Cupcakes, dolcezza in miniatura

cupcakes cioccolato

Si chiamano cupcakes e sono mini-torte monoporzione morbidissime. E’ questo l’ultimo trend in tema di dolci, ed arriva dritto dritto dagli Stati Uniti. Celebri anche in Inghilterra le cupcakes sostituiscono i pasticcini o le torte nell’accompagnare il , ma sono ricercatissime anche per le feste di compleanno dei bambini e per le celebrazioni come i matrimoni.

cupcakes compleanno

Queste piccole torte che assomigliano a dei muffins farciti, prendono il nome dalla loro “taglia”: sono grandi come una tazza da tè. Grazie al loro essere mignon possono rappresentare bene un dolce strappo alla dieta. Utilizzate alle feste al posto della classica torta di compleanno possono soddisfare i gusti di tutti gli invitati (ognuna ad un gusto diverso!) ed essere un’idea simpatica ed alternativa per spengere le candeline: pochi giorni fa una mia amica ha festeggiato i 18 anni e al posto della torta le è stato portato un lunghissimo vassoia che conteneva 18 cupcakes, ognuna con una candelina.

Il punto forte delle cupcakes però non è la dolcezza, ma la decorazione: al pari dei bento di cui abbiamo parlato pochi giorni fa, queste minitorte possono trasformarsi in vere e proprie opere d’arte. Per quanto riguarda le ricette per prepararle vi basterà ridimensionare le dosi di una classica torta e poi usare la vostra fantasia per decorarla. Noi di Ginger vi forniremo una ricetta classica, una cupckes alla vaniglia e vi spiegheremo come decorarla semplicemente, il resto però sta a voi!

Halwa bi Tamar, tortino di datteri, fichi e noci ai fiori d’arancio

Sulla parete di una grotta spagnola, La Cueva de las Aranas, un artista preistorico ha dipinto, migliaia di anni fa, una figura umana arrampicata su delle rocce che tende le mani verso un alveare: e la pittura rupestre che ho citato non è la sola a raccontarci quanto gli uomini primitivi fossero attratti dal miele; ne esistono infatti altre, nella stessa Spagna come in altre parti del mondo.

Così il miele faceva parte – anche se saltuariamente – dell’alimentazione umana già in tempi estremamente remoti. Veniva mescolato a frutta ed a bacche per preparare, a crudo, dei semplici dolci arricchiti forse con erbe aromatiche e spezie.
Nella cucina mediterranea tradizionale – davvero tradizionale – sopravvivono ancora ricette di questo genere.

Ve n’è una, ricetta tipica di tutto il Nord Africa, in cui il gusto dolce dei datteri e dei fichi secchi è sottolineato dal contrasto con il retrogusto amarognolo delle noci mentre l’aroma rotondo e persistente del miele viene ravvivato da quello pungente dell’anice. Una ricetta le cui origini si perdono nel tempo e che si ritrova – con modifiche puramente formali – in molti altri dolci mediterranei quali i mostaccioli del meridione d’Italia o il panforte toscano: si tratta del nordafricano Halwa bi Tamar, tortino crudo di datteri, fichi e noci ai fiori d’arancio.

E finalmente é l’ora del te

tea
Ha proprietà antiossidanti, regolarizza il metabolismo e stimola il sistema nervoso. Ecco i mille pregi di una bevanda antica oggi da riscoprire. Il tè è una bevanda antichissima: già 5.000 anni fa i cinesi ne usavano le foglie per aromatizzare il riso bollito. Oggi, nel mondo se ne producono 30 milioni di quintali all’anno, soprattutto in India, Cina e Sri Lanka. I principali consumatori sono gli orientali, che gli dedicano anche veri e propri riti.
I giapponesi, per esempio, lo servono agli ospiti durante la Cha no yu (letteralmente, «acqua calda per il tè»): una cerimonia dal profondo significato spirituale che trae origine dalla filosofia zen, secondo la quale qualsiasi attività quotidiana richiede concentrazione e devozione. Il rituale si svolge in un apposito padiglione, in silenzio e con movenze lente e studiate.
E che dire del rito del tè per gli inglesi, una pausa sacra a metà pomeriggio, scandita dagli immancabili pasticcini (i più celebri sono gli scones, panini dolci accompagnati da marmellata e panna)? E allora, perché non riscopri anche tu il «tea time», il piacere di concederti un momento di pausa sorseggiando una tazza di tè? Le foglie del tè sono un concentrato di virtù salutari. Il tè contiene catechine, polifenoli dalle spiccate proprietà antiossidanti in grado di contrastare la formazione dei radicali liberi, i principali nemici delle cellule», spiega la dottoressa Evelina Flachi, nutrizionista e specialista di scienza dell’alimentazione a Milano e Roma.

