Bagna Cauda Day 2018, dal 23 al 25 novembre in Piemonte

Tutto pronto per il Bagna Cauda Day 2018, la tre giorni dedicata al tipico piatto piemontese. L’appuntamento è fissato il 23, 24 e 25 novembre 2018 quando la bagna cauda tornerà protagonista di tanti menù dedicati in numerosi locali piemontesi. Il Bagna Cauda Day è un evento organizzato dall’Associazione Culturale Astigiani che coinvolge migliaia di persone ogni anno da sei anni a questa parte. 

I locali aderenti all’iniziativa, ben 150, proporranno tanti menù unici con un fisso pari a 25,00 € e per i bambini 10,00 €. Il piatto verrà servito secondo la tradizione, “come Dio comanda”, quella tradizionale), “eretica”, con poco aglio, “atea”, senza aglio.

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McDonald’s assume, cercasi 40 addetti alla ristorazione in Piemonte

 McDonald’s sta selezionando 40 figure di addetti alla ristorazione, veloce hostess e steward che possano lavorare a contatto con il pubblico e che saranno inseriti all’interno del nuovo punto vendita che sarò aperto a Chivasso, in provincia di Torino.

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A occuparsi della selezione, McItalia Job Tour, l’evento itinerante per la selezione del personale dell’azienda per le nuove aperture in tutta Italia, è alla ricerca di 40 figure che saranno inserite nella nuova sede di Chivasso, in provincia di Torino. 

Dolce polenta ricetta piemontese

Dolce polenta, ricetta piemontese

Tipico delle regioni del Nord Italia, del Piemonte in particolare, la dolce polenta è un dessert ricco ed appagante nel quale, la farina di mais viene arricchita da uvetta, zucchero e cannella. Il composto che viene fuori in seguito alla cottura della farina di mais nel latte bollente viene poi servito in delle coppette e spolverato con poca cannella. Da tradizione viene poi servita irrorata con del latte caldo e gustata subito.

Dolce polenta ricetta piemontese

Expo2015: nel Cluster Cacao protagoniste Modica, Perugia e Torino

Modica, Perugia e Torino saranno tra i protagonisti, nell’ambito di Expo2015 ed insieme ad Eurochocolate, del Cluster Cacao e Cioccolato, il padiglione dedicato al prezioso cibo degli Dei, all’interno del quale sarà possibile trovarle nell’area Distretti Italiani del Cioccolato. Città che rapprentano l’Italia del Cioccolato, durante l’evento avranno modo di promuovere il proprio territorio e di fare la propria parte nell’ambito della riflessione sul tema dell’alimentazione promosso da Expo2015.

Expo2015 Cluster Cacao protagoniste Modica Perugia Torino

 

Sapori Alto Piemonte Borgomanero 1 2 settembre 2012

I Sapori dell’Alto Piemonte, a Borgomanero l’1 e 2 settembre 2012

Sapori Alto Piemonte Borgomanero 1 2 settembre 2012

Si svolgerà l’1 ed il 2 settembre 2012, a Borgomanero, e più precisamente nel centro storico della cittadina novarese, I Sapori dell’Alto Piemonte, manifestazione enogastronomica di successo che avrà luogo nel primo week end di settebre, in concomitanza con la sessantaquattresima edizione della Festa dell’uva. I sapori dell’alto Piemonte è una mostra mercato che unisce una serie di degustazioni, di pranzi edcene, di prodotti tipici, messi a disposizione della bravura di artigiani e artisti delle provincie piemontesi.

cucina piemontese peperoni piemontese

Cucina Piemontese, i Peperoni alla piemontese

cucina piemontese peperoni piemontese

Esploriamo la favolosa cucina della meravigliosa terra in cui viviamo. Per un po’ mi dedicherò alla cucina regionale italiana, fantastico viaggio virtuale che mi permetterà di percorrere lo Stivale da Sud a Nord transitando ad Est e ad Ovest. Nessun ordine logico nel descrivervi le ricette, i piatti saranno scelti umoralmente, in base a quello che più stuzzica il mio interesse in quel dato giorno! In questo viaggio, cari amici lettori, vorrei avere anche la vostra collaborazione. Sarei infinitamente grato, infatti, a tutti coloro che mi presentassero e suggerissero ricette e piatti tipici del loro territorio, così da approfondire ancor di più la mia conoscenza sulla cucina italiana. La proposta di oggi sono i Peperoni alla piemontese.

