Un celebre autore di cucina Pellegrino Artusi disse “…quando incontrate la cucina emiliana fate una riverenza che se la merita”. L’Emilia Romagna si può effettivamente definire la culla del mangiar bene. Fra le creazioni più famose le paste all’uovo ripiene hanno un posto di grande rilievo, ma attenzione a dire che sono tutte uguali, ogni parte della regione offre infatti versioni differenti. Prendendo spunto dal libro del cuoco medievale degli Estensi Cristoforo Messisburgo andiamo a Ferrara, regno della corte Estense, e vediamo che in questa città ci sono diverse paste fresche ripiene tipiche: la prima che si usa come ricetta tipica per Natale sono i Cappelletti, la seconda che si propone ad ogni buona occasione, anche a Natale, sono i Cappellacci.
Cappelletti ferraresi
Ingredienti per il ripieno:
90 gr costata di manzo o altro taglio purché saporito | 70 gr di prosciutto fresco | 70 gr di filetto o polpa di maiale | 80 gr vitello | 70 gr pollo | noce moscata | grana grattuggiato | olio d’oliva | sale | 1 uovo | 1 cucchiaio di pane grattuggiato
Un modo diverso per preparare gli gnocchi? Al vino bianco. La ricetta degli gnocchi al vino bianco l’ho trovata su una rivista nella sezione menù rapidi, l’ho vista e sono andata subito a provarli; risultato: eccellente. Solo 15 minuti di tempo per la preparazione e il sapore è davvero gustoso. Magari poco adatto ai bambini ma, per loro, molte sono le ricette che consigliamo quasi quotidianamente.
Gnocchi al vino bianco
Ingredienti per 4 persone:
farina g 150 |pangrattato g 100 | parmigiano grattugiato g 50 |burro g 20 |un uovo |un tuorlo |vino bianco secco dl 0,5 |2 spicchi d’aglio | 6 foglie di salvia|cannella in polvere | sale e pepe
Cari amici, volete sapere come poter riutilizzare i maccheroni che avete cotto in eccesso rispetto al numero di persone che sono in tavola? Nessun problema, ho trovato una ricetta molto semplice e veloce, dal gusto mediterraneo che vi permetterà di evitare gli sprechi e preparare un piatto davvero saporito.
Una versione molto semplice e meno elaborata della pasta al forno, dove il sapore fresco del pomodoro si lega alla morbidezza della mozzarella filante: i Maccheroni alla caprese. Riprendendo la ricetta della celebre insalata alla caprese, ed unendola ai maccheroni, avanzati o preparati per l’occasione, si può cucinare questa ricetta anti-spreco, provate i Maccheroni alla caprese.
Prepariamo un buon piatto di pasta in stile Halloween, sfruttando l’ortaggio che è il simbolo di questa festa mascherata la zucca. Insistiamo un po’ su questa verdura, perché tipica di questo periodo e perché tanto legata a questa nuova festa sbarcata dall’America.
Cavalchiamo l’onda è oggi presentiamo la ricetta di un piatto di pasta molto gustoso, in cui il sapore dolciastro della zucca incontra i sapori decisi dei capperi e delle olive. Vi proponiamo le Penne alla zucca, cucinate secondo una mia personale versione. Provatele, attendiamo il vostro parere!
Andiamo ad esplorare la cucina pugliese, e vediamo un pò cosa ci offre per preparare un piatto di pasta da leccarsi i baffi. Tra le tante ricette offerte dalla cucina salentina ho scovato una ricetta meno famosa, delle più celebriorecchiette alle cime di rapa, ma altrettanto gustosa: le Laganelle con salsa alla Sangiovanniello.
Il gusto delle terre pugliesi si inizia ad assaporare dalle laganelle, un formato di pasta simile alle tagliatelle ma più larghe. Poi si passa alla salsa a base di pomodori, frutto molto comune delle terre battute dal sole, acciughe sotto sale, pesce povero ed nobile allo stesso tempo da conservare sotto sale per l’inverno, capperi, pecorino ed un pizzico di vivacità dato dal peperoncino. Laganelle con salsa alla Sangiovanniello, eccovi la ricetta.
