Foie Gras/3, la cottura

La cottura del Foie Gras: Abbiamo introdotto la preparazione del foie gras in una prima parte, e lasciato insaporire il fegato nel Porto una giornata in frigo, vediamo finalmente come cuocerlo e servirlo. Dobbiamo dunque riportarlo a temperatura ambiente tirandolo fuori un’ora prima di passarlo in forno. Scaldiamo il forno a 85° gradi centigradi. Non è molto, ma se mettete il forno più caldo vi troverete un ammasso di grasso e niente fegato.
Inforniamo la pirofila scoperta per circa una mezz’ora ma siccome ogni forno è diverso, bisogna veramente controllare la cottura poco per volta. Quando il fegato comincia a ricoprirsi del suo grasso liquefatto è il momento di controllarne la cottura. Abbiamo uno stecchino di legno col quale infilziamo il centro del fegato: se esce un succo rosato il fegato è ancora crudo. Se fuoriesce un succo incolore, il fegato è rosè (a molti piace cosi); se invece non esce più succo, ma solo grasso, il fegato è ben cotto e va subito tolto dal forno. Lo copriamo di nuovo e lasciamo raffreddare lentamente. Quando sarà a temperatura ambiente lo trasferiamo nuovamente in frigo dove soggiornerà un minimo di 5 giorni ed un massimo di 10 giorni prima di servirlo in tavola.

Dalla splendida Sardegna le impanadas di pecorino

A causa delle mie origini sarde non potevo certamente esimermi dal parlarvi delle buonissime impanadas. Chi non è sardo e non le ha mai assaggiate non sa quello che si perde, proverò comunque a spiegarvele e poi a darvi la ricetta per realizzarle. Le impanadas, o panadas, sono delle squisite tortine salate, una sorta di calzoni, che vengono preparate in molte zone della Sardegna.

Nascono però nel nuorese, e il nome in origine significa appunto palla; una palla che veniva riempita con carne d’agnello e uva passa, si conservava per giorni molto bene e veniva portata dai contadini durante i pascoli delle pecore. In origine le impanadas erano vere e proprie bombe ripiene che raggiungevano il peso anche di 1 kg, oggi invece, per ragioni più commerciali, se ne sono ridotte le dimensioni e si attestano sul peso di circa 1hg. La ricetta che vi presentiamo oggi è la versione vegetariana della classica impanadas, con dell’ottimo formaggio sardo (il link è scherzoso).

Impanadas di pecorino (ingredienti per 4 persone)

Fagottini ai gamberi, rustici al sapore di mare

Poche righe per introdurre la ricetta di oggi, un piatto o meglio una porzione da rosticceria, per usare i gamberoni in modo differente.

Anziché preparare la solita pasta con i gamberoni o un secondo, mi sono divertito a trovare qualcosa di diverso, allo stesso tempo comodo da mangiare e semplice nel gusto.

Cosa ne è venuto fuori? Ebbene non vi resta che seguire le indicazioni per preparare i Fagottini di gambero e farmi sapere la vostra opinione!

Insalata di arance e cipolla rossa di Tropea

Arriva l’estate, il tempo si fa più caldo le giornate si allungano e la voglia di mettersi in costume ci mette in fuga dalla cucina. La paura di aumentare quelle belle maniglie dell’amore che già circondano i nostri fianchi quasi ci impedisce di toccare il frigo come se potessimo ingrassare solo guardandolo.

Eppure una soluzione c’è, non serve per nulla digiunare, anzi, piuttosto che ridursi all’osso per poi riprendere solo con una fetta di pane tutti i chili persi, conviene decidersi a fare un po’ di movimento e soprattutto una sana alimentazione. Ecco quindi venirci in aiuto l’insalata, alimento ricco di sali minerali e vitamine, facile da preparare e comoda da mangiare ovunque. Insalata di arance, questa preparazione è una ricetta consigliatami da un amico un’estate fa, mentre ero in preda all’ansia da pancetta. In alternativa potreste provare anche qualche variante con il pompelmo, per esempio, per le quali valgono le stesse considerazioni nutrizionali.

Un’idea per un secondo estivo: il Pollo al limone

Una simpatica idea per una marinatura nuova che ho trovato in un libro di ricette indonesiane, fresca e molto saporita che si accosta molto bene soprattutto alle carni bianche.

