Il pane di patate per il World bread day 2009

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TEMPO: 2 ore circa| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Chi bazzica tra i blog di cucina, ma non necessariamente, saprà che per oggi è indetto il World bread day 2009. Di cosa si tratta? Semplice: la quarta edizione di un’iniziativa tutta dedicata al pane. Oggi si panifica e naturalmente si parla di una delle preparazioni che insieme alla pasta non mancano mai sulla nostra tavola quotidianamente. Almeno chi deciderà di aderire. Io ho deciso di si ed infatti oggi vi propongo una ricetta in tema: il pane di patate.

Volendo andare sul sicuro, per la ricetta del pane di patate ho scelto quella delle Sorelle Simili, come detto più volte una garanzia in fatto di lievitazione, ed infatti il risultato è stato eccezionale: un pane che rimane morbido per giorni, ammesso che duri. Qualche piccolo suggerimento: le patate vanno schiacciate quando sono ancora calde ma dovete aggiungerle agli altri ingredienti solo quando si sono raffreddate. Non preoccupatevi se il composto risultasse troppo morbido, continuate a lavorarlo senza aggiungere farina possibilmente.

La cucina di City a soli 2€

cityChi di voi non conosce City il famoso giornale/quotidiano distribuito gratuitamente a Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Genova, Firenze, Verona e Bari? Forse solo chi non vive in queste città, o non le frequenta per motivi di studio o lavoro. Il giornale fa parte del gruppo editoriale del Corriere della Sera e viene distribuito alle uscite delle metropolitane, davanti alle Università, alle aziende  e alle strutture pubbliche. Potrete vedere persone di ogni età sfogliare le pagine di questi piccoli quotidiani, che parlano non solo di fatti di cronaca e costume nazionale, ma anche di cultura e sport, e si concentrano sui fatti cittadini e regionali, che spesso incuriosiscono e interessano di più le menti assonnate della prima parte della mattinata.

Ciò che ci interessa davvero è che City, a partire da questa settimana e per altre cinque settimane, offre delle piccole guide culinarie, ricche di fantastiche ricette e volte al risparmio e alla creatività. Su Ginger&Tomato questo argomento non poteva non essere trattato!

Le ricette di Donna Hay: no time to cook

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Il caldo vi sta squagliando? Avete la testa annebbiata ed il cervello inizia ad evaporare? Siete a corto di idee per veloci menù estivi?

Se c’è qualcuno da cui prendere ispirazione in cucina, un solo nome echeggia nella mia mente: Donna Hay. E’ lei la regina della cucina e dei libri di ricette. Un faro nella nebbiosa e sempre più confusa arte culinaria, la certezza a cui aggrapparsi nei momenti di dubbio gastronomico. La prima, la sola  e l’inimitabile, colei che è fonte ogni volta di fresche e invitanti idee in cucina. Il suo modo di concepire piatti e presentazione è essenziale, le ricette semplici ma di sicuro effetto.

Per chi ancora non la conoscesse, brevemente si può dire che:

  • è australiana
  • ha iniziato come food writer e food stylist
  • autrice best-seller di innumerevoli libri di cucina
  • la sua cucina si basa su ingredienti base e ricette semplici
  • anima e cuore di Marie Claire
  • autrice di innumerevoli e bellissime riviste
  • il segno di riconoscimento sono le immagini luminose

e quante ancora ce ne sarebbero da dire su questa Donna -meraviglia- Hay ! Davvero una fucina di idee, progetti e sapori.

Quello che di di lei amo? Tutto. Perchè sa far tutto. Ed anche bene. L’ultima sua produzione di cui mi sono innamorata al primo sguardo è questa: No time to cook, un bel libro di ricette per chi del tempo ha fatto la sua croce.

Cucina & Design: la bellezza delle tazze usurate

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Il tempo passa inesorabile, tutto muta e si trasforma, invecchia. L’usura della vostra tazze da tè o caffé preferite vi preoccupa? Siete di quella razza diffusa che, pur di non rovinare il set da té della nonna, tramandato di generazione in generazione, preziose porcellane a livello emotivo, lava tutto solo a mano con estrema delicatezza ed amore?

Bene. Cari i miei precisetti, il vostro incubo peggiore quindi è il passare del tempo. Difatti le stoviglie e il vasellame, più è usato più tende a perdere quella purezza iniziale di appena uscito dal negozio e soprattutto, si riempie di macchie.

Che fare?
Tranquilli, la soluzione è a portata di mano. Invece di tediarvi e tediare chi ha la fortuna di condividere con voi casa e cucina, c’è chi ha prontamente pensato a come intevenire per sovvertire l’inesorabile trascorrere del tempo, piegando al proprio favore l’invecchiamento degli oggetti.

Ci viene in soccorso il sito tea finely brewed, curioso blog che seguo da un po’, dedicato a tutti i té addicted. Peculiarità del sito è sicuramente quella di svelare trucchi ed elargire consigli a chi si muove nel mondo dei santi bevitori di té. Stavolta ci apre l’orizzonte della scelta della tazza da té, proponendo una divertente alternativa a quelle che siamo abituati ad usare.

Sto parlando di Stain Teacup, le tazze da té che rivelano il decoro solo dopo costante utilizzo. Più vengono usate queste particolari tazze, più si ha la matematica certezza che  diventeranno ancor più belle.

Perchè?