Lo stoccafisso “accomodato” alla genovese: ricetta di pesce alla ligure

TEMPO: 3 ore circa | COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

In dialetto ligure accomodato vuol dire acconciato, elaborato, ovvero non un piatto semplice, ma una pietanza cucinata con vari ingredienti. Il povero (una volta!) stoccafisso viene arricchito dagli ingredienti classici della cucina ligure: l’onnipresente acciuga salata, i delicati pinoli, facili da trovare nelle pigne cadute a terra, i funghi di cui sono ricche le colline liguri. Ci sono poi patate e pomodori per questo la ricetta è sicuramente post colombiana.

Lo stoccafisso accomodato alla genovese è una pietanza prelibata, il cui segreto sta nell’abilità della confezione e nell’attenzione mentre si seguono le diverse fasi di cottura. E’ un piatto che premia il cuoco paziente. Dato che questo tipo di preparazione “rende” poco, consiglio per 4 o 5 persone almeno un chilo di stoccafisso.


Stoccafisso alla genovese

Ingredienti per 4 persone:

1kg di stoccafisso | 3 acciughe salate | 15gr di funghi secchi | 1 pugno di olive verdi | un po’ di pinoli | 2 spicchi d’aglio | i “sapori” (cipolla, carota, sedano) | 500gr di patate | 250cc di olio d’oliva | sale e pepe

Ricette piatti caldi: il Minestrone alla genovese

TEMPO: 1 ora| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Freddo e pioggia, neve e gelo, in Italia infuria il brutto tempo, non lasciamoci prendere dal panico! Chiudiamoci in casa, al caldo delle mura domestiche e dedichiamoci un po’ ai piccoli/grandi piaceri della tavola. In questo scenario il piatto ideale è un bel Minestrone alla genovese.

Di un tipo di minestrone molto simile a questo, alternative al minestrone tradizionale o al minestrone ai peperoni, ha parlato in passato la nostra amica Camilla, che salutiamo con affetto, descrivendo il minestrone alla ligure. Ovviamente dai due nomi si capisce che l’origine geografica è la stessa! Cambiano solo gli ingredienti. Non resta che descrivere la ricetta del Minestrone alla Genovese.

Le cubaite natalizie della Val Nervia dal 16 al 24 dicembre

A Isolabona, antico borgo medievale della Val Nervia, come ogni anno si svolgerà dal 16 al 24 dicembre la manifestazione “Antichi Mestieri“. L’evento rappresenta un momento molto particolare per la città che ritrova il suo passato e la propria identità storica attraverso un salto di circa 70 anni nel passato: i visitatori si troveranno ad abbandonare il presente e i suoi agi per ritornare a viverre come i loro antenati.

Quella che ci si prospetta dinanzi è dunque un borgo medievale del 1930 quando il banditore darà fiato alla sua cornetta, l’illuminazione elettrica verrà parzialmente spenta e in tutti i vecchi “fundi”, alla luce delle fiaccole, rivivranno gli “Antichi Mestieri”. Visiterete locande e osterie e potrete aspettare il Natale come una volta… tutti insieme, in piazza, attorno al fuoco.

Lasagne al pesto rinforzate

Ho assaggiato questo piatto a casa di una mia amica genovese, ovviamente per via del pesto, e mi è piaciuto molto. Ho quindi riprovato a preparalo io ma con una piccola variante, “un rinforzo”, rispetto alle classiche lasagne al pesto, per renderle più saporite. Può essere anche un’idea per eliminare dei piccoli avanzi di prosciutto cotto e formaggi vari prima che il frigo diventi la loro tomba.

Le lasagne al pesto rinforzate sono un ottimo primo piatto, da servire nei giorni di festa, ideale sia in estate, quando si ha il tempo di preparare il pesto alla genovese ( quello pronto va anche benissimo), che in inverno. Avevo ricevuto, l’estate scorsa una grossa quantità di basilico fresco dalla mia amica Fiorella (quella delle uova) e così ho preparato una bella quantità di barattolini di pesto e li ho congelati.

Direi che queste lasagne sono poco costose, relativamente facili da preparare e, dettaglio non trascurabile, si possono preparare con un anticipo di qualche ora e infornare una mezz’ora prima di mettersi in tavola. Io, come al solito, quando le cucino, ne preparo in abbondanza in modo da congelarne una parte.

I miei figli mi hanno assicurato che, una volta scongelate e riscaldate sono ottime e quindi sono certa di dare un buon consiglio. E allora come dico io: “bando alle ciance” e andiamo a cucinare!!

Zucchine ripiene: un classico della cucina degli avanzi


Le zucchine ripiene sono uno di quei piatti che in casa non mancano mai! Esistono numerose ricette per la realizzazione di questo piatto, dalla versione vegetariana (di cui vi abbiamo già parlato in passato) alla versione con pesce. Ma la migliore, secondo me, rimane quella con la carne! Le zucchine ripiene, di estrazione ligure, trovano però spazio in molte cucine sparse su tutto il territorio italiano. Consiglio però di cucinarle un giorno prima, di assaporarle fresche, magari cucinatele di sera e lasciatele riposare in frigorifero tutta la notte per poi servirle a pranzo il giorno seguente!
Zucchine ripiene (ingredienti per 4 persone)
  • 8 zucchine
  • 100gr di carne di maiale macinata
  • 100gr di salsiccia sgranata
  • 40gr di prosciutto cotto tritato
  • 370gr di mollica di pane
  • 1 uovo
  • 50gr di grana grattugiato
  • burro
  • timo o prezzemolo
  • aglio tritato
  • sale, pepe

Piccole delizie ai quattro formaggi

Temo di aver abituato male mia figlia e le mie amiche.

Scherzo ovviamente!!!

