Come servire in tavola le diverse portate

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Stabilito il menù, allestita e abbellita la tavola a seconda delle varie occasioni con la più ampia facoltà di predisporre ogni cosa a proprio gusto e con estro personale, ecco dunque arrivato il momento di ricordare come presentare, servire (e mangiare) nelle occasioni impegnative le varie portate, secondo regole codificate da tempo nella tradizione della tavola e a cui è bene cercare di attenersi. Innanzi tutto occorre ricordare che gli antipasti, se sono molti e vari, si presentano in appositi vassoi suddivisi in scomparti o altrimenti in coppette o piccoli piatti di servizio oblunghi, corredati da forchettine o un cucchiaio da dessert. Si servono con il cucchiaio le olive e si mangiano con due dita, escluse quelle farcite che si mangiano con la forchetta. Sardine, acciughe, caviale, uova di pesce vanno serviti con una paletta. Il piatto dei salumi deve essere corredato da una piccola forchetta. I patés si servono con un coltello a spatola, ma si mangiano con la forchetta, senza spalmarli. Il melone si presenta tagliato a fette, privo di semi e completamente ricomposto in emisfero a forma di stella.

 Presentate le ostriche (o altri molluschi) aperte, senza la parte superiore della conchiglia e coricate su un letto di ghiaccio tritato. Accompagnatele con piattini di pane dì segale, spicchi di limone, riccioli di burro e una bottiglia di aceto balsamico. E si mangiano con forchettine speciali munite di un lato tagliente per staccare il mollusco dalla valva. Tartine, crostini, vols-auvents vanno serviti su un grande piatto di portata corredato di tovagliolo o di centrino, vengono presi con le mani e posti sul piatto prima di essere mangiati. Il caviale può essere servito già steso sui crostini imburrati (per l’aperitivo) oppure in una coppa di cristallo con doppiofondo pieno di ghiaccio tritato, accompagnato da piattini di pane tostato e di riccioli di burro ed, eventualmente, da uova sode tritate.

Bicchieri in vetro o cristallo?

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Un bel servizio di porcellana per la tavola non può non esser accompagnato da un altrettanto valido corredo di bicchieri, il cui valore è formato da un insieme di elementi: il tipo dì materiale, la sua lavorazione, la lucentezza, la forma piacevole e bene assortita con lo stile della ceramica a cui va abbinato, fatta di linearità e leggerezza per chi ama la tavola raffinata ma di gusto moderno o, al contrario, di corposità se non si vuole abbandonare la tradizione. Per i bicchieri da tavola, come per la ceramica, la scelta è vastissima: si va dal più semplice pezzo in vetro per la tavola di tutti i giorni al più raffinato cristallo di Boemia lavorato e intagliato a mano. E tra questi due estremi esiste una vasta produzione intermedia a diversi livelli, spesso molto apprezzabili, che può creare imbarazzo al momento della scelta.

Cominciamo col parlare di cristallo. Per meritarsi questa qualifica il cristallo deve contenere almeno il 24 per cento di piombo. Esistono però prodotti che ne contengono di più (fino al 30 per cento): vengono definiti «cristallo superiore» e si prestano a lavorazioni più sofisticate. I più preziosi sono interamente lavorati a mano: dalla «soffiatura», alla realizzazione dello stelo e del piede che vengono abilmente applicati in modo che non si veda la giuntura; anche le caratteristiche sfaccettature, le decorazioni a «mola», gli intagli, le incisioni sono realizzate a mano, pezzo per pezzo. Operazioni che aumentano lucentezza e preziosità. Data la sua composizione, il cristallo è più pesante del vetro. Questo elemento può essere d’aiuto nel giudicare un bicchiere di provenienza incerta. Difficilmente poi è sottile come può esserlo un vetro, poiché la sua corposità è una condizione che gli consente di essere lavorato nelle fasi successive alla soffiatura. Esiste, naturalmente, anche una produzione di bicchieri in cristallo realizzati interamente con le macchine.

