Pane più caro, proviamo a farlo in casa

Caro pane quanto mi costi! Sei sempre più caro! Eppure io sono un tuo affezionato consumatore, ti acquisto ogni giorno, non posso mangiare senza di te.

Ho letto da qualche parte che in certi posti il costo del pane è addirittura raddoppiato negli ultimi tempi, mentre il prezzo del grano ha subito un crollo vertiginoso. Non mi intendo molto di finanza, comunque mi sembrano fatti tanto assurdi da non crederci!

In ogni caso, visto che di te non posso proprio fare a meno, mio bel panino, ho deciso di farti in casa. Per chi la possiede, ho saputo che la macchina per fare il pane funziona molto bene e consente di fare diversi tipi di pane, ma per chi non ha questi mezzi tecnologici, serve olio di gomito!

Come preparare la vera polenta

La polenta è un classico della cucina italiana. Il Friuli ed il Bergamasco sono la vera patria di questo piatto fatto con farina di mais, ossia di granturco. La polenta bergamasca, tipica dei montanari, richiede lunghissima cottura, un’ora e mezza circa. La polenta veneta è invece più morbida, fatta con farina di grano più fina. Nel Veneto si fa la polenta anche col granturco bianco.

Per preparare la vera polenta è necessario il paiolo di rame ed il fuoco di legna, ovverosia un bel camino. Ai fornelli, però, può riuscire (quasi) ugualmente buona. La preparazione è faticosa, poichè occorre mescolarla continuamente, senza interruzione: ci vuole, come per tutte le cose migliori, tempo e pazienza.

I condimenti e gli accordi con la polenta sono numerosi. La combinazione più semplice è la polenta montanara col latte, ottima quella con burro fresco o fuso e formaggio oppure col solo formaggio fresco e molle oppure ancora con le uova al burro. Altri accordi classici e tradizionali: con i funghi, con la selvaggina e gli uccelletti, col pollo alla cacciatora, con gli stracotti e con gli umidi. Vediamo ora come cuocere la polenta.

Qualche consiglio per saper scegliere tra farina di grano tenero o farina di grano duro

La farina è uno degli ingredienti più utilizzato nella cucina italiana. Pane e pasta, gli alimenti base della nostra dieta sono ottenuti proprio dalla lavorazione della farina.

Per ogni tipo di alimento e per le diverse preparazioni e bene usare le differenti specie di farina che si possono trovare in commercio. Non tutte le farine, infatti, sono adatte alla preparazione del pane, ad esempio, o per fare i biscotti.

La farina, generalmente, si ottiene dalla macinazione dei cereali, in particolar modo di grano e di mais, ma si ottengono farine anche da orzo, farro, riso, avena e segale. La farina più comune, quella impiegata per la preparazione di pane e pasta, è un prodotto della lavorazione del grano.

Il latte: non solo a colazione! Ecco un’insolita variante della zuppa di cipolle

In una dispensa il latte non dovrebbe mai mancare.
Indispensabile negli anni della crescita e prezioso alleato una volta divenuti grandi, il latte, è ricco di principi nutritivi che non devono mai mancare al nostro organismo: proteine, grassi, carboidrati, sali minerali, vitamine, acqua.

Composizione del latte animale in percentuale:

Latte di …; acqua; proteine; lattosio; grassi; sali; Valore energetico

  • vacca: 87,47 — 3,51 — 4,92 — 3,68 — 0,74 — 729
  • pecora: 82,70 — 6,10 — 4,60 — 5,80 — 0,80 — 980
  • capra: 85,50 — 4,00 — 5,00 — 4,80 — 0,70 — 790

Abate Fetel, Passa Crassana, William, Decana del Comizio, Kaiser, la nostra pera preferita? Quella al cioccolato!

