Fettuccine alla romana. Un primo perfetto per il cenone di Capodanno.

I giorni appena trascorsi sono stati un tripudio di cibo e ricette prelibate. Ma non è ancora finita, abbiamo davanti altri due appuntamenti importanti, cioè il Cenone di capodanno e il pranzo del primo giorno dell’anno. Allora cerchiamo di capire cosa si prepara nelle regioni italiane in queste due occasioni, ricercando nelle ricette tradizionali e proponendovi anche qualche novità. Quella di oggi è una ricetta che proviene dal Lazio, a quanto pare tipica della zona dei Castelli Romani, cioè quell’insieme di paesi e cittadine dei Colli Albani posti a poca distanza da Roma. La ricetta è quella delle fettuccine alla romana. Le fettuccine sono un piatto storico della tradizione romana; se ne conoscono tante ricette diverse, tutte valide e appetitose che attingono alla cucina semplice ma unica delle osterie romane: fettuccine con la ricotta, fettuccine alla papalina, fettuccine all’ammiraglia e molte altre ancora. Magari sono anche note con nomi diversi. Per esempio questa ricetta è conosciuta anche come fettuccine con rigaglie alla romana oppure come fettuccine ai fegatini e funghi. Prepararle è semplicissimo. Basta procurarsi le fettuccine, preparare un sugo a base di guanciale e fegatini di pollo e poi condire le fettuccine. Se poi siete amanti della pasta fatta in casa e non vi spaventa impastare e preparare la pasta sulla spianatoia, potete preparare le fettuccine in casa. E si sa, la pasta fresca dona sempre un tocco di gusto in più rispetto a quella confezionata e si amalgama molto meglio con il sugo.

Lasagne al pesto: una variante gustosa del classico piatto emiliano

Le lasagne al pesto costituiscono un’alternativa davvero gustosa ed originale alle classiche e sempre appetibili lasagne col ripieno di carne. La lasagna è propriamente una pasta all’uovo tagliata in grossi quadrati, o rettangoli, usati soprattutto per pasticci al forno. E’ un prodotto tipico di Marche ed Emilia Romagna, ma di tutto il centro Italia in generale, dove il piatto più conosciuto che ci si prepara sono le lasagne al forno.
La guida del 2003 del Touring Club Italia, “L’Italia della pasta”, ci informa che se nel nord Italia il termine può indicare anche strisce lunghe e larghe (circa 2 cm) di pasta all’uovo, da consumare quasi sempre asciutte, e più raramente nei minestroni, nel sud Italia il termine lasagne o sagne viene usato alternativamente a lagane per indicare strisce lunghe e larghe ricavate da un impasto di semola di grano duro e acqua. In Puglia e Basilicata si usano le sagne ‘ncannulate cioè attorcigliate girandole intorno ad un supporto cilindrico in forna elicoidale. Nella cucina campana e nella cucina siciliana la besciamella viene spesso sostituita con ricotta fresca e i condimenti vengono appesantiti con l’introduzione di uova sode, polpettine di carne fritte, formaggi semiduri ed ortaggi.

Patè fai da te!

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Il patè ha origini francesi come si può immaginare dal nome, che in italiano sarebbe “pasticcio“, ma lo conoscevano ed apprezzavano già anche i Romani. Nell’antichità come anche nel Medio Evo il patè non cosituiva una ricetta “raffinata“; era anzi usanza popolare prepararlo. Può essere preparato con la carne (i più comuni sono di selvaggina), ma anche con pesce o verdure. Il più conosciuto in assoluto è senza dubbio il patè di foie gras, ma è anche il più criticato.

Il patè di fegato d’oca è ottenuto infatti alimentando forzatamente i volatili con un tubo metallico affinchè mangino più del necessario ed ingrassino bene bene il proprio fegato. L’ingestione forzata provoca il rigonfiamento innaturale del fegato, che arriva ad essere anche dieci volte più grosso di quello di un’oca normale.

Se non siete vegetariani e mangiate il patè, ma non potete e non volete accettare che degli animali subiscano un tale trattamento, la soluzione è una sola: patè fai da te!