Un Romantico Pic Nic

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Io ci credo, si … io ci credo ancora.
Ancora ci spero, ho fede e ci investo. Non ho smesso di aver fiducia e continuo a tenere alto il morale. Perchè prima o poi lo so, arriverà veramente questa primavera, ed io sarò organizzatissima ! Vere e tiepide giornate primaverili, ideali per il pic nic tanto ambito.
Tante e diverse scuole di pensiero ruotano intorno al concetto di Perfetto-Picnic: tradizionale, romantico, high tec, rustico, kitch, a tema…..uhhh quanti ce ne sono.
In questo caos emozionale, la definizione certa del mood del nostro perfetto picnic è fondamentale. E’ questo che determina grande parte del menù, e l’importante di avere gli accessori giusti per ottenere il risultato preposto, come la  trasportabilità, praticità, lavabilità.  E poi diciamolo: esteticamente maledettamente entusiasmante.
Ci viene in soccorso  Optima con una splendida collezione di accessori per pic-nic. Gamma spropositata di cestini e porcellana, tradizionali o sopra le righe, sembra essserci davvero tutto: piatti bicchieri tovaglia tovaglioli. Decorazioni floreali e dominante pink per un  cestino da picnic completo .
* 2 x piatti
* 2 bicchieri Acrilico
* 2 x Coltelli
* 2 x Forchette
* X 2 Cucchiai
* 2 x Tovaglioli
* 1 x Tovaglia
* 1 x ghiacciaina
* Sale e pepe
* 1 x cestino con ganci di stoffa e decorazioni

Come servire l’aperitivo/3

Quali e quanti bicchieri servono per servire un drink ai nostri amici? Così come ogni vino ha i suoi bicchieri, anche per aperitivi, cocktails e drinks vale lo stesso discorso. Naturalmente un piccolo bar casalingo non potrà avere tutta la gamma di bicchieri specifici, tuttavia ci vorrebbero almeno quelli classici. Che sono: coppette da cocktail, Martini e short drinks in genere; coppe o flútes per spumanti, champagne e bevande preparate con questi vini; tumbler grandi per long drinks, tumbler piccoli per superalcoolici «on the rocks», ballons per Brandy e Cognac.

Gli «altri» bicchieri (quelli cioè che normalmente non figurano nel bar di casa, a meno che non sia un superbar) sono: copite per lo Sherry e il Porto, i bicchieri per i vini aperitivi, quelli da grog o punch, resistenti al calore, i calici giganti per i cosiddetti «mangia-e-bevi». Qualche consiglio pratico:

La barbera: tutto il buono di un vino del Piemonte

La Barbera (che molti chiamano erroneamente «il» Barbera) è uno dei vini rossi più conosciuti in Italia, ed è sinonimo di bere sano e robusto. Le si dà spesso l’etichetta di vino proletario, ma annate particolari smentiscono questa voce esibendo un bouquet somigliante a quello del Barolo. Purtroppo la Barbera ha la sfortuna di nascere in una regione, il Piemonte, che è patria di altri vini più nobili, come appunto il Barolo, il Barbaresco, il Carema, ma rimane pur sempre un prodotto generoso e da valorizzare in tutta la sua «vinosità» coi cibi giusti.

Il poeta Giosuè Carducci ha scritto questi brevi versi:

«Generosa barbera / bevendola ci pare / d’essere soli in mare / sfidanti una bufera.»

I grappoli di uva barbera sono grandi come un pugno d’uomo, con acini ovali e neri, e maturano alle nebbie di ottobre. Il vino, ancora giovane, può reggere con sicurezza il trasporto in altre regioni e sopportare senza difficoltà i cambiamenti di clima.

Elettrodomestici a risparmio energetico


Ecosostenibilità e risparmio energetico sono senza dubbio due temi molto caldi. Perché é così importante parlarne? Innanzitutto perché il nostro sistema energetico è molto lontano da quella che può essere definita ecosostenibilità. La gran parte dell’energia arriva dalla combustione fossile (petrolio, gas naturale e carbone) che surriscalda l’atmosfera terrestre ed é destinata prima o poi ad esaurirsi. E allora non é ovvio prestare sempre più attenzione al risparmio energetico, sia a livello individuale che collettivo?

A proposito di questo cominciamo da uno degli ambienti più utilizzati: la cucina. Il mercato offre un’ampia gamma di prodotti tecnologicamente avanzati che permettono di economizzare energia. Di seguito vi daremo qualche consiglio da seguire se siete prossimi all’acquisto di alcuni elettrodomestici per la vostra cucina:

Wellness Cucina, come distendersi tra i fornelli

Da sempre sono un accanito sostenitore della teoria dello stare bene in cucina per star bene con se stessi! In che senso? Mi spiego meglio: per vivere, per legge di natura, siamo obbligati a nutrirci, mangiare diventa quindi routine, la stessa operazione da compiere due volte al giorno. Bene! Molte persone vivono l’appuntamento con la tavola in questo modo: come cosa necessaria da fare ma senza piacere.