La pera è un frutto molto versatile, si trova tutto l’anno in quanto le diverse varietà maturano in periodi diversi e può affiancarsi a ricette sia salate che dolci. Le varietà più conosciute sono:

Abate Fétel: il frutto è grosso, la buccia è giallastra, soffusa di rosso all’insolazione. La polpa è bianca, fondente, molto succosa, zuccherina e aromatica. I frutti, molto resistenti e serbevoli, si raccolgono nella prima metà di settembre.

Passa Crassana: il frutto è grosso, la buccia è verde, gialla alla maturazione, spesso alquanto rugginosa nella zona del peduncolo. La varietà rossa è color ruggine sulla quasi totalità della buccia. La polpa è bianca, granulosa, di buon sapore. I frutti si raccolgono in ottobre e presentano un’ottima serbevolezza e resistenza.

William cultivar inglese (detta anche Bartlett): la polpa è biancastra, molto succosa, dolce-acidula, con aroma moscato caratteristico, fine, compatta. Oltre che per il consumo diretto, le pere William sono largamente utilizzate dall’industria per la preparazione di sciroppi e succhi.

Decana del Comizio: anche questo frutto si presenta grosso, rugginoso, la buccia è giallo verde, liscia, cosparsa di numerose e piccole lenticelle. La polpa è bianca, fine, fondente, succosa, dolce-acidula e aromatica. I frutti sono delicati nella manipolazione ma ben serbevoli. Si raccolgono nella prima/seconda decade di settembre e possono essere conservati in frigorifero fino a dicembre/gennaio.

Crostata di Carote, un’idea adatta per un picnic o un veloce piatto unico

Una ricettina semplice semplice per una serata, tra amici o da passare rilassatamente in casa. Non confondetevi, sembra complicata ma non lo è.
Tanti ingredienti per un piatto, che può benissimo esser considerato unico, nel senso che può, da solo, costituire un intero pasto. Per i più voraci è un ottimo secondo, e per gli amici vegetariani una nuova ricetta da provare!
Escludendo la sfumatina con il vino bianco può essere una pietanza ottima per una colazione al sacco, per una coppia che decide di passare una giornata all’aperto con i propri figli.

Torta di formaggio Emmental, le fette che uniscono Svizzera e Italia

Per favore non chiamatela cheesecake! Senza nulla togliere alla cugina americana, ma tra di loro non hanno niente in comune.

La torta al formaggio che vi propongo è un piatto salato e non dolce, come il cheesecake.
Una buona idea per un antipasto, un secondo o come finger food.

Si può mangiare in piedi e con le mani, il che la rende una pietanza ideale per i bambini che proprio non ne vogliono sapere di stare seduti a tavola e mangiare con la forchetta tra le mani.

La potete preparare per una festa e portarla già tagliata sulla tavola, sarà un’idea originale e accontenterà i gusti di tutti i vostri amici, anche di quelli che non vogliono sentir parlare di carne e simili.

Dalla Sicilia, la ricetta tradizionale delle Melanzane alla Parmigiana

Quando sento nominare le melanzane alla parmigiana, mi si affacciano alla memoria mille ricordi.
Qui da noi in Sicilia, infatti, è un piatto che va per la maggiore, soprattutto nel periodo estivo.

Gli ingredienti sono tipici dell’estate, anche se la parmigiana non è propriamente un pietanza leggera, adatta al caldo. Ma nei mesi di luglio ed agosto, la tradizione impone che i piatti più serviti in tavola siano gli spaghetti con la salsa e le melanzane fritte e la parmigiana.

Ogni buona nonna ha tramandato alla propria figliola la ricetta segreta della sua parmigiana. C’è chi mette le uova sode, c’è chi usa del prosciutto cotto, c’è chi, invece, li mette entrambi.

Sacher torte all’ italiana: bontà austriaca con un gusto mediterraneo

Il sedicenne Franz Sacher, capostipite della omonima famiglia di albergatori, era a servizio del principe Metternich come apprendista cuoco da due anni. Il principe amava stupire i suoi ospiti con piatti sempre nuovi. Per un pranzo molto importante ordinò di inventare una torta nuova e toccò proprio a Franz, che sostituiva lo chef malato, a creare questo dolce con i pochi ingredienti che aveva sottomano. Il successo di questa torta di cioccolato fu enorme e ben presto divenne famosissima in tutta l’ Austria.

