Insalata dal sapore sfaccettato ed esotico

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TEMPO: 20 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Può essere divertente inventarsi sempre nuove ricette per le insalate, anche perchè quando fa molto caldo diventa quasi una necessità nutrirsi con qualcosa di fresco ma che sia allo stesso tempo sostanzioso per darci le energie di cui abbiamo bisogno per continuare una giornata torrida, ma comunque sia impegnata.

E’ molto interessante cucinare con la frutta. Le insalate, in verità, sono il passo più semplice per avvicinarsi a questo mondo che mescola sapori dolci e salati, consistenze diverse, e questa variante è anche piuttosto particolare.

Il pompelmo è un frutto voluminoso, tondo, che può avere la polpa rosa, chiara e anche rossa, e non ha alcun seme. Il suo sapore è acre, ma non come quello comune degli agrumi. Ha origini indiane e in Italia viene coltivato in Sicilia, Calabria e in minor misura anche in Liguria. E’ molto nutriente e ha un’azione positiva depurante, sul sangue e sull’apparato digerente. Contiene vitamina A, B, C, flavonodi, pectine ed è molto ricco di fibre.

Al contrario del pompelmo, che spesso viene inserito nelle diete proprio per le sue qualità purificanti, l’avocado è un frutto molto grasso. Va quindi consumato non molto spesso e non in dosi eccessive. La maggiore coltivazione e produzione di avocado è negli Stati Uniti, dove ne esistono circa 20 varietà. Il frutto contiene vitamina B e potassio, e in più ha buone caratteristiche antiossidanti, visto che possiede anche vitamina E e glutatione. In più contiene anche una sostanza, il beta-sitosterolo, che abbassa i livelli di colesterolo nel sangue, aiutando a prevenire le malattie cardiovascolari. Peccato che non sia adatto alla linea!

Insalata all’Acetosa

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TEMPO: 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


L’acetosa (Rumex Acetosa) è una pianta erbacea perenne, che si sviluppa lungo tutta la penisola italiana. Si presenta con un alto fusto eretto, le sue foglie sono di due tipi: quelle che si trovano alla base dello stelo  sono ampie, e hanno la forma di una lancia, quelle che sono invece all’estremità della pianta sono più strette e lunghe. Emanano un odore piuttosto caratteristico, acidulo, che corrisponde al loro sapore.  I fiori sono di colore rossiccio, la loro fioritura inizia in primavera e prosegue poi per tutta l’estate. Il frutto è anch’esso di colore rosso, è ricoperto di petali, che a loro volta hanno un colore rosso ruggine.

La pianta contiene Vitamina C, ferro, acido ossalico e ossalato di ferro. Ha proprietà diuretiche, lassative, antinfiammatorie e rinfrescanti, e le sue foglie possono essere utilizzate fresche, oppure le  sue virtù benefiche vengono sprigionate anche se si consumano infusi e decotti. Grazie a queste sue proprietà depurative e drenanti viene utilizzata per curare l’acne e la pelle grassa, per le punture di insetti e in caso di alitosi e anche di eccessiva sudorazione.

In cucina l’acetosa può essere utilizzate come gli spinaci o come altre erbette, pulita, lessata e poi condita o ripassata in padella, oppure le foglie cotte possono essere aggiunte alle minestre. Fresche invece, sempre ben pulite, possono essere utili per insaporire delle insalate, o anche utilizzate per farcire delle frittate ad esempio. Inoltre si può ricavare una purea, cuocendo le foglie e passandole, che poi va utilizzata per accompagnare pollame e pesce. Unica cosa da tenere ben presente è che il sapore dell’acetosa è piuttosto acido, quindi quando la unirete alle vostre preparazioni culinarie donerà questa caratteristica al vostro piatto.

Marmellata di Giuggiole

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TEMPO: 2 ore circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI:SI


Le giuggiole sono frutti ormai dimenticati. La pianta su cui crescono si chiama giuggiolo, può arrivare anche a 12 metri di altezza ed è rinoscibile per i suoi rami irregolari e spinosi. Non è facile trovare giuggioli in giro, sono sempre stati coltivati in ambito familiare, e adesso pare si possano trovare principalmente in due zone d’Italia, Arquà Petrarca, un piccolo borgo medievale in provincia di Padova, e sui Colli Euganei.

