Dolce gelato di castagne

TEMPO: 30 minuti + qualche ora in frizer | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Siamo ad ottobre, periodo di castagne o, come vengono chiamate dalle mie parti, di marroni.  Molte sono le preparazioni che in questo inizio di autunno possono accompagnare questi frutti autunnali ma io, amante della bella stagione, voglio ricordare l’ estate appena trascorsa utilizzando dei prodotti di stagione.

 Ed ecco quindi che il dolce gelato di castagne può diventare davvero un momento di festa in famiglia, un dessert fresco da essere servito sia alla fine di un pranzo che di una cena. Una volta le castagne erano chiamate “pane d’albero“, ed erano una risorsa insostituibile per i contadini del nostro paese perché riuscivano, nei momenti difficili, a risolvere il problema dei pasti giornalieri, rendendoli più saporiti e sostanziosi.

Una volta seccate si pestavano in piccole quantità per volta dentro robusti sacchetti di canapa dalla forma allungata e insaponati alle estremità, che forti giovani battevano ritmicamente su appositi tronchi di legno opportunamente sagomati, i cosiddetti “tacchi“, fino a staccare la pula dai frutti ; questi venivano accuratamente selezionati dalle donne in lunghe, ma allegre ore di lavoro attento e chiusi in ampi cassoni, i “bancà“, in attesa di consumarli o che i mercanti della pianura venissero ad acquistarli.

Risotto alla milanese, tradizione Italiana

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Più che un classico, dire che si tratta di un piatto fondamentale della cucina Italiana, il padre di tutti i risotti, caratterizzato dalla sua semplicità e dal suo colore oro, dai sapori delicati ed allo stesso tempo intensi che racchiude, è il Risotto alla milanese, una pietanza, che come dice Abatantuono, eccezzziunale… veramente.

La cucina Italiana conquista da sempre i palati dei divi Americani e non, così anche il Risotto alla milanese, sembra aver attirato l’attenzione di Marilyn Manson, il molto discusso cantante statunitense.
Il cuore del Risotto alla milanese è sicuramente lo zafferano, che gli conferisce profumo e soprattutto il magnifico colore oro, ma non in tutte le ricette compare un altro ingrediente molto importante per il sapore del piatto, il midollo di bue. Eccovi la ricetta del Risotto allo zafferano.

Treccine alle olive: lo stuzzichino per l’aperitivo

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Le idee per preparare delle portate nuove da stuzzicare durante un aperitivo sono sempre ben accette, non si possono proporre sempre le solite patatine fritte industriali e le noccioline; fastidiosissime, tra le altre cose, per i padroni di casa che a fine serata ritroveranno le briciole delle patatine sparse per tutto il pavimento.

Eccovi un suggerimento che potrà rivelarsi utile in mille occasioni, dall’aperitivo alle feste finger food, o per le cene più ricercate, durante le quali si vuole servire qualcosa di più originale del solito pane: le Treccine alle olive.

Ratatouille all’albanese, un piatto internazionale

TEMPO: 1 ora e 45 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ratatouille, non è soltanto il nome di un simpatico topolino che si diverte tra i fornelli di una cucina francese, ma è il nome di una pietanza della cucina francese, con esattezza della cucina provenzale. Con il termine ratatouille, no si indica altro che una fricassea di verdure, i cui elementi fondamentali sono i pomodori e le cipolle.

La ratatouille è un piatto che potremmo definire “libero”, poiché nelle cucine dei differenti Paesi, gli ingredienti utilizzati per prepararla variano, in funzione degli usi e delle abitudini locali. Oggi noi vi proponiamo la Ratatouille all’albanese. Chissà, forse potrete provare a fare questa Ratatouille nei cestini di pasta frolla come suggerisce la nostra amica Mammazan.

L’ultimo pasto sul Titanic

Era il 14 aprile 1912, ben 96 anni fa, quando l’ultimo pasto è stato servito in prima classe, nella sala da pranzo RMS del lussuosissimo transatlantico Titanic. Come ormai tutti sappiamo quella stessa notte il Titanic entrò in collisione con un iceberg ed affondò inesorabilmente portando con se oltre 1500 vite umane, per lo più appartenenti alle terze classi. Ma sapete che cosa è stato servito per l’ultima cena sul Titanic? Ecco a voi il menù!

