Per gli amanti della linea, l’hamburger light

Versione americana delle nostre più antiche polpette, l’hamburger è uno dei cibi che ha fatto il giro del mondo e che ormai è conosciuto fin negli angoli più sperduti del globo.

Gustoso e nutriente, perché la carne macinata viene mescolata con aromi e spezie di vario genere, la fama conquistata dall’hamburger è indubbiamente legata alla praticità e alla facilità di preparazione di questo alimento.

Si può comodamente cucinare in padella o in piastra, e messo tra due fette di pane si può consumare in modo veloce, senza perder troppo tempo in tavola.

Come preparare degli ottimi Fagioli all’Uccelletto

Uno dei classici della tradizione fiorentina, che nella sua semplicità svela un magistrale connubio di sapori sono i fagioli all’uccelletto.
L’origine delle definizione “all’uccelletto” è, come per molte ricette della tradizione, avvolta nel mistero…

L’ipotesi più verosimile vuole che si riferisca alla presenza nella ricetta della salvia, un ingrediente d’obbligo per preparare i fagioli all’uccelletto.
Il nostro beneamato Pellegrino Artusi era convinto che questo nome insolito fosse dovuto agli aromi usati nella ricetta, i quali sarebbero gli stessi con cui si insaporiscono anche gli “uccelletti”.

Cibo afrodisiaco, provate gli sformatini di riso con scampi al curry

Tantissimi alimenti sono considerati avere degli effetti, più o meno evidenti, nello scatenare appetiti ben differenti da quelli alimentari. Fra la moltitudine di cibi considerati afrodisiaci si possono annoverare sicuramente i crostacei e le spezie di vario genere.

I crostacei con il loro intenso sapore di mare e la loro carne tenera e succulenta stimolano indubbiamente le fantasie dei commensali.

Le spezie con il loro richiamo a paesi lontani, avventurosi, ed i loro odori pungenti che pervadono il corpo infuocandolo di passione e di desiderio, sono da lungo tempo considerate dei “farmaci” miracolosi per risvegliare voglie assopite.

Nuggets di pollo: per i bambini, ma non solo!

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Cerchiamo di essere onesti: tutti noi, anche se non siamo bambini, mangiamo, e di gusto anche, i nuggets di pollo. E quando siamo in macchina in viaggio e vediamo l’inconfondibile sagoma del Mac Donald’s la prima a cosa a cui pensiamo sono proprio quelle crocchette di pollo impanate. Eppure non fanno altro che ripeterci che i prodotti del Mac non sono propriamente l’alimento più salutare in giro.

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Vi siete mai chiesti quali siano gli ingredienti dei celebri Mc Nuggets? Ebbene vi basti sapere che il pollo non è l’unico. In alternativa nei supermercati nel banco dei surgelati le principali marche come Mc Cain e Findus vi offrono la possibilità di avere le pepite di pollo croccanti sempre a disposizione, senza dover raggiungere il fast food più vicino (e nel mio frigo non mancano mai!).

Ma avete mai provato a fare il pollo fritto in casa? Preparare dei nuggets di pollo è semplicissimo, velocissimo ed il risultato non può che essere migliore!

Una ricetta ai profumi di Sicilia, le Scaloppine all’arancia e pistacchio di Bronte

Da un po’ ti tempo si sta riscoprendo l’uso delle arance in cucina, indubbiamente rilanciato dall’influenza della cucina orientale.
Gli agrumi, in genere, non si consumano più, solamente, come semplice frutta, ma vengono usati per insaporire e condire riso, pasta, pesce e carne.
In pasticceria se ne è sempre fatto un largo uso ma per i piatti “salati” non tutti sono concordi nel loro uso.

Come preparare un ottimo Pesto alla Genovese

Liguria, terra di mare, sole, scogli e strade ripide… Eh già, chi conosce questa piccola regione con la forma della mezzaluna sa bene che la maggior parte delle strade sono in salita e quasi tutti i suoi graziosissimi paesini si trovano diversi metri sopra al livello del mare.

Cammina e cammina, sali e scendi, ecco che inevitabilmente, assaliti da una gran fame si si mette alla ricerca di un bel piatto di linguine o di trofie al pesto fatte a regola d’arte, come è giustamente uso da quelle parti.

Dubitiamo esista ancora qualcuno, in Italia come all’estero, che non conosca il pesto alla genovese ma per quegli sprovveduti che vogliano ripassare uno dei capisaldi della cucina italiana, ecco una fondamentale “carta d’identità”.

