Cucina Spagnola – L’insostenibile leggerezza dei Churros

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Il must in Spagna? Ma i Churros naturalmente!  Deliziosa tradizione di chioschetti in ogni piazzetta di Spagna e Portogallo. C’è chi adora inzupparli nel caffé fumanti la mattina a colazione, chi pensa che siano perfetti con marmellata per merenda, oppure delizia ricoperta di zucchero a velo per accompagnare il té pomeridiano, ma soprattutto poderoso rimedio traboccante cioccolato post sbornia nel rientro a casa dopo le infinite serate spagnole.

In pratica i churros sono una sorta di dolci cialdoni. La ricetta base è molto semplice, quindi sbizzaritevi nel ripieno o semplicemente servirteli con una spolverata di zucchero.

Forse un po’ invernali? Ma con il tempaccio di questi ultimi giorni è nostro preciso dovere fare uno strappo alla regola per ritrovare il buon umore.

Chi ne vuole uno?

Lisbona: Fabrico Pròprio e la dolce-enciclopedia portoghese

Piccola guida, breve ma dettagliata, sull’arte dolciaria portoghese.

Lisbona da mangiare, destinazione irrinunciabile per viaggiatori alla ricerca di mete culinarie. Non si può che abbandonarsi al profumo di crema si sparge per le vie della capitale del Portogallo. La colpa soprattutto è della brezza dell’oceano, che mescola e rimescola i profumi.

Destreggiarsi tra i gli invitanti aromi che escono dalle pasticcerie e panifici non è semplice, la produzione della pasticceria portoghese è ampia e pressoché sconosciuta ai più. Ecco che ci viene in aiuto FABRICO PROPRIO, un gruppo di giovani designer che ha realizzato una dolce-enciclopedia.

Dolce Marrakech: Sfenji e frittelle marocchine

Se si potesse stilare un elenco di mete turistiche per golosi, Marrakech sarebbe sicuramente sul podio. Non ci saranno più scuse, appena avrete finito di leggere sarete praticamente obbligati a prendere e partire per assaporare nuovi dolci panorami.

Come se non bastasse la bellezza del paesaggio Marocchino e la magia di trovarsi tra deserto e montagne, o l’atmosfera mistica e caotica della medina. A Marrakech abbandonate i buoni propositi della dieta, il sapore qui è magico: un mondo di accattivanti profumi, generosi piatti e mirabili portate….. impossibile trattenersi.

Dietro la porta delle cucine, arte e tradizione della cucina berbera, ogni mattina magia e mistero tra i fornelli. Queste colazioni ne sono la prova. Piatti traboccanti, da consumarsi con calma e dedizione, ancora caldi, fragranti, con ingredienti locali freschissimi.

Alla scoperta dei prodotti tipici siciliani: i Pistacchi Verdi di Bronte

Percorrendo lo Stivale e approdando sulle coste Siciliane, non si può far a meno di restare abbagliati dal sole dell’isola e dalla ricchezza dei suoi territori, rigogliosi e fruttiferi se pur ardui e molte volte difficili. I paesaggi delle differenti province siciliane cambiano continuamente d’aspetto e di tipologia e proprio a queste mutazioni si lega la tipicità dei prodotti che crescono sui territori dell’Isola.

Di prodotti tipici della generosissima isola di Sicilia potremmo fare una lista molto numerosa, dalle arance alla cioccolato di Modica, ai fichi d’india ai pomodorini di Pachino; ma oggi concentreremo la nostra attenzione su un frutto piccolo e dallo splendido colore verde: il Pistacchio Verde di Bronte.

Bronte è un piccolo centro abitato che sorge alle pendici dell’Etna, su un pendio lavico della zona nord-ovest, e domina la valle del Simeto. Le campagne nei dintorni godono di una moltitudine di varietà di coltivazioni. Osservando il paesaggio vi sarà facile scorgere uliveti, aranceti, mandorleti, alberi di nocciole e siepi di fichi d’india, ordinati filari di viti e alberi di pistacchio, fiore all’occhiello di quest’area.

Talamello celebra la caciotta il 16 novembre alla XXIII Fiera del formaggio di Fossa

Siamo nella provincia di Pesaro e Urbino, dove, prospiciente al monte Princio, si estende il comune di Talamello, rinomato per il buon cibo e per la storia di lunghe tradizioni – paesello medievale tipico dell’area posta al centro Italia. Castagne dal sapore prelibato, in auge in questi mesi a cavallo tra autunno e inverno, ma anche la squisitezza del formaggio di fossa, celebrato in diverse fiere paesane tra le quali spicca quella del prossimo 16 novembre: “XXIII Fiera del formaggio di Fossa, l’Ambra di Talamello” che fa della ridente cittadina marchigiana la capitale di questo succulento pregio alimentare.

Costruito come un borgo dirimpetto alla collina, il paese si trasforma nella circostanza in una terrazza all’aperto lungo la quale sarà possibile gustare la caciotta infossata casereccia nelle sue molteplici sfaccettature. Sapori unici, colori ricchi di fascino, negli stand gestiti dall’Associazione Culturale “Talamello in festa” sarà possibile assaggiare il formaggio nelle differenti varianti in cui verrà proposto. Affiancato a primi piatti e secondi di carne, accompagnato da verdure fresche e da frutti di stagione, l’alimento garantirà una vasta gamma di piatti apprezzabilissimi.

Villanovetta di Verzuolo: seconda “Sagra del contadino” a base di bagna caoda e porchetta di Tarcisio

 

Verzuolo è un comune del piemontese in provincia di Cuneo: meno di 7 mila abitanti, all’ultimo censimento ne contava 6235. 26,20 kmq di superficie, 420 metri di altitudine, due frazioni – quelle di Falicetto e Villanovetta – e tre borghi – Chiamina, San Bernardo e Pomerolo. Collocato a 60 km da Torino e 25 km da Cuneo, le origini del paesino risalgono a tempi protostorici, come testimoniano alcune pietre incise risalenti all’età del Bronzo ritrovate sulla collina che domina l’abitato. Testimonianze di età romana e longobarda è con il Medioevo che Verzuolo comincia ad assumere una fisionomia propria e definita, diventando un nucleo urbano sviluppato sulle pendici della collina e ben articolato con chiesa, castello, ala del mercato, porta di accesso al borgo e una propria struttura comunale data dagli statuti.