Niente di più triste, per quel che mi riguarda, il pasto è un rito giornaliero, un appuntamento che si rinnova giorno dopo giorno, che va pregustato fin dal momento della preparazione del cibo, circondandosi in cucina di oggetti ed utensili dalle forme e dai coloro accattivanti e piacevoli, e quando se ne ha l’opportunità di amici che contribuiscono alla realizzazione del pasto.

Insomma credo che l’approccio che si debba avere nei confronti del cibo debba partire dalla cucina, quindi dalla preparazione del piatto che deve essere cucinato con allegria, pensando: visto che debbo nutrirmi per vivere, perché non farlo in modo piacevole?

Il wok: una pentola venuta da lontano


Wok è un termine cantonese (in cinese questo utensile si chiama guo) che indica uno strumento semplicissimo e dagli usi infiniti: serve infatti da pentola, da padella, da casseruola e anche da recipiente per la cottura al vapore. L’uso di pentole simili risale a ben 2000 anni fa, mentre il wok cinese più antico è stato rinvenuto in una tomba Han (206 a.C. – 220 d.C) ed era di terracotta. Oggi per il wok si usano la ghisa, l’alluminio, o altri metalli, ma la sua sagoma semisferica non è mai cambiata, grazie agli indubbi vantaggi offerti: un’ottima distribuzione del calore, nonché una veloce evaporazione dei liquidi.

La forma permette inoltre di incastrare a pentola nel foro della stufa, cui si adatta per mezzo di anelli di diverso diametro. In coincidenza con il punto più profondo del wok, che si trova perciò nel fuoco, si crea una zona caldissima, dalla quale il calore si propaga al resto della pentola. La forma sferica, infine, consente di friggere in profondità usando poco olio. Il wok esiste in diverse dimensioni: dai recipienti più piccoli, che presentano un diametro di 25 cm, ai più grandi, che possono arrivare anche al metro di diametro. Una misura intorno ai 30-35 cm è l’ideale per un normale uso casalingo.

La pulizia e sterilizzazione dei vasetti per conserve e marmellate


Siamo in periodi di marmellate e una cosa da non sottovalutare è la preparazione del vasetto di conservazione. Seguite i nostri consigli e non ve ne pentirete.
Pulizia dei vasetti
Prima dell’utilizzo, lavare con acqua calda detersivo e sciacquare bene (ottima anche la lavastoviglie). Eventuali accumuli di calcare possono essere eliminati lasciando a mollo i vasetti per qualche ora in 4lt acqua con 250 ml di aceto.
Sterilizzazione dei vasetti vuotiDal tipo e dal tempo di sterilizzazione previsto per il vasetto pieno di alimento dipende la necessità di presterilizzare a vuoto i vasetti. Sistemare i vasetti vuoti nel portavasetti dello sterilizzatore ad acqua o di una pentola a pressione (va bene ugualmente), coprire con acqua calda ma non bollente (fino a 3 cm sopra il loro livello) e far bollire per 10 minuti. Togliere e scolare i vasetti uno alla volta; l’acqua calda rimasta nel bollitore può essere utilizzata per la sterilizzazione dei vasetti pieni.

Riempimento dei vasetti
Esistono due metodi diversi di riempimento
  • A freddo: si inseriscono frutti o verdure crudi e il vasetto viene successivamente riempito di liquido di conservazione bollente. È sconsigliabile utilizzare anche il liquido di conservazione a freddo; l’aggiunta di liquido bollente, infatti, contribuisce a eliminare l’aria dal contenitore, migliora la conservabilità degli alimenti, inoltre consente di inserire quantità maggiori di cibo nei vasetti. Con questo tipo di riempimento, in genere, resta intrappolata parecchia aria insieme agli alimenti, in particolare nel caso dei frutti, che tendono a galleggiare nel liquido di conservazione più delle verdure. L’aria può causare scolorimenti nel giro di 2-3 mesi. Questo metodo è adatto alla conservazione più degli ortaggi che della frutta.
  • A caldo: l’alimento da conservare viene bollito per alcuni minuti (a seconda delle ricette) e trasferito nei vasetti ancora bollente. Questo metodo è sempre da preferirsi, in particolare quando si sterilizza tramite ebollizione, in quanto permette, una maggiore estrazione dell’aria (che costituisce 10-30% dei cibi freschi), garantendo così una migliore conservazione del cibo.