Della marinatura ho già parlato in altre occasioni, ma mi fa piacere proporvi delle ricette nuove e, spero, suggestive che potete sperimentare a casa.

Marinare le carni prima della cottura è un ottimo metodo per insaporire la carne stessa, e renderla più facilmente digeribile, visto che la marinatura interagisce con le proteine e gli altri componenti della carne modificandoli e rendendoli più semplici da scomporre.

Visto che ormai siamo in estate, e lo stomaco vuole faticare il meno possibile, perché non dargli una mano facendo marinare un po’ gli alimenti? Iniziamo con il Pollo al limone.

Foie Gras/2, la preparazione

Come preparare il Foie Gras: Prima di tutto la scelta del Foie Gras crudo. Da noi, a Montreal, si trova in ogni polleria o macelleria specializzata. Sono in confezioni sotto vuoto che ne certificano l’origine e, dicono, già svenati. Scegliete un fegato d’anatra non inferiore ai 500gr (possono arrivare fino a 650-700gr circa). Deve avere un bel colore uniforme, senza chiazze o venature in superficie.

La pulizia del fegato dalle venature è una fase critica nella riuscita di un buon Foie Gras. Potete chiedere al vostro macellaio di eseguirla per voi se non ve la sentite di farlo, ma vi consiglio di verificare comunque che ogni  minima venuzza sia stata rimossa prima di prepararlo, visto che è un lavoro da fare con accuratezza.  Dovrete quindi armarvi di pazienza, di pinzette e un coltellino a lama sottile, nel mio caso di occhialini sulla punta del naso…. e ora vi spiegherò come apprettare un foie gras perfetto!

La nuova Red Bull simply cola. Bidone o vera novità tutta naturale?


Sarà presentata oggi a Roma in un party appositamente creato per il lancio del prodotto, l’ultimo nato in casa Red Bull, nota azienda leader nel campo degli energy drink. Dopo Red Bull Original e Red Bull sugar free, ecco ci siamo, anche Red Bull simply cola. In Italia dal 9 di aprile, ma ancora decisamente poco conosciuta, come dice il nome, confermato ovviamente dal sito ufficiale, la nuova cola della Red Bull sembra davvero essere un prodotto tutto naturale, fatto solamente con noci, foglie di cola e caffeina prodotta in modo naturale, con l’aggiunta di qualche aroma come vaniglia, cannella, zenzero, lime ad altri aromi (sempre naturali!).

L’operazione di marketing del nuovo prodotto vede coinvolti, per ora, solamente sette paesi: oltre all’Italia la nuova Red Bull simply cola la trovate anche in Inghilterra, Svizzera, Austria, Irlanda, Russia e, ovviamente, Stati Uniti. Ma c’era davvero bisogno di una nuova cola? C’è da dire che la Red Bull non se la sta passando affatto bene negli Stati Uniti, vi basti sapere che nel campo degli energy drink è stata soppiantata da un altro colosso, la Monster Energy, pertanto cercano ora di risalire la china con questa novità.

Spiedini di zucchina e salmone, stuzzicanti e leggeri per una cena in allegria

Sarò un fissato, ma gli stuzzichini da poter mangiucchiare pian pianino discutendo con gli amici e sorseggiando un buon bicchiere di vino sono per me una delle cose migliori da gustare insieme ai miei ospiti per passare una serata piacevole.

La cosa che penso sia più fastidiosa quando si invitano delle persone a cena è doversi alzare in continuazione da tavola per andare a controllare cosa succede in cucina. Perché invitare delle persone in casa se poi io sto per i fatti miei tra i fornelli?

Poi adesso che il caldo si fa sentire, diventa quasi una sofferenza sostare in tavola per lungo tempo, meglio qualcosa da afferrare con le dita, semplice leggera e gustosa, che riempie ma non appesantisce. Tanti assaggini, insomma, che non siano i soliti salumi o formaggi. Cosa preparare per delle occasioni di questo tipo? Provate gli Spiedini di zucchina e salmone.

Il caffè: la sua storia e la sua crema


Sono milioni gli italiani che tutte le mattine amano portare alle labbra una calda tazzina di caffè profumata, ma pochi si saranno chiesti l’origine di questa bevanda e i suoi molti usi. Molte sono le leggende sull’origine del caffè, alcune lo farebbero risalire allo Yemen, altre all’Abissinia, altra ancora all’Arabia, di certo sicuramente c’è soltanto che il caffè mano mano si è diffuso, anche in seguito alla tratta degli schiavi africani, nelle piantaggioni tropicali dell’America meridionale.

