Un’altra ricetta per cucinare la Crema di ceci

Cosa cucinare per una fredda sera piovosa? O con che cosa si possono ammorbidire delle polpette di patate e zucchine o delle polpette di zucchine all’orientale? Perché non provare una buona Crema di ceci! La crema di ceci ricorda un po’ la ricetta dell’humus, di cui la nostra amica Germana ha scritto la ricetta dell’hummus e le sue varianti. Ma un piatto esotico può essere italianizzato e così l’hummus può diventare una Crema di ceci.

In realtà la ricetta della Crema di ceci che sto per darvi ha ben poco in comune con l’hummus, se non l’ingrediente base: i ceci. Anche la collega Ishtar, non tanto tempo fa, ha parlato di crostini con crema di ceci, dandovi una ricetta molto semplice per preparare questo tipo di crema. La ricetta della Crema di ceci che vi propongo io oggi è leggermente più elaborata, ma comunque deliziosa!

maltagliati con lenticchie e patate

Maltagliati con Fagiolata mista

Maltagliati con Fagiolata mista

Il freddo bussa alla porta. Ed io, con molta tranquillità, gli rispondo andando in cucina e mettendomi al tepore dei fornelli a preparare qualcosa di caldo! Per non lasciare troppo spazio ai brividi causati dalla temperatura rigida, li combatto a modo mio! Chiuso in cucina, tra fuochi accesi e pentole che bollono, il freddo scompare e ci si lascia pioggia e mal tempo alle spalle. Ma cosa viene fuori dalla cucina in giornate di questo tipo? Questa volta è il turno dei Maltagliati con Fagiolata mista.

Entrando in cucina, tutto infreddolito, non posso far altro che pensare ad un bel piatto caldo di minestra di fagioli con spaghetti o ad una scodella fumante di zuppa di pomodori e fagioli. Quindi, con il cervello ancora rallentato dal clima, ne desumo che il piatto che preparerò sarà a base di fagioli. E poi … l’illuminazione: i Maltagliati con Fagiolata mista.

Zuppa di lenticchie e orzo perlato, un concentrato di ferro, ideale per i freddi giorni invernali

zuppa di lenticchie e orzo perlato

Metti un giorno freddo, freddo; metti tanta pioggia…ma tanta, tanta; metti la voglia di fare il pieno di energia; metti la voglia di portare in tavola un piatto ricco di tradizione, semplice, ma allo stesso tempo gustoso e ghiotto, ed ecco che ti viene in mente di fare la zuppa….piatto caldo ed invernale per antonomasia.

Quando si parla di zuppa non può venire in mente che la stagione fredda, le baite di montagna, le cene a base di pane casereccio, il profumo dell’olio buono, il calore fumante emanato dai piatti in terracotta….insomma, sarà che la mia infanzia è stata ricca di cose cucinate da saccenti mani di nonne affettuose e tradizionaliste, ma a me, preparare la zuppa, mette serenità e voglia di mangiare in famiglia, magari davanti un camino acceso e scoppiettante e ad un buon bicchiere di vino.

Questa zuppa di lenticchie e orzo perlato ha al suo interno moltissimi ingredienti fortemente ricchi, soprattutto di ferro e quindi è particolarmente indicata a grandi  piccini (per questi ultimi magari senza i salumi e le spezie finali) che ne hanno carenza.

Vellutata di melanzane profumata alle erbe con amaretti di Saronno

Vellutata di melanzane profumata alle erbe con amaretti di Saronno

Questo piatto, nasce dalla necessità di far fuori delle verdure rimaste in frigorifero per troppo tempo! E, visto il freddo di questi giorni, mi è sembrato opportuno provare un piatto, assolutamente inventato, assolutamente mai fatto e, soprattutto, assolutamente caldo!

La scelta degli amaretti è stata casuale, ma, azzeccatissima, secondo me, perché da alla vellutata un retrogusto dolciastro che si fonde perfettamente con il sapore un po’ pungente e amarognolo delle melanzane.

La consistenza di questa pietanza è tutt’altro che brodosa; è davvero una vellutata, scivola finemente in bocca, lasciandovi una gradevole sensazione di morbido, di dolce, di delicato e nello stesso tempo di sapido e gustoso.

Le alghe: un ingrediente in più non solo per i vegetariani

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Le alghe sono state consumate fin dall’antichità, dai popoli del Mediterraneo, dell’Europa e dell’America, sono conosciute in tutto il mondo, ma hanno trovato nella cucina tradizionale del Giappone la loro massima utilizzazione. Al giorno d’oggi questi preziosi vegetali sono tenuti in grande considerazione perchè hanno delle proprietà nutritive davvero straordinarie e per noi occidentali può presentarsi la scoperta di un vero e proprio settore alimentare, che non è riservato solo alla macrobiotica, alla cucina vegetariana, o appunto alla tradizione orientale, le alghe possono diventare se non un alimento base o fondamentale della nostra cucina, sicuramente un ingrediente da utilizzare per variare, per provare sapori nuovi e anche per migliorare la nostra salute, viste le molteplici proprietà anche a livello nutritivo.