Ma col successo nacque una disputa legale che durò sette anni: la guerra dei “dolci sette anni“. Il litigio verteva su chi aveva il diritto di fregiare questa torta col nome Sacher, l’albergo Sacher o il pasticciere Demel che aveva comprato da Eduard Sacher, nipote di Franz, il diritto di mettere nella sua torta di cioccolato, leggermente modificata da quella di Franz, il sigillo ” Originale Sacher torte“. Dopo ben sette anni l’albergo Sacher vinse la causa. Questa torta la cui ricetta originale è segreta, viene sempre servita nell’albergo Sacher di Vienna ed è senza dubbio il dolce viennese più famoso al mondo.

Una curiosità: nel 1987 Nanni Moretti fonda con Angelo Barbagallo la Sacher Film, casa di produzione cinematografica, con l’intento di dare spazio ad un cinema impegnato realizzato da autori nuovi. Il nome si ispira ad uno dei suoi dolci preferiti, la Sacher Torte appunto, citata prima in Sogni d’oro e poi nel film Bianca, nel quale Michele Apicella durante una cena apostrofa uno dei commensali che afferma di non conoscere la Sacher torte con la frase divenuta famosa: “Continuiamo così, facciamoci del male!”. E per continuare su queste dolci note la redazione di Ginger vi presenta una variate della tradizionalissima torta viennese per continuare a farci del male…
Torta sacher modificata (Ingredienti per 6/8 persone)

Zuppa di cipolle con polpettine al formaggio

La zuppa di cipolle è un piatto tipico di molti paesi europei. Diffusissima in Francia (la soupe a’ l’onion) ma conosciuta sotto altre vesti anche in Italia. La ricetta che presentiamo oggi è una zuppa tipica della Toscana, la mangio spesso ogni qual volta mi reco nelle zone adiacenti il Monte Amiata come la deliziosa Abbadia San Salvatore o la più caratteristica Radicofani. Ho dovuto superare un certo scetticismo iniziale prima di provarla, in quanto, non amando i sapori eccessivamente forti ed i piatti troppo pesanti pensavo che non sarebbe stata di mio gusto. Niente di più sbagliato invece: la zuppa va servita calda proprio per esaltare tutta la sua delicatezza, il suo sapore gradevole unito alle polpettine di formaggio.
Zuppa di cipolle con polpettine di formaggio (ingredienti per quattro persone)
  • 8dl di brodo di dado
  • 400gr di cipolle bianche
  • 60gr di burro
  • 60gr di farina
  • 100gr di formaggio gruviera grattugiato
  • 1 tuorlo d’uovo
  • qualche cucchiaio di farina (per spolverizzare le palline)
  • 3/4 di 1 di latte

Come preparare i peperoni ripieni

Il peperone, che appartiene al genere Capsicum della famiglia delle Solanacee, è un ortaggio originario delle regioni tropicali e subtropicali dell’America Centrale. La fioritura avviene continuamente da maggio a settembre ed è perciò possibile trovare nello stesso momento sulla pianta frutti acerbi e maturi. I peperoni sono inoltre molto variabili per colore, spessore, forme, dimensioni. Quelli verdi sono i peperoni raccolti prima della piena maturità; se fossero lasciati sulla pianta diventerebbero gialli o rossi secondo la varietà. Quelli rossi hanno una polpa croccante, zuccherina e spessa mentre i gialli sono teneri e succosi.

Ci sono peperoni dolci e peperoni piccanti (peperoncini), alcuni primaticci altri tardivi. Il sapore più o meno piccante dei peperoni è dovuto alla minore o maggiore presenza di capsaicina, contenuta sia nella polpa che nei semi. Il peperone è ricchissimo di vitamina C e di vitamina A, soprattutto quello maturo, di colore rosso o giallo.