L’autunno ha il sapore dei funghi. Le tagliatelle con funghi e melanzane sono un piatto che di solito preparo la domenica, elaborato ma che piace a tutti. Quando arrivano le giornate un po’ più tristi, mi piace ritrovarmi in cucina a creare manicaretti gustosi da offrire poi ai miei cari. Esistono moltissime varietà di funghi di bosco, dal prezzo molto più elevato: i più noti sono i porcini, gli ovoli, le spungole, le russole, i finferli, i gallinacci. Quelli invece più abbordabili ed ugualmente buoni sono il Prataiolo o Champignon, il Plerotus Ostreatus , l’Agaricus e il Pioppino. ma ora bando alle ciance e andiamo a preparare queste gustose tagliatelle!
Tagliatelle funghi e melanzane (ingredienti per 4 persone)
350gr di tagliatelle
150gr di funghi di bosco
1/2 melanzana
3 spicchi d’aglio
un ciuffetto di prezzemolo olio extravergine d’oliva peperoncino rosso
sale
Cosa possiamo preparare di buono per stasera? Siamo i soliti quattro amici, compreso il vegetariano di turno, quindi va da sé niente carne! Beh, tocca pensare a qualcosa di semplice, nutriente e soprattutto non troppo costosa perché siamo un po’ in bolletta. Ok è semplice, ricorriamo alla cara vecchia e sanissima pasta.
Trovo a casa delle tagliatelle e qualche zucchina, e mi torna in mente di una ricetta che avevo letto, lo Sformato di tagliatelle e zucchine. Bene ho trovato il piatto vegetariano che fa al caso nostro per questa sera. Volete unirvi virtualmente a noi? Procuratevi gli ingredienti e preparate anche voi lo Sformato di tagliatelle e zucchine, l’appuntamento è per le nove circa.
TEMPO:1 ora e mezza|COSTO:medio-alto|DIFFICOLTA’:media
VEGETARIANA: NO|PICCANTE: NO|GLUTINE: SI| BAMBINI: SI
Immaginativi le gondole ondeggianti sul mare della laguna di Venezia, i palazzi ed i ponti che si intrecciano per la città. In questa passeggiata immaginaria mi sembra quasi di poter sentire i profumi che fuoriescono dalle finestrelle delle cucine ed invadono le calli. Sull’onda di questa pensieri vi descrivo la ricetta di oggi: i Bigoli col Tocio
I Bigoli col Tocio, un piatto tutto veneziano. Iniziamo dalla pasta, i Bigoli, questa specie di spaghetti di pasta fresca, tipica della cucina veneta, dal diametro spesso e dall’impasto ruvido, pronto ad accogliere ed abbracciare i sughi. Passiamo poi al Tocio, la parola con cui si indica il sugo della carne, o meglio, il sugo della carne cotta in tecia, in padella. Eccovi la preparazione.
Ieri notte facendo zapping mi sono imbattuto in un vecchio programma condotto dallo scrittoreMario Soldati, personaggio con cui nasce la figura del giornalista enogastronomico. Al termine della trasmissione Soldati conclude dicendo pressappoco così:
Ho mangiato alla tavola di miliardari, ed ho mangiato malissimo.
Ho mangiato alla di contadini ed ho mangiato benissimo.
La bontà dei cibi sta nella semplicità e nella genuinità dei prodotti.
Ho voluto iniziare parafrasando Soldati, perché oggi voglio parlarvi di un piatto della cucina povera che però per la sua semplicità e per i sui sapori, a parer mio, è un piatto eccezionale, gli Spaghetti con capperi e olive. Un piatto di pasta condito con pochi ingredienti tipici della cucina contadina, soprattutto delle zone del Sud Italia, che riescono ad insaporirlo in modo straordinario.
Gli Spaghetti con capperi e olive, tra le altre cose, inseriti in una giusta dieta, sembrano avere anche degli effetti positivi sul metabolismo.
Continuando il nostro viaggio attraverso le delizie dell’antica cucina romana, oggi parleremo dei famosissimi rigatoni con la pajata. Fin dall’antichità la dieta romana fu improntata dal consumo di prodotti locali, di estrazione contadina. Dal III secolo a.C. circa sulle tavole dei ricchi appaiono sempre di più cibi complessi e raffinati che avevano bisogno di una lunga lavorazione effettuata di solito da veri e propri cuochi pagati o da schiavi ben istruiti per questo. Con il passare dei secoli, la cucina in epoca imperiale divenne sempre più complessa, e spesso gli stessi invitati si scandalizzavano per le ricette bizzarre, delle quali abbiamo un esempio nel Satyricon di Petronio.
