L’allegro Tocai: un bianco dal sapore deciso

Il cronista veneziano Marin Sanudo nel lontano 1500 scriveva che in Friuli si fanno i vini migliori d’Italia. Anche Napoleone, durante le soste in alta Italia, gradiva bere qualche bicchiere «di quello buono» scovato nelle cantine dei contadini friulani. La tradizione non si è mai spenta: anche oggi in Friuli si produce vino di prim’ordine, e se ne consuma molto. Dicono che vi siano più osterie in Friuli che chiese in tutto il paese. Il più diffuso tra i vini bianchi friulani è il Tocai.

Esiste anche un vino ungherese con lo stesso nome (ma si scrive Tokaji) ed è un passito da dessert, quindi dolce, senza nessuna parentela col Tocai italiano secco e fragrante. Oggi in Friuli vi sono sei zone vinicole protette dal DOC (cioè dalla Denominazione di Origine Controllata) che garantisce la massima autenticità del Tocai: Collio, Colli orientali, Grave, lsonzo, Aquileia, Latisana.



Il vitigno che produce il Tocai è sempre il medesimo, ma le differenze sottili che lo rendono distinguibile sono dovute alla natura del terreno e alle condizioni climatiche. Tutte le sei varietà di Tocai si presentano con un bel colore giallo paglierino più o meno intenso, con riflessi e sfumature verdognole. La bella tinta conferisce allegria al bevitore già prima che accosti il bicchiere alle labbra. Il suo profumo ricorda la frutta e i fiori di mandorlo; il suo sapore è asciutto, morbido e ripete con nobiltà l’aroma ammandorlato, lievemente amaro.

La sua conservazione in cantina non dà problemi immediatissimi, perché resiste bene uno e due anni. Però gustarlo nella prima giovinezza è un consiglio che danno i produttori e che confermano i veri intenditori. Se si ha in animo di berlo subito, bisogna tenere le bottiglie di Tocai in posizione verticale, mentre se si vuole conservarle per qualche mese è consigliabile la posizione orizzontale in ambiente fresco e buio.

La temperatura di consumo di tutti i Tocai è quella di cantina, cioè di 10 gradi circa. Bianco secco di forte personalità, il Tocai si accoppia con le migliori qualità di pesce (di mare o di fiume) soprattutto preparate in umido, con la zuppa di pesce, con la zuppa di rane, gli antipasti di magro, le paste asciutte e i risotti con salse a base di pesce e verdure, il risotto di funghi, e con le uova in tutte le maniere.

I Tocai di nerbo un po’ robusto e di buona alcolicità (13 gradi) possono venire abbinati ai formaggi e alle carni bianche. Naturalmente un vino così prezioso verrà servito anche come aperitivo, con le tartine di salmone o con una sottile fetta di prosciutto di San Daniele, anch’esso famoso prodotto friulano.

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