Rosabella e la torta di frutta…finta

Vatti a fidare delle mamme! Delle nonne poi… Insomma, lei si era impegnata per un dolce bellissimo buonissimo coloratissimo come solo la sua mamma e la sua nonna sapevano fare…e loro la piantavano così. Non va affatto bene. Una ragazza deve poter far conto sulla sua mamma. Per non parlare della sua nonna.

Insomma se ne erano andate, una a giocare a bridge – mica a ‘uomo nero’ – la mamma, e la nonna aveva la sua lezione all’Università! E così lei avrebbe fatto una gran brutta figura con le sue amiche. Che poi erano anche un po’ snob. Una solo il biologico, l’altra solo il vegetariano, un’altra ancora biologico-vegetariano-integrale. Un vero strazio. E lei che mangiava le merendine!

La nonna, dandosi un ultimo sguardo allo specchio, le aveva dato un consiglio incredibile: “Vai al supermercato e compra una crema in busta, della gelatina in busta, frutta varia e di diversi colori, e… un pan di Spagna preconfezionato” – Aveva detto proprio così!!!! La nonna!!! – “pensa alla torta del tuo compleanno” – ma lei l’aveva fatta tutta in casa, pan di Spagna, crema ecc. – “e vai di fantasia. Tanto mica se ne accorge nessuno!” E se ne era andata. Sì, nessuno. Le sue amiche sì. Di sicuro. Ma che fare?

In fondo l’aveva detto la nonna…

Come fare i muffins? Impariamo dalla TV!

Non è necessario averli mangiati per conoscerli, infatti i muffins sono uno dei dolci che insieme alla classica american pie affollano maggiormente film e serie tv.

Dalla delicata Charlotte che in Sex and the City sforna muffins ogni qualvolta deve farsi perdonare, o nel caso in cui una delle sue amiche necessiti urgentemente di coccole, passando alle più recenti (ma sempre esistite nella realtà..) Desperate Housewives, donne indaffarate, perfette mogliettine e deliziose vicine di casa sempre pronte ad accogliere i nuovi arrivati nel quartiere con abiti e pettinature in stile “Pleasantville“.

Ma perchè l’immagine del muffin è diventato sinonimo di buoni sentimenti?
Beh, la ragione è semplice: avete mai visto un serial killer addentare un muffin prima di diventare un nuovo protagonista di C.S.I., o il Dr. House offrirne uno, magari accompagnandolo con un sorriso, ai suoi infaticabili assistenti…assolutamente no!

Il soufflè: “mai farlo aspettare, si potrebbe smontare…”

Dolce o salato che sia è sempre pieno d’arie, ma in realtà ha un cuore generoso nell’offrire sapore e fantasia, che cos’è? Ma sua maestà il soufflè naturalmente! Il segreto per un buon soufflè sta tutto nel montare il bianco d’uovo. Il trucco sta nel prepararlo in un recipiente freddo, aggiungere agli albumi qualche goccia di limone ed un pizzico di sale.

Una volta che il composto è bello bianco e spumoso, capovolgere il recipiente e se non si muove è perfetto! Qui di seguito vi suggerisco due ricette di soufflé, una salata e l’altra dolce, facili da preparare e soprattutto veloci; iniziamo con il

Soufflè alle Fave (ingredienti per sei persone):

  • 80gr di prosciutto cotto
  • 80gr di fave sbollentate e pelate
  • 60gr di pecorino grattugiato
  • 3 albumi
  • 4 tuorli
  • sale q.b.
  • burro e semolino per gli stampini

Facciamolo dolce o salato…il brunch

La prima colazione è un pasto generalmente molto trascurato…un caffè in piedi, un cappuccino di corsa, un cornetto in tre bocconi!

Perchè non trasformarla in un momento unico di convivialità e gusto almeno di sabato o domenica, quando la fretta della settimana rimane fuori dalla porta?!

Il termine brunch viene dalla combinazione di due parole inglesi: breakfast (prima colazione) e lunch (pranzo). Questo costume è molto amato da inglesi, americani e australiani i quali riprendono tale abitudine dalle luculliane colazioni che venivano preparate nelle residenze aristocratiche di campagna o meglio del countryside. In queste occasioni la colazione veniva servita dalla mattina presto sino a mezzogiorno per permettere anche ai dormiglioni di approffittare del meraviglioso buffet a base di salsiccia, pancetta fritta, salmone, uova ….

