Biscotti pepe nero

Biscotti al pepe nero

I biscotti al pepe nero, prima che il titolo possa trarvi in inganno, non sono degli snack da servire con l’aperitivo ma dei dolci a tutti gli effetti. Vi basterà leggere la lista degli ingredienti per scoprire come contengano al loro interno sia lo zucchero che il miele: più chiaro di così! Il loro punto di forza, neanche a dirlo, è proprio quel vago pizzicorio che va ad invadere la bocca al primo assaggio. Non così forte, però da coprire il retrogusto del miele e della cannella, che ne viene addirittura esaltato. Io li adoro: fortunatamente non li preparo spessissimo perchè sicuramente li spazzolerei tutti da sola.

Biscotti pepe nero

Mousse di mortadella con ricotta per Natale

Le mousse salate fanno tanto festa! Oggi vi propongo quella di mortadella con ricotta, perfetta per l’aperitivo di Natale, magari da spalmare sui crostini o da utilizzare come farcia dei vol au vent. Si tratta di una crema soffice e voluttuosa, molto saporita da realizzare con la mortadella di Bologna, sinonimo di grande qualità. La mousse che ne viene fuori è altresì perfetta per dare vita a degli stuzzichini diversi dal solito e particolarmente ricercati, come ad esempio i cannoli salati, fatti con la classica cialda o più semplicemente con della pasta sfoglia. Insomma, gli impieghi della mousse sono davvero molteplici, date libero sfogo alla vostra fantasia.

 

Mortadella

Paccheri crema peperoni pepe nero

Paccheri con crema di peperoni al pepe nero

Paccheri crema peperoni pepe nero

Piatto rientrante nella tradizione mediterranea, i paccheri con crema di peperoni al pepe nero rappresentano un primo decisamente estivo che porta con sè i sapori della stagione. Io li adoro, soprattutto amo la consistenza cremosa ed avvolgente della salsa di peperoni, ottenuta in parte con l’aiuto della panna aggiunta al composto. A completare il tutto una macinata abbondante di pepe nero che non fa che esaltare il sapore dei peperoni. Nulla vi vieta, nel caso in cui non siate amanti del piccante, di ometterlo ovviamente.

Patate cacio pepe cotto mangiato

Patate cacio e pepe di cotto e mangiato

Patate cacio pepe cotto mangiato

Conoscete tutti il famoso piatto della tradizione gastronomica italiana, gli spaghetti cacio e pepe? Credo costituisca uno dei piatti in assoluto più semplici da preparare, purchè si seguano attentamente alcuni punti cruciali. Bene, in questa sede però non voglio parlarvi del primo piatto ma delle patate cacio e pepe di Cotto e Mangiato, un contorno a base di patate condito esattamente come gli spaghetti, con olio, pepe nero e pecorino, il quale, durante la cottura in forno va a fondersi regalando alle patate una crosticina croccante ed irrestitibile.

patate ripiene cotto mangiato

Le patate ripiene di Cotto e Mangiato

patate ripiene cotto mangiato

Questa ricetta proposta da Tessa Gelisio nel suo Cotto e Mangiato è davvero molto economica, oltre ad essere di semplicissima esecuzione! Inoltre, eliminando il prosciutto dalla preparazione e farcendo le patate solo con il taleggio e magari con un po’ di spezie per rendere il tutto più ricco, le patate ripiene diventano anche un’ottima ricetta vegetariana!

Proponetele come antipasto o come secondo piatto, a seconda delle occasioni, non lasciatevi sfuggire questa buonissima ricetta delle patate ripiene di Cotto e Mangiato.

petto pollo giallo festa donna

Petto di pollo in giallo per la festa della donna

petto pollo giallo festa donna

Lasciatemi mettere le mani avanti sulla festa della donna! Sarò snob ma non sono proprio il tipo da spogliarelli e varie, perdonatemi ma a volte lo spettacolo e agghiacciante: orde di donne fameliche, ubriache, molto svestite… ma ci siamo emancipate o no? Single, fidanzate o sposate è sempre un nostro diritto uscire, vestirci carine, con spacchi e minigonne mozza fiato, mica c’abbiamo la libera uscita una volta all’anno?! L’ho sempre pensata così e anche da adolescente sono sempre stata quella che l’8 marzo si chiudeva in casa dopo le 18 per evitare di mescolarsi alla folla… ma se festa della donna può voler dire una bella cena con le amiche, per ridere e raccontarsi, e stare bene insieme, allora che ce ne sia una ogni settimana! Ecco una bella ricettina per le vostre amiche: petto di pollo in giallo!

