Marmellata di Giuggiole

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TEMPO: 2 ore circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI:SI


Le giuggiole sono frutti ormai dimenticati. La pianta su cui crescono si chiama giuggiolo, può arrivare anche a 12 metri di altezza ed è rinoscibile per i suoi rami irregolari e spinosi. Non è facile trovare giuggioli in giro, sono sempre stati coltivati in ambito familiare, e adesso pare si possano trovare principalmente in due zone d’Italia, Arquà Petrarca, un piccolo borgo medievale in provincia di Padova, e sui Colli Euganei.

A vederle sembrano delle olive, dal colore rossastro, quando maturano hanno una polpa porosa e compatta, simile a quella della mela, e sono estremamente dolci, tanto che Erodoto le paragonò ai datteri, e citava già allora il famoso vino che si produce da esse, arrivato fino a noi e conosciuto come brodo di giuggiole. Questo succo è infatti talmente dolce da aver dato orgine al modo di dire che tutti conosciamo sciogliersi in brodo di giuggiole,  ovvero essere in una situazione di piacere e gioia, una specie di pace dei sensi!

E’ un peccato aver perso la conoscenza e l’utilizzo delle giuggiole, visto che nascondono molteplici utilizzi. In cucina, oltre al brodo, possono essere consumate fresche, e sono davvero buonissimi se mangiate al punto giusto di maturazione, sode e dolcissime, e poi danno vita a una buonissima marmellata. Contengono un’altissima dose di Vitamina C e sono anche molto famose per il loro utilizzo, in forma di infusi, decotti o sciroppi, per curare tosse, raffreddore e altre patologie dell’apparato respiratorio.

Marmellata di Giuggiole

Ingredienti:

1kg. di giuggiole ben mature | zucchero | scorza e succo di  limone |


LA PREPARAZIONE:

    1. Lavare bene le giuggiole, farle sgocciolare e poi tagliarle a metà, sistemarle in una penotola insieme a qualche scorza di limone, un bicchiere d’acqua e il succo di un limone. Mantenere la proporzione di un bicchiere d’acqua e succo di un limone per ogni chilo di frutta.

    1. Mettete la pentola sul fuoco e fate cuocere completamente le giuggiole a fiamma moderata. Quando saranno morbide passatele al setaccio e poi pesate il composto. Il peso vi servirà per stabilire la quantità di zucchero da utilizzare: 800 gr. per ogni chilo di passato di giuggiole.

    1. A questo punto risistemate il passato di frutta nella pentola e aggiungete la giusta quantità di zucchero, fate cuocere come spesso si fa per le marmellate, tenendo la fiamma al minimo e mescolando piuttosto spesso con un cucchiaio di legno.

    1. Al primo bollore fate schiumare la marmellata, poi riprendete a girare e a questo punto controllate di continuo la cottura. Potete fare la classica prova del piattino, mettendo qualche goccia di marmellata su un piatto piano, lasciando raffreddare qualche secondo e poi facendola scivolare, se scorre pianissimo o non si muove affatto la vostra marmellata è pronta (anche a seconda della consistenza che desiderate).

  1. Spegnete la fiamma e invasate la marmellata a caldo (in vasi ben lavati e asciugati, e sterilizzati), non riempite i vasi eccessivamente, lasciate qualche centimetro dal bordo. Infine fate raffreddare la marmellata e poi chiudete i vasi ermeticamente

Restando in tema di marmellate e confetture potete preparare anche altre conserve di frutta, ai ribes magari,  altro frutto che utilizziamo pochissimo, o anche alle amarene, oppure potete cimentarvi in preparazioni salate, marmellata di cipolle o anche cofettura di melanzane. Buone zuccherose preparazioni!

14 commenti su “Marmellata di Giuggiole”

  1. sono appasionato sulla ricerca di ricette, sui frutti dimenticati, ho visto la vostra ricetta sulla marmellata di giuggiole, la farò sicuramente. Però cortesemente chiedo a voi,che sicuramente sapete.
    Io diversi mesi fa ho letto una ricetta sulle giuggiole, che mi ha curiosito, per fare il liquore di giuggiole, che diceva; su un contenitore di mettere le giuggiole mature,mele cotogne,scrze di limone,uva bianca, e altra frutta intera,o in succo, con l’aggiunta di zucchero. Si lascia macerare per un paio di mesi,e poi si filtra e si imbottiglia.Il risultato e un liquore rosso,dal profumo tipico delle giuggiole ecc.ecc… Se ne sapete qualcosa di qesta ricetta,mi mandate cortesemente le quntita in percentuale dei altri frutti che bisogna meter dentro? ringrazio

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    • Ciao Sergio,
      innanzi tutto scusa se non ho risposto prima al tuo messaggio. Per quanto riguarda questo liquore di cui mi parli io non ho la ricetta, quindi non posso aiutarti con le dosi, però puoi cercarlo on line come “brodo di giuggiole”, io ci ho provato per avere conferma prima di risponderti e ho trovato diverse ricette, quindi il liquore a cui tu ti riferisci è proprio il famoso brodo di giuggiole. Dal canto mio ho recuperato una ricetta di giuggiole sotto spirito, da cui poi si ricava un liquore, è un po’ lunga per scriverla qui, tieni d’occhio il blog nella prossima settimana che a questo punto pubblico la ricetta “per tutti”.
      Spero di esserti stata d’aiuto, anche se un po’ in ritardo!
      Ciao, Claudia.

  2. Oggi ho assaggiato per la prima volta le giuggiole! Un signore che conosco ne ha una pianta in giardino, e così abbiamo pattuito uno scambio: lui ci mette i frutti, io lavoro e vasetti, e produrremo una scorta invernale di marmellata!! 😉

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  3. HO una bellissima pianta di giuggiole che ne fa circa 20 kg. all’anno e vanno sempre perse perche non sapevo che si poteva fare la marmellata, questanno voglio provare, speriamo bene!!!!…io sono al centro Italia, precisamente a latina. un saluto Piera..:-)

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  4. @ piera:
    Ciao Piera, perfetto, smentisci e avvalori le prime righe del mio articolo, ovvero che la pianta si coltiva prevalentemente in ambito familiare ma tu però sei a Latina e non sui Colli Euganei!
    Utilizzale le giuggiole, sì, sono dei frutti particolari e buonissimi, e potresti anche improvvisare un piccolo business casalingo, con 20 kg di giuggiole sai quante marmellate?! Confezionale in modo carino e poi potresti proporle in qualche negozio di prodotti naturali o venderle direttamente tu!

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  5. @ lorenza:
    Allora, voglio precisare, i posti che ho citato sono quelli con una percentuale maggiore di alberi di Giuggiole, almeno secondo degli studi ambientali e naturalistici, ma chiaramente più ce ne sono e meglio è! E’ un frutto troppo speciale e che tutti dovrebbero imparare ad apprezzare e conoscere!

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