Infatti da quando ho cominciato a “chiacchierare” di cucina preparo una quantità notevole di vivande, spesso dimezzando le dosi, e puntualmente distribuendo la maggior parte delle mie elaborazioni ai miei figli i quali sono felici, per qualche giorno, di non doversi arrabattare in cucina per preparare qualcosa che non sia la solita pasta o bistecca.

Spesso regalo qualcosa anche alle mie amiche che, quando mi vedono con un sacchettino sospetto, hanno un brillìo particolare nello sguardo.

Poi aspetto i commenti e le critiche eventuali ed utilissime affinché io possa correttamente postare la ricetta del caso.

Ieri ho trafficato parecchio in cucina anche perché dovendo andare da mia figlia le volevo portare qualcosa di buono equamente suddiviso tra preparazioni dolci e salate.

In casa c’erano vari aromi che spaziavano dall’odore dei formaggi al profumo di vaniglia e non so perché anche il mio gatto profumava di dolce: ancora non capisco come sia successo!

Ditelo con… i Fiori di zucca ripieni alla ligure

Fiori di zucca.

Tra i fiori che si usano più comunemente in cucina vi sono certamente i fiori di zucca. I fiori di zucca, o meglio di zucchina, sono diventati un alimento così comune per la grande quantità che ne producono le piante di zucchine e per la possibilità d’uso.

L’abbondanza di questi fiori è tale che occorre tagliarne una parte per far sviluppare meglio quelli che rimangono sulla pianta e sono destinati a diventare zucchine. Per fortuna l’uso che si può fare di questi fiori in cucina è molto vario! Il loro gusto delicato li rende un ottimo accompagnamento per altri ingredienti dal sapore tenue, come ad esempio i gamberi o le patate. Nelle preparazioni tradizionali i fiori di zucca vengono insaporiti abbondantemente con ripieni di formaggio e acciughe, ma oggi vi propongo un ripieno ed una cottura con sapori meno marcati ma altrettanto invitanti: i fiori di zucca ripieni alla ligure.

Moscardini in salsa, ricetta a suon di musica

Mi sembra di sentire il rumore delle onde unito al vocio del mercato, esplodere in una festa di colori e musiche, di profumi e di sapori … no, non sto vaneggiando, non preoccupatevi! Mi sono lasciato trasportare dalle note di Creuza de mä, la bellissima canzone di De Andrè, che ho messo come sottofondo per scrivere.

La scelta del brano non è affatto casuale, visto che oggi ho intenzione di parlarvi dei moscardini.
Per chi non li conoscesse, con il nome moscardini, tipicamente ligure, ma oggi molto diffuso in tutto lo stivale, si indicano quei polipetti molto piccoli e teneri, che possono essere utilizzati per preparare deliziosi antipasti o primi piatti.

I moscardini, cucinati in modi differenti, sono molto presenti nelle ricette della cucina ligure, ed in questa regione è abitudine mangiarli come antipasto, magari, seduti con il mare all’orizzonte ed un buon bicchiere di vino bianco in mano.

Lasagne al pesto: una variante gustosa del classico piatto emiliano

Le lasagne al pesto costituiscono un’alternativa davvero gustosa ed originale alle classiche e sempre appetibili lasagne col ripieno di carne. La lasagna è propriamente una pasta all’uovo tagliata in grossi quadrati, o rettangoli, usati soprattutto per pasticci al forno. E’ un prodotto tipico di Marche ed Emilia Romagna, ma di tutto il centro Italia in generale, dove il piatto più conosciuto che ci si prepara sono le lasagne al forno.
La guida del 2003 del Touring Club Italia, “L’Italia della pasta”, ci informa che se nel nord Italia il termine può indicare anche strisce lunghe e larghe (circa 2 cm) di pasta all’uovo, da consumare quasi sempre asciutte, e più raramente nei minestroni, nel sud Italia il termine lasagne o sagne viene usato alternativamente a lagane per indicare strisce lunghe e larghe ricavate da un impasto di semola di grano duro e acqua. In Puglia e Basilicata si usano le sagne ‘ncannulate cioè attorcigliate girandole intorno ad un supporto cilindrico in forna elicoidale. Nella cucina campana e nella cucina siciliana la besciamella viene spesso sostituita con ricotta fresca e i condimenti vengono appesantiti con l’introduzione di uova sode, polpettine di carne fritte, formaggi semiduri ed ortaggi.

La vera torta Pasqualina, la storia e la ricetta

Continua la nostra rassegna di dolci pasquali con questa torta dalle origini assai antiche (ne è attestata l’esistenza nel XV secolo), è una famosa specialità genovese, chiamata così perchè si usava (e si usa) prepararla e mangiarla soprattutto a Pasqua.
Questa torta salata si prepara anche con i carciofi, ma la tradizionale torta Pasqualina è fatta solo con le bietole, poiché nel periodo pasquale i carciofi non erano a buon mercato, mentre le umili bietole di campagna erano in pieno germoglio e tutti potevano permettersi di acquistarne in quantità. Tradizione vuole che i fogli di pasta che compongono la torta pasqualina siano esattamente 33, in ricordo degli anni di Gesù, ma in pratica ci si “accontenta” anche di meno. Non solo: come spesso accade nei piatti tipici di origini molto antiche gli ingredienti della torta Pasqualina, uova e formaggio, erano alimenti pregiati che venivano consumati solo nelle grandi ricorrenze.
In Liguria, al posto della ricotta, si utilizza la prescinseua, una sorta di cagliata di latte molto leggera, reperibile in alcune gastronomie particolarmente fornite.
Il segreto della riuscita della ricetta che vi presento sta nella preparazione della pasta che va fatta senza uova e dev’essere veramente sottilissima. La torta Pasqualina è buona sia calda sia fredda: vediamo adesso come prepararla!