Patè fai da te!

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Il patè ha origini francesi come si può immaginare dal nome, che in italiano sarebbe “pasticcio“, ma lo conoscevano ed apprezzavano già anche i Romani. Nell’antichità come anche nel Medio Evo il patè non cosituiva una ricetta “raffinata“; era anzi usanza popolare prepararlo. Può essere preparato con la carne (i più comuni sono di selvaggina), ma anche con pesce o verdure. Il più conosciuto in assoluto è senza dubbio il patè di foie gras, ma è anche il più criticato.

Il patè di fegato d’oca è ottenuto infatti alimentando forzatamente i volatili con un tubo metallico affinchè mangino più del necessario ed ingrassino bene bene il proprio fegato. L’ingestione forzata provoca il rigonfiamento innaturale del fegato, che arriva ad essere anche dieci volte più grosso di quello di un’oca normale.

Se non siete vegetariani e mangiate il patè, ma non potete e non volete accettare che degli animali subiscano un tale trattamento, la soluzione è una sola: patè fai da te!

Come cucinare in modo differente i Calamari Ripieni

Tra i tanti doni che ci offre il mare, uno tra i più graditi è certamente il calamaro. Questo mollusco è molto apprezzato nelle cucine di tutto il mondo.

Il modo più classico per mangiarlo è fritto, tagliando il corpo del calamaro si formano degli anelli perfetti, che basta infarinare e friggere per ottenere un piatto bello da vedere ed ottimo da mangiare.

Ma tra gli altri modi in cui possono essere cucinati i calamari, a parer mio, spicca la ricetta dei Calamari Ripieni.

Mozzarella, in carrozza!

Il termine mozzarella deriva da mozzare, operazione praticata ancora oggi in molti caseifici, che consiste nel taglio manuale della pasta filata, effettuato con indice e pollice, la “mozzatura”. Prodotta con latte di bufala o di vacca, la mozzarella è un latticino fresco a pasta filata la cui paternità va divisa fra Campania (specialmente le province di Salerno e Caserta), Lazio, Basilicata e Puglia. Quella di bufala DOP è rigidamente controllata e regolamentata.

Per chi sta particolarmente attenta alla linea, bisogna ricordare come la mozzarella non sia un formaggio particolarmente magro: comporta infatti tra le 240 e le 250 calorie per 100 gr.. Nonostante questo, oggi ci concediamo lo sfizio di una ricetta veloce e che richiede pochi ingredienti, una ricetta semplice ma non facile, poichè se è pur vero che “fritta è buona anche la carta”, tuttavia friggere bene non è mai scontato: sto parlando- naturalmente- della mozzarella in carrozza.

Prima però, come spesso amo fare, qualche breve cenno su come si procede dalle materie al prodotto finito. Il processo di lavorazione della mozzarella richiede notevole abilità manuale: estratta la cagliata, si procede scaldando parte del siero ad una temperatura sui 50° C per poi versarlo sulla cagliata. Dopo un quarto d’ora è necessario ripetere il procedimento, ad una temperatura questa volta più alta, a 60° C, quindi si lascia riposare per favorire l’acidificazione. In una seconda fase “si fila”, ovvero si taglia la cagliata a fette, di regola sottili e lunghe per poi immergerle in acqua a 90°. Infine si procede alla lavorazione a mano- e qui abitudine ed esperienza la fanno da padrona- per ottenere le forme desiderate. Adesso prepariamo la mozzarella in carrozza.

Come cucinare i bianchetti

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Questo è il periodo in cui si dovrebbero trovare in pescheria i cosiddetti “bianchetti”, quei pesci piccolissimi, bianchi quasi trasparenti e un po’ viscidi. Non fatevi spaventare dalla descrizione! In realtà sono buonissimi ed hanno un sapore molto delicato e particolare. Sono i “cuccioli” di acciughe e sardine e possono essere pescati solo in alcuni periodi dell’anno, come adesso.

Probabilmente come la maggior parte dei pesci hanno nomi diversi a seconda delle regioni (io ad esempio non ho ancora capito se spigola, branzino e ragno sono la solita cosa!) ma sono inconfondibili. Se finora vi siete frenati dall’acquistarli per il loro aspetto, fidatevi di Ginger&Tomato e prendeteli. Qui da me in Toscana il modo classico di cucinarli è quello di usarli come condimento per la pasta, ricetta ottima e semplicissima da preparare.

I bianchetti vengono anche gustati fritti, crudi o usati per preparare frittate, ed è proprio quest’ultima la ricetta che vi presentiamo quest’oggi.

