Spiedini di zucchina e salmone, stuzzicanti e leggeri per una cena in allegria

Sarò un fissato, ma gli stuzzichini da poter mangiucchiare pian pianino discutendo con gli amici e sorseggiando un buon bicchiere di vino sono per me una delle cose migliori da gustare insieme ai miei ospiti per passare una serata piacevole.

La cosa che penso sia più fastidiosa quando si invitano delle persone a cena è doversi alzare in continuazione da tavola per andare a controllare cosa succede in cucina. Perché invitare delle persone in casa se poi io sto per i fatti miei tra i fornelli?

Poi adesso che il caldo si fa sentire, diventa quasi una sofferenza sostare in tavola per lungo tempo, meglio qualcosa da afferrare con le dita, semplice leggera e gustosa, che riempie ma non appesantisce. Tanti assaggini, insomma, che non siano i soliti salumi o formaggi. Cosa preparare per delle occasioni di questo tipo? Provate gli Spiedini di zucchina e salmone.

Sarde a Beccafico, simbolo Siciliano

Oggi sono ben lieto di descrivervi la preparazione di uno dei piatti più tipici della Sicilia ed in particolare della mia città, Palermo. Un piatto a base di un pesce “povero”, molto comune nelle antiche famiglie di pescatori, le sarde.

Le sarde sono una delle varietà di pesce che forse più delle altre si identifica con la Sicilia. Pesce molto economico, da sempre, è stato per lungo tempo il pesce che le famiglie meno facoltose mangiavano con una certa regolarità. È per questo che tra le ricette della tradizione popolare siciliana si trovano molte portate a base di sarde.

Quella che vado a descrivere è la preparazione delle sarde a beccafico, un piatto frequentemente usato come secondo, ma dai più voraci, talvolta viene ordinato come antipasto. Il curioso nome di questa pietanza si deve ad un uccelletto che popola i campi dell’isola chiamato, appunto, Beccafico, in quanto ghiotto di fichi. Per quanto riguarda la preparazione, è semplicissima!

Alici marinate, un piatto al sapore di mare

Quando, andando al mercato, riesco a trovare del pesce azzurro di piccole dimensioni, come le acciughe o le sarde, veramente fresco, non riesco a far a meno di prepararlo marinato.
La marinatura è un tipo di preparazione che si divide a metà tra la cottura e il crudo, infatti, se pure la carne non viene cotta scaldandosi sopra una fonte di calore, si cuoce grazie agli acidi naturali, contenuti nel liquido di marinatura. Gli acidi, per loro natura, scompongono le proteine presenti negli alimenti, rendendoli più teneri, in questo modo la carne del pesce subisce una lieve cottura, che però fa mantenere al pesce o alla carne il suo sapore originale. Per chi ama il sapore del mare non credo che possa esistere un tipo di preparazione migliore!

Rotolini di sardine al cetriolo, stuzzichini originali e leggeri

Una simpatica idea per le feste estive che da qui a poco saranno sempre più frequenti, qualcosa di poco impegnativa da preparare ma molto originale da presentare sulle tavole per uno stuzzichino pre-pasto o come secondo di pesce leggero e delicato.

Ideale per preparare degli stuzzichini o delle porzioni finger food, a base di pesce, pesce economico e molto nutriente, visto che si tratta di pesce azzurro. Ok, credo di avervi incuriosito sufficientemente, ora vi svelo di cosa si tratta: Rotolini di sardine al cetriolo.

A tavola il mare profuma di menta con il Merluzzo alla menta

Il pesce è un alimento che, per il suo sapore leggero e delicato, si può considerare tra i più difficili da cucinare. È necessario fare attenzione ai giusti accostamenti per evitare di coprire troppo il tenue sapore di mare che il pesce trasporta sulle nostre tavole.

Per non mascherare troppo il prelibato sapore della carne del pesce, a mio parere, in cucina è sufficiente utilizzare ingredienti altrettanto delicati, in modo tale da fondere insieme i sapori leggeri. Un buon esempio di connubio tra sapori delicati e lievi è l’accoppiata tra pesce e pistacchi o tra pesce ed erbe aromatiche dai profumi non troppo marcati.

