Frittelle di banane, ricetta per Carnevale

Amo le ricette di Carnevale e tutti i pasticci che si fanno in cucina in questo periodo dell’anno. Le frittelle di banane sono una mia recente scoperta. Letta la ricetta su un mensile di cucina, ho anch cercato altre versioni ed ho scoperto che di questa ricetta esistono numerose varianti, compresa quella delle frittelle di banane e cocco di Gordon Ramsey. Io le ho provate nella versione semplice, che è quella che vi propondo nella ricetta. Tempo di preparazione: solo 20 minuti. E la frittura? E’ velocissima, perchè l’impasto è leggero e si cuoce in fretta.

frittelle di banane

Frittelle di banane di Anna Moroni

Frittelle di banane di Anna Moroni

Frittelle di banane di Anna Moroni

Le frittelle di banane rappresentano un’idea veloce e golosa per la merenda. I bambini ne vanno matti e non solo loro, a dire la verità. Sono pronte in pochi minuti e possono essere gustate subito dopo essere state scolate su carta assorbente ed essere state spolverate con una valanga di zucchero a velo vanigliato. Un’alternativa per la loro presentazione sta nell’irrorarle con una colata di cioccolato fuso, per non farsi mancare niente. Le ritengo una valida alternativa alle classiche frittelle di mele, alle quali, comunque, possono venire accompagnate.

Ricette di carnevale 2: sgonfiotti di fagioli e frittelle di banane

TEMPO: 1 ora circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI:SI

Continuiamo anche oggi, amici lettori, con altre ricette per il carnevale. Ieri vi avevamo parlato delle crocchette di riso al sesamo e delle chiacchiere ai ceci. Quest’oggi invece vi vogliamo suggerire gli sgonfiotti di fagioli e le frittelle di banane. Non fatevi ingannare dai nomi, non sono ricette salate bensì dolci, come vuole la tradizione carnevalesca.

Il carnevale è, tra tutte le feste, senza dubbio la più divertente e trasgressiva e quindi non lagnatevi se le preparazioni che vi suggeriamo sono tutte piuttosto caloriche. Una volta l’anno è lecito trasgredire? Direi proprio di si. Un detto popolare recita che fritto è buono tutto, anche l’aria, ma è certamente lo zucchero caramellato e dorato dall’olio ad alta temperatura a trasformare anche il più semplice impasto in qualcosa di irresistibilmente stuzzicante e profumato. Vi ho convinto abbastanza? E allora, come dico sempre, correte in cucina a preparare gli sgonfiotti di fagioli e le frittelle di banana!


Sgonfiotti di fagioli

Ingredienti per 6 persone:

2 scatole di fagioli cannellini sgocciolati | 200gr di farina | 50gr di burro | 3 uova | 3 mele | lievito in polvere | zucchero semolato | cannella | vino bianco | olio per friggere | sale

Africa: scopriamo la cucina kenyota

Il Kenya è un paese che rimane nel cuore: chiunque abbia avuto la fortuna di visitarlo non può che essersene innamorato. I grandi occhi dei bambini kenyoti, le bianche spiagge e le palme, la savana con i suoi colori e i suoi animali. In questi giorni, in cui si susseguono così spesso notizie di disordini provenire dal paese africano, chi vi è rimasto legato prova senza dubbio un po’ di amarezza.

Un modo per risvegliare i bei ricordi di un viaggio potrebbe essere senza dubbio quello di ricrearne i sapori e gli odori, organizzando una cena a tema.
Quando ho visitato il Kenya ho potuto sperimentare la cucina della costa, a base di pesce fresco, e quella dell’interno, con le sue zuppe di verdura e la carne grigliata. Le ricette risentono della tradizione inglese, come di quella asiatica ed il risultato che ne esce è una miscela di spezie forti e frutta dolce, come ad esempio la crema di cocco, servita nei gusci e spolverata abbondantemente di cannella. Un tipo di pane molto diffuso è il chapati, frutto dell’influenza indopakistana e prodotto con farina di grano ed aromatizzato anch’esso al cocco.

Sulla costa il pesce è ottimo e basta uscire un po’ dai binari del viaggio organizzato per godere di pranzi deliziosi in scenari magnifici. Sulla spiaggia i turisti sono spesso avvicinati da ragazzi del posto che offrono di tutto, vendono oggetti e propongono escursioni. Ebbi modo di fare amicizia con Joseph, originario di Watamu, che mi propose un pranzo. Portò me e il mio ragazzo su una spiaggia bellissima tutta per noi, in una piccola baia, nessuno all’orizzonte. Ci disse di rillassarci mentre lui si occupava del pranzo. Poco dopo vidi spuntare dall’acqua due ragazzini con un retino pieno di aragoste che si dibattevano, di pesci che sembravano orate e polpi enormi. Il pesce venne pulito e gettato sulla brace. Con il polpo venne poi cucinato un ottimo risotto. Il tutto sotto un gazebo, all’ombra di una palma: uno dei pranzi più indimenticabili della mia vita!