Ministrudel con sarde uvetta e pinoli

Molti amici e molte amiche mi chiedono spesso consigli e suggerimenti sugli antipasti: può sembrare strano, ma in effetti preparare qualcosa di originale ma non eccessivamente sofisticato, qualcosa che non sia la solita banalità di crostini e olive in salamoia ma neppure una ricetta astrusa e complicatissima, non è così semplice come sembra. Qui su Ginger&Tomato, in fondo, lavoriamo quotidianamente per questo.

A questi amici, e naturalmente a tutti coloro che hanno tempo e voglia di sperimentare un antipasto diverso dal solito, che richiede, tra gli ingredienti non scritti, una certa dose di finezza del palato, vorrei suggerire oggi i ministrudel con le sarde, l’uvetta ed i pinoli. Lo strudel, come molti sanno, è una specialità austro-ungarica derivata dalla baklava orientale (ma alcuni sostengono che questo dolce sia in realtà originario del Tirolo): un dessert croccante ed al contempo morbidissimo il cui cuore contiene per lo più frutta, come mele, pere, fichi… La sardina, d’altronde, è un tipo di pesce dalla carne compatta ed un po’ grassa. Presi così, strudel e sarde, paiono inconciliabili. Ma se intervengono le mediazioni giuste, come in ogni piatto, ecco che la ricetta acquista un senso, una peculiarità di gusto, e sopratutto sprigiona la sorpresa di un accostamento inatteso e riuscito.

Spinaci che avanzano? Prepariamo degli gnocchi!

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Non so a voi, ma a me è capitato un sacco di volte di sbagliare la quantità di spinaci da acquistare. Mi spiego meglio: vado al mercato, vedo delle belle foglie di spinaci sul banco e mi riempo un sacchettino. A quel punto arrivo a casa, lavo le foglie, le cuocio ed il risultato sono due chiucchiai striminziti di spinaci lessi!

La volta dopo, memore dell’errore fatto in precedenza, invece di un sacchettino uso una bella busta della spesa e la riempo di spinaci. Arrivo a casa nuovamente lavo le foglie e già mi rendo conto che anche questa volta ho sbagliato: un pentolone non basta per cuocerle tutte e una volta lessate ho un sacco di spinaci lessi, abbastanza per andarci avanti tre giorni!

Cosa fare quindi con tutti questi spinaci? Sono ottimi gli sformati ma volevo provare a fare qualcosa di diverso, magari un primo. Ed ecco l’illuminazione: gnocchi!

Una nuova ricetta per il barbecue: gli Spiedini all’Indonesiana

Gli spiedini, che passione! Sono una portata saporitissima e divertente. I bambini ne vanno matti perché li possono mangiare con le dita ed i grandi ne sono entusiasti perché sono semplici da preparare e buoni da mangiare.

Comodissimi per una barbecue all’aperto o per una serata in famiglia, le ricette sono molte e possono essere facilmente variate, è sufficiente alternare diversi alimenti, scegliendoli fra quelli che hanno tempi di cottura rapidi, ed infilzarli uno accanto all’altro lungo uno spiedino.

Noi vi proponiamo una ricetta per un tipo di spiedini un po’ più particolari, gustosissimi, da un tocco etnico e meno difficili da preparare di quanto si possa pensare dando una rapida lettura alla ricetta: gli Spiedini all’Indonesiana.

Kibbi Naya: polpettine di carne di agnello cruda con burghul

Il Cedro, uno dei simboli del Libano.

Anche se i primi focolari sono vecchi di migliaia e migliaia di anni e tutti noi siamo abituati a cucinare quasi tutto perchè ci piace il sapore della carne o del pesce solo quando sono ben cotti, ci sono realtà culinarie in cui carne cruda e pesce crudo hanno un ruolo importante se non addirittura predominante.

Uno dei paesi che ancora oggi prevede ricette a base di carne cruda è il Libano.
La parola Libano si scrive Lubnān in arabo mentre il nome completo è ﺍﻟﺠﻤﻬﻮﺮﻴﺔ ﺍﻟﻠﺒﻨﺎﻨﻴﺔ,, traslitterato Al-Ǧumhūriyya al-Lubnāniyya, ossia “Repubblica libanese”.
Il Libano è uno stato del Vicino Oriente che fa parte dei cosiddetti Paesi Mediterranei, e quindi uno dei capostipiti della cucina più rinomata nel mondo e di cui noi occupiamo i primi posti.