In Italia il caffè varcò il nostro confine intorno al 1600 grazie al padovano Prospero Alpino noto botanico e medico, che ne porto’ alcuni sacchi dall’Oriente. Molte sono le specie del caffè più o meno conosciute in Italia; le più note e le più apprezzate commercialmente sono:

Torta di spinaci e crescenza, una torta salata dalle mille virtù

Per le cenette romantiche o per le feste in terrazza vi suggerisco di provare la ricetta di oggi, una rapidissima e saporita torta salata che ho sperimentato qualche tempo fa.
Si cucina praticamente da sola, visto che va messa in forno, in modo tale che mentre lei cuoce voi potete stare in compagnia dei vostri ospiti, senza dovervi preoccupare eccessivamente della cucina.
È molto pratica, infatti può esser tagliata a quadratini e servita con degli stuzzicadenti, in stile finger food, o, se per caso ne avanzasse un po’, l’indomani potrete portarla in ufficio come comodo pranzo al sacco. Provare per credere: la Torta di spinaci e crescenza.

Parmigiana di melanzane alla ragusana


Le melanzane alla parmigiana sono diventate ormai un classico della cucina italiana. Molte tuttavia sono le varianti di questa ricetta, accomunate tutte da un grande gusto e prelibatezza. Dilagano le versioni light ma anche quelle un po’ meno leggere. La versione che stiamo per proporvi quest’oggi non posso certamente definirla ipocalorica, tutt’altro, ma sicuramente il palato gradirà moltissimo. In Sicilia ed in particolare nella zona di Ragusa le melanzane alla parmigiana in senso tradizionale vengono preparare con molti ingredienti, conferendo al piatto una certa sostanziosità, le provai diversi anni fa ma il mio cuore non le ha mai dimenticate.

Melanzane alla parmigiana alla ragusana
  • 6 melanzane del tipo nero allungato
  • 5/6 pomodori da sugo
  • 150gr caciocavallo ragusano poco stagionato (tipo scamorza non affumicata)
  • 100gr ricotta salata siciliana
  • 200gr prosciutto cotto
  • 3 uova sode
  • Basilico
  • Olio di arachidi per friggere
  • poca farina per infarinare le fette di melanzana
  • Sale
  • Olio extravergine di oliva per il sugo

Mozzarella in carrozza light


La mozzarella in carrozza è un piatto sicuramente godurioso ma ricchissimo di calorie, soprattutto per la presenza del fritto. E’ un piatto di origine campana ma diffusosi via via in tutta Italia. Mi ricordo ancora quando, andando a visitare la bellissima città di Verona, di cui mio padre è nativo, ci imbattemmo in una friggitoria che sfornava calde calde mozzarelle in carrozza filanti. Dopo quell’esperienza ho creduto che la mozzarella in carrozza fosse veneta in realtà era semplicemente una contaminazione gastronomica! Se la cosa che vi ha frenato fino ad ora nel fare spesso questo piatto sono state le molte calorie (600kcal. a porzione) provate a ridurle cucinandola in questo modo alternativo. Vi assicuriamo che a perderci saranno solamente le calorie e non il sapore.
Mozzarella in carrozza light (ingredienti per 4 persone)

Le Braciole napoletane al sugo

In Italia ogni regione ha le sue ricette, ma soprattutto i suoi modi di chiamare il cibo. Al sud, in particolar modo a Napoli, questa usanza di ribattezzare i piatti è una cosa molto comune. La cosiddetta braciola napoletana è uno di questi.

In Campania di solito la domenica si mangia il ragù. Quando non è possibile cucinare quello classico che prevede l’utilizzo di diverse parti della carne di manzo, è uso comune prepararlo con le braciole. E’ per questo che va fatta un’importante distinzione, perché nessuno sbagli se si trova a mangiare in una casa o in un ristorante nelle zone di Napoli.

Dimenticate la costoletta di maiale o qualsiasi altro tipo di carne arrostita cui siete abituati quando pensate alla braciola napoletana. Forse non tutti conoscono la preparazione originale di questo prelibato piatto, parente strettissimo degli involtini di carne. Semplice e gustoso, si cucina in maniera veloce e il risultato è eccezionale. Ecco di seguito la ricetta per svelare il mistero di questo tipico piatto partenopeo.