Villanovetta di Verzuolo: seconda “Sagra del contadino” a base di bagna caoda e porchetta di Tarcisio

 

Verzuolo è un comune del piemontese in provincia di Cuneo: meno di 7 mila abitanti, all’ultimo censimento ne contava 6235. 26,20 kmq di superficie, 420 metri di altitudine, due frazioni – quelle di Falicetto e Villanovetta – e tre borghi – Chiamina, San Bernardo e Pomerolo. Collocato a 60 km da Torino e 25 km da Cuneo, le origini del paesino risalgono a tempi protostorici, come testimoniano alcune pietre incise risalenti all’età del Bronzo ritrovate sulla collina che domina l’abitato. Testimonianze di età romana e longobarda è con il Medioevo che Verzuolo comincia ad assumere una fisionomia propria e definita, diventando un nucleo urbano sviluppato sulle pendici della collina e ben articolato con chiesa, castello, ala del mercato, porta di accesso al borgo e una propria struttura comunale data dagli statuti.

Curarsi con l’aglio: la bagna cauda

Nel corso dei secoli, l’aglio, dal latino Allium Sativum è stato usato per curare numerosi malanni, più o meno gravi.
Alla luce dei moderni studi, per alcuni di questi, come la caduta dei capelli, l’epilessia o addirittura la sterilità non si è riusciti a spiegarne l’utilizzo, dal momento che non darebbe nessun risultato.

Ciononostante, negli ultimi 50 anni è stato provato che l’aglio, è utilissimo nella prevenzione e nella terapia contro alcune malattie fortemente debilitanti come l’arteriosclerosi ed i problemi cardiovascolari, inoltre rappresenta un utile alleato per chi soffre di pressione alta e tonifica il muscolo cardiaco.
Ma questi sono solo alcuni dei molteplici effetti positivi che derivano dall’uso costante e metodico dell’aglio: i principi attivi dell’aglio, infatti, vengono trasportati per tutto il corpo umano tramite il sangue entrando in contatto con gli organi principali ed esercitando la sua attività antibatterica, disinfettante e diuretica.

Castelmagno, principe dei formaggi piemontesi

castelmagno

Il castelmagno è un celebre formaggio tipico della regione Piemonte. Il suo nome deriva da un santuario dedicato ad un soldato romano, che si chiamava appunto Magno, il quale venne perseguitato sulle montagne della zona in cui viene prodotto oggi questo formaggio. La produzione di questa specialità riguarda la provincia di Cuneo ed in particolare tre comuni, Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana. E’ un formaggio a pasta semidura, prodotto con latte vaccino e, in percentuale minore, anche ovino e caprino. La sua storia ha avuto inizio probabilmente nell’anno mille, ma le prime notizie che lo riguardano sono del tredicesimo secolo, quando gli abitanti di quella che è ora la provincia di Cuneo lo usavano per i pagamenti.

Durante la lavorazione del formaggio il latte viene fatto salire alla temperatura di 37-38 gradi a cui viene poi aggiunto caglio liquido. Viene poi fatto riposare per almeno 30 minuti ed avvolto in un telo, pressato ed appesso per 12 ore circa a sgocciolare. In seguito passa dai 2 ai 5 giorni in un recipiente di legno. Quindi viene rimescolato, ripressato e rilasciato a riposare per un massimo di altri 3 giorni, questa volta in fascere. Il periodo di stagionatura va dai 2 ai 5 mesi che le forme passano in vere grotte naturali.

Il castelmagno ha un sapore forte, soprattutto se molto stagionato. E’ diventato un prodotto di origine protetta dal 1996 ma questo non ha evitato che si diffondessero imitazioni meno curate. Per gustarlo al meglio la soluzione migliore è un bel giro tra i caseifici della Alta Valle Grana, magari in compagnia di una bottiglia di Nebbiolo!

Il “gran bollito”, come vuole la tradizione piemontese…

I Piemontesi lo chiamano “il gran bollito” e sono i depositari dell’autentica ricetta: 7 tagli di manzo e di vitello, altrettanti “ornamenti” come la lingua, la testina, il cotechino, la gallina, la coda, la zampa, il tutto accompagnato da almeno tre verdure (carota sedano e cipolla) più tre salse, dette “bagnet”.
Per i palati più “semplici” possiamo ridurre il numero dei pezzi, basta non tralasciare nessun tipo di carne (manzo, vitello, maiale e pollo) e seguire sempre la regola essenziale: immergere la carne in acqua bollente per poi farla cuocere lentamente per ammorbidirne le fibre… alla fine ne rimarrà comunque un brodo estremamente gustoso!