Una proposta per cucinare il pesce, in questo caso il merluzzo, in modo differente, molto saporito e nel contempo delicato, impiegando pochi minuti nella preparazione che vi suggeriamo è il Merluzzo alla menta.

Prepariamo i ravioli con il pesce


I ravioli in qualunque modo li prepariamo piacciono a tutti e proprio per questo anche per chi non è proprio un amante del pesce questo potrebbe essere un modo per assaporarlo. Qui ve li presentiamo in una veste un po’ insolita, con baccalà e patate. Preparateli e poi magari, se volete, fateci sapere se vi sono piaciuti!
Ravioli di baccalà e patate (ingredienti per 4 persone)
Per la pasta
Per la farcia
Per la salsa
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cucchiaio di pinoli
  • 1 cucchiaio di uva sultanina
  • olio extravergine d’oliva q.b.
  • sale e pepe q.b.

Voglia di leggerezza, provate l’Insalata di gamberetti

Voglia di leggerezza, nel trascorrere le giornate riscaldate dal bel sole di questi giorni, e nell’alimentazione che in questo periodo diventa un cruccio per tutti quelli che attendono la fatidica prova costume.

Il piatto più leggero che c’è, è indubbiamente l’insalata, con poche calorie e facile da metabolizzare. Una ricetta per un insalatina fresca e leggera, che non sia la solita insalata di verdure e che ben si coniughi con le calde giornate che stanno arrivando, è quella dell’ Insalata di gamberetti.

Insalata di gamberetti (ingredienti per 4 persone)

“Popcorn” Cajun, dalla Louisiana a ritmo di blues

Cajun, cucina esotica al ritmo di blues, direttamente dalla Louisiana, profondo Sud degli Stati Uniti. Lo stato della Louisiana è un vero miscuglio multi-etnico, di creatività e arte, e l’arte culinaria di questo popolo non poteva essere da meno.

Come gli abitanti della Louisiana, così anche la cucina, si divide in Creola, quella tipica della popolazione locale di New Orleans incrocio di Indiani d’america, spagnoli, francesi e africani, ed in Cajun, di tradizione franco canadese.

I piatti di questa terra sono coloratissimi, come le chiassose feste di strada sulle note delle bande che suonano dal vivo, e mescolano un incredibile numero di ingredienti e sapori, proprio come le origini del suo popolo.

Le acciughe, tra miseria e nobiltà

Il pesce azzurro è stato considerato per lungo tempo, un pesce poco “nobile” e veniva quasi denigrato perchè era considerato il pesce dei poveri. Quanto si può sbagliare, certe volte, solo per dei preconcetti!

Oggi che i prezzi sono saliti alle stelle e che la spesa è sempre più salata, il pesce azzurro, che è tra il pesce più economico che si trova nei mercati, perché molto abbondante nei nostri mari, torna ad esser apprezzato e gli chef inventano sempre nuove ricette per cucinarlo.

Tra i diversi tipi di pesce azzurro, uno molto comune e che si trova tutto l’anno sui banconi delle pescherie è l’acciuga o alice, quel piccolo pescetto che da sempre ha nutrito famiglie intere di pescatori. Vediamo un po’ come possiamo cucinarlo oggi!

Riso con le seppie, classico mediterraneo

Diciamocelo: la seppia non ha un aspetto attraente. Il corpo è all’incirca ovale, con a un’estremità la testa ed otto tentacoli corti più due lunghi che ne spuntano, e contiene un grosso guscio o “osso”. Lunga fino a 25 cm., è di colore variabile ed ha una superficie dorsale spesso zebrata.

Tutti sanno che la seppia secerne un inchiostro, ma pochi, penso, sanno pure che la seppia, come il polpo ed il calamaro, è uno dei molluschi dotati di un sistema nervoso centralizzato, e dunque un cervello, attraverso il quale questi molluschi possono “imparare” dati sensibili e ricordare. Non bella, dunque, la seppia: ma intelligente sì!

