Spezie e leggerezza: la Sogliola Kashmir

Ieri, a pranzo, tornato da una mattina trascorsa al mare per prendere il primo sole della stagione, avevo voglia di mangiare qualcosa di leggero ed allo stesso tempo gustoso e leggermente speziato. Connubio alquanto difficile da realizzare! Ma fiducioso, mi avvio verso il frigo per vedere di quali materie prime potevo tener in considerazione. Nel freezer, scopro una confezione di filetti di sogliola. Ottimo! Il pesce è un alimento leggero. Adesso non restava altro che capire come poterlo cucinare.

Ho pensato subito alle sogliole alla mugnaia, ma in questo modo il mio desidero di spezie sarebbe venuto meno. Il secondo pensiero è stato per le sogliole alle mandorle, ho cercato in dispensa, ma, ahimè, non avevo mandorle a mia disposizione! Necessitava quindi qualche altra soluzione. Ricettario alla mano! Vediamo un po’ … Trovato! Oggi si mangia Sogliola Kashmir. Filetti di sogliola conditi con qualche spezia e cotti con un filo di latte reso acido dal succo di limone. La Sogliola Kashmir mi sembrava proprio un ottimo piatto … e tale si è dimostrato.

Dall’Egitto: Ta’ Amia, polpette di fave

Continuiamo la nostra esplorazione attraverso la cucina afro-mediterranea presentando stavolta la ricetta di un paese dalla storia antichissima, l’Egitto, ed una delizia dei campi e degli orti: le fave.

Anche le fave avevano un posto d’onore sulle tavole dei nostri progenitori. Venivano consumate fresche- anche a crudo, come testimonia ad esempio l’usanza latina e poi laziale di consumare deliziosi spuntini a base di pecorino stagionato il cui sapore piccante viene temperato dal dolce dei legumi– oppure secche, sia come ingrediente principe di saporite zuppe, sia come comprimari, con altri vegetali, di piatti veramente eccezionali.

Fra queste, v’è una antichissima ricetta egiziana in cui le fave- secche, ricche in proteine ed a basso costo- si trasformano in saporite, profumate polpette che non hanno nulla da invidiare a quelle a base di carne. E’, ancora una volta, un piatto le cui origini si perdono nel tempo, ma che non manca mai sulle tavole dell’Egitto di oggi: è la Ta’ amia, polpette di fave secche al comino e papavero.

Maarka bel-Lubia, dalla cucina marocchina

Visto l’interesse della cucina mediterranea per i legumi, non v’è da meravigliarsi dell’accoglienza entusiastica che venne riservata ai fagioli arrivati in Europa dopo la scoperta dell’America. I nuovi legumi vennero non solo accolti ma totalmente inseriti nel grande ricettario della cucina mediterranea.

A volte sostituiscono altri legumi- specialmente le fave– in ricette già esistenti, altre volte invece divennero l’ingrediente base di piatti totalmente nuovi. Ma le sostituzioni furono spesso così ben eseguite da cancellare completamente il ricordo delle versioni precedenti, tanto che molte volte è difficile riuscire a capire se si sia di fronte ad una nuova ricetta o al rifacimento di una preesistente.

Uno dei casi in cui i fagioli hanno sostituito le lenticchie è quello di un aromaticissimo stufato di fagioli arricchito, anche cromaticamente, dall’aggiunta di uova il cui colore splendente fa a gara con lo zafferano per dare al piatto una sorprendente luminosità solare, tutta mediterranea. La versione riportata di questa zuppa di fagioli allo zafferano ed al comino è quella marocchina, ma la ricetta è diffusa, sia pur con qualche variante, nelle aree sud-orientali del bacino del mediterraneo.