Organizzare un romantico picnic: regole da seguire

Un picnic per due è, forse, una delle cose più romantiche da organizzare. Tuttavia se volete essere sicuri di organizzare un picnic a regola d’ arte seguite questi semplici suggerimenti così da lasciare nella memoria del vostro lui/lei un buon ricordo. Prima cosa da fare è la scelta del posto; naturalmente, a seconda di dove vivete, avrete diverse opzioni: spiaggia, montagna, parco, il vostro cortile di casa, sul pavimento di fronte al caminetto ecc..

Una volta scelto con cura il posto, altro elemento importante è la scelta di cosa mangiare: scegliete con cura prodotti alimentari che possono essere gustati freddi tipo insalate di pasta, verdure mantecate in precedenza al forno, insalate di frutta, olive, formaggi vari, crackers, panini o tramezzini. È possibile portare anche cibo caldo, se correttamente isolato in una borsa termica.

Per le bevande se optate di portare un buon vino dovrete accontentarvi di gustarlo in bicchieri di plastica così da non dovervi preoccupare che si possano rompere. Se invece optate per un picnic più casual potete portare della birra oppure, se non si vogliono portare alcolici, un bel succo di frutta miscelato con un po’ di spumante renderà più briosa la giornata. Da non dimenticare ovviamente l’ acqua: una giornata all’ aperto, magari sotto il sole fa perdere molti sali minerali da reintegrare con abbondanti bicchieroni di acqua.

Come preparare la tavola per le occasioni importanti: regole da seguire

In occasioni particolari il modo in cui è apparecchiata una tavola contribuisce a creare l’atmosfera di un pasto tanto quanto il cibo ed il vino. Poche semplici linee guida vi aiuteranno a creare l’atmosfera desiderata. Disposizione dei bicchieri: ogni posto a tavola deve essere preparato con tutti i bicchieri che saranno utilizzati durante il pranzo o la cena (eccetto i bicchieri da dessert che possono essere portati quando il dolce è servito).

Il bicchiere per l’acqua va posizionato alla destra del piatto, appena al di sopra del coltello. Il bicchiere per il vino dovrebbe essere posizionato a destra rispetto al bicchiere per l’acqua, secondo l’ordine in cui devono essere utilizzati.
Piatti da portata decorati:i soli pezzi con decorazioni che dovrebbero far parte di una tavola ben imbandita sono il piatto per il pane ed un vassoio da portata.

Quest’ultimo è un piatto di grandi dimensioni puramente decorativo utilizzato per aggiungere una nota di colore in più alla tavola apparecchiata. Può essere fatto in porcellana, in peltro, in ottone o anche in paglia o in cartapesta. Il cibo non è mai servito direttamente su un questi tipi di piatti o vassoi, ma può fare da sotto fondo per una ciotola od un insalatiera dove è posizionato la prima portata. Il piatto decorato sarà poi portato via insieme alla zuppiera o l’insalatiera.

Come lavare i piatti a mano: le regole d’oro per una corretta pulizia delle nostre stoviglie

Quando si tratta di tenere la cucina pulita e mantenere come nuovo il nostro servizio di piatti e bicchieri, nulla è più importante di saper lavare le stoviglie. Cheryl Mendelson, autrice di “Home Comforts“, svela i suoi segreti per pulire al meglio piatti e bicchieri.
Per iniziare prepariamo tutto ciò che ci occorre: una bacinella per i piatti sporchi, un portapiatti o sgocciolatoio, un panno o una spugnetta per piatti, una spugnetta abrasiva per le incrostazioni delle pentole, scovolini per eventuali bottiglie, ovviamente il detergente e dei guanti di gomma.
Togliere qualsiasi residuo di cibo rimasto nei piatti, quindi assemblarli tutti da un lato del lavello e cominciare a lavarli secondo quest’ordine: il vetro come i bicchieri e l’ argenteria dovranno essere posizionati più vicino al lavello in modo che possano essere lavati prima; questi pezzi hanno bisogno di essere lucidati, quindi verranno meglio se insaponati con un’ acqua calda pulita. Sistemate il resto nel seguente ordine: piatti fondi e piani, piatti da portata, utensili da cucina, pentole e padelle varie.