Preparata a dovere, la seppia è squisita. La apprezzano i veneti, che la chiamano sepa, i campani che invece dicono seccia, mentre per i pugliesi è la siccia e per i siciliani la pruppusiccia. Vediamo o di passare dal vocabolario alla pentola, presentano un bel riso con le seppie.

Tempura e fritto misto, due piatti con un’anima in comune

La tempura, uno dei piatti più celebri della cucina nipponica, non vi fa pensare un po’ al nostro fritto misto? Suvvia, siate sinceri, hanno molto in comune! Ebbene, non c’è da stupirsi se sono così simili, la tempura giapponese, infatti, ha origini Europee.

Dovete sapere che il termine tempura nasce dalla fervida immaginazione dei cugini giapponesi, che, intorno al sedicesimo secolo, sentendo parlare i missionari portoghesi di tempora, cioè i giorni di digiuno ecclesiastico, usarono questo nome per indicare il fritto di magro, che mangiavano gli europei in quel periodo.

Le regole della cucina giapponese vogliono che la tempura si serva calda,anzi, caldissima, appena uscita dall’olio bollente, affinché mantenga la sua croccantezza. Un’altra regola da seguire è quella di mangiare a categorie, prima un tipo di verdura, poi il pesce, a seguire i gamberi e così via, evitando di alternare i sapori.

L’antico rito dell’insalata di polpo

Una vecchia abitudine, comune in quasi tutte le località di mare, è quella di trovarsi, o prima di pranzo o al calar del sole, riuniti attorno ad un tavolo mangiando insalata di polpo e bevendo un generoso bicchiere di vino bianco ben freddo.

Qui a Palermo, l’insalata di polpo, rientra tra le usanze ben radicate tra la popolazione. Nei mesi più caldi, il polpo bollito si trova dovunque, dai ristoranti più blasonati alle bancarelle improvvisate agli angoli delle strade.

Qualche anno fa, ai tempi del pittore Guttuso, il polpo bollito si mangiava direttamente al mercato della Vucciria, l’antico mercato della città, un tempo cuore pulsante del centro e tabernacolo di storia e tradizione.

Il pesce persico e un modo per cucinarlo

Molto conosciuto dalle mie parti, il pesce persico è un pesce di acqua dolce. E’ molto diffuso nei laghi, lo ritroviamo spesso nel Lazio e in molte zone della Sicilia. E’ un pesce molto pregiato, ha una carne bianca e soda molto saporita. Di solito non raggiunge delle grandi dimensioni al max 60cm di lunghezza ma la media è intorno ai 20/35cm di lunghezza. Può essere facilmente tagliato a filetti e per questo molte ricette vedono come ingrediente principale i filetti di pesce persico. Le molte preparazioni a cui il persico si presta somigliano a quelle della trota o più semplicemente fritti o ripassati nel burro.
Quest’oggi vi suggeriamo una variante per preparare il pesce persico

Moscardini in salsa, ricetta a suon di musica

Mi sembra di sentire il rumore delle onde unito al vocio del mercato, esplodere in una festa di colori e musiche, di profumi e di sapori … no, non sto vaneggiando, non preoccupatevi! Mi sono lasciato trasportare dalle note di Creuza de mä, la bellissima canzone di De Andrè, che ho messo come sottofondo per scrivere.

La scelta del brano non è affatto casuale, visto che oggi ho intenzione di parlarvi dei moscardini.
Per chi non li conoscesse, con il nome moscardini, tipicamente ligure, ma oggi molto diffuso in tutto lo stivale, si indicano quei polipetti molto piccoli e teneri, che possono essere utilizzati per preparare deliziosi antipasti o primi piatti.

I moscardini, cucinati in modi differenti, sono molto presenti nelle ricette della cucina ligure, ed in questa regione è abitudine mangiarli come antipasto, magari, seduti con il mare all’orizzonte ed un buon bicchiere di vino bianco in mano.