Restare giovani con il cibo: l’elisir dell’eterna giovinezza

Non esistono pozioni magiche per prevenire l’avanzamento dell’età però esistono ingredienti il cui potere di mantenere giovane è stato dimostrato e non si tratta di radici magiche o alimenti che si trovano solo in terre lontane e sconosciute, ma di alimenti che potete trovare in un qualunque alimentari.

Per la pelle: le rughe sono il segno più visibile dell’avanzare dell’età e la maggior parte delle persone le associano alla vecchiaia. Uno studio pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry ha dimostrato che il rame incrementa la crescita dell’elastina, proteina che rende la pelle capace di ritornare alla propria forma originaria. Con l’età la produzione di elastina crolla drasticamente ma mangiare alimenti ricchi di rame, come le ostriche, i funghi e le noci, può aiutarvi a rallentare questo processo e mantenere la vostra pelle elastica.

La pelle risente anche molto della disidratazione e fin dalle prime avvisaglie è bene rinfrescare il proprio organismo con frullati di frutta, succhi e minestre di verdura, soprattutto pomodori e meloni.

Per le cellule: con il passare degli anni il nostro organismo diventa sempre più suscettibile allo stress ossidativo (quando le sostanze anti-ossidanti si riducono), favorendo così la produzione di radicali liberi. Questi possono anche portare infiammazioni a livello cellulare e aumentano il rischio di malattie come il cancro.

Caffè al cardamono, la spezia dell’amore

Il cardamono (o cardamomo) è un’antica spezia originaria delle foreste tropicali dell’Oriente. La pianta da cui nascono questi semi è della stessa famiglia della pianta dello zenzero. Si dice che crescesse già nei giardini pensili di Babilonia e che fosse stata poi importata in Grecia. Quello che è certo è che sia i greci sia i romani ne facevano già uso nell’antichità soprattutto per la preparazioni di profumi.

Nel celebre “Le mille e una notte” il cardamono viene più volte citato per le sue proprietà afrodisiache ed il forte ed esotico aroma. E’ una delle spezie più costose e in India viene usato nei piatti a base di riso nei giorni di festa ed è un ingrediente del celebre caffè arabo.

Il cardamono si presenta sotto forma di capsule generalmente essicate da cui si estraggono i semi che vanno poi macinati. Il suo aroma forte va d’accordo sia con i cibi salati che con quelli dolci, come le torte al cioccolato, ma è perfetto soprattutto per insaporire tisane, té, caffè o anche cocktail. In Scandinavia ad esempio viene utilizzato per speziare i vini caldi o aromatizzare liquori ad alta gradazione, rendendoli più leggeri da bere.

Datemi un CAFFE’ e vi solleverò il mondo!

Basso, lungo, macchiato, decaffeinato, amaro, all’americana, alla turca, corretto, freddo con la schiuma… di cosa sto parlando?! Beh, se non l’hai ancora capito stai leggendo l’articolo giusto… parlo del caffè!

Il caffè è la seconda bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.
E’ quasi certo che il suo nome derivi da Caffa, una località dell’Abissinia, patria della pianta del caffè. A partire dal XV secolo si diffuse prima in Arabia, poi in Turchia ed infine in Europa. Oggi la torrefazione del caffè avviene anche in America del sud, dove si trova uno dei maggiori produttori di caffè al mondo ossia il Brasile, e in Africa centrale.

Non solo il caffè ha origini antichissime ma sembra abbia sempre avuto proprietà miracolose…
Narra un’antica storia che il profeta Maometto, provato dalle intense preghiere stesse per cadere in un sonno profondo; gli venne perciò in aiuto l’arcangelo Gabriele con una tazzona di caffè. Dopo aver bevuto la preziosa bevanda scura, al profeta venne una tale forza che non solo portò a termine la preghiera ma gliene restò abbastanza da ” disarcionare 40 uomini e rendere felici 40 donne”.

