stracotto, brasato barolo piatto carne tradizione piemontese

Stracotto alla mantovana

Si dice che lo stracotto alla mantovana sia stato servito durante la cena dell’Unità d’Italia: in effetti si tratta di un secondo piatto dal sapore speziato e molto ricco che viene spesso accompagnato da un classico purè di patate.

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Originariamente lo stracotto mantovano veniva preparato con la carne d’asino, ma attualmente, viene preparato in città con la più reperibile carne di manzo.

torta rose morbida marmellata

Festa della Mamma, torta delle rose mantovana

Si dice che sia stata creata appositamente per le nozze tra Francesco II di Gonzaga e Isabella D’Este alla fine del XV secolo in omaggio alla sposa: di certo, da quel momento in poi la torta delle Rose è diventato un dolce classico della città di Mantova perfetto da preparare anche in occasione della Festa della Mamma.

torta rose morbida marmellata

Bellissima a vedersi, la torta delle rose presenta la pasta a forma di rose farcita con una crema di burro e zucchero.

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Risotto mantovano, il riso alla pilota

Si chiama riso alla pilota ed è un piatto tipico della cucina mantovana: è un risotto molto appetitoso che viene condito con salsiccia, burro e formaggio grana grattugiato. La caratteristica del piatto però è senza dubbio la cottura.

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Viene cotto in acqua bollente e, dopo una cottura di circa 10 minuti, viene coperto con un panno ed un coperchio per lasciarlo sgranare del tutto e terminare la cottura. Successivamente viene condito con salsiccia, grana e burro.

Pan de mei pan di miglio)

Pan de mei (o pan di miglio)

Pan de mei pan di miglio)

Dolce tipico lombardo, il pan de mei o Pan Meino, o ancora, più semplicemente, pan di miglio, è un dolce di origine povera, antica, tipico soprattutto del periodo autunnale/invernale. E’ usuale vederlo comparire poco prima della festa dei Morti fino al Natale, anche se anticamente era tradizione gustarlo il giorno di San Giorgio, che si festeggia in Aprile, accompagnato da panna fresca non montata. A discapito del nome oggi non viene più reparato con il miglio ma con il granturco, tanto che in alcune zone viene anche chiamato pan di meliga (granturco, appunto).

Trippa milanese,

Trippa alla milanese

Trippa milanese

Un piatto appartenente alla cucina lombarda che farà storcere il naso a molti ma che sono sicura risulterà gradito a chi ama questo genere di preparazioni è la trippa alla milanese. Piatto ricco, probabilmente non particolarmente indicato in questo periodo ma perfetto per i primi freddi, per il rientro dalle ferie magari, tenetelo a mente. La trippa alla milanese o busecca è un secondo piatto a base di carne preparato con la trippa di vitello ed i fagioli borlotti. La ricetta originale vuole anche il cavolo anche se in molti non lo mettono risultando la preparazione già abbastanza pesante di suo.

Cucina Lombarda: i Cardi alla milanese

Carissimi amici, quest’oggi farò un salto moto lungo e dal Sud mi sposterò al Nord Italia, per presentarvi la ricetta dei Cardi alla milanese. Ingrediente, comune in tutto lo Stivale, della cucina povera – la cucina contadina – il cardo viene utilizzato per preparare piatti e portate molto gustose. Oggi vedremo in che modo la cucina lombarda tratterà i cardi per portare in tavola i Cardi alla milanese. Un delizioso piatto di verdure che può accompagnare piatti di carne, ma che può diventare un piatto unico o un antipasto molto particolare se servito in porzioni ridotte. Ed ora, ai fornelli a cucinare i Cardi alla milanese.

