Come avrete modo di constatare in futuro, io ho una vera e propria predilezione per le torte salate e per le quiche. Trovo che costituiscano un piatto alquanto versatile sia per la possibilità di svariati ripieni, sia per le diverse modalità di presentazione.
Difatti sia che siano a base di ortaggi e verdure, sia che contangano carne o pesce, o ancora, come nel caso della quiche lorraine, uova e panna, oltre l’immancabile pancetta, riscuotono sempre grande successo una volta a tavola, e raramente ne rimane una fetta, vengono spazzolate nel giro di breve tempo. Accennando alle modalità di presentazione possono essere preparate negli stampi tradizionali o in quelli monoporzione (ed in questo caso ne guadagnano sicuramente in presenza scenica), possono, una volta dopo essere state sfornate, essere tagliate a quadrotti, a triangoli, o nelle forme che vi suggerisce la fantasia, ricavando così dei finger food da mangiare prima che con la bocca, con gli occhi.
La base può essere costituita dalla pasta sfoglia, come in questo caso, o dalla pasta briseè, o ancora dalla frolla salata. Solo di recente ho trovato una pasta da quiche eccellente, della quale tratterò più in avanti magari. In questa sede mi soffermo sulla torta che ho preparato qualche tempo fa per far fuori della ricotta in scadenza e del cavolfiore già lessato che non aveva ancora trovato il suo giusto utilizzo.









Bei tempi andati, di quando da bambini passavamo ore, interminabili pomeriggi a giocare con i mattoncini di Lego, costruendo, impilando, attaccando, pianificando. Ci sentivamo piccoli architetti crescono, con il mondo ai nostri piedi, tutto da inventare e poi disfare. Ma gli anni passano e i giochi cambiano. Se anche voi sentite il vuoto incolmabile da quando mamma ha svuotato la vostra vecchia camera, buttando al macero tutti i vostri giochi d’infanzia, eccovi la bella notizia: potete ricominciare a giocare senza sentirvi oltre tempo massimo.