Prima portata:
Antipasti
Ostriche

Seconda portata:
Consommè di Olga
Crema di orzo

Il consommè di Olga è fatto con del brodo caldo, di solito di carne, raramente vegetale, e del buon vino, di solito il Porto. Si aggiunge poi del sedano tagliato a julienne, del porro, 1 carotina e si fa ammorbidire il tutto con un po’ di burro. Aggiungere a poco a poco il consommè, fino a quando le verdure non siano cotte a puntino. Servite il tutto in una zuppiera unendo le verdure, il brodo caldo e il buon vino.

Ricette Criminali: le eggs benedict di Agatha Christie

Ricette e crimini. Mi sembra che esista un curioso legame tra libri gialli e cibo. Agatha Christie per esempio amava la vita e le cose buone ed infarcì la propria opera di allusioni nient’affatto innocenti a una tradizione culinaria, quella anglosassone, troppo spesso trascurata. Eggs Benedict e Stufato d’agnello oggi, per deliziare gli amanti del genere che non disdegnano colte escursioni culinarie.

Ingiustamente maltrattata perché pur differenziandosi molto dalla cucina italiana o francese, la gastronomia della terra d’Albione ha comunque riti affascinanti ed un approccio eccentrico, che quindi le permette di non avere troppo da invidiare alle sue ben più blasonate vicine. Se non aveste la fortuna di poterle gustare in qualche deliziosa breakfast room, iniziamo dunque col preparare delle tradizionali (per i paesi anglosassoni):

Uova benedettine (Eggs Benedict)

Ingredienti per 4 persone

4 uova, 4 fette di pane, 4 fette di bacon, 1 cucchiaio di aceto di vino bianco, olio d’oliva, sale e pepe

Per la salsa olandese: 100 gr di burro, 1 cucchiaio di farina, 2 tuorli succo di 1 limone, 1 bicchiere d’acqua bollente, sale e paprika.

Ogni epoca ha il suo materiale e le sue forme a tavola

La nostra idea di figura e di forma delle porcellane, delle posate e dei bicchieri nell’odierna casa si forma il più delle volte nel nostro subcosciente. Solo pochi saprebbero, con una risposta esatta e ben fondata, rispondere alla domanda diretta perchè questo o quello su una tavola ben apparecchiata piaccia o dispiaccia. Le persone più giovani tendono alla generalizzazione di rifiutare l’antico e di accettare il moderno, e persone più anziane sono attaccate al bello e negano l’astratto.

 Ma, nè gli uni, nè gli altri, colgono nel segno i criteri con cui oggi noi diamo forma e figura alle nostre suppellettili in porcellana, vetro e metallo. La natura delle cose attorno a noi dovrebbe, come molti secoli fa, decidere la forma e la figura degli stessi. Quelle forme che hanno conservato il loro valore per secoli perché rispondenti alla loro funzione, vengono definite semplicemente «classiche». Quelle forme sono sempre moderne ma non alla moda. Ciò che è alla moda non durerà mai più di una epoca: verrà e passerà come le stagioni a cui nessuno negherà il particolare fascino temporaneo.

Il piacere della tavola nella storia: il 600 e il rococò

Sia molti anni fa, quando seduti intorno al fuoco si mangiava con le mani la carne di canguro appena cacciata ed arrostita nella brace ardente, sia oggi, in uno dei moderni locali rinomati del grande mondo davanti ad una tavola apparecchiata con cura, si assaggino i cibi scelti preparati da capicuochi ben remunerati, un’abitudine accomuna i due tempi: durante i pasti si riuniscono gli uomini che il lavoro divide nell’indifferenza quotidiana.

Dall’epoca dei nostri antenati ci è giunto il concetto della riunione intorno al fuoco per mangiare; nei tempi più recenti la tavolata è l’espressione usata per la riunione di molti convitati intorno alla tavola per pranzare insieme. E più grande è la tavolata, maggiore è la diversità delle persone riunite, così che sorge il problema dell’associazione delle vivande, dell’apparecchiatura della tavola e — perchè non parlarne? — delle abitudini a tavola.

Risotto con la zucca, la tavola si colora d’arancio

TEMPO: 1 ora| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Risotto con la zucca. Finalmente è arrivata la stagione delle zucche! Che non sempre vale la pena di utilizzare per farei addobbi e teste decorate per la festa delle streghe americana, ma la useremo in cucina, per deliziare palati e occhi, con il suo inconfondibile sapore ed il suo caldissimo colore arancione.

