta da forno e infornate in un forno a 80° ventilato e cuocete per almeno 2,5 ore. Chi non ha il forno elettrico ventilato ma a gas la temperatura da tenere è 130° ma con lo sportello leggermente aperto. Devono cuocere lentemente e a bassa temperatura altrimenti si bruciano o peggio sono cotte fuori e molli dentro!

I biscotti della salute di Pellegrino Artusi

Come molti di voi, ho imparato a cucinare osservando la nonna indaffararsi sui fornelli, sempre allegramente, ma con la massima professionalità. Mi sembrava che non esitasse mai, sapeva sempre prepararci un pasto succulento anche se avevo l’impressione che il frigo fosse vuoto!

Aveva un dono mia nonna, un dono comune tra le sue coetanee, che avevano imparato i segreti dell’economia in cucina dalle loro madri. Cosi mi ripeteva sempre:

Nulla si perde mai nella “mia” cucina, bastano pochi avanzi e qualche ingrediente semplice per mangiare bene.

Erano gli anni ’70 e in casa nostra si mangiava sempre più ‘espresso’ visto che mamma aveva la passione dei pennelli più che per gli utensili culinari, ma quando partii per il Canada mi regalo’ cerimoniosamente il Libro di Cucina della Nonna: l’Artusi.

Per i più giovani tra voi, Pellegrino Artusi era, all’alba del ‘900, una vera autorità nell’arte culinaria; essere approvati da lui era sinonimo di successo garantito per cui ogni massaia, trattoria o ristorante pregiato sarebbe stato lusingato di vedere una sua ricetta pubblicata in uno dei suoi libri. Libri che si leggono un po’ come romanzi, dalla prima pagina fino all’ultima, perchè non contengono solo ricette, ma le mettono in un contesto temporale e geografico dando cosi l’impressione di ‘viverle’, di immaginare le cucine di allora con queste enormi stufe a legna e forni di campagna, le spianatoie di pietra e le ‘ghiacciaie a ghiaccio’ (abbiamo già parlato di Pellegrino Artusi, e le sue frittelle di tondone, n.d.r.)

Vi riporto oggi una delle sue ricette che uso e riuso continuamente non solo perchè è sana ma anche perchè i miei figli adorano la semplicità di questi biscotti che contengono poco zucchero e fanno, con un bel bicchiere di latte, una prima colazione o una merendina gustosa (specie se li spalmate con un po’ di nutella come fa mio figlio).

La panna acida: che cos’è, come si utilizza e vari modi per realizzarla

La panna acida è una crema di origine francese chiamata creme fraiche. Dal sapore acidulo molto gradevole è diffusissima sia in nord Europa che in molti piatti e preparazioni orientali (come in un classico bortsch, la zuppa ucraina) e in ricette greche. Da noi in Italia è molto difficile reperirla ma è altrettanto semplice farla a casa. Questa salsa si accompagna molto bene a secondi piatti, a contorni a base di verdure e patate e soprattutto il matrimonio più riuscito è con il salmone in mille varianti diverse.

Diversi sono i modi per cucinarla, qui di seguito ve ne suggeriamo tre:
Panna acida (primo metodo)

  • ½ lt di panna liquida
  • 1 vasetto di yogurt, se è greco meglio oppure dei fermenti lattici vivi
  • il succo di mezzo limone
Preparazione:
Unite la panna al vasetto di yogurt e al succo di limone. Amalgamate bene gli ingredienti. Lasciate riposare la panna acida per 24 ore a temperatura ambiente.

Ciambellone soffice all’acqua

ciambellone
Per accompagnare una bella colazione, per uno spuntino o una merenda nel primo pomeriggio o perché no?! per un leggero dopo cena, il ciambellone è il più semplice ma anche il più veloce dolce da fare in casa. Basta avere un robot da cucina, inserire tutti gli ingredienti, infornare e voilà il gioco è fatto. Le varianti del ciambellone sono infinite, basta dare libero sfogo alla fantasia e gli abbinamenti sono davvero innumerevoli. Tuttavia un ciambellone per essere davvero delizioso deve rispettare una caratteristica fondamentale: la sofficità. Chi non riesce a resistere ad un ciambellone appena sfornato soffice, soffice? La ricetta che vi proponiamo quest’oggi ha proprio questo segreto: la morbidezza
Ciambellone soffice all’acqua (ingredienti per sei persone)
  • 3 uova
  • 240gr di zucchero
  • 130gr di acqua
  • 1 bustina di vanillina
  • 250gr di farina 00
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pugnetto di uvetta
  • 1 cucchiaio di cacao amaro
  • 120gr di olio di semi di mais o di oliva leggero

Almond Cake, la torta di mandorle all’americana

Il mandorlo è una pianta originaria dell’Asia, ma il merito di averla piantata e diffusa nel territorio italiano va tutto attribuito ai Romani, che da veri buongustai, apprezzavano il seme di questa pianta, dalla forma allungata e di color avorio, la mandorla.

Chissa però quanti bocconi amari avranno dovuto mandar giù prima di diffondere l’albero di mandorle, infatti, la mandorla dolce, quella che usiamo abitualmente in cucina, ha una sorella, la mandorla amara, che viene usata prevalentemente in farmacia o per la produzione di profumi.

La mandorla oggi è un ingrediente insostituibile della pasticceria mediterranea, la pasta di mandorle, ad esempio, è un elemento che viene usato nella pasticceria francese e tedesca, come in quella siciliana.

Babaghanush, crema di melanzane dal Libano

Le comunità che vivono sulle sponde del Mediterraneo, oltre a dedicarsi all’attività ittica, propria d’ogni popolo che s’affaccia sul mare, hanno spesso anche solide tradizioni agricole: è il caso del Libano, terra mediorientale ricca nel ricettario di prodotti vegetali e di solida tradizione gastronomica.

Quella che vi presento oggi è una preparazione che ha valicato i confini dell’area che l’ha vista nascere per attestarsi, seppure con qualche variazione, in altre terre, presso altre culture. Si tratta di una stupenda crema di melanzane, proposta in una versione che non si discosta molto da quella originaria, arcaica, e che presenta un marcato tocco esotico, un retrogusto aromatico sconosciuto alle cucine occidentali.

Una crema di melanzane estremamente appetitosa e per di più versatile: servita con dei crostini, leggermente tostati e caldi, è un ottimo antipasto, ma basta contornarla, invece, di una corona di crackers per farla diventare il componente di spicco di un elegante rinfresco o di uno spuntino fuori orario. E’ la Babaghanush.