Jambalaya: l’estasi del peperoncino nella cucina Cajun

Se avete la possibilità di fare un viaggio negli Stati Uniti vi consigliamo di evitare i soliti itinerari turistici con il rischio di incontare altri connazionali. Affittatare un’auto con una spesa moderata, considerando il cambio euro/dollaro molto favorevole, vi darà la possibilità di scoprire un paese autentico lontano dal chiasso delle grandi metropoli. Lo stato della Louisiana e la sua incantevole città di New Orleans, una città multietnica con un’eredità culturale davvero unica.

Considerate l’origine della sua popolazione, una miscela di tradizione inglese, una forte presenza francese e dal popolo africano discendente dai primi schiavi. Pensando a questa città viene subito in mente la musica in particolar modo il Jazz, ma anche la cucina non ha mancato di farsi influenzare da questo mix multietnico che ha dato vita alla cucina cajun: la jambalaya il gumbo e la crawfish pie sono i piatti più rappresentativi di questa cultura, tipica di New Orleans, una cucina “casalinga”, delle campagne della Louisiana, alquanto semplice da preparare ma che richiede molto tempo e molta cottura e che indulge fortemente ai sapori piccanti.

Gli ingredienti base della cucina Cajun sono i gamberetti, i granchi, il pollo, il riso e tutte le spezie possibili ed immaginabili, dal tabasco, al pepe di cayenna, alle salse piccantissime, come il Roux o il File.

Kentucky Fried Chicken, il Colonnello Sanders e la ricetta segreta del pollo fritto alla perfezione

Vedete questo sorridente signore qui accanto? Si chiama Harland Sanders, amichevolmente chiamato “Il colonnello Sanders“. E’ il fondatore di una delle più famose catene di fast food, Kentucky Fried Chicken (in inglese, colloquialmente KFC). Questa azienda fu acquisita negli anni 70′ dalla Pepsi Cola, ora insieme ad altri famosi marchi del settore (Pizza Hut, Taco Bell, Long John Silver’s, All American Food) fa parte di un importante gruppo alimentare chiamato Yum!

Ma che cosa è che ha contribuito ha far diventare KFC un prodotto planetario e a distinguerlo davvero dalla concorrenza?
Senza dubbio la vendita di maggior successo è il pollo fritto (venduto anche nei caratteristici bucket, secchi). La particolarità che lo rende unico è la particolare pastella aromatizzata ottenuta con una ricetta segreta. La leggenda vuole che la formula della salsa risalga agli anni 30′ e sia stata per anni custodita gelosamente dal Colonnello Sanders nella sua auto, mentre girava per gli States. Quello che è certo è che ora si trova nella cassaforte del quartier generale della multinazionale a Louisville, in Kentucky, e vale miliardi.

Il “gran bollito”, come vuole la tradizione piemontese…

I Piemontesi lo chiamano “il gran bollito” e sono i depositari dell’autentica ricetta: 7 tagli di manzo e di vitello, altrettanti “ornamenti” come la lingua, la testina, il cotechino, la gallina, la coda, la zampa, il tutto accompagnato da almeno tre verdure (carota sedano e cipolla) più tre salse, dette “bagnet”.
Per i palati più “semplici” possiamo ridurre il numero dei pezzi, basta non tralasciare nessun tipo di carne (manzo, vitello, maiale e pollo) e seguire sempre la regola essenziale: immergere la carne in acqua bollente per poi farla cuocere lentamente per ammorbidirne le fibre… alla fine ne rimarrà comunque un brodo estremamente gustoso!

Una valida alternativa alla carne rossa, petti di pollo all’arancia e zenzero

Coloro che amano la buona cucina, ma anche tener d’occhio la salute , sanno che il pollame è una buona fonte di proteine animali ed’ è relativamente povero di grassi. Il modo migliore per trarre beneficio da questa sua caratteristica è di cucinarne la carne alla griglia, in bianco, al salto, arrosto o brasata (non fritta); eliminate la pelle del pollo prima di cucinarlo o mangiarlo, perché circa il 50% del grasso si trova nella pelle. Inoltre le parti bianche (petto e ali) contengono più proteine e meno grassi di quelle scure.

Prima di cucinare il pollo è buona abitudine sciacquarlo e asciugarlo con carta assorbente da cucina.
E’ importante asciugarlo bene, perché le spezie aderiranno meglio a una superficie asciutta. Anche quando volete cucinare il pollo al salto è importante eliminare residui di umidità, altrimenti la carne cuocerà a vapore invece che rosolarsi.