Cugina molto stretta della zucchina, la zucca, ha origini Sud Americane, quindi dobbiamo rendere merito ai fratelli d’oltreoceano che ci hanno fatto conoscere questo tipo di verdura dalle doti eccezionali. Infatti, la particolare dolcezza di alcune varietà di zucca la rendono un ingrediente prezioso per la preparazione di dolci, ma si presta altrettanto, se non meglio, alla preparazione di piatti salati, come ad esempio il Risotto alla zucca.

Impariamo ad apparecchiare bene la tavola in ogni occasione

Anche se non vogliamo rendercene conto, la tavola da pranzo diviene sempre più il centro della nostra famiglia. Ora, in molti casi la televisione ruba ogni occasione per uno scambio di vedute in famiglia perchè nessuno osa disturbare gli altri durante la «loro trasmissione»: il pasto in comune rimane l’unica occasione per la conversazione necessaria alla comprensione. In concomitanza cresce quindi il bisogno avvertito da ogni familiare di poter prendere posto attorno ad una tavola ben curata.

Per un coperto davanti a cui sedere comodamente si ha bisogno di una larghezza di 70-80 cm. La distanza tra il bordo della tavola e la parete della stanza deve essere sufficiente per potersi muovere liberamente perchè il pranzo non deve essere una rigida greppia. Sulla tavola della prima colazione ci vogliono cucchiaini da caffè e coltello e se si mangiano le uova anche i cucchiaini per le uova. Anche se, come avviene in molte famiglie, a colazione si mangia dell’affettato si può rinunciare alle forchette. Si mette sull’affettato una forchetta di portata con la quale tutti si servono. Pane e panini vengono spalmati con il coltello.

Risotto farcito al forno

TEMPO: 50 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ecco qui una ricetta facile e abbastanza veloce! Si può preparare in anticipo e raddoppiando le dosi è possibile congelarne una parte. Al momento opportuno avremo, giusto il tempo dello scongelamente, avere a portata di mano un piatto unico leggero e sostanzioso.

Anguille alla fiorentina, riscopriamo la cucina popolare

TEMPO: 3 ore| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


La ricetta che vi proponiamo oggi, viene fatta con una varietà di pesce che è molto presente nei mercati italiani soprattutto nei giorni in prossimità della vigilia di Natale, il capitone o anguilla. L’anguilla è un pesce serpentiforme, molto resistente alle avversità e capace ci compiere degli spostamenti anche fuori dall’acqua, queste caratteristiche fanno si che le anguille si possano trovare ancora vive e guizzanti nei banconi dei pescivendoli.

In tal modo, sicuramente, non si potranno avere dubbi sulla freschezza. L’anguilla è un pesce dalla carne molto grassa, per questo si presta molto a cotture che tendono ad eliminarlo, come alla griglia, allo spiedo o fritta. Mentre in passato le anguille erano un cibo molto popolare, oggi la cucina light, attenta al consumo di grassi, le ha emarginate dalla tavola. Ma a noi fa piacere conoscere tutti gli aspetti della cucina ed è per questo che vi proponiamo le Anguille alla fiorentina.

Come servire in modo pratico e giusto: regole di bon ton a tavola

Anche se a tavola non si canta nè si fischia, pur tuttavia una vivace conversazione durante il pasto fa parte delle sfumature gradite. Ma se una discussione appassionata non deve turbare il pasto, i commensali non devono sentirsi disturbati da un servizio troppo invadente, anche se a debiti intervalli deve aver luogo la distribuzione delle nuove vivande. Se l’ospite si accorgerà con un nuovo boccone che è stata servita un’altra portata ne trarrà giovamento l’armonia della cucina e del servizio.

Se si dispone tutto quanto serve su un carrello o un tavolino sistemato vicino alla tavola, non ci sarà necessità che alcun membro della famiglia debba restare accanto ai fornelli o debba continuare ad alzarsi: qui troveranno posto i piatti di portata che si faranno passare da sinistra a destra. La padrona di casa è la persona che dà il via alla nuova portata, solo dopo che tutti avranno vuotato i loro piatti si procederà a raccoglierli e posarli sul carrello o tavolino.