cacio pepe ricetta spaghetti anna moroni

Cacio e pepe, una ricetta per gli spaghetti di Anna Moroni

cacio pepe ricetta spaghetti anna moroni

Credo che alle ricette apparentemente più facili, meno elaborate e ricche, in realtà si debba prestare molta più attenzione per quel che riguarda il risultato finale. Ad esempio un piatto semplice come possono essere gli spaghetti cacio e pepe, facenti parte della tradizione romanesca, diventano una vera e propria opera d’arte se preparati con tutti i crismi. Pecorino romano grattugiato oltre che pepe nero in grani, questi gli ingredienti fondamentali di questo primo piatto, ma non solo, anche loro, gli spaghetti, che devono essere di ottima qualità.

alici ripiene ricetta natale

Alici ripiene, una ricetta per Natale

alici ripiene ricetta natale

Il 24 dicembre si mangia il pesce, questo lo sappiamo tutti, la Vigilia di Natale per tradizione religiosa, tramutata poi con forza in una trabordante tradizione anche culinaria, è caratterizzata da antipasti, primi e secondi di pesce. Ogni regione ha i suoi piatti tradizionali, le alici solitamente fanno parte della tavola natalizia in molte regioni e quindi oggi vi propongo questa gustosa ricettina per prepararle in un modo nuovo, ricco e delizioso: alici ripiene!

Arrosto al pepe

arrosto-al-pepe

TEMPO: 40 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: SI | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI/NO


Negli ultimi anni per me la carne è diventato un piatto molto estivo, non che io non prepari anche d’inverno, in diverse varianti, ma ho imparato ad assaporare il suo gusto più autentico durante i mesi estivi.

Frequento il mare più spesso adesso, e mi sono ritrovata in diverse occasioni a cenare con amici, conoscenti, a partecipare a qualche piccola festa, o ad accompagnare i miei genitori a incontri con i loro amici, insomma, la carne molto spesso la fà da padrona, anche se la stagione è l’estate e il pesce dovrebbe essere sempre portata principale. Con gli amici facciamo spesso la carne alla brace, che per le costolette, le salsicce, gli spiedini, la pancetta è il miglior modo di gustarla. Qualche bruschetta, un’insalata, una macedonia e l’anguria, ed ecco che la cena è pronta. La brace scoppietta e le portate arrivano calde e leggermente abbrustolite. Ottimo modo per passare le serate in compagnia.

Altre volte si utilizza il metodo “ognuno porta qualcosa”, forse un po’ più adulto, ma ogni tanto lo adottiamo anche noi tra amici. E allora eccolo lì, il roast beef freddo affettato, il carpaccio condito con olio, limone, scaglie di parmigiano e rucola, o anche la carne macinata fresca, anche quella da mangiare cruda, con olio, limone e senape.

Ecco questa ricetta è proprio adatta a un’occasione del genere, un ottimo pezzo di carne di vitello al pepe. Fresco, estivo, piccante e originale.

Il pepe: storia e tipologia di questa spezia

Il pepe, Piper nigrum, è un arbusto rampicante delle Piperacee, originario dell’ India e della Malesia, coltivato oggi nei paesi tropicali. Si differenzia in «bianco» e «nero», ma si tratta dei frutti della stessa pianta, varia solo l’epoca della raccolta. Le piccole bacche vengono raccolte infatti sia acerbe, sia a maturazione completa.

Nel primo caso, le bacche ancora verdi vengono fatte essiccare al sole e assumono così il tipico aspetto rugoso e nerastro. Nel secondo vengono private della buccia e della polpa con un processo di fermentazione e lavaggio, e il nucleo biancastro e liscio che se ne ottiene è il «pepe bianco». La differenza principale fra i due tipi è nell’aroma, più intenso nel pepe nero, più morbido in quello bianco.