Risotto alla certosina. Il primo della vigilia di Natale in Lombardia

Il risotto è uno dei piatti più tradizionali dell’Italia settentrionale, in particolare la Lombardia è la patria dei risotti. Dal risotto alla milanese al risotto al salto, tutti noi abbiamo sempre gustato questa specialità della cucina lombarda. E’ un piatto molto semplice da preparare e allo stesso tempo molto gustoso, ottimo soprattutto nelle fredde sere invernali. Le origini dei risotti lombardi sono sempre abbastanza povere e con ingredienti modesti, come la zucca rossa, un ortaggio che veniva coltivato e consumato prevalentemente dai contadini. Il risotto alla certosina fa parte della tradizione gastronomica lombarda che vuole che si prepari soprattutto la sera della vigilia di Natale. Le sue origini non sono per niente povere. Il suo nome si riferisce alla Certosa, naturalmente quella di Pavia, e la tradizione attribuisce l’elaborazione di questo piatto ai monaci, obbligati dalla Regola a mangiare sempre di magro. Leggende ed amenità a parte, è documentato che la “cottura a risotto” è una tecnica tutta italiana. Siamo stati quindi noi italiani, con la creatività che il mondo ci riconosce, ad inventare e a rendere famoso il risotto. Certo è che nel 1791 il risotto in Piemonte era già un piatto tradizionale, anche se soltanto del bel mondo: i Savoia erano soliti farlo servire a mezzanotte, durante i ricevimenti che davano nei loro bei palazzi torinesi.

Il cappone ripieno. Un secondo piatto lombardo per il Natale.

Uno dei piatti natalizi più classici, il cappone è il risultato di una millenaria tradizione di allevamento avicolo. La castrazione dei galli era conosciuta e praticata già in età classica, probabilmente a causa delle difficoltà riscontrate nel tenere più galli nello stesso pollaio e della relativa “improduttività” di una situazione simile: la carne del gallo infatti tende a diventare dura, mentre quella del cappone resta tenera e saporita. Si dice che nella città di Roma si usasse castrare i galli per aggirare una legge che impediva di allevare le galline all’interno delle case. Nel corso dei secoli, tuttavia, venne percepito sempre meno come “ripiego” e sempre più come una prelibatezza culinaria, tanto da diventare un prestigioso regalo da elargire anche a persone di rango (famosi sono i “quattro capponi” che Renzo porta all’avvocato Azzeccagarbugli nei Promessi Sposi). Il cappone è un alimento tipico delle festività natalizie. Si utilizza per cucinare il brodo per i tortellini emiliani e per i natalini liguri. Si prepara in molte regioni d’Italia arrostito, al forno oppure bollito e ripieno. Insomma quella del cappone è una carne versatile, che si presta ad un gran numero di ricette. La normativa europea impone che il cappone abbia almeno 140 giorni di vita e sia stato castrato almeno 70 giorni prima della vendita. Se volete evitarvi la fatica di disossarlo e privarlo delle interiora, acquistatelo già pronto dal macellaio, in modo che l’unica vostra incombenza sia quella di cucinarlo per bene. Servito durante il pranzo di Natale, sarà un’ottima alternativa al tacchino ripieno.

Ricette pasta: i sedanini con il gorgonzola

Il gorgonzola, o lo si ama o lo si odia. Io? Non lo odio, questo é certo. Mi piace mangiarlo ma in minime quantitá, quelle sufficienti a dare sapore e carattere ad un piatto. Nel caso dei sedanini al gorgonzola invece, non sono riuscita a frenarmi dal fare addirittura il bis. Sará per via del fatto che il tipo di gorgonzola previsto in questa ricetta sia quello dolce, sará per la presenza della mozzarella, o per quella della besciamella, ma questo primo piatto non ha per nulla un sapore forte, risulta delicato al palato. I sedanini al gorgonzola costituiscono un primo piatto saporito ed appagante. Ed anche molto calorico, ecco perché chi é a dieta o chi ha problemi di colesterolo, dovrebbe consumarne in minime quantitá.

Polenta al gorgonzola con zucchinette trifolate

polenta al gorgonzola con zucchine trifolate

Il freddo comincia davvero a farsi sentire, e sicuramente, vi è la tendenza a cucinare piatti più corposi e ricchi di gusto, come la squisita polenta che vi propongo oggi.

Ovviamente ci sono molteplici ed infiniti modi per cucinare la polenta, ma tanti anni fa, io, durante il viaggio d’istruzione scolastico, fatto al nord’Italia, la mangiai nel modo in cui ve la propongo di seguito, e devo dire, che mi era piaciuta davvero tanto.

Stasera, con il freddo e la pioggia che sta facendo, mi è venuta in mente proprio lei, la polenta al gorgonzola e zucchine e quindi ecco a voi il modo in cui l’ho preparata ed alla fine, il vino che secondo me la dovrebbe accompagnare.

