Ravioli al vapore cinesi.

Dim SumI ravioli al vapore sono dei dim-sum, cioè gli spuntini preferiti dai cinesi: si acquistano per strada dai venditori ambulanti, oppure si consumano nelle sale da thè, dove la gente, di solito a metà mattina ed a metà pomeriggio, ama ristorarsi con infinite varietà di snacks, sorbendo una tazza di thè caldo.

I ravioli più conosciuti sono quelli di pasta di riso, tipici della cucina cantonese, ma ne esistono molte varianti locali, come quella del Nord della Cina che presentiamo qui. Sono d’altronde i cinesi ad avere inventato la cottura al vapore, che permette ai cibi di non disperdere nulla del loro sapore e delle loro sostanze nutritive.

Fra gli ingredienti di questa ricetta, i ravioli al vapore, si segnala il cavolo cinese, chiamato anche cavolo di Pechino o cavolo sedano per la forma allungata e le foglie bianco-giallastre: è acquistabile nei negozi di alimenti orientali o in quelli di frutta e verdura specializzati.

Dalla Puglia: ciceri e trii

I ceci occuparono un posto d’onore sulle tavole mediterranee fino all’arrivo dei fagioli dalle Americhe: il cece coltivato deriva da forme selvatiche del genere Cicer, originate probabilmente in Turchia. Questo legume è oggi terzo per produzione mondiale, dopo la soia e il fagiolo; la coltivazione avviene principalmente in India e Pakistan.

Trii è voce dialettale pugliese, derivata dall’arabo itryia, che indica qualsiasi tipo di pasta fresca: sono detti anche laganelli. La ricetta che presento oggi è apparentemente semplice ma presenta delle particolarità gastronomiche di tutto rispetto: i ceci infatti vengono cotti con cure particolari, così da renderli eccezionalmente teneri; il piatto nel suo insieme viene poi aromatizzato con ingredienti che gli impartiscono un aroma garbato ed inconfondibile.

La dieta in rosa: consigli dietetici per rimanere in forma a tutte le età

Aspetti un bambino? Consuma verdure a foglia verde e oli vegetali. Soffri dei disturbi della menopausa? Mangia più soia. Gli scienziati hanno scoperto che la salute delle donne si difende anche e soprattutto a tavola, con alimenti che ci aiutano a prevenire importanti patologie, ma anche a rendere la pelle più bella o a combattere piccoli fastidi tipicamente femminili. Vuoi saperne di più? Leggi qui.

Olio e frutta secca per una «dolce attesa». Noci e nocciole, ma anche olio d’oliva, olio di mais e olio di germe di grano sono tra i protagonisti di una corretta dieta al femminile. «Si tratta di alimenti ricchi di vitamina E, soprannominata “vitamina della fertilità” perché contribuisce al buon funzionamento dell’apparato riproduttivo e aiuta la donna ad affrontare al meglio la gravidanza», spiega la dottoressa Evelina Flachi, nutrizionista e specialista di scienza dell’alimentazione a Milano e Roma. Si tratta, però, di alimenti piuttosto calorici: le noci forniscono 600 calorie per 100 grammi, l’olio di oliva 900. «Per non litigare con la bilancia, quindi, non eccedere nelle quantità: per accrescere l’apporto quotidiano di vitamina E bastano due noci e un cucchiaio d’olio nell’insalata».

Latticini, gli alleati delle ossa «I latticini sono ricchi di calcio», prosegue la dottoressa Flachi «Durante la crescita, il calcio contribuisce alla formazione dell’ apparato osseo. In età matura, combatte la perdita di minerali che colpisce le donne dopo la menopausa e che può causare l’osteoporosi, una patologia che rende le ossa più fragili». Lo yogurt, poi, ha un’altra virtù: aiuta a prevenire i disturbi vaginali grazie al contenuto di Lactobacillus acidophilus, un microrganismo che riequilibra la flora batterica.

La nuova cucina cinese. Maiale al Marsala

Tutti quanti ormai conosciamo la cucina cinese, ma la sua diffusione nel mondo occidentale è da ricondurre, indubbiamente, allo sviluppo dei diversi quartieri americani denominati China Towns. Dai ristoranti di questi quartieri, popolati quasi esclusivamente da immigrati cinesi, in cui si cercava di mantenere quanto più intatte possibili le tradizioni, per sentirsi un po’ meno distanti da casa, la cucina cinese conquista il mondo.
Nella cucina cinese, generalmente, si possono individuare tre “anomalie” che la caratterizzano, rispetto agli usi tradizionali della cucina occidentale: l’assenza di pane, dei coltelli e del sale.
Il pane è sostituito dal riso, che viene servito o semplicemente bollito o alla cantonese, ed è usato per accompagnare ogni vivanda.
L’assenza dei coltelli è possibile perché ogni alimento, le carni in particolare, è tagliato seguendo delle regole ben precise, che permettono di mangiare usando solamente le tipiche bacchette, fatta eccezione, ovviamente, per brodi e minestre.
Infine la mancanza di sale, nella cucina cinese per insaporire si utilizza la salsa di soia.
Ma come tutte le grandi cucine nazionali, che si diffondono nel mondo, anche quella cinese, non è rimasta immune alle contaminazioni, ed un ingrediente particolarmente gradito agli odierni chef cinesi è il vino Marsala, che si unisce sapientemente ai sapori dei loro piatti.