A vederle sembrano delle olive, dal colore rossastro, quando maturano hanno una polpa porosa e compatta, simile a quella della mela, e sono estremamente dolci, tanto che Erodoto le paragonò ai datteri, e citava già allora il famoso vino che si produce da esse, arrivato fino a noi e conosciuto come brodo di giuggiole. Questo succo è infatti talmente dolce da aver dato orgine al modo di dire che tutti conosciamo sciogliersi in brodo di giuggiole,  ovvero essere in una situazione di piacere e gioia, una specie di pace dei sensi!

E’ un peccato aver perso la conoscenza e l’utilizzo delle giuggiole, visto che nascondono molteplici utilizzi. In cucina, oltre al brodo, possono essere consumate fresche, e sono davvero buonissimi se mangiate al punto giusto di maturazione, sode e dolcissime, e poi danno vita a una buonissima marmellata. Contengono un’altissima dose di Vitamina C e sono anche molto famose per il loro utilizzo, in forma di infusi, decotti o sciroppi, per curare tosse, raffreddore e altre patologie dell’apparato respiratorio.

Il kiwi: un pieno di energia senza calorie!


Un piccolo frutto dalle molteplici proprietà. Nella verde polpa del kiwi sono racchiusi preziosi nutrienti, prima fra tutti la vitamina C, in grado di fornire al nostro organismo l’aiuto necessario per difendersi da virus e batteri e per combattere la fragilità capillare. E’ sufficiente mangiare un kiwi al giorno per superare la quantità giornaliera raccomandata dalle tabelle ufficiali. Il kiwi contiene anche vitamina E (potente antiossidante), B1, B2, PP, nonché fibra alimentare, sali minerali e oligoelementi come fosforo, potassio, magnesio, calcio, rame e zinco.

Un ottimo e salutare spuntino per chi ci tiene a restare in forma, per chi pratica sport (fornisce energia immediata), per le donne in gravidanza (contiene acido folico), per gli anziani (per l’alto contenuto di flavonoidi, dal potere antiossidante) e per chi vuole perdere peso (la pectina dà senso di sazietà e con poche calorie: da 44 a 52 ogni 100 g). I primi ad apprezzare la succosa polpa del kiwi sono stati i cinesi. Oltre 700 anni fa il frutto era considerato una prelibatezza dagli imperatori, che gli attribuirono il nome di Yangtao, in onore del fiume che scorreva lungo la valle in cui erano coltivati, lo Yang-Tse.

Dissetiamoci con il carcadè

Dissetiamoci con il carcadè

Ho conosciuto questa bevanda molti anni fa in Egitto e da quando sono tornata non è mai mancata nella mia dispensa. Il Carcadè è ottimo come sostituto del (non contiene sostanze come la caffeina o teina) ma è anche molto dissetante se bevuto freddo con una fettina di limone. E’ riconoscibilissimo per il suo colore rosso, appena violaceo, che deriva dal colore dei fiori della pianta da cui è tratto.

Il Carcadè infatti si ottiene dai fiori di un arbusto che nasce spontaneamente in Africa. Le sue proprietà rinfrescanti gli africani le conoscono dai tempi dei tempi infatti durantre i lunghi viaggi nella calura era abitudine tenerne un fiore secco in bocca. In Italia questa bevanda è arrivata dopo la prima guerra etiopica ed ha conosciuto subito un enorme successo, favorito anche dalla campagna coloniale fascista e dal divieto di consumare prodotti non italiani (l’Eritrea era colonia italiana).

Negli anni seguenti è un po’ scomparso dalle abitudini degli italiani, nascosto nelle erboristerie o nei ricordi di chi tornava dalla vacanza sul Mar Rosso. Da qualche tempo a questa parte invece il carcadè è tornato prepotentemente in voga, consigliato anche dai diuretico e ricco, ricchissimo di vitamina C, basti pensare che ne possiede il doppio di un’arancia.