La torta amor polenta e gli ingredienti impossibili

farina di mais

Credetemi se vi dico che erano anni, ma davvero anni, che volevo provare la torta amor polenta. La corteggiavo da tanto, e pur non avendo il classico stampo scanalato, avevo deciso che l’avrei provata comunque, se non fosse stato per un piccolo particolare: la farina di mais. Embè? Direte voi? Non l’hai trovata? Si, in giro la vedevo eccome, è solo che di quella finissima prevista per questa ricetta nemmeno l’ombra. Sorvoliamo sul fatto che una volta dopo averla cercata per mari e monti e averla trovata, ne avrei sicuramente consumato giusto la quantità prevista per la torta, e avrei dimenticato la confezione mezza aperta in dispensa salvo poi ricordarmi della sua presenza in casa, in occasione del periodico inventario del contenuto della dispensa (chi di voi non lo fa?). Si perchè a me succede spesso, ho un’attrazione incontrollata per gli ingredienti impossibili: mi fisso su questo o quell’ingrediente, introvabile nella maggior parte delle occasioni, che io ritengo essere indispensabile alla mia esistenza in quel preciso istante. Cercarlo disperatamente, trovarlo, utilizzarlo una sola volta e ignorarlo per mesi e mesi: questo il quadro della situazione.

I pan de mei, i biscotti della tradizione milanese

pan de mei

 

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Cosa c’è di più bello e rilassante al mattino che fare colazione con calma, prendendosi il giusto tempo per il completo risveglio ed accompagnare il caffè o il latte con dei biscottini preparati da sè, magari anche appena sfornati? So che questa potrebbe essere pura utopia, soprattutto per chi lavora ed è costretto ad uscire presto di casa e l’unica cosa che riesce a consumare a colazione, se va bene, è un misero caffè al volo e in piedi. Però è anche vero che bene o male tutti hanno un giorno libero, che spesso e volentieri coincide con la domenica. Ed allora perchè non coccolarsi un po’ con i pan de mei?

I pan de mei (pane di miglio) sono dei dolcetti tipici lombardi a base di farina gialla, particolari rispetto ai soliti biscotti di frolla che si trovano in giro. Noti anche con il nome “meini” appartengono alla categoria della cucina povera, difatti vengono preparati con pochi semplici ingredienti. E sono pensati per essere pucciati nel latte o nel the, o addirittura nella panna liquida, ma, in nome della tradizione, si può anche fare …

Ad Ossimo la 6^ Festa del Lardo il 27 e il 28 dicembre

Un programma da 10 e lode che cade nel corso delle festività natalizie a cavallo tra Natale e Capodanno: ad Ossimo non si attende altro. Tra il 27 e il 28 dicembre, infatti, verrà celebrata l’annuale ricorrenza con la quale si celebrano in un colpo solo il maiale e il lardo.

Nel suggestivo paesino del bresciano saranno di scena contemporaneamente l’8^ sagra del porsel e la 6^ festa del lardo: proposte dal gruppo della Proloco “Per Osem“, l’evento si strutturerà lungo piazza Roma e vedrà coinvolte decine di persone pronte a mettere in tavola ogni specialità gastronomica locale. Il programma prevede per sabato 27  una serie di dimostrazioni, tra cui quella del lavoro del Norcino, e una dettagliata presentazione dei salumi ed altri prodotti derivanti la lavorazione della carne di maiale tra cui il salame, la pancetta ed il lardo Ossimese. Per l’occasione non mancheranno stands gastronomici e uno spettacolo folcloristico con l’esibizione del gruppo «Notér de Berghem» dalle 16.

La rassegna gastronomica del lodigiano è una delizia di sapori locali

Prosegue la 20esima Rassegna gastronomica del Lodigiano, il tradizionale appuntamento con i sapori e i profumi della cucina lodigiana. Ventisei ristoranti del territorio e più di 250 diversi piatti vi attendono per allietare i vostri palati. In programma nel corso del week end del 29 e 30 novembre, l’evento chiama a raccolta migliaia di turisti attratti dalle bontà eno-gastronomiche di cui è ricco il territorio limitrofo a Lodi.

Vasta gamma di scelta e possibilità di degustazioni ricche con menù a scelta davvero imbarazzanti per l’amalgama degli ingredienti: frittatine con cipolla e spinaci, cotechino casereccio, polenta al gratin con pancetta sudata, rape sott’aceto.