profiteroles caffè

Profiteroles al caffè

profiteroles caffè

Cosa c’è di più delizioso dei bignè? Ogni volta che preparo i profiteroles al caffè faccio sempre un figurone. L’aspetto è quello di un dolce maestoso per veri golosi, tutto ricoperto di panna cremosa. In realtà però, non è una ricetta così complessa come potrebbe apparire, specialmente se acquistate i bignè già pronti. La pasta choux, cioè l’impasto base per i bignè, non è difficile da preparare ma richiede un po’ di tempo e una buona dose della giusta manualità per riuscire a creare i bignè tutti uguali e ben fatti. Insomma, un’operazione troppo complessa per me, che in qualunque ricetta cerco sempre il modo per semplificare al massimo!

Bignè salati antipasto

Bignè salati ripieni al salmone e altre ricette

Bignè salati antipasto

Comodi da reperire già pronti al supermercato in pratiche confezioni di plastica o da acquistare presso le pasticcerie, i bignè, grazie al loro sapore neutro, possono essere utilizzati per preparare sfiziosi antipasti. Hanno le dimensioni ideali per costituire un ottimo finger food e possono essere mangiati in un solo boccone. Io spesso mi lascio “prendere dal panico” non sapendo come farcirli, ma avendo trovato, con il tempo, diverse ricette, ho pensato di raccoglierle quì quasi fosse un promemoria. Spero torni utile anche a voi. Ecco i bignè salati per antipasto, tutte le idee.

Bignè San Giuseppe Anna Moroni

Bignè di San Giuseppe di Anna Moroni

Bignè San Giuseppe Anna Moroni

Uno dei dolci tradizionalmente preparati il 19 marzo e conseguentemente associati alla festa del papà sono i bignè di San Giuseppe. Dolce tipico romano è costituito da bignè fritti ripieni di crema, in questo caso ricca, con l’aggiunta della panna montata, valida alternativa alla solita crema pasticcera (che se preferite potete comunque sostituire). I bignè di San Giuseppe sono perfetti per festeggiare tutti i papà. Potete prepararli coinvolgendo i vostri bambini che per l’occasione si sentiranno parte della preparazione di un regalo unico.

ricette dolci facilibignè gelato

Ricette dolci facili, i bignè con gelato

ricette dolci facili bignè gelato

Cosa possiamo preparare di buono in questa calda domenica di luglio? Io vi consiglio un dolce facile: i bignè ripieni di gelato. La ricetta è davvero semplice visto che dovremo utilizzare dei bignè comprati e del gelato. Potremmo anche farli in casa ma considerando che siamo in estate per una volta forse è meglio comprarli! Io vi consiglio di utilizzare del gelato al fior di latte o alla frutta anche perchè in questo modo il dolce sarà un pochino più leggero. Ma se non avete problemi di linea guarnite pure con altri gusti, ad esempio cioccolato, nocciola o nutella. In questo modo il dolce ricorderà di più un profiteroles.

Quando il salato sostituisce il dolce: profiterole agli spinaci

In cucina possiamo preparare tutto e il contrario di tutto. Questa ricetta è un esempio concreto di questa possibilità. Parlare di profiterole e poi metterci accanto la parola salati, e dentro la besciamella agli spinaci, significa interpretare in modo alternativo qualcosa che nel senso comune è vissuta in modo ben defintito. Le crepes sono dolci e salate, i pancakes sono dolci e salati, e anche i bignè lo sono, ma lo sono meno di frequente e soprattutto servirli come dei veri e propri profiterole, ai funghi e agli spinaci diventa una botta di creatività vegetariana!

Non diamo mai per scontato quello che ci ritroviamo davanti, non è detto che per tutti sia scontato riempire dei comuni bignè che si acquistano al supermercato, per prepare delle torte o dei pasticcini, con degli spinaci, per poi ricoprirli si una crema ai funghi! Sicuramente questo può essere un trucco per far assaporare ai bambini dei sapori diversi, in cui ci sono dentro anche le verdure, che alcuni bimbi proprio non gradiscono.

Io dico di provare per credere, e durante un antipasto o una cena a buffet tirerete fuori i vostri profiterole salati e tutti vi chiederanno la (semplicissima) ricetta.

I bignè, come prepararli

bignè

Bignè è la trascrizione fonetica del termine francese beignet, che a sua volta deriva da beigne, ovvero rigonfiamento, bozza. Il bignè infatti è il classico pasticcino, che tutti conosciamo benissimo e che abbiamo mangiato tante volte, che si presenta tondeggiante, con il suo caratteristico aspetto rigonfio. Tutti noi li conosciamo principalmente come dolci, ma i bignè, farciti con un ripieno salato (uova, carne, pesce, verdure) possono essere un ottimo antipasto.

