La 16° sagra del Cavolo Verza, a Montalto Dora dal 9 al 13 novembre

16° sagra Cavolo Verza Montalto Dora 9 13 novembre

Tra le tante iniziative autunnali del Piemonte,  si terrà dal 9 al 13 Novembre a Montalto Dora la 16° Sagra del Cavolo Verza. Un evento nato dall’idea di valorizzare e rilanciare un prodotto, il cavolo Verza appunto, il quale negli anni venti e trenta era conosciuto in tutto il Piemonte, la Valle d’Aosta ed anche la Lombardia. Per anni ha costituito il fulcro dell’economia di questo piccolo paese Piemontese. Ingrediente fondamentale per la preparazione della zuppa ‘d pan e còj, una zuppa preparata con la verza ed il pane rappreso, i cavoli verza di Montalto Dora si contraddistinguono per il loro gusto eccellente e per la loro qualità. L’amore per una alimentazione sana e genuina ha fatto si che la coltivazione del cavolo verza sia tornata agli albori, tanto da voler dedicare a questo ortaggio una sagra della durata di ben 5 giorni.

Sapori piemontesi per il Natale: i peperoni in bagna cauda

La bagna cauda è un antipasto tipico della cucina piemontese, perfetto per il Natale. Anticamente veniva usato l’olio di noci che oggi è quasi introvabile.  La bagna cauda subisce leggere varianti da valle a valle: a Nizza Monferrato e in tutta la valle del Belbo, si usa tritare l’aglio molto fine, cuocendolo poi lungamente. Sempre nel Monferrato alcuni, dopo avere unito olio e acciughe, aggiungono mezzo bicchiere di Barbera. Nell’albese invece si usa pestare l’aglio; i contadini utilizzano a tavola l’eventuale avanzo di bagna cauda strapazzando in essa delle uova. Oggi vi propongo un antipasto a base di peperoni, semplicissimo da preparare e gustoso. Vi basterà cuocere i peperoni arrostendoli nel grill del forno, quando l’esterno del peperone sarà diventato nero e bruciacchiato arrestate la cottura. Spellate i peperoni e conditeli con la bagna cauda. E’ un piatto saporito e molto economico e queste prelibatezze della tradizione, specie in tempi di crisi, tirano su di morale e scaldano il cuore, perchè ci permettono di assaporare questi antichi sapori di una cucina che ancora si esprime saldamente.

La bagna cauda deve essere consumata molto calda. Per questo motivo viene lasciata al centro del tavolo da pranzo posando, su un apposito fornello, il suo contenitore di terracotta che ha la forma di una piccola padella abbastanza profonda con manico. Se desiderate rievocare l’antico sapore dell’olio di noci, provate ad aggiungere due gherigli di noce schiacciati,  privi della loro pellicina.

Montalto Dora (TO): “XIII Sagra del Cavolo Verza” dal 21 al 26 novembre

La “Sagra del Cavolo Verza”, in svolgimento a Montalto Dora, località del canavese, dal 21 al 26 novembre è uno degli eventi più attesi e partecipati del calendario socio-culturale piemontese. Chi lo odia fin da piccolo, chi ne assapora solo la particolare varietà dei crauti che ottimamente si sposano con wurstel e senape, chi ne declama l’utilizzo tradizionale milanese sottoforma di cassoeula – piatto unico invernale legato al culto di sant’Antonio, essendo il 17 gennaio momento convenzionale della fine della macellazione dei maiali, e a base di verza e parti meno pregiate del maiale -, una cosa è certa: il cavolo rimanda in maniera evidente alla vita agreste dei ceti meno abbienti e legati indissolubilmente ai prodotti della terra.

La tartrà piemontese, scopriamo le origini di questa ricetta regionale

La tartra o tartrà è una specie di budino salato, preparato con ingredienti poveri e di semplice esecuzione. Le sue origini si perdono nella storia della cucina piemontese: tra gli storici della gastronomia è opinione diffusa che la tartrà sia nata dall’incontro tra la abitudini alimentari saracene e le nostre in un’epoca compresa tra il 900 e l’anno mille.

Oggi in molti ristoranti della regione viene servita come un antipasto raffinato, magari arricchito con salse ed ingredienti diversi, ma in origine era un piatto unico, consumato nelle cascine, in particolare durante i freddi inverni.

Ingredienti:

  • 4 uova intere più due rossi
  • 1/2 l di latte intero fresco
  • 2 dl di panna
  • 3 cucchiai di parmigiano
  • 1 cipolla o la parte bianca di un porro
  • 50 g burro
  • un rametto di rosmarino
  • qualche foglia di salvia
  • un rametto di timo
  • una fogli di alloro
  • un pizzico di noce moscata (facoltativo)
  • sale e pepe

Curarsi con l’aglio: la bagna cauda

Nel corso dei secoli, l’aglio, dal latino Allium Sativum è stato usato per curare numerosi malanni, più o meno gravi.
Alla luce dei moderni studi, per alcuni di questi, come la caduta dei capelli, l’epilessia o addirittura la sterilità non si è riusciti a spiegarne l’utilizzo, dal momento che non darebbe nessun risultato.

Ciononostante, negli ultimi 50 anni è stato provato che l’aglio, è utilissimo nella prevenzione e nella terapia contro alcune malattie fortemente debilitanti come l’arteriosclerosi ed i problemi cardiovascolari, inoltre rappresenta un utile alleato per chi soffre di pressione alta e tonifica il muscolo cardiaco.
Ma questi sono solo alcuni dei molteplici effetti positivi che derivano dall’uso costante e metodico dell’aglio: i principi attivi dell’aglio, infatti, vengono trasportati per tutto il corpo umano tramite il sangue entrando in contatto con gli organi principali ed esercitando la sua attività antibatterica, disinfettante e diuretica.