Panna cotta al cioccolato e rum

La panna cotta è uno dei dolci italiani più conosciuti anche all’estero, ha origine piemontese e la sua preparazione è estremamente semplice e veloce; questo dolce al cucchiaio può essere presentato in varie versioni e per quanto riguarda questa al cioccolato e rum, se dovesse essere sevita anche a dei bambini sarà sufficiente eliminare dalla ricetta il rum.
Il tempo di preparazione previsto è di 15 minuti oltre le 2 ore di riposo in frigorifero e le dosi degli ingredienti per 4 persone sono:

Ravioli dolci con ricotta e cioccolato per Carnevale

 

Siete amanti dei ravioli? Con il pomodoro, con funghi e salsiccia, con il pesce, con le verdure? Vi piacerebbe mangiarne anche di dolci? Eccovi serviti: ravioli dolci di ricotta.

 

Infatti i ravioli, tipico piatto italiano dalle origini antichissime, si tinge di zucchero a velo assumendo un sapore dolce e molto buono! I ravioli sono una pasta molto antica, sembra che siano stati inventati addirittura dagli antichi etruschi in quanto, dagli affreschi delle tombe nella necropoli di Cerveteri, sono state rinvenute rappresentazioni di coltelli, mattarelli, farina e rotelline simili a quella per fare i ravioli al giorno d’oggi. Di solito il modo più consueto di mangiare i ravioli (almeno nel Lazio ed in Toscana) è con ripieno di ricotta e spinaci accompagnati da salsa di pomodoro semplice o con carne di lepre o cinghiale.

 

Ma nel periodo di carnevale, in queste regioni, oltre alle classiche castagnole e frappe, siamo soliti cucinare anche questi deliziosi ravioli dolci. La ricetta è semplice e il risultato è garantito.

Té verde, varietà ed origine. Per rilassarsi e mantenersi in salute

te

Il è la bevanda più amata al mondo dopo l’acqua, consumata in tutto il mondo nelle sue innumerevoli varietà. Quando la sua storia abbia avuto inizio non è dato saperlo con esattezza, quello che è certo è che in Cina la pianta spontanea del té era già conosciuta nell’ottocento a.C, ma solo centinaia di anni dopo cominciò ad essere coltivata. Una antica leggenda narra che l’imperatore cinese Shen Nung fosse solito ristorarsi nei momenti di pausa con un recipiente di acqua di ruscello calda. Una volta era seduto all’ombra di un albero quando delle foglie caddero nell’acqua calda. Shen Nung lo assaggiò e l’insolita bevanda lo conquistò.

La pianta che da origine al té è la Camelia Sinensis, un arbusto alto al massimo quattro metri le cui foglie dopo essere raccolte possono essere lavorate in modi diversi. A seconda del tipo di trattamento che ricevono danno vita ad una diversa varietà di té.

In Giappone la varietà più consumata è il tè verde che si distingue dal té nero in quanto ne viene interrotta la fermentazione e da questo deriva il suo tipico colore verde. A sua volta i vari tipi di té verde si distinguono tra di loro a seconda della tostatura che può essere ad esempio a vapore o in recipienti di rame.

Una tisana per ogni rimedio: dallo sciamano alla…nonna!

Nelle culture primitive, quando ancora non esistevano i farmaci e i concentrati di medicinali chimici, i rimedi contro le più comuni patologie erano tutti naturali, basati su preparati a base di erbe, impacchi e infusi di vari tipi. Non solo, per curare i mali si ricorreva all’uso della magia e di particolari rituali propiziatori degli spiriti. Basti pensare allo stregone di molte tribù africane o alla figura dello sciamano, presente nelle popolazioni indiane. Si trattava di rituali specifici per ogni tipo di mediazione con le potenze sovrannaturali, dalla protezione per un viaggio alla guarigione da febbri e malattie, dal favore per la vittoria in guerra alle cerimonie di passaggio all’età adulta, tutto era inquadrato in particolari riti: sequenze di movimenti, uso di erbe dalle mille virtù, danze, invocazioni, formule magiche.

La cultura occidentale ha un corrispondente “sciamanico” nella figura della nonna e dei suoi rimedi naturali. Chi non ha mai applicato almeno una volta i rimedi alternativi proposti dalla saggezza dei nostri avi? Dal miele come lenitivo della tosse all’olio come decongestionante, alla menta come sbiancante e chi più ne ha, più ne metta.

Più di recente la medicina naturale ha fatto del curarsi con gli aromi e le erbe una vera e propria scienza. In commercio esistono vari preparati e tisane a base di erbe che propongono soluzioni e cura di numerosi disturbi: dall’insonnia alla depressione, dal metabolismo alla memoria, questi antichi rimedi sembrano fornire la chiave alla soluzione di tutti i malesseri. Vediamo quali sono le principali erbe e piante officinali impiegate dalla medicina alternativa e precisamente dall’omeopatia e i loro usi.