L’utilizzo dei bignè, come dicevamo, è comunque molto più comune in pasticceria, infatti vengono riempiti con cioccolato, crema pasticciera, panna, creme alla frutta e fanno spesso parte anche di decorazioni di dolci più complessi, o li compongono addirittura, infatti tutti conosciamo i profiteroles.

Sicuramente non sono un alimento dietetico, ma oltre che fritti, davvero buonissimi e in più la ricetta tradizionale li vuole così, i bignè possono anche essere cotti al forno. La temperatura ideale è di 200 °C e i tempi di cottura variano da 10 a 15 minuti, a seconda della dimensione dei pasticcini. Bisogna ricordare anche in questo caso, esattamente come accade anche durante la frittura dei bignè, che essi tendono a gonfiarsi fino a triplicare il loro volume. Quindi, se messi in forno, vanni distanziati bene l’uno dall’altro e se fritti, ne vanno gettati in padella pochi alla volta.

L’impasto dei bignè ed i suoi molteplici utilizzi

bignè

Ci avrò provato un migliaio di volte, ma niente, i bignè non ne avevano mai voluto sapere di prendere forma, una volta trasferiti in forno, rimanevano delle focaccine informi e per nulla somiglianti a quello che doveva essere il risultato finale. Devo ammettere che avevo perso un pò le speranze e soprattutto non riuscivo a capire dove stessi sbagliando. Seguivo alla lettera la ricetta ma nulla. Allora mi sono decisa a cambiarla, provando questa di Laura Ravaioli. Bene amici, da quel momento non la abbandono più, anche perchè mi ha dato diverse soddisfazioni, sia per quanto riguarda i bignè che per altre preparazioni approntate con lo stesso impasto e che ora vedremo insieme. Infatti non tutti sanno che con l’impasto dei bignè è possibile procedere alla preparazione degli gnocchi alla paragina o dei bignole fritte. Come? Così:

La saint honorè: qualche curiosità e la ricetta per realizzarla

Siamo stati abituati a mangiare la saint honorè in formato torta gelato, in realtà questa torta nasce come dolce fatto di bignè, cioccolato e zabaione per le occasioni importanti . Questa squisita torta deve il suo nome alla via parigina dove abitava il pasticciere Chiboust, inventore del dolce (1879). Altra interpretazione: dedicato a sant’Onorio, protettore dei fornai e pasticcieri. Ma lasciamo perdere le varie attribuzioni storiche e passiamo alla realizzazione vera e propria di questa torta, un pò elaborata ma senza dubbio squisita.
Saint honorè (ingredienti per 6 persone)

per la pasta:

  • 200gr di farina
  • 200gr di burro
  • 1 pizzico di sale
  • 50gr di zucchero
  • 4 dl di panna montata

per i bignè:

  • 40gr di farina
  • 25gr di burro
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • burro per la piastra

per lo zabaione:

  • 100gr di zucchero
  • 1/2 bicchiere di marsala
  • 2 cucchiai di rum

La pasta base per i bignè

La pasta di base di questi dolcetti è abbastanza semplice da preparare, tuttavia richiede una certa attenzione, soprattutto nel momento in cui si aggiungono le uova: vi spiegheremo poi il perché. Vorremmo inoltre fare subito una precisazione: la pasta per bignè si chiama generalmente pasta «da choux» e può venire cotta in forno ma anche fritta.

 Sempre nel linguaggio del pasticciere, con la pasta cotta in forno si ottengono le «bignole» mentre da quella fritta i «bignè». Tuttavia ormai, nell’uso corrente, vengono chiamati bigné anche quelli preparati in forno. Gli ingredienti sono: acqua, farina, burro (questi ultimi 2 in dose dimezzata rispetto all’acqua), uova e un pizzico di sale.

Mettete in una casseruolina 300gr di acqua con un pizzico di sale e 150gr di burro, che deve essere un po’ morbido: toglietelo quindi dal frigo almeno un’ora prima di utilizzarlo (infatti se il burro fosse troppo duro impiegherebbe più tempo a sciogliersi causando così una maggiore evaporazione dell’ acqua). Mettete la casseruolina sul fuoco e lasciate che il liquido raggiunga il bollore, poi levatelo dal fuoco e unitevi, tutta in una volta, la farina, meglio se setacciata , mescolando energicamente. Rimettete su fuoco basso e, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, lasciate asciugare la pasta finché formerà una palla che si staccherà, sfrigolando, dalle pareti del recipiente .