Un nuovo tiramisù: quello al cocco

tiramisù cocco

TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Rieccoci qui a pensare nuovamente a come destreggiarsi in questo caldo infernale. Dopo la torta al cioccolato di ieri, oggi torniamo a un dolce molto più adatto a questo periodo: il tiramisù. Ma questa volta non si tratta di quello classico, bensì di una gustosa variante: quella al cocco, decisamente più esotica e più consona all’estate.

La base di partenza è sempre quella: crema di mascarpone e uova, c’è anche il caffè, ma l’ingrediente che fa la differnza è il cocco grattugiato appunto. Il cacao amaro non fa che esaltarne il sapore e l’abbinamento con il caffè è ottimo.  Basti pensare a quei famosi dolcetti fatti con i pavesini imbevuti nel caffè, ricoperti con uno strato di nutella e passati nel cocco, chi non li conosce già? Dimenticavo,  per raggiungere il massimo della golosità aggiungete delle gocce di cioccolato alla crema di mascarpone. Beh, bando alle ciance, passiamo alla ricetta.

La Mousse estiva? quella al Cioccolato di Nigella

mousse cioccolato

TEMPO: 20 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: bassa | VEGETARIANA: si | PICCANTE: no | GLUTINE: no | BAMBINI: si

Spesso in estate si prediligono i dolci a base di frutta, la cucina estive é sempre un pochino più light rispetto a quella invernale. Tuttavia mi capita a volte di avere una gran voglia di cioccolata e di non avere per niente voglia di accendere il forno. Allora l’altro pomeriggio mi sono messa a sfogliare un libro di Nigella Lawson -nota cuoca Afrodite anglosassone – ed ho trovato questa ricetta per preparare la Mousse al Cioccolato “express” come dice lei, ovvero senza le uova ma con i marshmallows. L’avreste mai detto? io sinceramente no, ma siccome nutro grande fiducia nelle ricette di quella donna ho provato a farla ed il risultato é stato fenomenale. Una grande consistenza, ben più leggera della classica mousse ed anche ben più veloce. Tra l’altro potete sempre gustarla con della frutta fresca come lamponi, fragole o cocco.

Impariamo ad aprire la noce di cocco e prepariamoci dei dolcetti

dolcetti al cocco 

TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Esotico e sfizioso il cocco, quel simpatico frutto dalla corazza dura e dal cuore candido e gustoso che al primo assaggio evoca atolli, spiagge bianche e mari cristallini. Fresco e nutriente è un frutto dalle mille proprietà oltre che, ahimè, dalle numerose calorie. Quando acquistate una noce di cocco prendetela in mano, deve risultare pesante, e scuotetela per sentire lo sciacquio del succo: tanto più il liquido è abbondante, tanto meno la noce di noce è matura. La presenza del liquido tuttavia non è sinonimo di qualità. Dipende semplicemente dall’uso che se ne deve fare: se quello che ci serve è la polpa, dovremo secgliere un frutto maturo. In ogni caso non buttate il liquido: l’acqua di cocco, ricavata dai frutti maturi ha proprietà dissetanti, rinfrescanti ed è leggermente lassativa.La noce di cocco intera si conserva in luogo fresco e può essere consumata entro una settimana. Chi si trova a dover aprire una noce di cocco sicuramente avrà notato che non si tratta di un’operazione semplicissima. Allora per evitare le scenette tipiche dei cartoni animati, vi do qualche indicazione per eseguire l’operazione di apertura.

Innanzitutto forate il guscio con un punteruolo facendo fuoriuscire il liquido, i punti da bucare dovranno coincidere con gli opercoli (termine che indica le macchie scure presenti nella parte superiore del frutto). Dopodichè procedete con un martello all’aperura dando un colpo secco alla parte esterna dopo aver appoggiato il cocco su un piano solido. Dopo aver praticato l’apertura, inserite la lama di un coltello per facilitare l’operazione, ed il gioco è fatto, siete pronti per rimuovere la polpa dal guscio. In alternativa provate così: mettete la noce di cocco qualche minuto in forno a 180C°, dopo averla svuotata del liquido. Il calore asciuga e induce delle crepe nel guscio, che si puo’ poi rompere con facilità. Visto che ci sono vi lascio una ricetta semplicissima per dei dolcetti di cocco veloci.

 

 

Torta Pina Colada

torta-pina-colada

TEMPO: 2 ore e 45 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI/NO


Questa torta prende il nome e il gusto dalla famosissima bevanda alcolica Pina Colada. Gli ingredienti per preparare il cocktail, che poi sono gli stessi usati per la farcitura della torta, sono rum chiaro, latte di cocco e succo d’ananas, o anche ananas a pezzetti o tritato.

Questa bevanda è originaria di Porto Rico, è le sue prime preparazioni sembra risalgano agli anni ’60, anche se esistono alcune versioni senza latte di cocco già dagli anni ‘2o e pare che nei Caraibi, già intorno al 1950, si parlasse e si bevesse questo succo alcolico fatto da ananas, cocco e rum. Comunque sia nella Vecchia San Juan, ovvero un piccolo quartiere di San Juan, capitale di Porto Rico, esiste una targa in cui viene ricordata la creazione della prima Pina Colada.

Il cocktail va preparato nel blender (frullatore) utilizzando anche i cubetti di ghiaccio. Mettete 7-8 cubetti nel frullatore, poi inserite gli ingredienti in queste dosi: 2/10 di latte di cocco (o batida di cocco), 3/10 di rum chiaro, 5/10 di succo di ananas o circa 3 fettine di ananas. A questo punto frullare tutto, stando ben attenti a non far sciogliere completamente il ghiaccio. Versare poi il cocktail in un bicchiere a tulipano e guarnire con una ciliegia o con uno spicchio d’ananas. Ricordare bene che i frammenti di ghiaccio devono rimanere in modo che si sentano un po’ in bocca, e anche che se si utilizza la batida non cambierà il sapore, ma umenterà solo la gradazione alcolica.

A questo punto prepariamo anche la torta, che nessuno vi vieta di servire dopo una cena fuori o a casa, quando la notte avanza, proprio accompagnata dal suo cocktail d’origine.

Baci di dama sprint

Li ho assaggiati a casa della mia amica Margherita ma li aveva preparati Fiorella (quella che mi regala tutte le settimana delle uova). Ricordo ancora la visione di questo vassoietto, colmo di questi dolcetti sferici e ricoperti da una sostanza misteriosa. I baci di dama.

Erano belli da vedere, ma quando li assaggiai andai in visibilio. Chiesi la ricetta che ora propongo e anticipo che si impiega meno tempo (quasi) a descrivere la preparazione che a farli. Il costo è decisamente basso. La conservazione è minima perchè se li mangiano tutti subito, ma nel caso peregrino ne rimangano un po’ possono durare qualche giorno. Mio figlio dice che sono una droga, uno tira l’altro tipo le ciliegie.

Mia madre, a cui li ho fatti assaggiare, li ha divorati uno dietro l’altro, sospirando e pensando al suo culone che sarebbe diventato sempre più grosso. E ora, bando alle ciance, passo a dare la ricetta.