Quali che siano le preparazioni, i peperoni vanno sempre liberati dal peduncolo, dai semi interni e dal torsolo. Per molte preparazioni i peperoni devono anche essere liberati dalla pellicina esterna, che si toglie facilmente dopo averli fatti leggermente bruciacchiare nel forno caldo, o alla fiamma tenendoli infilati su una forchetta. Questa bruciacchiatura è quasi una cottura e per certe preparazioni è anche sufficiente. La ricetta coi peperoni che presento oggi è una ricetta tipicamente meridionale: peperoni ripieni!

Un’idea simpatica che mette tutti d’accordo, le polpette vegetariane

Sono sempre di più le persone che diventano vegetariane per una propria scelta di vita, e capita spesso che invitando degli amici a cena ci possa essere qualche vegetariano. In queste occasioni servono sempre delle ricette nuove e un po’ originali per non proporre sempre i soliti piatti.

È altrettanto vero che spesso per necessità o per il semplice gusto di cambiare desideriamo allontanarci un po’ dalla carne e cercare di spostare la nostra dieta su verdure e pesce.

Per tutte le diverse esigenze e necessità è possibile sostituire la carne con le verdure, facendo attenzione però a consumare tutti i vari tipi di vegetali e simili per garantire al nostro organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno.

Minestrone alla ligure: un aiuto per restare in linea con gusto

Personalmente faccio parte di quella cerchia assai numerosa di persone che non sono mai riuscite a portare a termine una dieta anche se, fortunatamente, nel mio caso non è mai diventato un problema. Mi sono però fatta un’idea sul perchè sia molto spesso difficile seguire un regime alimentare ferreo e la risposta che mi sono data è quanto mai banale:i piatti proposti sono a dir poco insipidi e non tengono conto delle stagioni!

Normalmente è più difficile stare a dieta in inverno perchè le temperature da brividi ci fanno preferire un bel piatto di pasta fumante piuttosto che un’insalatina scondita con pomodori al sapore d’acqua e qualche carotina ghiacciata… non che non piaccia una bella insalata mista, ma quando la verdura ha il sapore della verdura e fuori ci sono più di 2°!

Non c’è bisogno di mangiare come in ospedale per dare un freno all’ago della bilancia, basta dosare con criterio e non eccedere con i condimenti, magari trovando dei validi ma soprattutto gustosi sostituti: ci sono alcuni dolci, ad esempio, dove il burro può essere sostituito con lo yogurt lasciando inalterato il gusto.
Ma come si può arrivare al dolce senza aver già occupato le 1200 kcl previste? Ecco che entra in gioco il minestrone, eccezionale alleato della linea e validissimo aiuto contro il freddo invernale.

Minestra di mattoncini di ricotta

Una volta si diceva che la minestra era la biada dell’uomo; oggi i medici consigliano di mangiarne in giuste porzioni per non dilatare troppo le stomaco e lasciare la prevalenza al nutrimento di proteine di carne, le quali rinforzano la fibra, mentre i farinacei, di cui le minestre ordinariamente si compongono, risolvendosi in tessuto adiposo, la rilassano. ( Fonte Artusi)

A questa teoria non contraddico mi riservo però di esprimere questo parere: una buona minestra può valere da piatto unico, essere molto gradita al palato e riscaldare anche serate un po’ troppo fredde. A questo riguardo la ricetta che presentiamo è estremamente ipocalorica, ricca di proteine e di lipidi e carente di glucidi. Queste caratteristiche, assieme alla ricchezza di amminoacidi essenziali, calcio, fosforo e vitamine del gruppo B la rendono ottima in caso di dieta ipocalorica- ipoglucidica.
Minestra di mattoncini di ricotta (ingredientio per sei persone)
  • 200gr di ricotta fresca vaccina
  • 30gr di parmigiano
  • 2 uova
  • q.b. di noce moscata e scorza di limone
  • 1,5lt di brodo di pollo