Come usare la pasta del giorno prima

Non so voi, ma a me succede spesso di non sapermi regolare sui quantitativi di pasta da calare per poter fare delle porzioni adeguate, con gli spaghetti esagero sempre perché, ogni volta, quando li vedo crudi, mi sembrano sempre pochi, ed allora ne aggiungo puntualmente un altro po’, risultato: vengono dei piattoni esagerati e il condimento non è mai sufficiente.

Così mi capita che a tavola, fatte le porzioni, ne restano una o due di troppo, e non sono in grado di gettarle nella spazzatura, il gesto di buttare il cibo lo vivo con difficoltà, mi sembra di fare un torto a chi non se lo può permettere. Conservo, quindi, la pasta avanzata in frigorifero pensando di mangiarla il giorno successivo.

Ho provato spesso a riscaldarla in padella con un po’ d’olio, ma non è lo stesso che mangiare la pasta appena fatta, o diventa eccessivamente “croccante” o, se per caso, il giorno prima, è stata scolata un po’ troppo tardi, diventa uno di quei papponi stile americano.

Come fare il White Russian: dalla Russia di Lebowsky con amore

Quando a fine serata, dopo una bella cenetta in compagnia, accompagnata da del buon vino e conclusasi con un bel dessert innaffiato dal liquore o dal distillato che meglio gli si accosta, dopo una passeggiatina, ho voglia di bere un ultimo bicchierino prima di ritirarmi per andare a letto, penso al Grande Lebowski: il “Drugo”. Al secolo Jeff Bridges, che in questo film interpreta un fricchettone disoccupato che per impegnare le sue giornate gioca a bowling e si prepara dei White Russian. Così so subito cosa prendere da bere.

Il White Russian, tra i cocktail, è classificato come un after dinner, il cui ingrediente principale è la Vodka, e, a parer mio, mai appellazione è stata data più saggiamente. E’ una degna conclusione ad una piacevole serata, non troppo dolce, con dei richiami al profumo e al sapore del caffè e la morbidezza della crema di latte.

Il nome di questo cocktail, ha una doppia sfaccettatura; oltre, al chiaro riferimento al colore ed all’ingrediente principale, la Vodka, il sottile significato di White Russian, tradotto Russo bianco, fa riferimento ai Bianchi, e cioè gli anti-bolscevichi della guerra civile russa.
Il nome nasconde quindi un celato riferimento politico, visto, tra le altre cose, che il White Russian è stato inventato per un ambasciatore americano nel periodo della guerra fredda.

Come si fa un cocktail? Mixando arte sopraffina ed antiche tradizioni

Siamo abituati ad andare nei pub e scegliere, se quella sera non abbiamo voglia di una birra, un fresco e dissetante cocktail, nessuno però pensa al lavoro che c’è dietro la sua preparazione; per fare un cocktail si devono seguire precise regole, si devono fare le cose in modo giusto e bisogna avere a disposizione tutti gli ingredienti adatti conservati come stabilito, sapere con precisione la quantità di liquido da versare e quando versarla.

L’occupazione di barman quindi non è del tutto facile come sembra, anzi le persone che lo fanno di mestiere devono avere una tecnica sopraffina e negli ultimi anni è nata anche una nuova figura davvero affascinante per chi la vede in azione ed è quella del bartender cioè quel barman specializzato nello show e nell’intrattenimento del cliente che crea nel locale un’atmosfera allegra, serve i cocktail con versaggi multipli mentre gestisce contemporaneamente quattro bottiglie che a turno volano in aria sulla sua testa. Se siete interessati a questo mestiere alternativo troverete benissimo dei corsi specializzati che vi faranno diventare esperti del settore.