Le alghe si trovano senza problemi anche in Occidente, e la loro commercializzazione è dovuta proprio alla diffusione della cucina macrobiotica. La loro importanza per la nostra alimentazione è legata principalmente alla ricchezza di sali minerali e vitamine, motivo per cui le alghe possono essere un ottime sostitute della carne o dei latticini, e quindi sono entrate anche nell’alimentazione vegetariana. Oltretutto sembra che le loro proprietà benefiche vadano addirittura oltre, e che siano in grado di portare benefici anche a chi ha diversi problemi di salute.

Zuppa di verdure con tagliolini, piatto caldo all’indonesiana

TEMPO: 30 minuti| COSTO: medio-basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Dalla città da cui vi scrivo oggi, Messina, la giornata è piovosa e scura, e fa venir voglia di starsene a casa protetti dalle mura domestiche, sedersi a tavola e mangiare qualcosa di caldo come una bella zuppa, per questo motivo ho pensato di descrivervi la ricetta della Zuppa di verdure con tagliolini.

Questo tipo di zuppa, che più che altro è una sorta di brodo, è un piatto della cucina indonesiana, condito con spezie e salsa di soia, che consentono di evitare l’uso del sale. Per fare la Zuppa di verdure con tagliolini vi suggerisco di usare i tagliolini orientali, un tipo di pasta che si trova comunemente nei negozi che trattano prodotti orientali. All’aspetto della Zuppa di verdure con tagliolini può sembrare un po’ insipida, ma vi garantisco che vi sorprenderà.

Dalla Sardegna: Triglie alla vernaccia

Le triglie di scoglio si riconoscono facilmente poichè hanno un bel colore rosso vivo, talvolta 3 o 4 linee orizzontali gialle lungo i fianchi e, unico segno sicuro, delle strisce rosso-brune sulla prima pinna dorsale, quella cioè più vicina alla testa. Le triglie di fango o di rena, invece, sono inferiori quanto a qualità, ma si possono utilizzare per fare dei sughi per la pasta e per insaporire le zuppe; inoltre, sono la varietà da utilizzare se vogliamo friggerle, comprese quelle assai piccole che si pescano da metà agosto alla prima decade di settembre.

La triglia non ha fiele ed ha un ottimo fegato, per cui è consigliabile non sventrarla (non per niente i nostri “cugini” francesi chiamano la triglia “beccaccia di mare”): semmai è consigliabile eliminare le branchie qualora fossero sporche di fango. Il periodo della pesca delle triglie è tutto l’anno, ma il migliore, qualitativamente, è sicuramente quello che copre per intiero i mesi di settembre ed ottobre.

La ricetta delle triglie alla Vernaccia che presento non è di per sè propria della Sardegna, ma lo diventa nella misura in cui andremo ad aggiungere alla ricetta base il pangrattato e la scorza di limone grattata, secondo un uso tipicamente cagliaritano, ma esteso a tutta l’isola.

Dall’Egitto: Ta’ Amia, polpette di fave

Continuiamo la nostra esplorazione attraverso la cucina afro-mediterranea presentando stavolta la ricetta di un paese dalla storia antichissima, l’Egitto, ed una delizia dei campi e degli orti: le fave.

Anche le fave avevano un posto d’onore sulle tavole dei nostri progenitori. Venivano consumate fresche- anche a crudo, come testimonia ad esempio l’usanza latina e poi laziale di consumare deliziosi spuntini a base di pecorino stagionato il cui sapore piccante viene temperato dal dolce dei legumi– oppure secche, sia come ingrediente principe di saporite zuppe, sia come comprimari, con altri vegetali, di piatti veramente eccezionali.

Fra queste, v’è una antichissima ricetta egiziana in cui le fave- secche, ricche in proteine ed a basso costo- si trasformano in saporite, profumate polpette che non hanno nulla da invidiare a quelle a base di carne. E’, ancora una volta, un piatto le cui origini si perdono nel tempo, ma che non manca mai sulle tavole dell’Egitto di oggi: è la Ta’ amia, polpette di fave secche al comino e papavero.

Cultura culinaria: un libro di ricette casertane

E’ da poco uscito in edicola e libreria per i tipi de Il raggio di luna editore il libro “Le ricette di Terra di Lavoro” di Maristella Di Martino che, dopo “Le ricette di Salerno” e “Le ricette dell’Irpinia”, torna a raccontare la cucina del territorio.

Assoluto protagonista è stavolta il Casertano, di cui l’enogastronoma raccoglie ricette raccontate dagli chef dei migliori ristoranti ed agriturismi, ricostruendo l’identità a tavola del comprensorio attraverso la tradizione secolare e la ricerca degli ultimi anni.

Per dare un’idea della mole del lavoro, così imponente da meritarsi una recensione su Ginger&Tomato, basterà citare le 520 ricette: 50 zuppe ed altrettante verdure, 100 tra pasta e sughi, altrettante tra carni e formaggi, 15 tra uova e frittate, 70 dolci e 40 varie, oltre ad un ricco capitolo sulla cucina delle stagioni che contiene ben 95 piatti.