Il pepe, considerato spezia piccante per eccellenza, deve il suo aroma ad un olio essenziale che si volatilizza con la macinatura, ecco perché si dovrebbe usare sempre pepe appena macinato. Inoltre questo è un sistema per ovviare ad eventuali adulterazioni della polvere (si può trovare pepe macinato, prodotto con spezie scadenti).

Ricciola al forno con patate novelle

La ricciola per me è stata una scoperta. Non amo molto il pesce con la lisca e di solito preferisco di gran lunga frutti di mare e crostacei.

Capirete quindi che qualsiasi altra forma di pesce non rientra nelle mie abitudini culinarie. L’unica eccezione che faccio è per pesce spada e tonno. Scoprire che la ricciola è un pesce d’alto mare che gli assomiglia molto è stata un’illuminazione. Anzi, aggiungo che, se acquistata fresca, ma davvero fresca, può risultare più buona e tenera dello stesso tonno.

Questa ricetta è per apprezzare la bontà della ricciola, è semplice e si fa al forno accompagnata dalle dolci patate novelle. Ideale come piatto unico, saporito per una serata tra amici, magari all’aperto, sotto un cielo stellato d’agosto.

Proviamo i Karpfelach, ravioli israeliani

Le paste ripiene, arrivate in tempi remoti dal lontano Oriente- sono i Tartari, infatti, a rivendicarne la paternità- pur tanto diffuse nelle aree continentali, non sono ancora riuscite a divenire parte integrante della cultura alimentare delle fasce costiere del Mediterraneo: l’unica eccezione sono i ravioli diffusi nelle aree ad influenza araba ed in Israele, ed è proprio una ricetta ebraica, più vicina forse ai gusti occidentali, quella che vi proporrò.

Alla base della ricetta troviamo dunque i ravioli, che secondo fonti attendibili ma non risolutive paiono esser stati inventati a Gavi Ligure nel medioevo (quando faceva parte della Repubblica Genovese) da una famiglia Raviolo, cognome che sopravvive anche ai giorni nostri: infatti a Gavi esiste tutt’oggi una “Confraternita del Raviolo e del Gavi” con tanto di divisa che ha lo scopo di propagandare la ricetta originale del raviolo.

Effettivamente i ravioli erano già adoperati nell’alto medioevo, e se è difficile stabilire storicamente una data di nascita precisa, certo è che già in Giovanni Boccaccio troviamo traccia del loro uso: “…niuna altra cosa facevano che far maccheroni e raviuoli e cuocergli…”. Vediamo ora come praparare questi robusti ravioli con ripieno di carne manzo e spinaci, ovverosia Karpfelach!

Dalla montagna fiorentina: pappardelle al sugo di lepre

Ecco un grande classico della cucina toscana in cui la lepre è assoluta protagonista. La Lepus Europaeus, che appartiene alla famiglia dei leporidi, ha dimensioni medie e forme slanciate, la testa abbastanza piccola con occhi grandi e orecchie lunghe, gli arti posteriori più lunghi e robusti degli anteriori; il corpo è lungo 45/60 cm e pesa, in età adulta, 2.5/5 Kg. La colorazione del mantello è fulvo-grigiastro con tonalità nerastre; le parti interne degli arti ed il ventre sono biancastri. Vive su terreni più o meno coltivati, boschi di latifoglie e misti.

La sua alimentazione è essenzialmente vegetale: erbe fresche e secche, frutta, bacche, semi, funghi, ghiande. Trascorre il giorno al riparo della vegetazione in un covo poco profondo che si scava con le zampe anteriori e che modella con il corpo; esce al crepuscolo e durante la notte per alimentarsi e, nel periodo dei calori, per accoppiarsi. Partorisce 3/4 volte l’anno, dopo una gestazione di 42/44 giorni, da 1 a 5 leprotti per parto; i leprotti, ricoperti di pelo, nascono con gli occhi aperti e sono in grado di muoversi dopo poche ore dalla nascita; vengono allattati per circa 3 settimane, per lo più nelle ore notturne. La maturità sessuale viene raggiunta a 7/8 mesi di età.

E adesso che sapete tutto su questo roditore, “mettetevi di buzzo buono” come si dice a Firenze, cioè armatevi di pazienza e buona volontà, perchè questa è una ricetta piuttosto elaborata ma che ripagherà ampiamente i vostri sforzi!