Di quest’epoca tra tutte le ricette la più famosa è il garum, una salsa di pesce prodotta con la sovrapposizione in un’anfora di vari tipi di pesce alternati con erbe aromatiche. La Pajata è senza dubbio il piatto più rappresentativo della cucina tradizionale romana e, in particolare, di Testaccio. La ricetta originale usa come ingrediente fondamentale il vitello, ma a causa dei divieti per la mucca pazza, attualmente si utilizza l’intestino d’agnello.
I rigatoni con la pajata nascono come pietanza apprezzata dagli scortichini, i lavoranti dell’antico Mattatoio di Testaccio che, a fine giornata, ricevevano assieme ad una misera paga, il cosiddetto quinto quarto ovvero gli scarti delle carni macellate (interiora, zampe e lingua). Con i loro sacchetti di carne, gli scortichini si recavano nelle vicine osterie della zona e chiedevano che gli scarti degli animali venissero utilizzati per preparare piatti sostanziosi per sfamare le famiglie. Nacque così la pajata, piatto della tradizione popolare romana oggi apprezzato da gourmet e turisti che continuano a lasciarsi affascinare dai sapori decisi della nostra città. Sapori che devono continuare ad esser tramandati, per non rischiare di perdere il contatto con le nostre radici.
Rigatoni con la pajata (ingredienti per 4 persone)
800gr di intestino di manzo
200gr di rigatoni
50gr di pancetta
cipolla
sedano
prezzemolo
aglio
salsa di pomodoro
un bicchiere di vino bianco secco
qualche chiodo di garofano
aceto
pecorino grattugiato
una piccola aggiunta di sale (non troppo, la pajata è molto saporita) pepe
olio extra vergine di oliva
Se dopo la lunga estate di quest’anno avete un pò di nostalgia per i beipiatti ricchi e molto caloricitipici dei mesi invernali, ma siete bloccati dal clima, non ancora troppo favorevole per incrementare il livello dei grassi nell’alimentazione, ho da suggerirvi un piatto che credo faccia proprio al caso vostro.
Trattasi di una ricetta di pasta, per meglio dire trattasi di Tagliatelle con il pollo. Più che un primo piatto è un vero e proprio piatto unico, che unisce un secondo di carne bianca al classico primo tutto italiano, la pasta. Non perdiamo altro tempo e corriamo in cucina a preparare le Tagliatelle con il pollo.
Amante della pasta, sia fredda che calda, soprattutto se condita in maniera sapiente e raffinata, amo preparare questa variante con la salsa di funghi anche in abbinamento con altre tipologie di paste. I maccheroncini, i rigatoni ( come li chiamiamo a Roma) sono sicuramente i migliori formati per realizzare questa ricetta in quanto la salsa di funghi abbraccia con tutto il suo sapore ed aroma tutto il piatto. Spero di avervi fatto venire l’aquolina in bocca e, se così è, via in cucina a preparare i maccheroncini in salsa di funghi!
Maccheroncini in salsa di funghi (Ingredienti per 4 persone)
400gr di maccheroncini
60gr di margarina Gradina
uno spicchio d’aglio
un pezzetto di cipolla
25gr di funghi secchi
50 gr di farina
1/2 litro di latte o di brodo (se preferite la salsa più saporita)
sale
pepe
I malloreddus, chiamati più comunemente gnocchetti sardi, sono una pasta secca corta composta da semola di grano duro, acqua ed eventualmente con l’aggiunta di puro zafferano, dalla forma allungata di bastoncino vuoto con il dorso caratterizzato da rilievi paralleli. Nella tradizione l’impasto di malloreddus veniva aromatizzato con lo zafferano. Oggi si trovano in commercio anche in altre due versioni: al pomodoro e agli spinaci.
La semola di grano duro sarda produce da sempre pasta di qualità: Benedetto Croce nelle note ad un testo napoletano del ‘500 il “Pentamerone” spiega come nella Campania e a Napoli in special modo la pasta venisse chiamata “pasta di Cagliari”. Numerose sono le ricette per preparare gli gnocchetti sardi, io ho scelto di abbinarli ai peperoni, verdura di stagione dal sapore molto deciso e alla quale sono molto affezionata.
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